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Roma, accuse alla proprietà da Sabatini: “La squadra deve rispettare i tifosi”

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Roma, le accuse di Sabatini

Sulle pagine del Messaggero, l’ex direttore sportivo della Roma Walter Sabatini ha commentato la partita Roma-Inter e le vicissitudini del club giallorosso.

Quando si parla di Roma, Walter Sabatini non le manda a dire. In una lunga intervista al Messaggero, l’ex direttore sportivo dei giallorossi ha affrontato diversi capitoli inerenti il club: la prossima partita contro l’Inter, la squadra sotto Mourinho, il possibile ritorno di Totti e la dirigenza.

Ecco le sue parole.

Roma, l’intervista a Walter Sabatini

C’è più gap fra le due rose o tra Marotta e Ghisolfi?
Marotta è un grandissimo, Ghisolfi nella migliore delle ipotesi è un bravo giovane dirigente. Agli stranieri devi dare qualche mese per ambientarsi, anche se alla Roma ho l’impressione che ancora non abbiano capito dove sono, come non l’hanno capito i Friedkin, che non hanno mai parlato con la gente. È un atto di un’arroganza insopportabile”.

L’operazione Mourinho ha rallentato il progetto iniziale dei Friedkin o i benefici sono stati superiori?
“Di benefici francamente non ne ho visti, a parte la vittoria di una Coppa, che comunque rimane. In ogni caso Mourinho ha buttato dentro tanti ragazzi del vivaio ed è qualcosa che porta frutti”.

Roma, Sabatini parla anche di Mourinho

ZAPORIZHZHIA, UKRAINE – SEPTEMBER 28, 2021: JOSE MOURINHO in conference press. The UEFA Conference League match between FC Zorya Luhansk vs AC Roma

Che differenze ci sono fra le proprietà Usa dell’Inter o della Roma?
“All’Inter c’era a fare da trampolino di lancio la famiglia Zhang e un management esperto. I Friedkin invece non hanno capito che la Roma senza la sua gente non è niente. L’affetto e l’adrenalina che genera questa città e questo ambiente li hanno totalmente ricusati”.

La cosa più bella che ha fatto nell’Inter e nella Roma?
“In nerazzurro l’arrivo di Bastoni che ho voluto con forza. Nella Roma ho fatte tante cose buone, ma non sta a me dirle. Comunque ho combinato anche qualche cavolata”.

Allora ci dica le sciocchezze commesse.
“All’Inter essermene andato. Non ci sarà mai un motivo per spiegarlo. Sono stato un coglione incommensurabile. Non si lascia l’Inter, così come non si lascia la Roma, ma qui sono stato costretto. La scelta di Pallotta di nominare un consulente (Baldini, ndr) oscurava completamente la figura del direttore sportivo, che restava solo a fare il punching ball“.

Allora potrebbe servire il ritorno di Francesco Totti. Fa tristezza vederlo alla ribalta solo per gli spot pubblicitari, il padel e le partite di calcetto.
“Mi intenerisco anche io. Spero che gli offrano un ruolo operativo nella Roma. Necessiterà di un po’ di tempo per imparare, ma non lo sottovalutiamo perché ha le sue scaltrezze. Certo, dovrebbe mettersi d’impegno, svegliarsi presto la mattina e non dormire la notte. però gli spetterebbe di diritto per la gioia che ha regalato a milioni di persone”.

Da dirigente, non avete sottovalutato il problema ultrà? Tra Lazio, Roma e Inter, dove è stato, ci sarebbe stato tanto da bonificare.
“Io non ho mai avuto problemi, ma l’ho sentito sempre come un potenziale rischio enorme. Cose come l’omaggio alla curva mi sembra troppo. La squadra deve rispettare i tifosi, ma occorre farlo con quelli della Sud o della tribuna Tevere allo stesso modo. Consegnare le maglie e i riti sotto la curva sono esagerazioni obsolete e superate”.

