Serie A
Torino-Como 1-0, Vanoli: “Era la prestazione che cercavo, vittoria da Toro. Su Njie..”
Torino-Como 1-0, il granata sfruttano il turno casalingo e piegano gli uomini di Fabregas. In conferenza stampa, Paolo Vanoli ha mostrato grande soddisfazione. Vediamo, qui di seguito, le sue parole in sala stampa.
Nella giornata iniziata con i veleni, il crepuscolo e’ dolce per il Torino, che conquista un’importante vittoria casalinga.
Il 2-0 sul Como vale il momentaneo aggancio al Milan a quota 14 punti.
Nel post gara, il tecnico granata, Paolo Vanoli, ha espresso soddisfazione per questi tre preziosi punti.
Queste le sue parole principali, riassunte testualmente da Tuttomercatoweb.
Sulla vittoria
“Era la prestazione che cercavo: caratteriale e da Toro, è una vittoria da Toro. Avevamo espresso grandi prestazioni con risultati altalenanti, ma mi mancava vedere questa caratteristica. Deve essere una lezione, quando devi vincere a tutti i costi ti viene anche il tremore e mi ha dato fastidio, l’ho anche prima della gara che volevo questa prestazione”.
Su Njie
“Ho tanti ragazzi speciali. La Primavera non è uno sparring partner, ma ho sempre detto a questi ragazzi che li tenevo in considerazione. E’ importante il mio rapporto con il loro mister, il mio percorso è stato nelle nazionali giovanili e mi piace il loro entusiasmo. Non guardo mai la data di nascita, si parla poco anche di Dembele e Ciammaglichella. E’ per loro uno stimolo per continuare: ho detto loro che da quando si è fatto male Zapata, non cercavo nessuno sul mercato perché non c’erano giocatori funzionali e punto sui cinque attaccanti che ho, con un altro giovane (Gabellini, ndr). Devono darmi entusiasmo e voglia di venire al campo, ma la loro strada è ancora lunga“.
Sulla difesa
“Abbiamo cambiato tanto, i ragazzi devono capire i miei meccanismi e io devo trovare una continuità. Stasera dietro hanno fatto una grande partita, Maripan ha dimostrato personalità nel finale e sono le sue caratteristiche. Serve più coraggio con la palla, ma c’è stato grande carattere. C’è tanta strada da fare, ma ci dà fiducia”.
Sugli zero gol subiti
“Le partite vanno giocate: tutti gli allenatori vorrebbero sempre la miglior gara, ma ci sono gli avversari. A volte devi portarle a casa con altre caratteristiche. Devono gioire anche su una fase difensiva, si devono esaltare. I cinque minuti nella nostra aerea devono esaltarli…Abbiamo trovato un Como che ha cambiato tanto e si è migliorata, ma la voglia di non prendere gol e soffrire fanno parte delle vittorie più belle”.
Su Lazaro e Vojvoda
“Lazaro lo conoscevo dall’Inter, ora lo vedo determinato e voglioso di prendersi rivincite e lo sta dimostrando. Ma per le sue qualità può pretendere di più, deve essere più bravo a puntare l’uomo e a spostare palla e crossare. Vojvoda ha dimostrato di essere importante per la duttilità, era partito braccetto e può giocare esterno anche a piede invertito: avere un jolly è importante, soprattutto in questo periodo che ne abbiamo vissute tante…Tutto questo deve essere al servizio della squadra, lo hanno dimostrato stasera e ho visto che si aiutavano l’uno con l’altro, hanno sofferto insieme”.
Serie A
Pizarro: “Per Fiorentina-Roma vedo i viola favoriti”
David Pizarro, ex centrocampista cileno che ha militato sia nella Roma che nella Fiorentina, ha condiviso i suoi pensieri sul percorso delle sue ex squadre durante un’intervista approfondita a firenzeviola.it.
Il giocatore cileno, noto per la sua visione di gioco e le sue qualità tecniche, ha parlato del momento di transizione che entrambe le squadre stanno attraversando, soffermandosi in particolare sui recenti cambiamenti in panchina per la Roma e sull’impatto del calciomercato estivo per la Fiorentina.
Pizarro: “Adlì è stato un’affarone”
A seguire l’intervista completa rilasciata a firenzeviola.it.
