Serie A
Juventus, Gatti imprescindibile: Giuntoli pronto a blindarlo
La posizione di Federico Gatti nella Juventus è diventata fondamentale. Un pilastro difensivo cresciuto vertiginosamente in pochi mesi e il club vuole premiarlo.
Il piano di ricostruzione bianconero passa anche e soprattutto da lui. Prima si è affermato in prima squadra poi l’esordio in maglia azzurra a coronamento di un sogno.
Juventus, Gatti rinnova: i dettagli dell’accordo
Con l’infortunio di Bremer la società vuole ripartire dai difensori già in rosa, per blindarli come si deve prima di andare eventualmente sul mercato. La lieta notizia è frutto di impegno e volontà da parte del ragazzo di ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere, prima di Allegri e ora di Thiago Motta.
L’esordio il 31 agosto del 2022 contro lo Spezia ha segnato l’inizio di un percorso per Gatti, che oggi vanta circa 70 presenze con la maglia bianconera. Qualche mese più tardi è arrivata anche la convocazione di Roberto Mancini in nazionale, da lì non si è più mosso.
Parte costante del gruppo e artefice dei risultati raggiunti dalla Juve a livello di reti inviolate.
Giuntoli vuole blindarlo con un nuovo accordo di 5 anni, fino al 2029, per assicurargli un futuro a tinte bianconere. Inoltre, a questo si aggiunte un significativo aumento salariale, rispetto agli attuali 1,5 milioni di euro.
⚪️⚫️ Juventus are completing final details to get Federico Gatti’s new deal done — expected to be valid for the next five years.
Salary rise will be part of the new agreement as details are being sorted. pic.twitter.com/vVzDR0XJ7j
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) October 8, 2024
Serie A
Lazio-Bologna, Italiano: “L’espulsione ci ha condannati”
Al termine di Lazio-Bologna, l’allenatore dei rossoblù, Vincenzo Italiano, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dei felsinei dopo la sconfitta in Lazio–Bologna.
Lazio-Bologna, le parole di Italiano
L’allenatore si è soffermato sull’espulsione di Pobega, sottolineando l’importanza di evitare situazioni simili: “Mi arrabbio perché è un aspetto su cui lavoriamo ogni giorno, durante ogni allenamento e riunione tecnica. In un calcio dove tutti hanno qualità, concedere un uomo in più è come regalare la partita. Abbiamo cercato di restare in gara con due punte, ma contro una Lazio così in forma è difficile. Nei primi 35 minuti abbiamo fatto cose positive, arrivando anche a concludere in porta, ma l’espulsione ha cambiato tutto. Questa è già la seconda volta che succede, e spero che i ragazzi capiscano quanto sia complicato giocare in inferiorità numerica. Ora dobbiamo concentrarci sulla prossima gara di mercoledì”.
Sull’andamento generale della gara, ha aggiunto: “Fino all’espulsione siamo rimasti in partita, ma il gol della Lazio ha cambiato tutto. Nei primi 35 minuti, contro una squadra in salute, avevamo tenuto bene il campo, sapendo di doverci sacrificare. Con un uomo in meno, però, diventa solo una difesa a oltranza. Mi dispiace anche per le energie spese, considerando l’importanza della prossima partita”.
Per quanto riguarda Ferguson, il tecnico ha spiegato: “Dal punto di vista clinico sta bene, ma deve ancora migliorare ritmo e condizione. Quando sarà al massimo, avremo un giocatore di grande valore. Oggi non era il momento adatto per inserirlo”.
Analizzando le differenze tra Roma e Lazio, ha osservato: “La Lazio ha giocatori di alto livello e un allenatore che li sta facendo rendere al meglio. Hanno fiducia, entusiasmo e un ambiente che li sostiene. In questo momento sono in grande forma, e ottenere risultati contro di loro è molto complicato”.
Ha poi approfondito i cambi effettuati durante la gara: “L’obiettivo era mantenere due punte per non lasciare un attaccante isolato contro i loro difensori e cercare di ripartire. Fino al loro gol non avevamo corso particolari rischi, ma sbloccata la partita, la Lazio ha giocato con maggiore leggerezza e ci ha messo in difficoltà”.
Sulle potenzialità di Castro, ha dichiarato: “È un talento straordinario, ha solo 20 anni e un grande futuro davanti a sé. Oggi ha mostrato qualità e spirito di sacrificio, un elemento fondamentale per crescere. Ha ancora ampi margini di miglioramento, ma con la testa che ha può diventare un grandissimo giocatore”.
Infine, si è soffermato sulla solidità difensiva della squadra e sul contributo dei giovani: “Abbiamo dimostrato una buona solidità per i primi 35 minuti. Subito il primo gol, però, è diventato tutto più difficile. Mi dispiace perché eravamo in crescita e fermare questo percorso è frustrante. I giovani come Urbanski, Iling, Dominguez, Castro e Fabbian hanno talento, ma devono lavorare e migliorare. È un piacere allenarli, anche se gli errori di attenzione vanno ridotti. Abbiamo tante partite davanti e dobbiamo imparare da queste situazioni”.
Serie A
Lazio-Bologna, Baroni: “Gara vinta con la mentalità. Non guardiamo la classifica”
Al termine di Lazio-Bologna, l’allenatore biancoceleste, Marco Baroni, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico della squadra capitolina dopo la vittoria in Lazio–Bologna.
