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Serie A

Fiorentina, mistero Pongracic: quando torna?

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La Fiorentina attende con ansia il proprio colpo di mercato estivo della difesa, ma per ora Pongracic non è pervenuto.

Acquistato per 16 milioni dal Lecce dell’ex ds viola Corvino, il difensore centrale croato Marin Pongrancic, classe 1997, rimane una delle note dolenti di questo primo scorcio di stagione gigliata.

Le pochissime volte in cui è sceso in campo, in campionato sono 92 minuti totali tra Parma e Atalanta, e due presenze in Conference League ha sempre deluso, non mostrandosi pronto fisicamente e in evidente difficoltà nella difesa a tre. E anche dal punto di vista disciplinare non ha certo brillato: espulsione per doppia ammonizione all’esordio al Tardini e un altro paio di ammonizioni sparse.

Il passaggio alla difesa a quattro dovrebbe essere la sua ancora di salvezza e punto di svolta per mostrare un rendimento positivo per il proseguio della stagione. Tutto l’ambiente viola si aspetta che vista l’ottima ultima stagione a Lecce e il costo per prelevare il cartellino Pongracic diventi un titolare indiscusso della coppia di centrali viola.

Intanto però prosegue il difficile recupero fisico, noie muscolari che spesso ne hanno condizionato la carriera. Fermo da metà settembre, Pongracic ha già dovuto saltare cinque convocazioni di Palladino e la chiamata in questa sosta del Ct della nazionale croata Dalic.

Palladino spera di farlo rientrare in gruppo in questi giorni, anche se al momento la sua presenza in campo a Lecce è improbabile, ma allenarsi con il resto dei compagni potrebbe essere già un primo segno di ripresa.

Serie A

Stadio Roma, la spesa lievita: si arriva a un miliardo

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Stadio della Roma

Quello dello stadio della Roma è un iter che diventa più impervio con il passare del tempo. Anche a livello economico: la situazione.

Per il nuovo stadio della Roma, che dobrebbe sorgere nell’area del quartiere Pietralata, ci vogliono tanti soldi: stiamo parlando di un miliardo di euro circa. Una cifra che è quasi raddoppata nel giro di pochi mesi. Lo rivela Pugliese in un articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport.

Lo stadio dovrebbe ospitare le partite dei giallorossi a partire dal 2027, anno in cui il club compierà 100 anni. L’obiettivo è ambizioso: ci vorranno circa 2 anni di lavori per riuscire a ultimarlo dopo la posa della prima pietra.

Scopriamo insieme come si è arrivati a una spesa così elevata, partendo da una stima iniziale di 300 milioni.

Stadio Roma, come mai sono lievitati i prezzi?

Sono molte le ragioni che hanno provocato l’innalzamento dei costi per la realizzazione dello stadio della Roma.

Il primo, banalmente, è il costo delle materie prime, molto cresciuto negli ultimi due anni. Un altro è che con il passare il tempo il progetto si è sviluppato in chiave avveniristica: l’utilizzo di materiali ecosostenibili all’avanguardia e l’ampliamento della capienza (lo stadio potrà ospitare 62.000 tifosi). La ciliegina sulla torta sono state le richieste avanzate dal Comune, come ci ha raccontato un anno fa il presidente della Commissione Sport, che hanno fatto sì che i costi aumentassero considerevolmente.

I motivi sono molteplici: nel tempo, i prezzi delle materie prime sono aumentati notevolmente rispetto allo studio di fattibilità presentato due anni fa. Inoltre, il progetto iniziale è stato trasformato in un impianto più avveniristico, con l’uso di materiali particolari ed ecosostenibili e una capienza aumentata a circa 62.000 persone. A questo si aggiungono i costi delle opere aggiuntive richieste dal Comune.

Sono ancora tanti gli aspetti da perfezionare, a partire da parcheggi, viabilità e il ponte ciclopedonale su via Livorno. Il progetto definitivo dello Stadio dovrebbe essere pronto per la primavera del 2025.

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Napoli, Simeone: “Il ritiro con Conte è stato duro. Lukaku è un leader”

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Napoli

Il centravanti del Napoli ha risposto ad alcune domande sui metodi di allenamento di Conte e sui nuovi arrivati. Leggi con noi le parole di Simeone.

Giovanni Simeone, ospite a Radio RC, ha parlato dei primi mesi sotto la gestione di Conte. L’attaccante argentino si è soffermato anche sul contributo dei nuovi arrivi, in particolare di Romelu Lukaku.

Simeone

Le parole di Simeone

L’inizio di stagione.

“Non so se rigenerato sia la parola giusto, forse lo si dice in giro: iniziare bene con un allenatore molto capace e con tanta esperienza ci ha dato molta forza e fiducia, abbiamo trovato calciatori nuovi che ci danno una grandissima mano. Iniziare bene è stata la chiave del momento che stiamo attraversando“.

