Premier League
Liverpool, Slot: “Chiesa? forse si allenerà nel weekend”
Liverpool, alla vigilia del big match contro l’Arsenal, il tecnico Arne Slot ha fatto il punto sulla situazione degli infortunati, soffermandosi sul momento difficile che sta attraversando Federico Chiesa.
Alla vigilia del big match contro l’Arsenal, l’allenatore del Liverpool Arne Slot ha tenuto una conferenza stampa in cui ha affrontato diversi temi, tra cui le condizioni fisiche di alcuni giocatori chiave quali Alisson, Diogo Jota ecc. Oltre a loro, l’attenzione si è concentrata soprattutto su Federico Chiesa, l’attaccante italiano arrivato con grandi aspettative ma finora poco presente in campo a causa di vari infortuni e scelte tecniche.
Liverpool, le parole di Slot
A seguire le dichiarazioni di Slot in conferenza stampa:
Come sta Alisson?
“Sta progredendo bene come ci aspettiamo, ma non è un recupero a breve termine, quindi è difficile giudicarlo. Il modo migliore per giudicare un infortunio è nella fase finale della sua riabilitazione e non è ancora arrivato. Non posso dirvi per quanto tempo starà fuori, ma non aspettatevi che ci sia a Brighton in coppa o la prossima settimana”.
E Chiesa?
“Federico Chiesa potrebbe allenarsi nel weekend, vediamo cosa succede con Conor Bradley. Diogo Jota sicuramente non sarà disponibile per la trasferta di Londra”.
Quanto sarebbero importanti i 3 punti contro l’Arsenal?
“Sappiamo tutti che togliere punti al tuo avversario è importante e nessuno sa in questa fase iniziale chi sarà il tuo più grande avversario, ma penso che sappiamo tutti che l’Arsenal sarà uno di loro. Perdere punti contro di loro o guadagnare punti contro di loro, è sempre importante”.
La scorsa contro il Chelsea, ora con l’Arsenal.
“Ho detto prima e dopo la partita che mi aspettavo molto dal Chelseain questa stagione e lo hanno dimostrato ad Anfield domenica scorsa. Sono una squadra simile all’Arsenal quando si tratta di stile di gioco, a entrambi piace andare con il terzino interno e si presentano con la stessa formazione dell’Arsenal, ma se si guarda alle ultime due stagioni, l’Arsenal era molto più avanti di noi, ma anche sopra il Chelsea”.
Qual è tra le due la partita più difficile?
“Si potrebbe supporre che giocare contro l’Arsenal sarebbe più difficile, ma vediamo alla fine della stagione dove si troveranno Chelsea e Arsenal. Normalmente ci si aspetterebbe, dato che è una partita in trasferta, che questa sia più difficile del Chelsea in casa e abbiamo visto tutti quanto fosse difficile il Chelsea in casa”.
Premier League
Manchester City, Rodri: “Il margine per recuperare c’è. La squadra deve…”
Il centrocampista del Manchester City Rodri ha rilasciato un’intervista ai microfoni di AS in merito al momento negativo della squadra e non solo.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Rodri sul momento difficile del City
“Dico sempre che quando ci sono assenze in determinate posizioni, la squadra ne risente. Lo abbiamo vissuto anche negli anni passati con De Bruyne o con altri giocatori che sono stati a lungo assenti. È un momento in cui la squadra deve restare unita. So che stiamo attraversando un periodo difficile, un periodo dove forse fatichiamo ad assimilare e in cui non ci sentiamo bene, ma alla fine questo fa parte dello sport. Bisogna rialzarsi.
La cosa positiva è che c’è margine per il resto della stagione. Le cose possono cambiare molto. Il calcio cambia. Non credo che alla fine questo momento sarà particolarmente significativo, né per il bene né per il male. Si attraversano diverse fasi durante l’anno. Le stagioni ora sono più lunghe e la maturità e la tranquillità sono importanti. Evidentemente, non bisogna rilassarsi né credere che tutto cambierà da un giorno all’altro. Questo non succede nel calcio. Deve migliorare gradualmente. Siamo in una situazione che definirei un po’ limite. Bisogna cercare di vincere, ma senza panico.”