Serie A

Napoli, Simeone: “Il ritiro con Conte è stato duro. Lukaku è un leader”

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Napoli

Il centravanti del Napoli ha risposto ad alcune domande sui metodi di allenamento di Conte e sui nuovi arrivati. Leggi con noi le parole di Simeone.

Giovanni Simeone, ospite a Radio RC, ha parlato dei primi mesi sotto la gestione di Conte. L’attaccante argentino si è soffermato anche sul contributo dei nuovi arrivi, in particolare di Romelu Lukaku.

Simeone

Le parole di Simeone

L’inizio di stagione.

“Non so se rigenerato sia la parola giusto, forse lo si dice in giro: iniziare bene con un allenatore molto capace e con tanta esperienza ci ha dato molta forza e fiducia, abbiamo trovato calciatori nuovi che ci danno una grandissima mano. Iniziare bene è stata la chiave del momento che stiamo attraversando“.

Lavorare con Conte.
“La cosa più importante del motto ‘Amma fatica’ è entrare nella mentalità del mister: devi faticare davvero tutto il giorno per fare ciò che ti chiede, nel momento in cui entri nella sua mentalità il corpo si adatta velocemente al lavoro che vuole fare. All’inizio però è stata dura, soprattutto nei ritiri. Il mister vuole cambiare sempre lo stile in base alle qualità dei giocatori: ognuno è diverso dall’altro, quindi la squadra è forte perché non ha una sola strategia bensì tante. Questo crea difficoltà agli avversari e a noi dà forza per trovare nuove soluzioni in base al mister e all’avversario. Questa cosa è bella e interessante, per noi calciatori è bello cambiare perché così sfruttiamo tutte le idee del mister”.

Su Lukaku.
Romelu mi ha colpito molto, come calciatore lo conosciamo da anni, ma come persona è un intelligente compagno di squadra, aiuta sempre gli altri. Questo lo rende un leader oltre che un grande calciatore. Posso dire che anche Neres, McTominay e Gilmour sono arrivati con la forza di voler aiutare i compagni”.

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Serie A

Venezia, Altare: “Ho recuperato del tutto. La classifica parla, dobbiamo dare di più”

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Venezia

Giorgio Altare, difensore del Venezia, ha rilasciato un’intervista a TuttoVeneziaSport.it dove racconta del suo percorso con gli arancioneroverdi.

Giorgio Altare, calciatore italiano classe ’98 e difensore del Venezia, si è lasciato andare con lunghe dichiarazioni in merito alla sua squadra, ai rapporti, all’infortunio e così continuando.

Cagliari

Le dichiarazioni di Altare

Sei stato fuori per qualche settimana ma ormai sembri pienamente recuperato, come stai? La tua assenza in difesa si è fatta sentire considerando che sei anche tra coloro che hanno già dell’esperienza in A?

“Sì, sono recuperato ormai del tutto e sono con la squadra. Mi è dispiaciuto tantissimo vedere soffrire i miei compagni da fuori, volevo essere in campo per aiutare a raggiungere i nostri obiettivi e portare a casa il risultato, cosa che ci è mancata in questa settimana. Non dobbiamo però mollare, dobbiamo continuare a credere in noi stessi perché abbiamo mezzi per portare gioie ai nostri tifosi”.

Si sono create tante opinioni su questo avvio di campionato del Venezia, tra chi dice che non si poteva fare di più e chi invece ritiene che siano stati buttati già troppi punti. Che idea ti sei fatto tu di questo avvio?

“Sicuramente dobbiamo dare di più, perché la classifica parla, i punti sono quelli che sono, quello che dobbiamo fare è dare ancora di più perché evidentemente non abbiamo dato abbastanza. Poi sulle idee che nascono vedendoci dall’esterno non sono cose che ci riguardano, noi dobbiamo andare per il nostro obiettivo, ovvero portare a casa più punti possibili. Siamo in un campionato difficile, però è il campionato più bello del mondo e sappiamo cosa comporta”.

