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Inter e Milan? Ecco che cosa rischiano per lo scandalo ultras
Inter e Milan rischiano di pagare a caro prezzo l’inchiesta ultras che le coinvolge: parola dell’avvocato Chiacchio, interpellato dalla Gazzetta dello Sport.
Sulla questione ultras La Gazzetta dello Sport ha intervistato l’avvocato esperto di diritto sportivo Eduardo Chiacchio.
Ecco che cosa ha detto l’esperto al quotidiano.
Inter e Milan: le ripercussioni dello scandalo ultras secondo Chiacchio
Chiacchio chiarisce subito che sono previste sanzioni in situazioni simili: “C’è un perimetro sanzionatorio nei casi di questo tipo. Va premesso che la responsabilità della società è oggettiva per le violazioni normative dei tesserati di un club e diretta per le infrazioni dei legali rappresentanti.
Per le tematiche oggetto delle indagini della Procura di Milano le società rischiamo delle sanzioni economiche e i singoli tesserati squalifiche o inibizioni”.
Per quanto riguarda l’articolo 4: “É quello che riguarda la lealtà sportiva, fa sempre da cornice a ogni eventuale provvedimento, ma non mi sembra questo il caso, per quanto emerso.
Ricordiamo che in ambito penale i tesserati sono stati ascoltati solo come testimoni, semplici persone informate sui fatti e, anche se esistono grandi differenze tra i due codici anche a livello sportivo non si intravede al momento un rischio di condotta sleale“.
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Top 10 marcatori dei campionati nazionali europei: i favoriti alla Scarpa d’Oro
La stagione calcistica 2024-2025 è cominciata solo da pochi mesi ma ha già saputo regalare emozioni uniche, e non solo ai tifosi più appassionati.
In questa prima parte, i vari campionati europei non hanno sicuramente fatto mancare sorprese neanche sui fuoriclasse. Andiamo a vedere insieme chi è emerso e chi ha deluso tra i migliori marcatori nelle maggiori leghe di calcio europee.
Una gara imprevedibile, che affascina sia i tifosi che i bookmaker che si sbizzarriscono coi pronostici delle partite a venire. Ecco la classifica aggiornata dei 10 migliori marcatori dei cinque principali campionati europei – Ligue 1, La Liga, Bundesliga, Serie A e Premier League – fino a questo momento della stagione.
10 Posto: Chris Wood (Nottingham Forest) – 8 goal
In un emozionante colpo di scena, Chris Wood ha prolungato la sua striscia di gol, portando il Nottingham Forest a una posizione di prestigio nella parte alta della classifica Premier League.
L’attaccante britannico si sta rivelando una vera e propria sorpresa per gli appassionati del campionato inglese: grazie alla sua efficienza è riuscito a segnare ben il 53,3% dei gol nelle sue prime 12 partite di questa stagione.
9 Posto: Moise Kean (Fiorentina) – 9 goal
Nonostante il periodo difficile alla Juventus, il bomber Moise Kean è riuscito a tornare alle luci della ribalta con la Fiorentina, finalmente riempiendo il vuoto lasciato da Dusan Vlahovic.
Con una media di un gol ogni 114,4 minuti in Serie A, il giovane attaccante italiano sembra finalmente aver trovato continuità, candidandosi per la sua stagione più prolifica di sempre.
8 Posto: Marcus Thuram (Inter) – 9 goal
Il fenomenale attaccante dell’Inter Thuram si riconferma una delle punte più complete non solo della Serie A ma dell’intero panorama continentale.
Durante la scorsa stagione, l’attaccante francese ha segnato ben 13 goal in serie A, e a questo giro è già a quota 9 goal, due dei quali segnati nella recente partita contro il Verona, vinta 5-0.
7 Posto: Mohamed Salah (Liverpool) – 10 goal
Anno dopo anno, Salah continua a essere una garanzia per il Liverpool. L’attaccante egiziano non mostra segni di calo di performance, nonostante sia ormai al contratto con il club.
Dall’inizio del campionato Salah ha già collezionato 10 goal, con una media di un goal ogni 105,6 minuti in Premier League. Un traguardo di 20+ è sicuramente a portata di mano per il “Re d’Egitto” anche quest’anno.
