Esteri
La RedBull si prende anche il Paris FC: accordo vicino con Arnault
Il modello RedBull si estende in maniera endemica e arriva sino in Francia. E’ infatti vicino l’accordo con il Paris FC, club di Ligue 2.
Parigi è l’unica grande Capitale europea (a livello calcistico) a non avere un derby. Quale occasione migliore per la RedBull di inserirsi nell’intelaiatura calcistica francese, allargando la propria sfera di influenza oltre le Alpi?
RedBull, tutti i dettagli dell’accordo con Arnault
Stando a quanto riportato da l’Equipe, Pierre Ferracci (attuale presidente del Paris FC) manterrebbe il 30% delle azioni societarie almeno fino al 2027. La RedBull acquisirebbe il 15% delle quote, in attesa di rilevare anche quelle di Ferracci, mentre il miliardario americano Bernard Arnault (proprietario di LVMH e quinto uomo più ricco al mondo secondo Forbes) diverrebbe il socio di maggioranza: con circa il 55-60% delle quote azionarie.
Il Paris FC è attualmente in testa al campionato di Ligue 2, con due punti di vantaggio su Lorient (seconda) e Dunkerque. (terza in classifica) L’obiettivo è chiaramente quello di insidiare la leadership del PSG, la cui egemonia nel calcio francese continua incontrastata da ormai un decennio. In Ligue 1 (e lo dimostra il drastico calo del valore dei diritti televisivi) pesa come un macigno l’assenza di un competitor credibile per i parigini.
Il Paris FC non ha una storia brillante. Poco più di cinquant’anni di storia, appena tre presenze nella Division 1 (il nome della massima serie transalpina, prima che venisse ribattezzata in Ligue 1) e nessuna in Ligue 1. Nessun trofeo all’attivo. La sinergia con la RedBull, magari con l’intercessione di Klopp, potrebbe regalare alla seconda squadra di Parigi la celebrità che non ha mai avuto: anche se conosciamo il modus agendi delle multiproprietà.
Premier League
Crisi Manchester City: il San Marino li prende in giro
Dopo l’ennesima sconfitta in Premier League del Manchester City la pagina ufficiale della Nazionale del San Marino ha voluto commentare in maniera ironica.
Il Manchester City non riesce ad uscire dalla crisi, anzi. Ieri sera all’Etihad i Citizens sono stati battuti per 4-0 dal Tottenham, in una gara che è stata a senso unico sin dall’inizio.
Per Guardiola si tratta della terza sconfitta consecutiva in Premier League. Un momento nero da cui, per il momento, non sembra esserci fine.
Il tweet della Nazionale di San Marino
La crisi di risultati del Manchester City sta sorprendendo in molti, e c’è chi chi ci ha voluto scherzare su. I Citizens hanno pubblicato un post sul loro profilo di X con il risultato del match (0-4). Subito dopo è arrivato il commento della Nazionale di San Marino che, come si direbbe in gergo, ha trollato il club inglese in questo modo:
Premier League
Haaland, la macchina di gol si è ingolfata: tutti i dati
La crisi del Manchester City sta anche nella scarsa vena realizzativa di Haaland, fermo dalla rete segnata all’Arsenal a Settembre.
C’è un pre e un post-infortunio di Rodri nella stagione del Manchester City e questo è sotto lo si sapeva già, è sempre stato sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, nel giorno dell’infortunio dello spagnolo (22 Settembre, nel pari casalingo 2-2 contro l’Arsenal) c’è stato anche un evento che però è passato quasi inosservato.
“Stay humble Erling, eh, stay humble“
Non in Inghilterra, però, dove “stay humble Erling, stay humble” è diventato quasi un mantra. Una frase che si riferisce all’alterco avuto da Mikel Arteta (tecnico dei Gunners) e lo stesso centravanti norvegese, al termine della sopracitata partita “decisa” da un colpo di testa di John Stones al 98esimo. In quell’occasione l’attaccante ex-Borussia Dortmund avrebbe rivolto la fatica frase (“Stay humble“, “rimani umile“) al tecnico spagnolo.