Premier League
Arsenal, il 2025 si apre nel segno di Martinelli: che esultanza!
Gabriel Martinelli inizia il 2025 con un gol iconico per l’Arsenal, celebrato con la sciarpa del club e la passione dei tifosi londinesi.
L’Esplosione di Martinelli
Gabriel Martinelli ha iniziato il 2025 nel modo migliore, segnando un gol che ha fatto esplodere di gioia i tifosi dell’Arsenal. Indossando con orgoglio una sciarpa del club, il giovane talento brasiliano ha dimostrato ancora una volta il suo valore sul campo, consolidando la sua posizione tra i preferiti della tifoseria. Questa prestazione è un segnale forte per l’intera Premier League, mostrando che Martinelli è pronto a essere protagonista in questa stagione.
Un Talento in Crescita
Il gol di Martinelli non è solo un evento isolato, ma parte di una crescita continua che il giocatore ha dimostrato sin dal suo arrivo a Londra. La sua capacità di adattarsi e brillare in uno dei campionati più competitivi del mondo parla del suo talento e della sua dedizione. L’Arsenal, grazie a giocatori come lui, spera di tornare ai vertici del calcio inglese e internazionale.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🔴⚪️ His first goal of 2025, celebrated in style with an Arsenal scarf…
…Gabriel Martinelli. 🧣🇧🇷 pic.twitter.com/biYZQfMsqH
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 1, 2025
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 19° turno di Premier League 2024-25
Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 19°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Diciannovesimo turno: “Don’t Wanna Sleep”
LIVERPOOL SCHIACCIASASSI
Continua a macinare gioco, gol e punti il Liverpool, sempre più padrone del campionato e con una media precisa di tre reti a partita in trasferta (27 in 9 gare sin qui).
Al London Stadium va in scena una vera e propria mattanza con i Reds (in nero per l’occasione) in totale controllo delle operazioni contro un West Ham che per l’ennesima volta si dimostra eccessivamente fragile, disorganizzato e poco pungente. Il risultato si sblocca alla mezz’ora grazie al sesto centro fuori casa sugli otto totali messi a segno in campionato di Luis Diaz, bravo a battere Areola con un destro secco dopo aver chiuso l’uno-due involontario con Coufal.
Il raddoppio e il tris arrivano poco dopo, in appena tre minuti, sempre sotto lo stesso, inconfondibile marchio, quello di Salah. Al 40′ l’egiziano si inventa una magia con tunnel annesso ai danni di Mavropanos smarcando al tiro Gakpo per lo 0-2, mentre al 43′, con la complicità di Areola, scrive lo 0-3 sul tabellone luminoso di un attonito impianto degli Irons, arrivando a toccare quota 20 o più gol in tutte le competizioni per l’ottava stagione consecutiva, così come per l’ottava volta nel torneo in corso mette a referto almeno un gol e un assist in una sfida (nessuno ci era mai riuscito prima in una singola annata).
La ripresa si trasforma in una sorta di passerella per la capolista che cala il poker al 54′ con il primo acuto stagionale di Alexander-Arnold, anche lui prossimo alla scadenza di contratto proprio come Salah, il cui tiro dalla distanza viene provvidenzialmente deviato da Kilman. Nel finale c’è gloria anche per Diogo Jota che fissa il definitivo 0-5 sfruttando un altro passaggio vincente di Salah, l’82esimo in Premier League che gli permette di superare Beckham in questa specialità. L’ex Roma e Fiorentina arriva, così, a toccare quota 30 coinvolgimenti diretti in gol in questo campionato (17 reti e 13 assist), il record in una singola stagione è di 47, fissato da Cole e Shearer.
