Serie A
Roma, altro cambio in panchina?
Ivan Juric sta vivendo un periodo complesso sulla panchina della Roma, con la sua squadra che ha subito la seconda sconfitta stagionale, questa volta in campionato contro l’Inter.
Dopo la sconfitta europea contro l’Elfsborg, i giallorossi hanno perso anche all’Olimpico, compromettendo ulteriormente la situazione in classifica. La partita contro l’Inter è stata segnata da errori individuali di Zalewski e Celik, che hanno spianato la strada alla vittoria nerazzurra, aumentando le tensioni con i tifosi.
Roma, sfide decisive in arrivo
Juric, nonostante la sconfitta, continua a cercare il lato positivo, sottolineando che la sua squadra ha resistito per un’ora contro l’Inter prima di cedere per errori propri.
Tuttavia, la pazienza della tifoseria sta diminuendo, e le prossime due sfide contro la Dinamo Kiev in Europa e la Fiorentina in campionato potrebbero rappresentare dei momenti cruciali per il tecnico.
Un doppio passo falso potrebbe portare a scenari imprevisti, anche se la dirigenza, con Ghisolfi in testa, ha ribadito fiducia nel lavoro di Juric, che avrebbe solo bisogno di più tempo.
Con i Friedkin alla guida del club, le sorprese non sono mai escluse.
Il malumore dei tifosi
Dopo l’esonero di Daniele De Rossi, figura amatissima dalla piazza, la tifoseria ha espresso critiche sempre più aspre.
Anche nella partita contro l’Inter, la Curva Sud ha manifestato il proprio dissenso nei confronti della società, accusata di essere troppo distante, e Juric è stato fischiato durante la lettura delle formazioni.
Alcune sue scelte tattiche, come quella di schierare Zalewski in una gara delicata o di sostituire Koné al 53′ lasciando Cristante in campo, sono state particolarmente criticate.
La Roma attualmente si trova a quattro punti dalla zona Champions, occupata dal Milan, un distacco non insormontabile ma che richiede un rapido cambio di marcia per invertire la rotta e riportare serenità nell’ambiente.
E se alla fine tornasse De Rossi?
Serie A
Roma, Svilar è un muro: i numeri che lo consacrano
Una delle pochissime certezze della stagione della Roma è sicuramente Mile Svilar. L’estremo difensore giallorosso è uno dei migliori portieri in Serie A.
La stagione della Roma non si sta muovendo verso quelli che erano gli obiettivi iniziali. In un inizio di annata in cui le certezze si contano sulle dita della mano ecco che arriva il guantone di Mile Svilar.
L’estremo difensore giallorosso sta avendo un rendimento da top player mettendo la firma su quasi tutti i punti conquistati dalla formazione di De Rossi prima, ora in mano a Juric. Infatti, il classe ’99 in campionato ha la percentuale di parate più alta con uno score di 25 tiri bloccati su 31 arrivati nello specchio, che gli valgono un’incredibile 84%.
Solo Di Gregorio ha fatto meglio, subendo però solamente 11 tiri verso lo specchio. Tra i portieri con almeno 20 tiri ricevuti, l’ex Benfica è il primo per percentuale più alta di parate.
Situazione abbastanza identica se controlliamo gli expected goals. La Roma infatti, avrebbe dovuto all’incirca subire 10 reti, ma grazie all’abilità tra i pali del portiere ne ha incassati solamente 6. Un dato, anche questo, che lo colloca come miglior portiere della Serie A. Nonostante non siano arrivati punti, anche contro l’Inter Svilar si è dovuto sporcare le mani: 5 parate e 3 big chances negate agli avversari, che gli sono valse l’8 in pagella da parte dei maggiori quotidiani.
Serie A
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Serie A
Atalanta a tutto Mateo Retegui
Mateo Retegui sta vivendo un inizio di stagione straordinario con l’Atalanta, confermandosi come capocannoniere della Serie A con 8 gol in 8 partite.
Questo incredibile rendimento ha sorpreso molti, considerando che appena due mesi fa Retegui era arrivato a Bergamo di fretta, trasferendosi da Genova in seguito a una trattativa lampo.
Nomi come Nico Gonzalez, Milik e Pinamonti erano stati accostati all’Atalanta, ma la scelta di Gasperini e della dirigenza è ricaduta su Retegui, considerato l’erede naturale di Scamacca e già suo compagno di staffetta in Nazionale.
Il tempo ha dato ragione al club: Retegui ha superato persino il miglior inizio di Pippo Inzaghi a Bergamo e ha già scalzato ogni gerarchia offensiva.
Atalanta: Retegui-dipendente
Gasperini sembra ormai non poter fare a meno di Retegui. Nonostante in passato l’allenatore fosse abituato a ruotare i suoi attaccanti in un tridente variabile, Retegui è sempre presente nelle formazioni ufficiali da quando è arrivato, diventando un punto fermo come Djimsiti, de Roon ed Ederson.
Ha anche “rubato” il titolo di capocannoniere della squadra a Lookman, che ora deve condividere il peso dell’attacco con una stella nascente.
A differenza di Lookman o De Ketelaere, per cui ci sono sostituti come Cuadrado o Zaniolo, Retegui è diventato irrinunciabile per Gasperini, al punto che nemmeno Scamacca, quando tornerà dall’infortunio a febbraio, sembra poter prendere il suo posto.
Retegui o Scamacca
La grande questione che si porrà nel 2024 è come Gasperini gestirà l’attacco con Scamacca di nuovo disponibile.
L’ex attaccante della Roma ha impiegato 31 partite per segnare 8 gol in Serie A, un traguardo che Retegui ha raggiunto in appena 8 gare. La sua capacità di segnare di testa, che era considerata una caratteristica unica di Scamacca, è stata replicata, se non superata, da Retegui, creando un dilemma tattico per il tecnico bergamasco.
Ci sarà spazio per entrambi, o uno dei due sarà sacrificato, magari a discapito di Lookman o De Ketelaere? Gasperini non ha ancora risposte definitive, ma la dipendenza da Retegui è ormai evidente.
Lookman
La questione della coesistenza tra Scamacca e Retegui potrebbe avere ripercussioni anche sul mercato.
Lookman, che ha già vissuto momenti difficili questa estate, allenandosi a parte a Zingonia, potrebbe cercare una nuova destinazione se dovesse perdere ulteriore spazio.
Squadre di Premier League e persino il PSG potrebbero tentare un assalto per il nigeriano, e un’offerta da 50 milioni potrebbe convincere i Percassi a lasciarlo partire.
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