6 Posto: Bradley Barcola (PSG) – 10 goal
Dopo l’addio di Kylian Mbappé, Lionel Messi e Neymar, il PSG sembrava destinato a un ridimensionamento, ma la giovane promessa Bradley Barcola ha colmato il vuoto con prestazioni straordinarie.
Con 10 gol in Ligue 1, il 22enne sta emergendo come uno dei giovani talenti più promettenti del calcio europeo.
5 Posto: Omar Marmoush (Eintracht Francoforte) – 11 goal
Omar Marmoush si è imposto come una delle rivelazioni della Bundesliga con l’Eintracht Francoforte.
Con 11 gol e 7 assist nelle prime 11 partite, il centrocampista offensivo egiziano è in una forma strepitosa, dimostrando di essere un elemento chiave nella lotta della sua squadra per le posizioni di vertice.
4 Posto: Erling Haaland (Manchester City) – 12 goal
Dopo aver vinto la Scarpa d’Oro europea nella sua prima stagione al Manchester City, Haaland è tornato ancora più combattivo quest’anno.
Con 12 reti segnate finora, l’attaccante norvegese rimane tra i migliori marcatori, anche se ha rallentato nelle ultime partite di Premier League.
3 Posto: Mateo Retegui (Atalanta) – 12 goal
La sorpresa più grande della Serie A è forse Mateo Retegui. L’attaccante dell’Atalanta ha segnato ben 12 goal in 13 partite, dimostrandosi un degno sostituto di Gianluca Scamacca, fermo ai box per infortunio
L’Italia potrebbe finalmente aver trovato un nuovo bomber su cui fare affidamento.
2 Posto: Harry Kane (Bayern Monaco) – 14 goal
Siamo onesti chi è davvero sorpreso di trovare il Hurricane in questa classifica? Harry Kane ha portato il suo talento nella Bundesliga e sta già dominando il campionato tedesco.
Con 14 gol in 11 partite, l’attaccante inglese ha segnato ben tre triplette e sembra destinato a replicare il successo della scorsa stagione, quando ha conquistato il titolo di capocannoniere.
1 Posto: Robert Lewandowski (Barcellona) – 15 gol
A 36 anni, Robert Lewandowski continua a riscrivere i record. Con 15 gol in 14 partite, il polacco sta guidando il Barcellona verso un’altra stagione di successo.
Sotto la guida di Hansi Flick, Lewandowski sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori, dimostrandosi ancora una volta il miglior marcatore d’Europa.
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La corsa per la Scarpa d’Oro è appena cominciata, ma con questi nomi in campo, lo spettacolo è garantito. Riuscirà Lewandowski a mantenere il primo posto fino alla fine della stagione?
Questa è la domanda che tiene attaccati allo schermo i tifosi di calcio e gli appassionati di scommesse. I migliori marcatori, con le loro prestazioni straordinarie infatti, sono spesso al centro delle strategie di scommessa, dalle puntate sui marcatori nei singoli incontri ai mercati a lungo termine, come il vincitore del titolo di capocannoniere.
Per gli scommettitori, seguire da vicino la forma fisica, le statistiche e le prestazioni di questi bomber è essenziale. Tuttavia, è importante approcciare le scommesse in modo responsabile, utilizzando piattaforme regolamentate, approfittando dei bonus benvenuto scommesse e ponendo limiti chiari per evitare rischi. La Scarpa d’Oro può essere un’occasione per aumentare l’entusiasmo e il coinvolgimento, ma il divertimento deve rimanere al centro di ogni esperienza legata alle scommesse sportive.
Chi si aggiudicherà il titolo di miglior marcatore in Europa? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: le emozioni non mancheranno, né per i tifosi né per gli scommettitori.
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Young Boys-Atalanta 1-6. Goal e Highlights
Allo Stadio Wankdorf lo Young Boys di Joel Magnin ospita l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. L’incontro è valevole per la quinta giornata di Champions League.
Di seguito i goal e highlights del match:
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Mancini: “Alla Roma avrei detto sì. Se potessi tornare indietro, non lascerei la Nazionale”
In un’intervista rilasciata a Il Giornale, Roberto Mancini ha affrontato diversi argomenti, parlando anche della Nazionale e dell’accostamento alla Roma.
Nell’intervista rilasciata a Il Giornale, dopo aver ripercorso i ricordi della sua infanzia, i primi passi nel calcio con il Bologna e i trionfi con Sampdoria e Lazio, Roberto Mancini ha riflettuto anche sulla sua straordinaria carriera da allenatore. Con un breve excursus nel suo passato, il tecnico ha ricordato le tappe che lo hanno portato a diventare uno dei protagonisti del calcio italiano e internazionale.