L’armata di Slot chiude, dunque, al meglio il suo 2024 centrando da campione d’inverno la vittoria numero 23 in 27 gare complessive disputate. Gli Hammers, invece, tornano a perdere dopo quattro risultati utili consecutivi, incassando per la seconda volta in un mese 5 reti di fronte al proprio pubblico.
ARSENAL: TRE PUNTI E TRE GOL, CHELSEA NUOVAMENTE SCONFITTO
Tre punti, tre gol e terzo successo di fila per l’Arsenal che riesce a mantenere invariata la distanza in classifica dal Liverpool rimontando il Brentford in casa, dove era riuscito a passare solo il Nottingham fino a ora.
La trasferta dei Gunners, finalmente quasi al completo con i rientri a pieno regime di Calafiori e Merino, inizia, però, in salita perché al 12′ sugli sviluppi di un recupero palla di Damsgaard all’altezza della metà campo arriva l’1-0 firmato Mbeumo, undicesimo centro in campionato, bravissimo a prendere in controtempo l’ex di turno Raya con un mancino stretto sul primo palo, firmando l’ottavo gol delle Bees al primo tiro in porta in questo campionato.
I padroni di casa sfiorano il raddoppio poco più tardi con la conclusione centrale di Lewis-Potter sulla quale Raya prima è disastroso ma immediatamente dopo miracoloso togliendo il pallone dalla porta praticamente sulla linea, e vengono raggiunti al 29′ dal sesto gol nelle ultime quattro gare di Gabriel Jesus, con appena 11 tiri tentati a fronte degli 83 per realizzare i precedenti sei, che da rapace si fionda di testa sulla corta respinta di Flekken atta a sventare il tiro da fuori di Thomas Partey.
Al quinto minuto della ripresa la formazione di Arteta mette la freccia sugli sviluppi di corner, tanto per cambiare. Dopo le 16 reti realizzate da questo fondamentale nel 2024, infatti, l’Arsenal inaugura anche il 2025 con questa redditizia tradizione grazie a Merino, al primo acuto in trasferta, che da pochi passi mette dentro il pallone vagante in area in seguito al cross di Nwaneri, alla sua prima da titolare in Premier League.
Il definitivo 1-3 lo sigla tre minuti dopo Martinelli, sesto gol stagionale, il quarto in trasferta, cinico nel mettere in porta la respinta aerea della difesa di casa nuovamente sul cross del classe 2007, con un destro nell’angolino che permette ai suoi di aprire al meglio il nuovo anno. La squadra di Frank, invece, incassa la quarta sconfitta nelle ultime sei giornate, la quinta se aggiungiamo anche quella contro il Newcastle in Coppa di Lega, la seconda consecutiva in casa dopo sette vittorie nelle precedenti otto.
Seconda sconfitta consecutiva per il Chelsea che cade al Portman Road di Ipswich dopo aver perso in rimonta contro il Fulham nel Boxing Day, scivolando a -10 dal Liverpool e subendo il sorpasso in classifica da parte del Nottingham.
Per far rifiatare qualche titolare visti i costanti impegni ravvicinati i Blues si affidano a diverse seconde linee dal 1′ tra cui Joao Felix, Nkunku, Adarabioyo (anche complice le defezioni di Fofana e Badiashile), Disasi e il secondo portiere Jorgensen, questi ultimi due protagonisti in negativo. L’estremo difensore danese, infatti, alla seconda gara in campionato oltre le sei disputate in Conference League, al 12′ stende in area Delap nel tentativo di anticiparlo in uscita bassa in seguito all’imbucata di Davis, permettendo all’arbitro Brooks di assegnare il penalty poi trasformato dallo stesso numero 19 dei Tractor Boys che rompe un digiuno che durava dal 10 novembre.