Lazio-Bologna, le parole di Baroni
Baroni ha iniziato commentando la prestazione della squadra:
“Venendo da un periodo in cui abbiamo lavorato in pochi, con 12-13 giocatori, e dando spazio a chi non è stato convocato in nazionale, non era facile. Abbiamo recuperato gli ultimi elementi tra giovedì e venerdì, lavorando tanto sulla mentalità. È evidente che l’espulsione abbia avuto un impatto, ma la nostra mentalità ha messo in difficoltà il Bologna. Abbiamo preparato soluzioni per affrontare la loro pressione, e Zaccagni, entrando spesso nel campo, ha interpretato bene il piano gara. Devo fare i complimenti alla squadra per l’atteggiamento dimostrato. Italiano è un allenatore eccellente, e preparare le partite contro di lui non è mai semplice”.
Sulla gestione della rosa, l’allenatore ha spiegato l’importanza di coinvolgere tutti i giocatori:
“Ieri, durante l’ultimo allenamento, ho avuto difficoltà perché ho visto tanti giocatori in ottima condizione. Il pensiero di non partire con il 4-2-3-1 è stato influenzato da situazioni come quella di Dia, che ha avuto problemi, o di Taty, che si è allenato solo venerdì. Anche Pedro e Isaksen non erano al massimo dopo gli impegni con le nazionali. Nonostante questo, ho visto una squadra pronta, e questo è motivo di soddisfazione, soprattutto per i nostri tifosi. Vincere è importante, ma giocare bene è fondamentale, perché le prestazioni portano risultati”.
Sull’efficacia del modulo, ha difeso le scelte fatte:
“Non condivido che il 4-3-3 scricchioli rispetto al 4-2-3-1. Oggi abbiamo avuto alcune difficoltà nelle giocate offensive, complice la stanchezza post-viaggi intercontinentali. Abbiamo sbagliato nella rifinitura, ma Pedro e Zaccagni hanno fatto bene, creando spazi e togliendo riferimenti alla pressione avversaria. Il gol iniziale è mancato, ma sono comunque molto soddisfatto della prestazione”.
Parlando della mentalità della squadra, l’allenatore ha ribadito l’importanza della crescita costante:
“Non guardiamo la classifica. Il mio obiettivo è che la squadra cresca mentalmente e proponga un calcio offensivo, vincendo quante più partite possibile. I momenti difficili arriveranno, ma una forte identità ci aiuterà a superarli”.
Sul gioco, ha sottolineato la valorizzazione dei singoli attraverso il sistema di squadra:
“Amo un calcio di mobilità. Non voglio dare troppi riferimenti agli avversari, perché li agevola. La mobilità delle punte è un valore fondamentale, e dobbiamo continuare a crescere in questo senso, anche lavorando sui giovani”.
Il tecnico ha poi fornito aggiornamenti sugli infortunati:
“Zaccagni ha subito una contusione, vedremo come evolve. Dia sta bene, è passato tutto. Romagnoli ha accusato una contusione al polpaccio, che si è indurito durante la partita, e non abbiamo voluto rischiare. Tavares ha una piccola lesione, ma il nostro staff è molto bravo, e penso che non perderà molte gare”.
In seguito ha sottolineato il carattere della squadra:
“Il Bologna è una squadra forte, organizzata e difficile da affrontare. Abbiamo avuto qualche imprecisione nell’ultima giocata, ma la squadra ha mostrato una grande personalità, e questo mi rende felice”.
Elogiando il percorso della squadra, l’allenatore ha evidenziato la filosofia che guida il suo lavoro:
“Non guardiamo troppo le classifiche o i risultati altrui. L’obiettivo è proporre un calcio offensivo, mantenendo il controllo del gioco. Per difendere bene, preferisco attaccare: il centrocampista in più ci permette di avere più palleggio e qualità. La squadra deve restare alta e comandare la partita, perché non possiamo permetterci di difenderci passivamente. Questo non è il nostro stile né la nostra identità”.
Serie A
Monza, buon punto in casa di Vanoli ma ora serve tornare alla vittoria
Monza, termina 1-1 la sfida in casa del Torino, in una partita certamente ostica, ma che i brianzoli non hanno abbastanza carattere per provare a vincere.
La serie negativa è spezzata, ed è l’unica la nota lieta del pomeriggio di Torino. Il Monza, dopo tre sconfitte di fila, torna a conquistare punti dopo tre sconfitte consecutive.
Dopo i passaggi a vuoto con Atalanta, Lazio e Milan, i ragazzi di Nesta tornano a muovere la classifica, salendo a quota 9, al penultimo posto in classifica.
Tutto questo almeno momentaneamente, con un Venezia-Lecce, in programma per questa sera, che potrebbe rispedire indietro i biancorossi all’ultimo posto.
Al netto delle questioni di classifica, però, in quel di Torino il Monza ha saputo reagire al vantaggio granata, uscendo indenne da un campo certamente difficile, ma contro una squadra che non sta vivendo di certo un buon periodo.
Proprio la mancanza di coraggio ha caratterizzato una partita che, forse, con un pizzico di grinta e determinazione in più, avrebbe potuto portare i tre punti.
Accontentarsi e convincersi che, infondo, sarebbe bastato un punto, ha allontanato la possibilità di arrivare a una vittoria che sarebbe stata molto pesante. L’appuntamento con i tre punti è rimandato, quindi, alla prossima sfida, che sarà il derby brianzolo contro il Como.
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