Sono arrivati questa estate diversi volti nuovi dall’estero, quasi tutti giovani, penso per esempio a Schingtienne che è proprio un ragazzo inserito nel tuo reparto. Come li state aiutando a integrarsi sia a livello calcistico che anche nell’ambientamento in quella che è una realtà diversa come l’Italia?

“La cosa che aiuta di più è la parte pratica in campo durante gli allenamenti, con il mister, un lavoro soprattutto tattico perché magari sono ragazzi che vengono da campionati dove l’approccio tattico è diverso. Su quello c’è sicuramente da lavorare con loro ma anche su noi stessi, questo campionato qui se non sei messo bene tatticamente lasci spazi e le squadre di qualità ti fanno male”.

In questo senso la permanenza di tanti ragazzi dello scorso campionato è comunque un aiuto, giocare ancora con Idzes e Svoboda, per esempio, fa sì che certi concetti li abbiate già?

“Sì, il gruppo alla fine è rimasto più o meno quello, il campionato è diverso e la qualità è diversa. Anche noi dobbiamo lavorare di più rispetto a quanto fatto l’anno scorso anche se alla fine abbiamo vinto il campionato. Quest’anno affrontiamo giocatori di qualità che sono altrettanto più forti, dovremo lavorare su ogni dettaglio e particolare, limitando la loro forza e lavorando ovviamente sui punti deboli dei nostri avversari”.

Obiettivo stagionale ovviamente non lo diciamo, ma magari ne hai uno tuo personale? A livello di presenze?

“Quello non è importante, l’importante è quello che si sa già (dice ridendo). Dobbiamo fare bene e centrare il nostro obiettivo”.

Lato curiosità, con l’arrivo di Nocta ora in spogliatoio ascoltate Drake visto anche il clamore che ha fatto il suo arrivo?

“Ah, ma quelle sono cose in più. Noi lavoriamo e meno cose ascoltiamo cosa si dice fuori meglio è andando per la nostra strada, così daremo il 100%”.

Le maglie di quest’anno stanno piacendo?

“Quello sì, ma il Venezia ha avuto nella sua storia tante maglie bellissime, fa piacere indossarla e penso faccia piacere anche ai tifosi”.

La società ha lanciato un pack di mini abbonamenti da 4 partite per aumentare ulteriormente il numero di tifosi al Penzo, state sentendo il loro affetto visto che comunque i numeri sono importanti?

“Lo stanno già dimostrando, sono l’uomo in più e lo stanno dimostrando, spetta a noi dare qualcosa in più per far sì che anche loro diano quel qualcosa in più nel corso della stagione”.

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Serie A

Guendouzi, arrivato l’esito degli esami

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Guendouzi

E’ uscito il responso medico degli esami ai quali il centrocampista della Lazio Guendouzi si è sottoposto questa mattina, a Villa Mafalda.

Gli esami strumentali a cui si è sottoposto il centrocampista della Lazio Matteo Guendouzi hanno escluso fratture. Scongiurato quindi il lungo stop: c’è attesa per capire se sarà disponibile per la trasferta di Torino.

Lazio, ecco come sta Guendouzi

Questa mattina, attorno alle 09:15, il centrocampista transalpino si era recato a Villa Mafalda per constatare l’entità di un problema occorso al mignolo del piede. Il dito si è gonfiato subito e stamattina era ancora molto dolorante, anche se gli esami a cui si è sottoposto hanno escluso possa trattarsi di un problema serio.

L’infortunio, quindi, non è grave. Fra domani e venerdì (giorno della rifinitura pre-partenza per Torino) si capirà la sua eventuale disponibile per la gara di Sabato contro la Juventus. La sensazione è che l’ex-Marsiglia possa essere quantomeno convocato, ma c’è attesa a Formello per capire se potrà essere impiegato dal primo minuto.

Guendouzi

MATTEO GUENDOUZI DA INDICAZIONI AI COMPAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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