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Roma, é davvero tutta colpa di Matias Soulé?

E’ davvero tutta colpa di Matias Soulé? Critiche e aspettative su di lui, ma il giovane argentino ha ancora tempo per brillare. Cosa lo frena davvero?
Che fine ha fatto Matías Soulé? La Roma è uscita sconfitta in Svezia contro l’Elfsborg. Una partita in cui i giallorossi non sono mai riusciti a imporsi concretamente, eccezion fatta per gli ultimi 15 minuti. La prestazione complessiva della squadra è stata sotto tono, ma le maggiori critiche sono piovute su Matías Soulé. L’argentino, classe 2003, era tra i giocatori più attesi, ma ha deluso le aspettative. Tuttavia, ci si chiede: è davvero tutta colpa di Soulé?
Dove sta il problema?
Da un giocatore del suo calibro ci si aspetta sempre quel lampo di genio capace di cambiare le sorti di una partita, ma ieri sera così non è stato. Guardando le heatmap della partita, si nota che la maggior parte delle azioni più intense si sono sviluppate proprio nella sua zona di competenza: ovvero sulla fascia destra. Soulé ha totalizzato 73 tocchi con una precisione nei passaggi del 91%. Numeri che, almeno sulla carta, non sembrano raccontare di una prestazione insufficiente. Allora, dov’è il vero problema?

SOULE MATIAS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Uno dei fattori chiave è sicuramente il modulo. Seppur sulla carta possa sembrare simile a quello che adottava nel Frosinone, la realtà è ben diversa. Con la squadra di Di Francesco Soulé giocava alto a destra, ma aveva soprattutto il compito di accentrarsi: favorendo così le incursioni dei terzini e degli esterni.
Il gioco del Frosinone era fondato sul fraseggio e sul possesso palla, caratteristiche che esaltavano le qualità tecniche dell’argentino. Con Juric, invece, la Roma predilige verticalizzazioni rapide, un approccio che sembra non sposarsi bene con lo stile di gioco di Soulé. Nella partita contro l’Elfsborg, infatti, ha faticato a trovare spazi, finendo spesso per pestarsi i piedi con i propri compagni e scontrandosi contro la solida linea difensiva svedese.
Juric a difesa di Soulé
A fine partita, Juric ha difeso il suo giocatore ai microfoni di Sky Sport: “Secondo me si dà da fare, ha qualità, ma è solo al secondo anno in Serie A. Non riesce a esprimere tutto il suo talento, però cerca sempre il contatto con la palla e si fa vedere. Questo significa che non sente la pressione. Sono convinto che crescerà. Ha fatto un anno di Serie A al Frosinone, bisogna essere tranquilli. Oggi mi è piaciuto di più per le posizioni in campo, bisogna lavorare, ma sono fiducioso.”
Dybala/Soulé, l’uno esclude l’altro
Un altro aspetto da considerare è la presenza di Paulo Dybala. Soulé è stato acquistato dalla Roma pensando a una possibile partenza di Dybala che però non si è concretizzata, limitando così le chance da titolare del giovane argentino. Entrambi occupano la stessa zona di campo ed è difficile immaginare di schierarli insieme senza compromettere l’equilibrio della squadra.

PAULO DYBALA IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Se Dybala e Soulé condividessero il campo potrebbero formare una coppia d’attacco potenzialmente esplosiva, ma il problema risiede nella fase difensiva. Entrambi non eccellono nel ripiegamento e, con i già noti problemi difensivi della Roma, schierarli insieme significherebbe rischiare troppo nella copertura. Dato di fatto che, per la cronaca, aveva compreso fin da subito anche Daniele De Rossi, esonerato forse senza una giusta causa ed in maniera troppo repentina.
Il talento c’è
La conclusione è che Soulé è un giocatore di grande talento, ma ha ancora bisogno di tempo per inserirsi nel contesto tattico di una squadra ambiziosa come la Roma. Le sue qualità sono indiscutibili, ma al momento sembra troppo leggero per portare sulle spalle le responsabilità di una squadra e di una città che da anni delude le aspettative. Soulé ha tutte le carte in regola per diventare un top player, ma per farlo dovrà crescere ancora. Soprattutto sotto il profilo tattico e mentale, ma non si dica che non abbia talento.
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Bologna, Castro on Top: è il nuovo Lautaro?

Il 30 gennaio 2024 passa a titolo definitivo al Bologna. Castro vive i primi mesi in Serie A all’ombra di Zirkzee. Tutto cambia dalla stagione successiva.
Diventa titolare dopo la cessione di Zirkzee, vince il ballottaggio con Dallinga e inizia a far innamorare i tifosi. Vicino alla doppia cifra, il numero 9 rossoblù sta dimostrando le sue qualità con continuità.

L’ESULTANZA DI CASTRO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Bologna, il paragone con Lautaro
Stesso ruolo, stessa nazionalità, stessa grinta. Da quando ha iniziato a mettersi in mostra, Toto Castro è stato più volte paragonato a Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter.
I due centravanti condividono un’interpretazione del gioco molto simile. Entrambi amano dialogare con il pallone, contribuire al gioco della squadra e mettere in mostra le proprie qualità tecniche e fisiche.
Castro ricorda il Lautaro Martinez nei suoi primi anni all’Inter, soprattutto per la sua fame di emergere, quella voglia tipica di un giovane di conquistare il mondo con i suoi gol. A volte, forse, la sua esuberanza è eccessiva, ma il tempo per maturare non manca. Dopotutto, Castro ha appena 20 anni. Con un finale di stagione ancora da giocare è difficile paragonarli con le statistiche, ma ci proviamo.
Castro ha già segnato 9 gol e fornito 4 assist, mentre nella sua prima stagione in Serie A Lautaro Martinez aveva realizzato solo 9 gol in tutte le competizioni. Ovviamente, le statistiche vanno contestualizzate.
Il nove rossoblù ha disputato la maggior parte delle partite da titolare, mentre Lautaro, nella stagione 2018-2019, subentrava spesso dalla panchina, con Spalletti che gestiva con attenzione il minutaggio del giovane attaccante argentino. Per ora possiamo solo confrontarli, ma chissà se il futuro riserverà loro un destino da compagni di squadra. Solo con il tempo lo scopriremo.
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Roma-Como: Dybala vs Nico Paz, all’Olimpico sarà tango argentino