Pizarro, si avvicina la “sua” partita: come sta vivendo la marcia d’avvicinamento?
“Fiorentina e Roma arrivano a questa sfida in modo del tutto diverso. L’ambiente giallorosso in questo momento non sta bene, nonostante la vittoria di ieri contro la Dinamo Kiev. Mi pare che Juric, che è arrivato da poco tempo, ancora non sia riuscito a trovare la quadra. La Viola dunque, per questa sfida, è favorita. Sia per quanto sta accadendo in casa Roma sia per quello che è l’ottimo momento della squadra di Palladino, che dopo essere partito al rallentatore ha trovato una forte identità”.
Merito dunque dell’allenatore?
“Ma anche di Commisso, se mi concedete una battuta: da quando nei giorni scorsi ha tirato in ballo Sarri nel corso di un’intervista, da allora i viola non hanno più perso nemmeno una partita. Forse il tecnico ha svoltato proprio lì”.
Analizziamo la Fiorentina: cosa le piace di questa squadra?
“C’è un percorso importante dietro e questo riguarda soprattutto le persone che lavorano in ufficio, dall’area tecnica in giù: nei viola vedo sempre la voglia di avere una forte impronta di gioco, una identità riconoscibile su tutti i campi. Era di palleggio con Italiano, lo è di verticalità con Palladino. Certo, in questi anni non ha avuto continuità ed è un peccato perché sennò avrebbe vinto qualcosa… ma la filosofia resta sempre la stessa”.
Ecco ma tra gli stili di gioco di Italiano e Palladino lei, da straordinario ex regista, dove si sarebbe trovato più a suo agio?
“A me è sempre piaciuto il fraseggio perché il mio compito, oltre che di impostare, era anche quello di “raffreddare” alcune fasi di gioco. Però sicuramente la verticalizzazione di questa Fiorentina mi piace molto: si vede come questa squadra riempia meglio e in modo più efficace l’area avversaria. Bove e Cataldi in tal senso sono stati innesti importanti”.
In casa viola se ne sono andati Bonaventura, Duncan e Arthur e sono arrivati Adli e, appunto, i due romani. La Fiorentina ci ha perso o guadagnato?
“Secondo me ha fatto un vero affare soprattutto con Adli. La società è stata brava a cogliere questa opportunità: non mi sarei mai immaginato che il Milan lasciasse andare un giocatore del genere”.
Ma in qualche modo un po’ le assomiglia il francese?
“Be’ sicuramente lui è più alto… (ride, ndr). Però è un giocatore con qualità importanti e nelle ultime partite lo ha dimostrato”.
La coppia-gol Kean-Gudmundsson può far davvero sognare la Champions?
“Per l’età che hanno, la Fiorentina ha fatto due innesti di spessore: li ho seguiti molto in questo avvio di stagione e devo dire che per la fame che hanno dimostrato in queste prime gare penso che i viola possano davvero sperare di lottare per certi traguardi. Loro sanno già di essere in una piazza importante e con la spinta del pubblico faranno divertire”.
Passiamo alla Roma: che idea si è fatto attorno al caos legato all’esonero di De Rossi e al successivo innesto di Juric?
“E’ una vicenda inspiegabile: non si può esonerare dopo poche giornate un allenatore che aveva di fatto costruito a sua immagine la squadra in estate. In una società seria, una cosa come quella capitata a DDR non può accadere. Per questo ci tengo a dire ai fiorentini: tenetevi stretto Commisso!”
Perché?
“Perché è una figura presente, anche da lontano, che quando le cose non vanno bene parla e si espone. A Roma invece i Friedkin non parlano mai: non conosciamo nemmeno la loro voce”.
La gara di Firenze sarà determinante per Juric?
“A me piace Ivan perché viene dal basso: ha tutto il mio rispetto. Ma se la squadra non gira è perché questo gruppo non l’ha costruito lui e per un allenatore non è facile subentrare e dare in tempi rapidi un’impronta di gioco chiara. Ve lo posso dire io, che sono stato dentro al mondo del calcio”.
Chiudiamo con il romanista Zalewski, obiettivo viola: lo vedrebbe bene a Firenze?