In una concezione karmica dell’universo, che appartiene più al misticismo calcistico che alla realtà, quella frase si è ritorta contro ad Haaland come un boomerang. Infatti, da quel momento in avanti, lo scandinavo ha segnato soltanto due reti in Premier League su sette partite disputate. Non sarebbe corretto dire che Haaland si sia fermato del tutto, ma è un rendimento che stride sicuramente con quello di inizio stagione.
Haaland aveva iniziato la stagione segnando 10 gol nelle prime 5 partite (media esatta di due reti a partita) ed era ovvio che non potesse continuare su questi ritmi per tutto il campionato, ma due soli reti segnati in sette partite (una media inferiore a 0,3 reti per partita) sono troppo pochi per un giocatore del suo calibro. Non è solo un discorso di cifre, ma anche di statistiche. Che, spesso e volentieri, trasformano la percezione in realtà.
Erling Haaland has scored 2 goals from 8.03(xG) in the Premier League since telling Mikel Arteta to stay humble.
— The xG Philosophy (@xGPhilosophy) November 23, 2024
Haaland, rendimento da incubo…ma solo nel City
Spesso e volentieri si sente dire di un centravanti che non segna che “non gli arrivano palloni giocabili“. Nel caso di Haaland, anche perché gioca in una delle squadre con la miglior produzione offensiva del mondo, non è certo vero. Le due sopracitate reti segnate dal norvegese sono arrivate con trentasei conclusioni, di cui quindici di queste dirette verso la porta. Inoltre, durante questo periodo, i suoi xG erano dello 8,03.
Il conto è presto fatto. Nelle ultime sette partite, il tasso di conversion rate (vale a dire la statistica che misura l’efficienza delle reti segnate in base alle occasioni avute) è stato del 75% inferiore alle aspettative. Chi guarda le partite degli Sky Blues si è reso conto che Haaland sbagli qualche gol di troppo, eppure il problema non sembra unicamente riconducibile al suo stato psico-forma ma alla salute della squadra.
Questo perché, durante la sosta per le nazionali, Haaland si è aggregato alla Norvegia e ha segnato quattro gol in due partite. Contro due avversari non irresistibili come Slovenia e Kazakistan, certo, ma anche in una squadra dalla produzione offensiva estremamente meno qualitativa di quella in cui gioca solitamente. Un dato che deve far riflettere, in vista del prossimo scontro diretto contro il Liverpool.
Saudi Pro League
Al Nassr dopo Ronaldo arriva un altro portoghese in campo
Al Nassr inarrestabile. Per eccellere su tutti i campi, anche quello digitale, punta al meglio sul mercato. Ingaggia il campione di Esports Jafonso.
Il club saudita punta anche sul gaming competitivo. Insieme a Mkers, la prima Join Stock Company italiana nell’Esport Business e leader internazionale nel gaming competitivo giocano una coppia d’assi portoghese.
L’ingresso trionfale del club saudita negli Esports
Mossa vincente l’ingaggio della stella portoghese João Afonso Vasconcelos, conosciuto in tutto il mondo come Jafonso e campione della Coppa del mondo Esports FC24.
In questo modo l’Al Nassr unisce due campioni portoghesi sotto lo stesso simbolo: Cristiano Ronaldo e Jafonso, l’FC PRO numero uno al mondo.
La partnership tra l’Al Nassr e Mkers
Secondo Guido Fienga, amministratore delegato del club saudita: “È un passo importante per continuare lo sviluppo in un nuovo campo di gioco molto apprezzato dai nostri tifosi.”
Per questo il club si è affidata a Mkers e insieme hanno scelto Jafonso.
Dichiara Luca Beccaceci, CEO di Mkers “Essere scelti da un club di questo livello per costruire insieme una divisione Esports è sia un onore che una responsabilità. Questa partnership va oltre la semplice collaborazione; incarna una visione condivisa per ridefinire il settore del gioco competitivo.”
E garantisce “Lavoreremo insieme per consolidare questo progetto e renderlo un punto di riferimento globale”.
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