La sfida tra Roma e Como passerà anche tra il confronto tra due talenti cristallini della nostra Serie A: è una sfida generazionale?
Oggi alle 18:00 Roma e Como si affronteranno allo Stadio Olimpico, nel match che vale la ventisettesima giornata di Serie A. Sarà una gara importante per entrambe le compagini, e nessuna delle due vorrà fallire questo appuntamento.
I ragazzi di Ranieri vogliono continuare la striscia positiva di risultati utili consecutivi in campionato cominciata proprio dopo la sconfitta contro il Como di metà dicembre, mentre dall’altra parte la squadra di Fabregas vuole continuare a sorprendere e battere i giallorossi come due mesi fa.
Dybala contro Nico Pàz: sfida tra il presente ed il futuro dell’Argentina
La sfida tra Roma e Como sarà anche una gara ricca di intrecci tra passato, presente e futuro. Uno di questi sarà sicuramente il confronto tra due assi argentini: Paulo Dyabala per i giallorossi, Nico Paz per il Como.

PAULO DYBALA IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Dopo una prima parte di stagione complicata la Joya si è ripresa a suon di gol, assist e magie la Roma, ritrovando uno stato di forma mentale e fisico che gli mancava da diverso tempo.
Gli ultimi due mesi di Paulo Dybala sono concisi, guarda caso, con la risalita della Roma in classifica. Certo, la cura Ranieri ha dato i frutti a tutto quanto il gruppo, ma le prestazioni dell’ex Juventus hanno fatto, e continuano a fare, la differenza per la squadra giallorossa.
Se Ranieri dovesse scegliere di ridargli spazio dal primo minuto, il n.21 romanista si troverà contro un suo connazionale che quest’anno ha incantato Como ed attirato su di sé gli occhi di tanti top club italiani ed europei: Nicò Paz.

NICO PAZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il talento classe 2004 è arrivato quest’estate al club comasco dal Real Madrid. Paz è cresciuto guardando i video e le giocate proprio di Dybala, e lo considera un vero e proprio idolo. Nel suo primo anno in Italia l’ex blancos ha già messo a segno 6 reti in 23 presenze, e le sue prestazioni non sono passate inosservate, anzi.
Quella di oggi tra Dybala e Paz sarà una sfida generazionale tra due talenti del calcio argentino. Forse non sarà un passaggio di testimone, ma sicuramente sarà un confronto che delizierà i cultori dell’estetica di questo gioco. Un vero e proprio tango argentino tra un campione affermato ed uno, probabilmente, futuro.
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Milan, possibile ritorno di Tonali? Utopia o fattibile?

Sandro Tonali si sa è sempre stato un tifoso del Milan. L’italiano dopo la squalifica sta brillando in Premier e non esclude un possibile ritorno in rossonero.
Il centrocampista italiano, Sandro Tonali, sta brillando in Premier League con la maglia del Newcastle, in una recente intervista Sandro ha parlato della sua avventura al Milan non nascondendo la sua fede per i rossoneri e, senza escludere un possibile ritorno a “casa”.
Milan, le parole di Tonali
“Non ho rimorsi. L’idea di tornare al Milan un giorno c’è, ma non è il pensiero quando mi sveglio al mattino”. Queste le parole che hanno fatto brillare gli occhi ai tifosi del Diavolo. Ma è davvero fattibile un ritorno di Tonali in Serie A? Operazione non impossibile, ma c’è da dire molto difficile ed improbabile, di certo i tifosi ci sperano.

SANDRO TONALI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le possibili cifre dell’operazione
Il centrocampista è stato ceduto per 58,9 milioni di euro bonus esclusi, un affare che ha permesso di realizzare una plusvalenza da 48,4 milioni di euro anche se 4,278 milioni sono finiti nelle casse del Brescia come percentuale sulla futura rivendita. Il Newcastle non ha necessità di vendere e dunque, sarebbe necessario avvicinarsi alle cifre che i rossoneri hanno incassato la scorsa estate. Non meno di 50-55 milioni di euro come base di partenza per le discussioni, una somma chiaramente molto onerosa anche se i rossoneri hanno dimostrato soprattutto con l’ultima campagna acquisti invernale, di poter investire sui cartellini dei giocatori se ritenuti necessari.
I possibili intrecci che porterebbero ad un ritorno di Tonali al Milan
Un modo per abbassare la cifra da corrispondere al Newcastle c’è, il Diavolo potrebbe eventualmente ricavarla provando a ragionare su qualche profilo da inserire nell’operazione. Il nome più probabile è quello di Malick Thiaw, difensore che piace ai Magpies che i rossoneri valutano circa 35 milioni di euro. Insomma non è una trattativa facile ma nemmeno impossibile quella per riportare Tonali a SanSiro.

Milano, Itayl. 19 September 2023 . Malick Thiaw of Ac Milan during the Uefa Champions League match beetween Ac Milan and the Newcastle United Fc.
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