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Tomovic: “La Fiorentina farà meglio con Palladino rispetto a Italiano e su Biraghi…”

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Fiorentina

L’ex calciatore della Fiorentina Nenad Tomovic ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de FirenzeViola.it sull’avvio di stagione del club toscano.

L’ex difensore della Fiorentina Nenad Tomovic che attualmente milita nelle file del club cipriota Nea Salamis ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de FirenzeViola.it relative all’avvio di stagione del club toscano sotto la guida di Palladino.

Le parole di Tomovic

Fiorentina, Raffaele Palladino

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex calciatore della Fiorentina Nenad Tomovic ai microfoni de FirenzeViola.it

“La seguo sempre, ho visto l’ultima bella partita contro il Milan. Sono contento per il mio ex compagno di squadra Palladino che si è sbloccato. Finora giocava bene, ma senza riuscire a dare il massimo. Piano piano però si stanno vedendo le sue idee. Ci vuole tempo perché la squadra è nuova e il tecnico pure. Mi fa piacere che la Fiorentina stia tornando dove merita di stare, al top della Serie A”.

Palladino era già un allenatore in campo?
“Era una persona molto aperta al dialogo, che mi ha aiutato sempre con consigli. Si vedeva che aveva qualcosa di più. Era tanto amico con Juric e sicuramente ha seguito il suo lavoro. Non mi sorprende che sia diventato allenatore”.

Da doppio ex di Lecce e Fiorentina, che emozioni le dà questo match?
Lecce è stata una piazza che mi è rimasta nel cuore per il suo calore e per le sue straordinarie persone. Ho tanti bei ricordi: il primo anno raggiungemmo una storica salvezza e mi ricordo di una grande festa in città. Firenze però per me è tutto: è dove mi sono trovato meglio e dove ho vissuto bellissimi anni. In questa partita tifo di più per la Fiorentina”.

È stato giusto cambiare rispetto al gruppo storico del triennio di Italiano?
“Sì, anche se la Fiorentina in questi anni ha raggiunto un livello top in Europa. Era giusto però che dopo due finali perse si cambiasse qualcosa. Palladino per la mentalità della Fiorentina è la persona giusta per ripartire da zero. Ci vorrà tempo e pazienza, ma sono sicuro che i viola raggiungeranno un livello anche più alto rispetto a quello raggiunto da Italiano, che per me ha comunque fatto un lavoro straordinario”.

Il nuovo attacco è formato da Gudmundsson e Kean. Le piace?
“Sì, molto. Palladino ha portato da Monza le sue idee per l’attacco che già avevano funzionato. Sono contento per Kean, un ottimo giocatore che negli ultimi anni ha avuto difficoltà. La Fiorentina può essere la piazza giusta per lui”.

Più problemi invece per la difesa, la convince la coppia Ranieri-Comuzzo?
“Prima devo dire che sono contentissimo che la Fiorentina abbia finalmente un ottimo terzino destro. Dodò sta facendo un lavoro straordinario. Comuzzo è una giovane scommessa, ci vuole pazienza e fiducia in lui. Sicuramente Palladino ci ha visto qualcosa. Ranieri invece è ormai una sicurezza, è cresciuto tanto da quando giocavamo insieme nella Spal. È un fiorentino puro che dà sempre tutto per la maglia”.

Biraghi non trova spazio, è giusto girare la fascia di capitano?
“Non conosco le dinamiche dello spogliatoio, ma penso che Biraghi sia il capitano della squadra e tornerà presto titolare. Nel frattempo per questi giocatori portare la fascia dev’essere un onore”.

Che significa per un difensore avere alle spalle un portiere come De Gea?
“È una sicurezza pura e quando si hanno certi portieri alle spalle si è tutti più tranquilli. Dentro allo spogliatoio porta esperienza e consigli. Sono contento che abbia risposto bene; qualcuno pensava che fosse venuto a Firenze per fare una passeggiata, ma si sta dimostrando un professionista vero”.

Dopo il San Gallo la Fiorentina verrà a Cipro per affrontare l’Apoel. Che squadra è?
“L’aeroporto di Cipro è a Larnaca e consiglio alla società di stare a soggiornare qui: è un posto bellissimo, c’è il mare e almeno posso fargli visita (ride, ndr). Scherzi a parte, l’Apoel la settimana scorsa ha cambiato il terzo allenatore da inizio anno. Adesso è arrivato lo spagnolo Manolo Jimenez, che è stato tecnico del Siviglia. Sono una squadra insidiosa in casa ma la Fiorentina è nettamente superiore”.

Serie A

Moggi sulla Juventus: “L’attacco è monco. Manca un leader”

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Luciano Moggi

L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, ha parlato della situazione in casa bianconera, dal mercato in entrata all’ inizio di stagione.

Luciano Moggi ha parlato ai microfoni di Radio Bianconera del momento vissuto dalla Juventus. Queste le sue parole durante la trasmissione Rassegna Stramba. L’ex dg bianconero ha parlato delle possibili mosse a gennaio e di questo inizio di stagione sotto la gestione Thiago Motta.