La reazione degli ospiti, comunque, non si fa attendere: è il solito Palmer a prendere per mano la squadra prima colpendo il palo da punizione diretta, poi costringendo Walton (il secondo di Muric) al miracolo con la mano di richiamo e infine smarcando Joao Felix con un favoloso cross per l’1-1, cancellato dal Var per posizione di partenza irregolare del portoghese. Di fatto le offensive dei londinesi si spengono al duplice fischio di Brooks, complice anche il clamoroso svarione di Disasi al 53′ che spiana la strada alla ripartenza condotta da Delap e finalizzata da Hutchinson, al secondo centro in campionato dopo quello al Manchester United dello scorso 24 novembre, spegnendo ogni velleità di rimonta del Chelsea.
L’Ipswich ottiene, così, la prima vittoria casalinga del proprio campionato al decimo tentativo, scavalcando il Leicester e portandosi a -1 dalla salvezza momentaneamente rappresentata dal quartultimo Wolverhampton. Brutta e inaspettata battuta d’arresto, invece, per l’undici di Maresca, attualmente quarto, che ora deve guardarsi le spalle dall’assalto del Newcastle.
PROSEGUE LA FAVOLA NOTTINGHAM, IL NEWCASTLE PASSEGGIA TRA LE MACERIE DELLO UNITED
Passa anche a Goodison Park il Nottingham infilando la quinta vittoria consecutiva (non accadeva dal periodo marzo-aprile 1995), la sesta nelle ultime sette giornate, grazie a una prova caparbia e cinica come spesso accaduto in questo girone d’andata, imponendosi sul campo dell’Everton con lo stesso passivo rifilato a domicilio al Brentford nell’ultima trasferta disputata.
Il Forest indirizza la sfida in apertura, al 15′ per la precisione, con l’undicesimo centro in campionato del solito Wood, innescato dal millimetrico lancio di Gibbs-White prima e smarcato dal tocco di ritorno di Elanga poi, che gli permette di sfoderare un morbidissimo pallonetto di interno destro che sorprende e supera Pickford ormai proteso in uscita. Dopo lo 0-1 gli ospiti legittimano il vantaggio sprecando due buone opportunità con Sosa ed Elanga prima del duplice fischio del direttore di gara Harrington che mette fine ai primi 45 minuti in cui la formazione di Espirito Santo rischia pochissimo.
La ripresa presenta caratteristiche analoghe al primo tempo, tant’è che anche in questo caso un minuto dopo il quarto d’ora i Tricky Trees raddoppiano sfruttando la clamorosa dormita di Tarkowski e Mykolenko che lasciano senza padrone un pallone vagante nei pressi della propria area su cui si fionda Elanga, il cui tocco smarca Wood, lucido a sua volta nel servire Gibbs-White, al terzo gol in campionato, tutti segnati in trasferta, che pone i suoi a distanza di sicurezza.
I Toffees ci provano nel finale con la girata aerea di Beto, ma è troppo poco per evitare la decima gara senza gol all’attivo del loro campionato, nonché il ritorno alla sconfitta dopo quattro risultati utili consecutivi, tra cui i pareggi con Arsenal, Chelsea e Manchester City. Chiude, invece, a quota 37 punti il proprio girone d’andata il Nottingham, sempre più proiettato verso l’Europa che conta.
Quarta vittoria consecutiva, la quinta se si aggiunge la Coppa di Lega, per il Newcastle che per la terza volta negli ultimi 57 anni espugna Old Trafford (le altre due risalgono alle stagioni 1971-72 e 2013-14), rifilando al Manchester United la quinta sconfitta interna di questo campionato, la settima in Premier League nell’anno solare.
I Red Devils, orfani degli squalificati Bruno Fernandes (nelle ultime quattro gare di Premier League senza di lui non è arrivato nessun gol) e Ugarte, ma con un riabilitato Rashford in panchina, subiscono per mezz’ora l’asfissiante iniziativa dei Magpies che passano dopo appena tre minuti con il cross di Hall impattato perfettamente da Isak, a segno per la sesta gara consecutiva e al 50esimo coinvolgimento diretto in gol in Premier League con questa maglia (43 reti, 7 assist in 69 partite, terzo calciatore più rapido a tagliare tale traguardo per il Newcastle dopo Cole e Ferdinand), e raddoppiano al 19′ con un altro traversone, stavolta di Gordon, e un altro marcatore aereo, Joelinton, che sfrutta il suo passato da centravanti per incornare in porta il suo quarto centro nel torneo.
