Serie A
Torino, Cairo: “Voglio questo spirito contro Fiorentina, Roma e Juve”
Torino, dopo tre sconfitte consecutive, i granata hanno vinto ieri sera 1-0 con il Como. Il presidente Cairo, a fine match, ha commentato la partita e le sfide future del club in campionato.
Ieri sera, lo stadio Olimpico di Torino ha accolto il ritorno del presidente Urbano Cairo, che ha assistito alla partita tra Torino-Como, terminata con una vittoria di misura dei granata per 1-0. Un successo fondamentale per la squadra, che è riusciti a interrompere una striscia negativa di 3 sconfitte consecutive e a conquistare dei punti cruciali per la loro classifica.
Ai margini della sfida, Cairo ha parlato ai giornalisti presenti, affrontando temi come le recenti difficoltà del club e l’importanza della vittoria di ieri sera.
Torino, le parole di Cairo
A seguire le parole raccolte da CalcioNews24:
Che prestazione di Njie?
«Io credo in lui dai tempi della primavera. L’ha scovato Ludergnani. È un buonissimo giocatore. Adesso deve stare rimanere coi piedi per terra. Ha fatto un gol importante per noi, abbiamo vinto la partita. E’ un 2005, ha 19anni è ora deve rimanere con i piedi per terra. Ha delle ottime qualità. Non tutti vanno con quella voglia e hanno quella velocità con la palla e poi fanno gol: non era facile».
Vittoria importante?
«Sì, perchè ci siamo messi nei guai quasi da soli…guai psicologici. Dopo che perdi 4 partite di fila chiaramente entri in una modalità preoccupante. A Cagliari…una partita che stai vincendo al 75’ sei in controllo…poi puoi vincerla. Oggi invece abbiamo segnato al 75’ e poi l’abbiamo tenuta. C’era veramente voglia di non prendere gol, di fare clean sheet»
Ora arrivano Fiorentina, Roma e Juve. Come si affrontano?
«Lo spirito deve essere questo qui. Stesso spirito di oggi, né più né meno. Stessa voglia di vincere, non prendere gol. Stessa unione, stessa voglia di aiutarsi l’un l’altro come han fatto sta sera. Vedi Nije che rincorreva. Tutti quanti hanno dato una mano per non prendere gol»
Cosa ha detto alla squadra in settimana?
«Eh non si dice (ride, ndr). Però insomma, un messaggio gliel’ho dato».
Contestazione?
«Oggi ho sentito un primo tempo senza cori. Poi ovvio qualcosa…Ricucire? Secondo me si può fare. C’è tutta la possibilità, secondo me si può fare. Oggi la Maratona è stata fantastica, ha dato un sostegno alla squadra pazzesca. Mi ha fatto davvero piacere sentirli così vicini, scatenati. Ci son tutte le possibilità di ricurcire, da parte mia c’è voglia di farlo».
Ha fatto male la contestazione?
«Ma io accetto tutto, sono un liberale. Accetto tutto, credo che non sia giusto, poi dopo di ché…capisco. Il calcio è anche fatto anche di queste cose. A volte vedi presidenti che vincono i campionati e sono contestati. Ma comunque non ho problemi. Da parte mia c’è comunque benevolenza verso tutti, verso la curva. Mi ha fatto piacere sentirli così caldi oggi. Nel primo tempo si sono dimenticati di me (ride, ndr). Poi si sono ricordati, ma non troppo»
Serie A
Cassano: “Inzaghi ha buttato 2 campionati. Ha 20 giocatori uno meglio dell’altro…”
L’ex calciatore di Inter e Nazionale, Antonio Cassano, è parso molto duro ai microfoni nei confronti del tecnico dei nerazzurri, Simone Inzaghi.
Antonio Cassano è stato uno dei talenti più cristallini del calcio italiano. Oggi l’ex attaccante di Inter e Milan, fra le altre, è un’opinionista e ha parlato così del tecnico dei nerazzurri durante la trasmissione “Viva el Futbol“.
Le parole di Cassano
In seguito le parole dell’ex attaccante della Nazionale.
