Serie A
Inter, Volpi: “Si gioca troppo e ci si allena poco. Ci sono alcune soluzioni…”
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7 mesi fail

Il responsabile dell’area medica dell’Inter si è espresso sui molteplici infortuni che stanno caratterizzando questa stagione. Leggi con noi le parole di Volpi.
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Il continuo aumento del numero di partite e, di conseguenza, la riduzione dei tempi di recupero, sta facendo crescere esponenzialmente il numero di infortuni tra i giocatori. Su questo tema è intervenuto Piero Volpi, attuale responsabile dell’area medica dell’Inter, esprimendo molti dubbi sulla possibilità di continuare in questa direzione e proponendo alcune soluzioni.
Le parole di Volpi
I recenti infortuni.
“L’infortunistica nel calcio è un problema costante e in crescita. Si fa fatica a ridurre e a contenere questi incidenti, da quelli meno importanti come le lesioni ai più gravi come gli infortuni articolari. Il calcio soffre di due-tre situazioni veramente difficili, in primis la densità delle partite.
Abbiamo calciatori che giocano tutto l’anno, anche due volte a settimana per lunghi periodi. Ma non è sufficiente dire si gioca troppo. Bisogna dire si gioca troppo e ci si allena poco. Le qualità che deve avere un giocatore come la forza, l’alta velocità e resistenza sono difficili da inserire nel piano di un ciclo settimanale di una squadra di calcio. Si arriva ad avere 240-250 allenamenti nel corso della stagione di cui solo il 25% sono veramente allenanti. E questa è tra le cause prevalenti di infortunio.
Si fanno male i titolarissimi che giocano sempre, ma anche quelli che giocano meno perché manca un equilibrio di minutaggio, di turnover intelligente ed efficace. Una delle proposte che condividiamo col nostro allenatore, una persona brava e intelligente e attento a questi temi, è quella di cercare di riuscire a fare un minutaggio migliore per salvaguardare quei giocatori che alla fine della stagione avranno 4500-4800 minuti, mentre altri in rosa finiscono l’anno con appena 1000 minuti in campo.
Non essendo possibile cambiare i calendari, quella dell’equilibrio del minutaggio è una delle soluzioni. Ne aggiungo anche un’altra: dopo la conferma delle cinque sostituzioni, in futuro penso si possa arrivare alle sei o sette sostituzioni. Le sei già ci sono in certe manifestazioni, dove si prevedono i supplementari”.
Le troppe gare.
“Ci sono nostri giocatori che hanno già lanciato un grido d’allarme, lo spazio tra Europei e inizio della stagione è stato molto stretto. Non c’è stato il tempo di staccare per un riposo fisico e mentale. E poi c’è un discorso da affrontare sulle Nazionali. Non possiamo ogni mese lasciare i giocatori 12-15 giorni alle Nazionali, che cambiano completamente abitudini di allenamento, di alimentazione.
È come se il giocatore cambiasse completamente squadra e questo facilita gli infortuni. Una proposta da medico è quella di ridurre i campionati domestici di alto livello di due squadre. Già passando da 20 a 18 squadre c’è un mese in cui si possono fare più allenamenti. Va organizzato un tavolo competente, in cui ci deve essere anche un medico”.
I periodi più impegnativi.
“La densità delle partite aumenta in due periodi. Quello autunnale tra ottobre e novembre e poi verso marzo, con la ripresa delle coppe. Abbiamo tre qualità fondamentali da allenare: la forza, la capacità aerobica e l’alta intensità. Ma richiedono allenamenti distanti dalle partite. Questo non è possibile e si arriva facilmente all’infortunio”.
Serie A
Napoli, Conte: “Ci giochiamo la vita nelle prossime tre. Sul mio futuro…”
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16 minuti fail
10/05/2025
Alla vigilia di Napoli-Genoa, l’allenatore dei partenopei, Antonio Conte, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.
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Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Napoli in vista della sfida contro il Genoa, il primo degli ultimi tre passi che servono per raggiungere il sogno Scudetto.
Napoli, le parole di Conte
Quali sono le parole d’ordine per queste ultime tre partite?
“Dobbiamo cercare di finire il lavoro. Mancano solo tre partite e dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto finora”.
Che emozioni le ha trasmesso la città in questi giorni?
“In realtà in questi giorni sono stato più a casa. Avverto la felicità dei tifosi. Loro sognano come facciamo noi. Perà la cosa che mi dà piàù soddifazione è la maturità che sto vedendo, con molte persone che dicono solo ‘grazie’, segno che apprezzano il lavoro che stiamo facendo”.