Gli ospiti rischiano addirittura di calare il tris prima del 30′, ancora con Isak a cui viene annullato un meraviglioso gol per fuorigioco e Tonali che colpisce un palo da distanza ravvicinata. Al 33′ Amorim toglie Zirkzee, schierato per la prima volta in coppia con Hojlund, e subissato di fischi al momento della sostituzione, per inserire Mainoo dando un po’ più di equilibrio alla squadra che risponde proprio con il danese che sfiora l’1-2 al tramonto del primo tempo, e con i tentativi aerei di Maguire e Yoro che terminano rispettivamente sul palo e fuori di poco nella ripresa.
Ciò, ovviamente, non basta allo United per evitare la terza sconfitta di fila (peraltro senza andare mai a segno), la sesta nel mese di dicembre (mai avevano perso tanto in un singolo mese dal settembre 1930) con ben 18 gol al passivo (non ne incassavano tanti in un singolo mese dal marzo 1964), e l’inevitabile e desolante quattordicesimo posto in classifica. Vola, invece, la formazione di Howe in quinta posizione, tornata brillante come due stagioni fa quando raggiunse la storica qualificazione in Champions League.
CITY: FINALMENTE UNA VITTORIA, VILLA-BRIGHTON: PAREGGIO CHE NON SERVE A NESSUNO
Nel giorno della partita numero 500 di Guardiola alla guida del Manchester City (primo tecnico a tagliare questo traguardo in Premier League da Moyes nel 2013 con l’Everton) i campioni in carica si e gli regalano finalmente un sorriso dopo la sola vittoria raccolta nelle ultime 13 uscite complessive, passando sul campo del Leicester.
L’approccio di entrambe le squadre alla sfida è a viso aperto e le occasioni non mancano: prima il destro di Haaland sbatte sul piede di richiamo di Stolarczyk, poi Vardy tra il 10′ e il 15′ si ritaglia due opportunità, sfruttando le ennesime amnesie difensive ospiti, entrambe sventate da Ortega, nuovamente titolare vista l’indisponibilità di Ederson.
I Citizens mettono la freccia al 21′ grazie al primo centro in campionato e con la maglia del club mancuniano di Savinho, preferito a Doku per l’occasione, il più lesto ad avventarsi sulla corta respinta di Stolarczyk sulla conclusione da fuori di Foden. Prima dell’intervallo maturano altre due ghiotte opportunità, una per parte, con Haaland che non inquadra di poco la porta al culmine di una formidabile serpentina, e Buonanotte che colpisce il palo di testa.
La prima parte della ripresa viene praticamente dominata dalle Foxes che sprecano altre due clamorose palle gol con Justin, murato sulla linea di porta dal salvifico intervento di Akanji, e nuovamente Vardy che da posizione centrale non riesce a sfruttare il perfetto cross di Mavididi, cosa che, invece, fa Haaland qualche minuto dopo sull’altrettanto preciso traversone di Savinho, incornato in porta dal gigante norvegese, al terzo acuto nelle ultime nove giornate (tutti arrivati fuori casa), che riscatta il penalty fallito nell’ultimo turno contro l’Everton tagliando le gambe ai padroni di casa nel loro momento migliore a un quarto d’ora dal termine.