Luciano Moggi

Luciano Moggi, le parole sulla Juventus

Ecco le sue dichiarazioni

“Sicuramente l’organico è monco in avanti. Bisogna fare di necessità virtù. Nico potrebbe fare anche la punta, ma serve un centravanti di ruolo. Falso nove? Zirkzee lo è, fa un ottimo giro palla. Finora non si è visto questo lavoro nella Juve. La squadra soffre, solo una vittoria in casa, problema da quantificare e risolvere. Per il resto ci si può arrangiare. Il lavoro della dirigenza è stato ottimo. Con un allenatore nuovo che deve ribadire quanto fatto a Bologna, sulle sue qualità non si sono dubbi. Ancora la squadra però non ha dato questa impressione. Manca anche qualcosa in mezzo, a livello di leadership”.

Chi potrebbe essere il leader?

“Al momento non c’è. Manca un leader che sappia anche aiutare gli altri, oltre che a fare bene tecnicamente. Il campione può essere un leader. Ai miei tempi ce n’erano tanti. Quando Conte giocava, si faceva sentire nello spogliatoio, dando anche consigli all’allenatore. Poi Antonio è diventato un grande tecnico e motivatore. Diamo tempo di costruire, diamo fiducia a Giuntoli. Ancora un anno per il cambiamento radicale. Quindi cosa principale alternativa a Vlahovic e un leader in mezzo al campo, anche per stimolare i compagni. Poi si ava vanti verso i risultati importanti. Ci sono giovani bravi, ma peccano di esperienza, ma gli manca uno che li diriga”.

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Serie A

Juventus, Pogba: “Torno nel 2025, mi sento un giocatore nuovo. Su Thiago Motta…”

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Paul Pogba rilascia un’intervista ai microfoni della Gazzetta, confidando le sue opinioni ed i suoi sentimenti su di un possibile ritorno alla Juventus.

Pogba si confronta con i giornalisti de “La Gazzetta dello Sport” sul suo probabile ritorno in campo con la Juventus. Dopo il passato problematico del giocatore, legato all’uso di doping, il franco-guineano ammette quanto questo obiettivo sia importante per lui e condivide la voglia di ripartire davvero da zero.

Pogba

L’URLO DI PAUL POGBA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Pogba e la voglia di guardare al futuro

Il centrocampista francese si vuole lasciare il passato alle spalle e dichiara: “Sarà un nuovo Pogba: più affamato, più saggio e più forte”. Il bianconero numero 10 sembra sicuro di sé e ben centrato sui suoi nuovi obiettivi, infatti continua l’intervista dicendo: “Mi sono allenato da solo con i preparatori in questo anno e sono pronto a tornare alla normalità nel 2025. Ho soltanto un desiderio, giocare a calcio. L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto.[…] Non me ne aspettavo così tanti, anche perché ognuno di noi ha i propri problemi nella vita quotidiana”.

Il giocatore di origini guineane ammette però che ancora non ha avuto un confronto diretto con Thiago Motta sull’argomento ma che conta di farlo il prima possibile: “Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi”.

Conclude l’intervista assicurando a tutti che ciò che per lui conta di più é giocare a calcio, e soprattutto giocare in casa bianconera, e per realizzare questo obiettivo sarebbe disposto anche a rinunciare a degli ipotetici guadagni maggiori: “Non devo parlare io, parlerà il campo e poi Thiago Motta giudicherà con i suoi occhi, in base a quello che vedrà. Le chiacchiere sono belle, ma io voglio giocare e nella Juve e nella Francia voglio essere il migliore [..]Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare”.

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Serie A

Roma, buone notizie per Dybala: ecco quando torna

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dybala

Paulo Dybala, attaccante argentino della Roma, ha saltato le ultime due giornate di campionato per infortunio. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Arrivano buone notizie per la Roma e per Paulo Dybala. L’ex attaccante della Juventus tornerà a disposizione di Juric per il big match di domenica sera contro l’Inter. L’argentino tornerà titolare dopo aver saltato le ultime due di Serie A.

Dybala

PAULO DYBALA IN GINOCCHIO ( FOTO SALVATORE FORNELLI )

Come riportato da Sky Sport Paulo Dybala contro l’Inter ci sarà. Era questa la notizia attesa in casa Roma, con l’argentino che, dopo aver saltato l’ultima trasferta di Monza e le gare con la sua nazionale per un risentimento al flessore sinistro, tornerà a disposizione di Juric per il big match di domenica, in programma alle 20.45. Già nella giornata di martedì, l’attaccante campione del mondo aveva lavorato con il gruppo residuo rimasto a Trigoria e privo dei nazionali, mentre nel pomeriggio svolgerà il primo vero allenamento con l’intero gruppo per dimostrare al suo allenatore di aver recuperato al meglio in vista della prossima giornata.

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