Stanislav Lobotka da indicazioni ai compagni ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come stanno Lobotka, Neres e Buongiorno?
“Lobotka si è allenato ieri e oggi, ma aspettiamo la rifinitura di domani per prendere una decisione. È un giocatore importante e non vorrei farne a meno. Per quanto riguarda Neres, ieri è tornato ad allenarsi parzialmente con noi e oggi si è allenato con noi. Penso possa essere convocato e venire in panchina. È un giocatore che può fare la differenza. Buongiorno, invece, è ancora fermo. La prossima settimana inizierà a lavorare, ma lui e Juan Jesus vogliono esserci per le prossime partite”.
Riesce a gestire la pressione dei tifosi quando le chiedono se resta o no?
“I tifosi adesso non mi fanno questa domanda. Mi chiedono se riusciremo a vincere e io gli dico che faremo il massimo per riuscirci”.
Giocare dopo l’Inter può aumentare la pressione?
“La pressione ci sarà a prescindere. Starà a noi indirizzarla in maniera positiva affinché sia un aiuto per avere maggiore concentrazione e determinazione. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, sapendo che avremo davanti una formazione che ha messo in difficoltà molte squadre, tra cui anche il Milan nella scorsa giornata. Vorranno dare fastidio e noi dobbiamo essere preparati”.
Quali caratteristiche del Genoa possono dar fastidio al Napoli?
“Sarà una gara difficile, come lo saranno le altre due, perché noi ci giochiamo la vita e loro vorranno fare bella figura. Dovremo approfittare della spinta e del calore del pubblico”.
La sofferenza in molti secondi tempi è un fattore psicologico o è dovuto ad altro?
“Alcuni secondi tempi hanno dato la percezione soffrissimo, ma subentrava la paura del pareggio. In altri abbiamo fatto molto bene, come quelli con Inter, Juventus ma anche Torino e Lecce nelle ultime. Non dimentichiamo da dove siamo partiti. Forse alcune volte la sofferenza ci porta a ricordare la scorsa stagione”.
Avete la possibilità del matchpoint, come fate a tenere alta la concentrazione?
“Sento questa domanda da quando mancavano 10 partite, poi 7 e ora 3. Dobbiamo affrontrare ogni singola partita come fosse una finale, cercando di evidenziare i nostri pregi e i difetti degli altri”.
Cosa aggiungerebbe nel suo libro testa, cuore, gambe, dopo questa stagione?
“Tutto parte dalla testa, è quella che fa la differenza. Poi il cuore sta nel sudare sempre la maglia, e penso nessuno possa mettere in dubbio il nostro impegno, e le gambe vanno allenatore. Forse un termine che aggiungere è ‘resilienza’, perché bisogna essere pronti ad affrontare l’ostacolo e la fatica e a superarli senza mollare”.

Lazio-Juventus, dopo il ko del Bologna, Tudor e Baroni devono vincere per confermare il quarto posto aspettando la gara di lunedì tra Atalanta e Roma. Diverse novità per i bianconeri, che perdono Yildiz e Vlahovic. I biancocelesti puntano tutto su Zaccagni e Castellanos.
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Lazio-Juventus, le probabili formazioni:
Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. All. Baroni.
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Savona, Veiga, Kalulu; Weah, Locatelli, Thuram, McKennie; Nico Gonzalez, Conceicao; Kolo Muani. All. Tudor.

Lazio-Juventus è la sfida più attesa del sabato di Serie A. Uno scontro che dirà tantissimo sulla corsa alla Champions League, Tudor contro Baroni.
Motivazioni fortissime da entrambe le parti e voglia di conquistare una qualificazione alla massima competizione europea. Baroni deve combattere ancora con alcuni strascichi dell’eliminazione dall’Europa League ma in un Olimpico praticamente esaurito spera nel colpaccio. Tudor invece affronta il suo recente passato e arriva dal pareggio in casa del Bologna. Un altro scontro diretto, che può essere decisivo, non si può sbagliare e tutta la squadra è pronta.
Di seguito le ultimissime sulle formazioni.

L’ABBRACCIO TRA MARCO BARONI E IGOR TUDOR ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio-Juventus, le ultimissime sulle formazioni
Lazio (4-2-3-1): Mandas, Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini, Rovella, Guendouzi, Isaksen, Dia, Zaccagni, Castellanos.
Juventus (3-5-2): Di Gregorio, Kalulu, Veiga, Savona, Alberto Costa, Locatelli, Thuram, McKennie, Weah, Nico Gonzalez, Kolo Muani.
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