Nel finale accade poco o nulla e anche ciò permette agli Sky Blues di tornare a vincere in trasferta dopo più di due mesi (l’ultimo successo era datato 20 ottobre contro il Wolverhampton per 1-2 con rete nel recupero di Stones), al netto di una prestazione piuttosto rivedibile, come certificano ad esempio il solo 46,3% di possesso palla finale (dato più basso dal maggio scorso), i 530 passaggi messi a referto dal Leicester (l’ottava squadra a registrarne più di 500 contro il City nell’era Guardiola) e l’1,30 di xG concesso. La squadra di Van Nistelrooy, dunque, resta in terzultima posizione incassando la quarta sconfitta consecutiva con un parziale negativo di 12-1 nel periodo.
Pareggio con gol come da copione tra Aston Villa e Brighton, il quinto nelle ultime sette giornate per i Seagulls, il quarto interno per i Villans.
La sfida si sblocca al 12′ con il lancio lungo di Dunk che pesca Joao Pedro, bravo a rifinire e spianare la strada al destro di Adingra, solamente alla quinta da titolare in questo campionato, che ritrova il sorriso dopo due mesi, e viene livellata poco dopo la mezz’ora con il calcio di rigore procurato da un intervento in ritardo di Joao Pedro ai danni di Rogers sul corner di Digne, assegnato tramite Var dal direttore di gara Pawson e trasformato da Watkins, al ritorno al gol e dal 1′ dopo quattro partite vista la squalifica di Duran, freddo nello spiazzare Verbruggen con il destro incrociato.
La formazione di Emery mette la freccia al secondo minuto della ripresa con l’uomo più in forma della squadra, Morgan Rogers, che incrocia, anche lui, perfettamente il destro all’ingresso dell’area di rigore dopo la sponda di Watkins, mettendo a referto il sesto centro in campionato, il terzo nel mese di dicembre, ma non basta perché all’81’ a culmine di una splendida ripartenza guidata da Mitoma, rifinita da Joao Pedro e finalizzata da Lamptey, al secondo acuto dopo quello bellissimo siglato a Leicester, arriva il definitivo 2-2, un pareggio che non serve a nessuna delle due.
Con un solo successo nelle ultime quattro, infatti, l’Aston Villa scivola in nona posizione, mentre il Brighton allunga a sette la striscia di gare senza vittoria restando al decimo posto.
PARI PIROTECNICO TRA FULHAM E BOURNEMOUTH, IL TOTTENHAM SI FA RIPRENDERE NEL FINALE. TRE PUNTI PESANTI PER IL PALACE
Termina con uno spettacolare 2-2 la sfida tra due delle squadre più in forma dell’ultimo periodo, il Fulham e il Bournemouth, rispettivamente al quinto pareggio nelle ultime sette e al terzo nelle ultime quattro.
Il match impiega un po’ a carburare con il primo lampo che arriva poco prima della mezz’ora con la rete da angolo annullata dal direttore di gara Jones al terzino destro classe 2002 Hill, schierato al posto dell’infortunato Smith a cui vanno aggiunte le assenze di Kluivert, Senesi, Tavernier e Araujo, alla prima da titolare in campionato. Il punteggio lo sbloccano, però, i padroni di casa al 40′ sempre da corner con il colpo di testa di Raul Jimenez, al sesto gol in campionato, il quinto a Craven Cottage.
La reazione delle Cherries arriva puntuale a inizio ripresa con il tracciante di Hill che pesca Evanilson, bravissimo a girare il pallone in porta di prima con il destro salendo a quota cinque in classifica marcatori, rompendo un digiuno che durava dal 9 novembre, ma al 72′ i Cottagers si riportano in vantaggio con la testata di Wilson (un’altra dopo quella contro il Chelsea nel Boxing Day) sul cross di Robinson. Il gallese firma, così, il suo quinto centro in campionato, il più alto score con la maglia del Fulham in Premier League (nel 2021-22 era arrivato a 10, ma in Championship), ma non il migliore, considerati i 7 realizzati nel massimo campionato proprio con la maglia del Bournemouth nel 2019-20.
