Serie A
Zapata, paura e ansia per il ginocchio sinistro
Brutto infortunio per Duvan Zapata ieri a San Siro, l’attaccante colombiano esce in lacrime e viene trasportato in barella. Dolori per Vanoli per il Toro.
L’attaccante colombiano, capitano del Torino, sta affrontando una dura prova da ieri sera. Nel tentativo di ribaltare il match ed opporre resistenza alle azioni offensive di Thuram scatta su Acerbi e Bastoni e subisce un serio infortunio al ginocchio sinistro che lo vede costretto ad uscire trasportato sulla barella ed in lacrime.
Esce così tra gli applausi Zapata, ma lo stop per lui non sarà breve. E sicuramente questo infortunio priva il club granata di un pezzo da novanta su cui poggiava la strategia di gioco della squadra. Il timore era quello di una frattura del legamento crociato, ma gli esami strumentali che ha effettuato stamani hanno rivelato che:
Secondo Sky, Zapata era già molto agitato subito dopo l’infortunio per le condizioni del suo ginocchio. Si spera che questa diagnosi lo aiuti a lavorare al suo recupero. Questa é anche la speranza del tecnico granata Vanoli, come si evince dalle sue parole del post-partita:
“Incrociamo le dita, sembrerebbe una distorsione al ginocchio e aspettiamo gli esami strumentali, in questi giorni, speriamo che le cose vadano per il meglio. Dobbiamo aspettare gli esami strumentali, incrociando le dita. Duvan è importante per noi. Non sono un medico, faccio l’allenatore. Aspettiamo solo gli esami strumentali, che danno certezza”.
I tre gol subiti dal Torino ieri sera hanno messo in evidenza una cosa: la difesa granata deve fare di più. A partire all’espulsione di Maripan al 20′ ma non solo. Senza la potenza offensiva di Zapata in campo il loro deficit difensivo potrebbe diventare davvero un handicap per la squadra. Lo dimostra la partita di ieri che rappresenta la terza sconfitta consecutiva per il Torino.
Serie A
Roma, continua la contestazione: “Società fantasma, ‘na squadra de zombie”
La contestazione in casa Roma continua, con i tifosi che manifestano il loro malcontento verso la società.
Durante l’ultima partita, dal settore ospiti è stato esposto uno striscione con la scritta “Società fantasma, ‘na squadra de zombie”, riferendosi in modo critico alla mancanza di coinvolgimento della dirigenza in un momento delicato e alle deludenti prestazioni della squadra, soprattutto dopo la sconfitta contro l‘Elfsborg in Europa League, che ha lasciato la Roma con solo un punto in due giornate.
Nonostante questa situazione critica, l’allenatore Ivan Juric ha cercato di mantenere la calma prima della sfida contro il Monza*, esprimendo fiducia nei suoi giocatori.
Juric ha sottolineato che la squadra è fisicamente in forma e che stanno sfruttando ogni allenamento per migliorare, nonostante il poco tempo a disposizione tra le partite.
Ha anche espresso dispiacere per la recente sconfitta, ma ha visto segnali positivi nelle prestazioni della squadra.
Serie A
Torino, Vagnati: “Il City su Ricci? E’ un calciatore che può giocare in qualsiasi campionato”
Davide Vagnati, direttore sportivo del Torino, ha parlato ai microfoni di Sky Sport prima della sfida tra il suo Torino e l’Inter di Simone Inzaghi.
Il responsabile dell’area tecnica del Toro, Davide Vagnati, prima de match tra Inter e Torino (terminato con un risultato di 3-2), ha rilasciato dichiarazioni in merito alle tante critiche ricevute negli ultimi giorni. Ha parlato anche di Adams, di Ricci e della sentenza Diarra.
Le parole a Sky Sport di Davide Vagnati
Sulle critiche “Sono sorpreso dalle critiche, stiamo facendo un bel percorso. Abbiamo un mister che ha tanta fame, come noi. Vuole gestire tutte le problematiche che un gruppo può avere nel momento in cui perde una partita. Dobbiamo guardare avanti, abbiamo tutto per fare bene”.
Su Adams “Diciamo che, a parte andare ad Antigua da sua mamma le ho provate tutte… A parte gli scherzi. Lo seguivo in Premier, avevo provato a prenderlo già a gennaio scorso, cercando di anticipare la cosa. Ma ci hanno chiesto tantissimi soldi e ho lavorato per far capire al giocatore che uno step in Italia gli potesse fare bene, per poi tornare in Premier League o in club ancora più importanti. Ha grandissime qualità”.
Serie A
Lazio, Baroni: “Abbiamo fatto un partitone. Stiamo maturando tanto e si vede. Lazzari e Pedro…”
L’allenatore della Lazio Marco Baroni ha parlato in conferenza stampa al termine del match vinto per 2-1 sull’Empoli. Ecco le sue parole al miele per la squadra.