Mancini e gli inizi da allenatore
Mancini ha raccontato di quando iniziò la sua carriera in panchina, partendo dalla Fiorentina su chiamata di Vittorio Cecchi Gori: “Uomo straordinario che ha avuto dal calcio e dalla vita molto meno di quanto meritasse. Io ero un allenatore ragazzino, i miei giocatori avevano più o meno la mia stessa età”.
Dopo la Fiorentina arrivò il ritorno alla Lazio e poi l’esperienza in Inghilterra con il Manchester City: “Non era lo squadrone di adesso, però lo diventò”.
Infine, il tecnico ha ricordato il successo all’Inter: “L’ho riportata dopo tanti anni a vincere lo scudetto. Ho vinto molto da allenatore: Coppe Italia, Supercoppe, campionati”.
L’esperienza in Nazionale
Il momento più emozionante della sua carriera è stato però la chiamata per diventare commissario tecnico della Nazionale italiana.
Mancini ha descritto con entusiasmo quel momento, dicendo che faticava a crederci e che per un allenatore è il sogno più grande: “Non nego che nonostante avessi alle spalle parecchie esperienze su panchine importanti, pensare di tornare ad indossare quella maglia azzurra non da giocatore ma da ct, un po’ mi ha fatto tremare le gambe”.
Prima di accettare, si confrontò con Gianluca Vialli, che lo spinse a dire subito di sì: “Luca mi disse di accettare subito. E così feci. Dopo un anno arrivò anche lui. Un’avventura straordinaria condivisa insieme. Il miglior coronamento di un’amicizia unica”.
Quei cinque anni in Nazionale furono meravigliosi, anche se non mancarono le difficoltà iniziali: “Per poi inanellare una serie di vittorie e record di cui vado orgoglioso”.
Il culmine arrivò con la vittoria dell’Europeo a Wembley: “Riportare l’Italia dopo cinquant’anni sul tetto d’Europa è stata un’emozione indescrivibile”.
Tuttavia, la mancata qualificazione ai Mondiali resta una ferita aperta: “Una ferita che brucia ancora. Un conto in sospeso con i tifosi”.
Sul motivo del suo addio alla Nazionale, Mancini ha spiegato che il rapporto di fiducia con la Federazione si era incrinato: “Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così”.
Sull’aspetto economico, ha ammesso che la proposta araba lo ha messo in crisi, pur non essendo determinante per la sua decisione: “Non rifarei quella scelta. Lasciare la Nazionale italiana è stata una scelta sbagliata”.
Il recente passato in Arabia Saudita
Parlando dell’esperienza in Arabia Saudita, Mancini ha dichiarato di essere soddisfatto, nonostante i risultati non siano stati quelli sperati: “Ho lavorato bene con il gruppo. I ragazzi mi hanno seguito e credo di avere lasciato loro buone basi su cui costruire qualcosa di positivo”.
Con la dirigenza ha detto di essersi lasciato in buoni rapporti, smentendo le cifre esagerate riportate dai giornali sia per l’ingaggio che per la buonuscita.
Mancini e le voci sulla panchina della Roma
In seguito, Mancini ha smentito di essere stato vicino alla panchina della Roma, nonostante le tante voci circolate: “Non sono mai stato contattato per la panchina della Roma. Nessuna chiamata dalla dirigenza”.
Il tecnico ha poi ammesso che gli ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti lo avrebbero accolto con entusiasmo, nonostante i laziali non sarebbero stati altrettanto contenti.
Se la Roma lo avesse chiamato, avrebbe valutato seriamente l’opportunità: “Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti insieme, avrei risposto di sì”.
Mancini tra ricordi e sogni per il futuro
Mancini ha concluso con un pensiero dedicato a chi gli manca di più: “Vialli, Eriksson, Mihajlovic. Lei non può immaginare nemmeno quanto mi mancano. Che solitudine, che deserto mi hanno lasciato nel cuore”.
Il suo sogno rimane quello di alzare la Coppa del Mondo: “Appena diventai ct della Nazionale dichiarai i miei due obiettivi: vincere un Europeo e un Mondiale”.
Un conto ancora aperto che Mancini sogna di chiudere.
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