Nonostante questo, però, la formazione di Iraola riesce a evitare la sconfitta allungando a sette la striscia di risultati utili consecutivi e chiudendo per la prima volta nella propria storia un girone d’andata con 30 o più punti all’attivo grazie al pareggio all’89’ di Ouattara, freddo nello scavalcare l’uscita bassa di Leno con un delicato tocco sotto sfruttando l’errore in uscita di Diop. Anche per la squadra di Marco Silva i risultati utili di fila diventano sette, ma i punti 29, comunque un ottimo bottino in vista del gironi di ritorno.
Stesso risultato anche tra Tottenham e Wolverhampton che tengono fede alle rispettive caratteristiche offensive regalando ai presenti e non una sfida avvincente.
Match che si sblocca subito, dopo appena sette minuti, con il guizzo di Hwang Hee-Chan, secondo gol consecutivo, che sfrutta alla perfezione lo schema da piazzato con il tocco di Ait Nouri per il suo destro a giro che infila l’incolpevole Forster. Il Tottenham, ancora falcidiato dalle assenze in difesa, non demorde e trova l’1-1 cinque minuti più tardi con l’incornata di Bentancur, simile a quella dell’altro suo gol in questo campionato contro l’Ipswich, sul corner di Pedro Porro, siglando la decima rete degli Spurs nel primo quarto d’ora in questa stagione.
Per tutta la restante parte della prima frazione si susseguono occasioni da una parte e dall’altra, principalmente con Dragusin e Matheus Cunha che non inquadrano di poco la porta, quantomeno fino al 43′, minuto in cui André stende in area Brennan Johnson costringendo l’arbitro Kavanagh ad assegnare il rigore poi parato da José Sà a Son (il sesto errore in carriera dagli undici metri per il coreano che non ne sbagliava uno da quasi cinque anni, l’ottavo parato dal portiere portoghese sui 62 fronteggiati).
Il vantaggio dei padroni di casa non tarda comunque ad arrivare: nel recupero del primo tempo, infatti, proprio Brennan Johnson scambia perfettamente con Kulusevski in area prima di mettere in porta il suo settimo gol in campionato restituendo il sorriso ai propri tifosi. Sorriso che, però, come spesso è capitato in questa annata si spegne all’87’ quando Strand Larsen, settimo centro anche per lui, gira in porta con il mancino l’imbucata di Ait Nouri garantendo a Vitor Pereira il terzo risultato utile consecutivo dopo le due vittorie dal suo insediamento e un punto prezioso in ottica salvezza. La squadra di Postecoglou, invece, chiude questo girone d’andata nella parte destra della classifica per la prima volta dopo 16 anni.
Tre punti preziosissimi per il Crystal Palace che a Selhurst Park supera in rimonta l’ultima forza del campionato Southampton.
I Saints, infatti, si portano avanti al 15′ con il gioiellino classe 2006 Dibling che sfrutta al meglio l’ottimo lavoro di Walker-Peters sulla sinistra per mettere dentro il suo secondo centro in campionato dopo quello all’Ipswich dello scorso 21 settembre, ma vengono raggiunti al 31′ da Chalobah, terzo acuto in campionato, il primo in casa, l’ultimo a toccare il tagliente angolo di Hughes, sfruttando il disturbo giudicato regolare di Mateta ai danni di Ramsdale.
Le Eagles la vincono nella ripresa grazie al fantastico destro di prima intenzione dal limite dell’area di Eze, a secco dal 1 settembre nell’1-1 a Stamford Bridge contro il Chelsea, imprendibile per l’ex estremo difensore dell’Arsenal, che regala una vittoria interna che alla squadra di Glasner mancava dal 27 ottobre, nonché il settimo risultato utile nelle ultime otto giornate. Il Southampton di Juric, invece, diventa il terzo club nella storia della Premier League a chiudere il girone d’andata con 6 o meno punti totali dopo il Sunderland nel 2005-06 e lo Sheffield United nel 2020-21.