Lazio, le parole di Baroni
La Lazio ha superato questo esame di maturità?
“Si e complimenti ai ragazzi. Era una partita difficile contro un avversario che sapevo ci avrebbe costretto ad attaccare a difesa schierata, tante squadre hanno fatto molta fatica con loro. Abbiamo fatto un partitone, siamo andati sotto per responsabilità del campo perché dopo l’acquazzone di tre giorni fa Ivan ha perso il piede, abbiamo anche sbagliato un rigore.
La squadra però ha giocato con sentimento, questo stadio è sempre meraviglioso, c’è un bel transfer con i tifosi. Lo dissi alla prima conferenza, questa squadra deve giocare per la gente ma non per essere ruffiano. Questo aspetto mi piace, voglio una squadra che trasferisca questa capacità di spendersi anche oltre i limiti. La squadra dal punto di vista fisico e nervoso è andata oltre i limiti”.
Cosa le piace di più di questo periodo?
“Dopo Firenze dissi che preferivo perdere quella partita giocando in quel modo piuttosto che vincere in maniera casuale. La squadra deve vincere e deve farlo con questa prestazione, si può perdere come fatto a Firenze ma non si può perdere a livello di prestazione. Si può alzare l’asticella del lavoro e della convinzione, noi siamo affamati e la squadra deve avere sempre questa fame. Facciamo il lavoro più bello al mondo e non vedo perché un calciatore non debba correre forte. Non sempre vinceremo, ma con questo atteggiamento si avvicina molto a ciò che vogliamo”.
Ci può spiegare la gestione dei rigoristi?
“Metto sempre primo, secondo e terzo rigorista perché ci sono dei momenti della partita. A me piace questo non egoismo della squadra, l’ho visto oggi e l’ho visto sul secondo gol col Torino. Questo aspetto non lo vado a vedere, quando ci sono queste situazioni con la palla in mano e un giocatore può aver speso di più sull’azione si passa al successivo.
Taty ha calciato un buon rigore, il portiere l’ha presa col piede ma ritirerà sicuramente. Isaksen per me ha fatto una buona partita, ha creato scompiglio e ha puntato l’uomo, gli è mancata la giocata decisiva che ha fatto Pedro, ma lui si è costruito queste giocate nel corso della sua carriera. Isaksen come Noslin, Tchaouna o Dele diventeranno fortissimi, li metterò in campo anche se potranno fare delle partite sottotono. Solo giocando possono migliorare”.
Come ha visto queste provocazioni di cui ha parlato D’Aversa
“Abbiamo lavorato insieme un anno a Lanciano, capisco il loro stato d’animo perché in questo momento possono essere poco lucidi. In campo c’era solo una squadra che voleva vincere ed era la Lazio. Stanno facendo un grande campionato mettendo in difficoltà chiunque, ma oggi voleva vincere solo la Lazio e oggi poche squadre sarebbero uscite da qui con i punti”.
Oggi ha notato maggiore equilibrio?
“Abbiamo attaccato in tanti, questa squadra crea tanto. Abbiamo fatto otto tiri in porta e 28 cross, c’è stato un momento nel primo tempo in cui la squadra andava dietro a qualche provocazione. Ci siamo innervositi e abbiamo buttato dei cross invece di giocare veloci, ho riportato i ragazzi alla serenità nell’intervallo. Questa squadra nella qualità offensiva può giocare palloni veloci ma non frenetici, questo era importante e la squadra lo ha fatto bene nel secondo tempo”.
Un giudizio sulla crescita di Rovella? È sorpreso che non sia stato convocato da Spalletti?
“Ho un tale rispetto per Spalletti che lui ha tutta la capacità di scegliere i migliori. Rovella gioca nel suo ruolo, è un mediano così come Guendo. Si esaltano le sue caratteristiche, unisce mobilità a tecnica. A me piace questa mobilità del centrocampo e la penetrazione dei terzini, questo ci porta a correre qualche rischio, ma lo preferisco. La squadra deve andar forte, magari prenderà un gol in più ma è molto probabile che ne faccia uno in più degli avversari”.
Le prime sensazioni sull’infortunio di Lazzari?
“Per Manuel servono degli esami strumentali, Vecino ha un piccolo problema e spero di riaverlo a Torino. Nuno non era in perfette condizioni fisiche, ha avuto un attacco influenzale e si è un po’ risparmiato. Gli ho detto che avevamo bisogno delle sue accelerazioni nella ripresa, nel primo tempo siamo andati più a destra.
Gyasi ha fatto un grande lavoro coprendo gli spazi sulla nostra sinistra, poi però nel secondo tempo Nuno ha spinto tanto e siamo riusciti a creare tanto, come l’azione del rigore. Ho una lista lunghissima tra pre-convocazioni e altro, la testa era concentrata solo su questa partita. Era un passaggio fondamentale vincere questa partita e ci siamo riusciti”.
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