“Sì, intanto perché cambiare aria gli farebbe bene a livello mentale. Ultimamente è sempre contestato tutte le volte che scende in campo. Magari una nuova avventura lo aiuterebbe: basti vedere a come rende bene ogni volta che va in Nazionale”.
Pizarro, l’aspettiamo a Firenze, in mezzo ai cantieri del Franchi…
“A Firenze state facendo cose stupende: dal magnifico centro sportivo, che ancora non ho avuto purtroppo modo di visitare, al restauro dello stadio. A me tutto questo fa solo piacere perché vuol dire che la Fiorentina ha intenzione di crescere come squadra”.
Serie A
Monza-Venezia, le probabili formazioni e dove vederla
Monza-Venezia è uno dei match validi per la 9^ giornata di Serie A ed è in programma domenica 27 ottobre alle 15:00 all’U-Power Stadium
Monza-Venezia è un match che mette di fronte due squadre che si trovano in una situazione di classifica simile ed hanno bisogno di punti per uscire da una situazione abbastanza complicata. Il Monza proverà spinto del pubblico di casa a centrare la seconda vittoria stagionale in campionato, mentre il Venezia deve reagire e fare punti visto che viene da tre sconfitte consecutive.
Qui Monza
In vista del match contro il Venezia mister Nesta metterà in campo un 3-4-2-1 con Turati tra i pali e il terzetto difensivo formato da Izzo, Pablo Marì e Carboni. In mezzo al campo spazio al quartetto formato da Pereira, Bondo, Pessina e Kyriakopoulos mentre sulla trequarti alle spalle di Djuric ci sarà la coppia formata da Caprari e Dany Mota vista l’assenza di Maldini per infortunio.
Qui Venezia
In vista del match contro il Monzamister Di Francesco schiererà un 3-5-2 con Stankovic tra i pali e il terzetto difensivo formato da Candela, Svoboda e Idzes. A centrocampo spazio al quintetto formato da Sagrado, Nicolussi–Caviglia, Duncan, Ellertsson e Zampano mentre in attacco spazio alla coppia formata da Oristanio e Pohjanpalo.
Probabili formazioni di Monza-Venezia
MONZA (3-4-2-1): Turati; Izzo, Marì, Carboni; Pereira, Bondo, Pessina, Kyriakopoulos; Caprari, Mota; Djuric.
Allenatore: Nesta.
VENEZIA (3-5-2): Stankovic; Candela, Svoboda, Idzes; Sagrado, Nicolussi, Duncan, Ellertsson, Zampano; Oristanio, Pohjanpalo.
Allenatore: Di Francesco.
Dove vedere Monza-Venezia
Il match Monza-Venezia in programma domenica 27 ottobre alle 15:00 sarà visibile in esclusiva su Dazn.
Serie A
Udinese, il sogno di Lucca
L’Udinese vince 2-0 contro il Cagliari nell’anticipo del nono turno di Serie A e la classifica resta brillante.
In attesa delle altre gare di questa giornata di Serie A, gli uomini di Runjaic volano al quarto posto in classifica.
Ancora protagonista della sfida della Bluenergy Stadium Lorenzo Lucca, protagonista di un avvio di stagione straordinario: nelle 10 partite totali giocate dai friulani, 6 reti per l’attaccante di Moncalieri.
Ieri grande gara insieme al compagno d’attacco Davies, anche lui a segno: “Siamo giocatori complementari, attacchiamo la profondità e giochiamo con la squadra. Oggi l’abbiamo fatto benissimo. Mercoledì ci sarà una partita importante da vincere. Giocando con Davis occupiamo di più l’area. L’uno contro uno con il difensore mi facilita. Con Thauvin ero un po’ solo ma riusciva sempre a servirmi nello spazio e nell’area di rigore”.
Le prestazioni di Lucca stanno avendo un eco anche per il mercato, si parla di Juventus…:”Sono voci che non mi fanno bene, sono concentrato solo sull’Udinese e sulla vittoria”.
Se ha un obiettivo, un sogno: “Sono concentrato per fare bene e ho stima di me stesso. L’anno scorso non è andata come speravamo ma quest’anno penso che sia importante. Devo rimanere concentrato e dare il massimo, può essere quello l’anno della consacrazione. Sogno? Preferisco non dirlo”.
Le dichiarazioni sono state raccolte da tuttoudinese.it,
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