Top & Flop
TOP
1) Mohamed Salah – Ennesima gara da protagonista, ennesima goleada del Liverpool. Rientra in top 3 praticamente in ogni giornata e forse non c’è da stupirsi eccessivamente dei suoi numeri irreali se rapportati alla mole di occasioni creata dai Reds in ogni gara.
2) Chris Wood – Prosegue sia la sua fantastica stagione realizzativa che l’incredibile annata del Nottingham. Gol e assist per avere la meglio anche sull’Everton e alimentare il sogno Champions.
3) Savinho – L’unico acquisto estivo pagato dal City si è finalmente sbloccato. Anche per lui un gol e un assist contro il Leicester per provare a far ripartire il motore piuttosto ingolfato dei campioni in carica.
FLOP
1) Vladimir Coufal – Seppur inevitabilmente non l’unico colpevole della disfatta del West Ham, risulta senza dubbio l’elemento più in difficoltà della difesa degli Hammers contro lo straripante Liverpool.
2) Heung-Min Son – Il rigore fallito è l’istantanea del suo girone d’andata negativo e di quello disastroso del Tottenham. Se neanche più lui riesce a fare la differenza, per gli Spurs diventa davvero dura.
3) Axel Disasi – Schierato sulla destra da adattato viste le non perfette condizioni di Malo Gusto e James, ha sulla coscienza entrambe le reti dell’Ipswich, specie la seconda, avviata proprio da un suo clamoroso errore in impostazione.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool* |
45 | 18 | 14 | 3 | 1 | 45:17 | +28 |
2 | Arsenal | 39 | 19 | 11 | 6 | 2 | 38:17 | +21 |
3 |
Nottingham Forest |
37 | 19 | 11 | 4 | 4 | 26:19 | +7 |
4 |
Chelsea |
35 | 19 | 10 | 5 | 4 | 38:23 | +15 |
5 |
Newcastle |
32 | 19 | 9 | 5 | 5 | 32:21 | +11 |
6 |
Manchester City |
31 | 19 | 9 | 4 | 6 | 32:26 | +6 |
7 |
Bournemouth |
30 | 19 | 8 | 6 | 5 | 29:23 | +6 |
8 |
Fulham |
29 | 19 | 7 | 8 | 4 | 28:25 | +3 |
9 | Aston Villa | 29 | 19 | 8 | 5 | 6 | 28:31 | -3 |
10 | Brighton | 27 | 19 | 6 | 9 | 4 | 29:28 | +1 |
11 | Tottenham | 24 | 19 | 7 | 3 | 9 | 41:28 | +13 |
12 |
Brentford |
24 | 19 | 7 | 3 | 9 | 33:35 | -2 |
13 |
West Ham |
23 | 19 | 6 | 5 | 8 | 23:35 | -12 |
14 | Manchester United | 22 | 19 | 6 | 4 | 9 | 21:26 | -5 |
15 |
Crystal Palace |
20 | 19 | 4 | 8 | 7 | 20:27 | -7 |
16 |
Everton* |
17 | 18 | 3 | 8 | 7 | 15:24 | -9 |
17 |
Wolverhampton |
16 | 19 | 4 | 4 | 11 | 31:42 | -11 |
18 |
Ipswich Town |
15 | 19 | 3 | 6 | 10 | 18:33 | -15 |
19 |
Leicester |
14 | 19 | 3 | 5 | 11 | 22:42 | -20 |
20 |
Southampton |
6 | 19 | 1 | 3 | 15 | 12:39 | -27 |
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Sabato 4 gennaio
Tottenham 13:30 Newcastle
Bournemouth 16:00 Everton
Aston Villa 16:00 Leicester
Crystal Palace 16:00 Chelsea
Southampton 16:00 Brentford
Manchester City 16:00 West Ham
Brighton 18:30 Arsenal
Domenica 5 gennaio
Fulham 15:00 Ipswich
Liverpool 17:30 Manchester United
Lunedì 6 gennaio
Wolverhampton 21:00 Nottingham Forest
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