Serie A
Napoli, Simeone: svelato il futuro dell’argentino
Napoli, il futuro di Simeone è stato al centro dell’attenzione nelle ultime settimane, ma ora giungono conferme definitive sul suo destino.
Napoli, cosa fa Simeone?
Negli ultimi tempi erano circolate voci riguardo alla volontà di Giovanni Simeone di cambiare squadra per trovare più spazio, con molto i club interessati in vista di gennaio. Tuttavia, la realtà è diversa: l’argentino desidera restare a Napoli e far parte del progetto di Antonio Conte. Il Cholito è fiducioso che questa stagione possa rivelarsi molto importante per la squadra partenopea e vuole viverla da protagonista. Lo ha confermato Fabrizio Romano con un post su X, sottolineando che il futuro di Politano sarà probabilmente ancora a Napoli, dove spera di ritagliarsi spazio nella rosa di Conte.
🔵🇦🇷 Gio Simeone is not planning to leave Napoli in January, despite links with Torino and more clubs.
Napoli are not intentioned to let him leave, Cholito’s very happy with Conte and he’s fully focused on this season at Napoli. pic.twitter.com/BySPX9YjLr
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) October 14, 2024
Serie A
Juventus, i tempi di recupero per Koopmeiners si allungano: la data del rientro
Novità importanti per quanto riguarda il rientro di Teun Koopmeiners. L’olandese dovrà attendere ancora per il rientro in campo, ecco l’aggiornamento.
Juventus, tegola Koopmeiners: i tempi di recupero
L’ex Atalanta dovrà prolungare il suo periodo di recupero a causa dell’infortunio alla costola. Come riportato da Guardalà ai microfoni di Sky Sport, l’olandese sarà certamente assente per le prossime partite, tra cui le sfide contro Lazio e Stoccarda:
“Non ci sarà contro la Lazio! Complicato il recupero con lo Stoccarda, si punta più all’Inter. La protezione serve solo per evitare i colpi, ma il problema principale è la difficoltà a respirare. Out sicuramente con lazio e stoccarda, si vedrà con l’Inter”.
Questo è un duro colpo per la Juventus, che dovrà fare a meno di uno dei suoi pilastri a centrocampo in un momento cruciale della stagione.
Serie A
Tacconi: “Juve-Napoli? Mi sono annoiato a morte”
Stefano Tacconi, portiere iconico degli anni ’80 e ’90, ha condiviso il suo punto di vista sul calcio attuale in una recente intervista al quotidiano La Repubblica.
L’ex numero uno della Juventus, che ha indossato la maglia bianconera per 9 stagioni e quella della Nazionale in numerose competizioni internazionali, ha offerto una riflessione critica sul calcio di oggi e sul suo passato.
Tacconi: “Non avrei funzionato come allenatore”
A seguire i punti salienti dell’intervista a Stefano Tacconi:
Riesce a pensare al futuro?
“Certo, solo che sono frenato da questi due”. (indica moglie e figlio)
Ha rimorsi per la vita che ha fatto?
«”No, ne è valsa la pena. Sempre meglio che andare al cimitero. A proposito: quando capiterà crematemi, così evito a tutti il fastidio di andarmi a trovare al camposanto”.
Nel suo libro non ha avuto remore nel raccontarsi. Non crede che come commentatore televisivo il suo stile avrebbe funzionato?
“No, perché mi conosco: è per quello che ho lasciato il mondo del calcio, tranne giocare con le Legends della Juve. Mi sono pure rotto quattro costole per l’istinto di tuffarmi come quando avevo trent’anni”.
In che senso si conosce?
“Se avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo non so fino a dove. Da dirigente, a quelli come Tacconi avrei detto di fumare e bere meno. Che poi è quello che mi dicono Laura e Andrea. Sono i miei dirigenti”.
Non si vede bene a parlare in tv?
“Sarei troppo scomodo. Ma li vedete? Sono tutti paludati, inquadrati, anche Adani. Fanno filosofia, ma il calcio è arte, anche se c’è ben poco di artistico da commentare”.
Non le piace il calcio di oggi?
“È di una noia mortale. Sono tornato allo stadio per Juve-Napoli: una palla. Noi portieri eravamo dei pazzi, adesso sono tutti a modino e giocano con i piedi. Io appena avevo la palla la tiravo più lontano che potevo”.
Lei era pazzo?
“Lo sono ancora. In ospedale dovevano legarmi al letto. Una volta sono scappato, m’hanno trovato al quarto piano. Dico grazie a tutti: la sanità pubblica m’ha salvato la vita”.
È cambiato, rispetto a prima?
“Piango un po’ troppo, mi commuovo facilmente. Ma leggete la frase di Agnelli nel frontespizio del mio libro: un uomo che non piange non farà mai grandi cose”.
Non è migliorato neanche un po’, a livello caratteriale?
“Macché, sono peggiorato”.
Serie A
Roma, la Sud ancora in protesta: fuori per 15 minuti contro l’Inter
Le proteste della Curva Sud proseguono anche in occasione della sfida Roma – Inter in programma domenica alle ore 20:45. Di seguito il comunicato:
“In occasione di Roma/Inter la Curva Sud resterà fuori – per far risaltare ancor più il dissenso vista l’importanza della partita – per quindici minuti ed in silenzio per protestare contro una dirigenza che, alle promesse, non sta facendo seguire i fatti. Bandiere vilipese, stemma mai restituito, disorganizzazione diffusa, merchandising approssimativo, scelta di persone inadeguate a rappresentare la Roma sotto tutti i profili, vista la loro non conoscenza della realtà romana, della storia dell’A.S. Roma, dei valori tradizionali dei Romanisti.
Per guidare la Roma non è sufficiente spendere soldi ma è necessario creare e rappresentare una società in cui ciascun Romanista possa rispecchiarsi e della quale essere orgoglioso. Poiché questo non sta avvenendo, si invitano i Romanisti di tutti i settori ad unirsi nella protesta. Famiglia Friedkin, esigiamo un cambio di rotta“.
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