Serie A
Milan, agente Gabbia: “Mi hanno chiamato, a breve ne riparleremo. Sulla fascia da capitano…”
Intervistato da TuttoMercatoWeb, Tullio Tinti (agente di Gabbia) ha parlato della situazione del suo assistito e dell’imminente rinnovo.
Il contratto che lega Matteo Gabbia al Milan scadrà nel 2026. Tuttavia, la dirigenza rossonera e il suo entourage sono in contatto da tempo per prolungarlo fino al 2030. La ritrovata fiducia che Fonseca ha dato al ragazzo e la possibilità di prendere la fascia da capitano sono due segni di un’inequivocabile stima.
Milan, le parole di Gabbia
Di seguito le parole rilasciate da Tullio Tinti (agente del giocatore) in un’intervista concessa a TMW.
Rinnovo
“Gabbia ha fatto il salto nelle ultime due stagioni, è consapevole dei suoi mezzi. E’ un ragazzo fantastico e un giocatore importante, lo ha dimostrato sul campo. Si è guadagnato tutto da solo, dopo i sei mesi in prestito al Villarreal ha fatto benissimo al Milan. E’ partito dietro, ma si è guadagnato il posto con grandi prestazioni. Per il rinnovo mi hanno chiamato, a breve ne parleremo. Lui è molto felice, ha la maglia del Milan addosso da quando è bambino e quindi è super felice di prolungare e di essere un giocatore importante per il Diavolo. Poi ovviamente bisogna discutere“.
Fascia di capitano
“E’ pronto per queste cose. E’ un ragazzo maturo, è un esempio per tutti. E’ il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andare via. E’ un ragazzo top, è pronto a tutto“.
Attualmente il difensore italiano guadagna un milione netto l’anno più bonus. Secondo quanto riportato da Sky Sport, lo stipendio del prodotto del settore giovanile rossonero potrebbe essere raddoppiato.
Serie A
Juventus, i tempi di recupero per Koopmeiners si allungano: la data del rientro
Novità importanti per quanto riguarda il rientro di Teun Koopmeiners. L’olandese dovrà attendere ancora per il rientro in campo, ecco l’aggiornamento.
Juventus, tegola Koopmeiners: i tempi di recupero
L’ex Atalanta dovrà prolungare il suo periodo di recupero a causa dell’infortunio alla costola. Come riportato da Guardalà ai microfoni di Sky Sport, l’olandese sarà certamente assente per le prossime partite, tra cui le sfide contro Lazio e Stoccarda:
“Non ci sarà contro la Lazio! Complicato il recupero con lo Stoccarda, si punta più all’Inter. La protezione serve solo per evitare i colpi, ma il problema principale è la difficoltà a respirare. Out sicuramente con lazio e stoccarda, si vedrà con l’Inter”.
Questo è un duro colpo per la Juventus, che dovrà fare a meno di uno dei suoi pilastri a centrocampo in un momento cruciale della stagione.
Serie A
Tacconi: “Juve-Napoli? Mi sono annoiato a morte”
Stefano Tacconi, portiere iconico degli anni ’80 e ’90, ha condiviso il suo punto di vista sul calcio attuale in una recente intervista al quotidiano La Repubblica.
L’ex numero uno della Juventus, che ha indossato la maglia bianconera per 9 stagioni e quella della Nazionale in numerose competizioni internazionali, ha offerto una riflessione critica sul calcio di oggi e sul suo passato.
Tacconi: “Non avrei funzionato come allenatore”
A seguire i punti salienti dell’intervista a Stefano Tacconi:
Riesce a pensare al futuro?
“Certo, solo che sono frenato da questi due”. (indica moglie e figlio)
Ha rimorsi per la vita che ha fatto?
«”No, ne è valsa la pena. Sempre meglio che andare al cimitero. A proposito: quando capiterà crematemi, così evito a tutti il fastidio di andarmi a trovare al camposanto”.
Nel suo libro non ha avuto remore nel raccontarsi. Non crede che come commentatore televisivo il suo stile avrebbe funzionato?
“No, perché mi conosco: è per quello che ho lasciato il mondo del calcio, tranne giocare con le Legends della Juve. Mi sono pure rotto quattro costole per l’istinto di tuffarmi come quando avevo trent’anni”.
In che senso si conosce?
“Se avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo non so fino a dove. Da dirigente, a quelli come Tacconi avrei detto di fumare e bere meno. Che poi è quello che mi dicono Laura e Andrea. Sono i miei dirigenti”.
Non si vede bene a parlare in tv?
“Sarei troppo scomodo. Ma li vedete? Sono tutti paludati, inquadrati, anche Adani. Fanno filosofia, ma il calcio è arte, anche se c’è ben poco di artistico da commentare”.
Non le piace il calcio di oggi?
“È di una noia mortale. Sono tornato allo stadio per Juve-Napoli: una palla. Noi portieri eravamo dei pazzi, adesso sono tutti a modino e giocano con i piedi. Io appena avevo la palla la tiravo più lontano che potevo”.
Lei era pazzo?
“Lo sono ancora. In ospedale dovevano legarmi al letto. Una volta sono scappato, m’hanno trovato al quarto piano. Dico grazie a tutti: la sanità pubblica m’ha salvato la vita”.
È cambiato, rispetto a prima?
“Piango un po’ troppo, mi commuovo facilmente. Ma leggete la frase di Agnelli nel frontespizio del mio libro: un uomo che non piange non farà mai grandi cose”.
Non è migliorato neanche un po’, a livello caratteriale?
“Macché, sono peggiorato”.
Serie A
Roma, la Sud ancora in protesta: fuori per 15 minuti contro l’Inter
Le proteste della Curva Sud proseguono anche in occasione della sfida Roma – Inter in programma domenica alle ore 20:45. Di seguito il comunicato:
“In occasione di Roma/Inter la Curva Sud resterà fuori – per far risaltare ancor più il dissenso vista l’importanza della partita – per quindici minuti ed in silenzio per protestare contro una dirigenza che, alle promesse, non sta facendo seguire i fatti. Bandiere vilipese, stemma mai restituito, disorganizzazione diffusa, merchandising approssimativo, scelta di persone inadeguate a rappresentare la Roma sotto tutti i profili, vista la loro non conoscenza della realtà romana, della storia dell’A.S. Roma, dei valori tradizionali dei Romanisti.
Per guidare la Roma non è sufficiente spendere soldi ma è necessario creare e rappresentare una società in cui ciascun Romanista possa rispecchiarsi e della quale essere orgoglioso. Poiché questo non sta avvenendo, si invitano i Romanisti di tutti i settori ad unirsi nella protesta. Famiglia Friedkin, esigiamo un cambio di rotta“.
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