Lavorare con Conte.
“La cosa più importante del motto ‘Amma fatica’ è entrare nella mentalità del mister: devi faticare davvero tutto il giorno per fare ciò che ti chiede, nel momento in cui entri nella sua mentalità il corpo si adatta velocemente al lavoro che vuole fare. All’inizio però è stata dura, soprattutto nei ritiri. Il mister vuole cambiare sempre lo stile in base alle qualità dei giocatori: ognuno è diverso dall’altro, quindi la squadra è forte perché non ha una sola strategia bensì tante. Questo crea difficoltà agli avversari e a noi dà forza per trovare nuove soluzioni in base al mister e all’avversario. Questa cosa è bella e interessante, per noi calciatori è bello cambiare perché così sfruttiamo tutte le idee del mister”.

Su Lukaku.
Romelu mi ha colpito molto, come calciatore lo conosciamo da anni, ma come persona è un intelligente compagno di squadra, aiuta sempre gli altri. Questo lo rende un leader oltre che un grande calciatore. Posso dire che anche Neres, McTominay e Gilmour sono arrivati con la forza di voler aiutare i compagni”.

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Serie A

Venezia, Altare: “Ho recuperato del tutto. La classifica parla, dobbiamo dare di più”

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Venezia

Giorgio Altare, difensore del Venezia, ha rilasciato un’intervista a TuttoVeneziaSport.it dove racconta del suo percorso con gli arancioneroverdi.

Giorgio Altare, calciatore italiano classe ’98 e difensore del Venezia, si è lasciato andare con lunghe dichiarazioni in merito alla sua squadra, ai rapporti, all’infortunio e così continuando.

Cagliari

Le dichiarazioni di Altare

Sei stato fuori per qualche settimana ma ormai sembri pienamente recuperato, come stai? La tua assenza in difesa si è fatta sentire considerando che sei anche tra coloro che hanno già dell’esperienza in A?

“Sì, sono recuperato ormai del tutto e sono con la squadra. Mi è dispiaciuto tantissimo vedere soffrire i miei compagni da fuori, volevo essere in campo per aiutare a raggiungere i nostri obiettivi e portare a casa il risultato, cosa che ci è mancata in questa settimana. Non dobbiamo però mollare, dobbiamo continuare a credere in noi stessi perché abbiamo mezzi per portare gioie ai nostri tifosi”.

Si sono create tante opinioni su questo avvio di campionato del Venezia, tra chi dice che non si poteva fare di più e chi invece ritiene che siano stati buttati già troppi punti. Che idea ti sei fatto tu di questo avvio?

“Sicuramente dobbiamo dare di più, perché la classifica parla, i punti sono quelli che sono, quello che dobbiamo fare è dare ancora di più perché evidentemente non abbiamo dato abbastanza. Poi sulle idee che nascono vedendoci dall’esterno non sono cose che ci riguardano, noi dobbiamo andare per il nostro obiettivo, ovvero portare a casa più punti possibili. Siamo in un campionato difficile, però è il campionato più bello del mondo e sappiamo cosa comporta”.

Sono arrivati questa estate diversi volti nuovi dall’estero, quasi tutti giovani, penso per esempio a Schingtienne che è proprio un ragazzo inserito nel tuo reparto. Come li state aiutando a integrarsi sia a livello calcistico che anche nell’ambientamento in quella che è una realtà diversa come l’Italia?

“La cosa che aiuta di più è la parte pratica in campo durante gli allenamenti, con il mister, un lavoro soprattutto tattico perché magari sono ragazzi che vengono da campionati dove l’approccio tattico è diverso. Su quello c’è sicuramente da lavorare con loro ma anche su noi stessi, questo campionato qui se non sei messo bene tatticamente lasci spazi e le squadre di qualità ti fanno male”.

In questo senso la permanenza di tanti ragazzi dello scorso campionato è comunque un aiuto, giocare ancora con Idzes e Svoboda, per esempio, fa sì che certi concetti li abbiate già?

“Sì, il gruppo alla fine è rimasto più o meno quello, il campionato è diverso e la qualità è diversa. Anche noi dobbiamo lavorare di più rispetto a quanto fatto l’anno scorso anche se alla fine abbiamo vinto il campionato. Quest’anno affrontiamo giocatori di qualità che sono altrettanto più forti, dovremo lavorare su ogni dettaglio e particolare, limitando la loro forza e lavorando ovviamente sui punti deboli dei nostri avversari”.

Obiettivo stagionale ovviamente non lo diciamo, ma magari ne hai uno tuo personale? A livello di presenze?

“Quello non è importante, l’importante è quello che si sa già (dice ridendo). Dobbiamo fare bene e centrare il nostro obiettivo”.

Lato curiosità, con l’arrivo di Nocta ora in spogliatoio ascoltate Drake visto anche il clamore che ha fatto il suo arrivo?

“Ah, ma quelle sono cose in più. Noi lavoriamo e meno cose ascoltiamo cosa si dice fuori meglio è andando per la nostra strada, così daremo il 100%”.

Le maglie di quest’anno stanno piacendo?

“Quello sì, ma il Venezia ha avuto nella sua storia tante maglie bellissime, fa piacere indossarla e penso faccia piacere anche ai tifosi”.

La società ha lanciato un pack di mini abbonamenti da 4 partite per aumentare ulteriormente il numero di tifosi al Penzo, state sentendo il loro affetto visto che comunque i numeri sono importanti?

“Lo stanno già dimostrando, sono l’uomo in più e lo stanno dimostrando, spetta a noi dare qualcosa in più per far sì che anche loro diano quel qualcosa in più nel corso della stagione”.

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