“L’anno scorso ha vinto il campionato, ma io non mi meraviglio. Perché lui deve vincere il campionato… ma ne deve vincere tre e quest’anno deve vincere il quarto. Io non mi devo stupire se gioca bene, perché ha i giocatori, ha 20 giocatori uno più forti dell’altro e l’Inter è obbligata a vincere il campionato. Io non posso venerare un allenatore che ha vinto un campionato e due buttati al cesso, non vedo un lavoro stratosferico, eccezionale…vedo sempre una una roba identica”.
Su Dimarco e Thuram
“Ho visto soltanto due miglioramenti grazie al suo allenatore: uno è Thuram, che non pensavo potesse far così bene e sta continuando a fare ancora meglio quest’anno, l’altro è Dimarco“.
Sulla Champions
“Allora perché io devo andare a venerare un allenatore che ha preso una rumba con una squadra meno forte in Champions (il Bayer Leverkusen, ndr), e non fa buone gare perché anche con il Lipsia non ha fatto una buona gara, con l’Arsenal è stato preso a pallonate”.
Su De Vrij
“Adesso è uno dei migliori che sta giocando e sta facendo anche molto bene, che lui ha sempre abbandonato. Non penso che il merito vada dato a Inzaghi. Poi ovviamente se uno ha la stampa buona viene coperto per delle situazioni, perché fino a quando stava bene Acerbi, non lo cagava mai De Vrij o sbaglio?”.
Serie A
Inter, Marcolin: “Inzaghi ha trasmesso il proprio pensiero alla squadra”
L’ex Inter Dario Marcolin ha parlato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport commentando il successo dei nerazzurri contro la Lazio e l’operato di Simone Inzaghi.
Dario Marcolin, ex Inter e compagno di squadra di Simone Inzaghi alla Lazio e oggi opinionista di DAZN, ha commentato l’ultimo successo nerazzurro a Roma. A seguire le sue parole sul tecnico interista.
Inter, le parole d’elogio di Marcolin a Inzaghi
MIGLIOR INZAGHI DI SEMPRE?
“Ha fatto un tremendo atto di forza, come l’anno scorso. La sua squadra si è mostrata spietata, ha dato l’idea di un autentico strapotere: non c’è dubbio che quella vista con la Lazio sia ancora la squadra da battere. Lo ripeto sempre a Simone, prima il 3-5-2 faceva pensare a qualcosa di bloccato, con lui è diventato un metodo offensivo, anzi ultra-offensivo. A me colpisce che i nerazzurri siano gli unici ad attaccare sempre con sei giocatori: due punte, due esterni, due mezzali e dietro ci sono Calha e anche Bastoni in regia”.
IN COSA É MIGLIORATO ALL’INTER?
“Nella capacità di trasferire il proprio pensiero ai giocatori, adesso all’Inter pensano tutti con una sola testa: ci sono soluzioni di gruppo senza perdere quelle individuali. Prendete, ad esempio, il gol di Dumfries di testa. Quella è una vittoria dell’allenatore perché prima l’olandese era solo un esterno a una dimensione e ora è un giocatore totale che fa tante cose. Simone lo ha migliorato, anzi lo ha proprio… “inzagato””.
INZAGARE UN CALCIATORE?
“Spiego meglio: soprattutto dopo aver vinto lo scudetto, Simone si sente proprio la squadra addosso. Oltre alla tecnica e alla tattica, il pregio è aver contaminato tutti con il proprio pensiero. E poi basterebbe soffermarsi sul linguaggio del corpo, sono dettagli di cui mi accorgo avendo fatto l’allenatore: lui è sempre sereno, concentrato ma sereno, grazie alla forza di ciò che ha costruito assieme alla società. Negli anni sono stati mandati via alcuni giocatori che mugugnavano, da Perisic a Brozovic, e i dirigenti gli hanno regalato un gruppo sano, poi lui fa remare tutti nella stessa direzione. Per questo me lo aspetto ancora a lungo su quella panchina, le sue radici solide dureranno anni. Perché cambiare?”.
COSA MANCA PER IL GRANDE SALTO IN EUROPA?
“Ormai sei lì lì anche in Champions, hai fatto una finale e tutti ti collocano sempre tra le migliori. Spesso la Coppa, però, è un gioco di incastri: ti devono girare le cose oltre la tua bravura. In campionato, invece, sarà gara con Atalanta e Napoli, ma l’Inter con la Lazio ha lanciato un segnale fortissimo ricordando di essere la squadra da battere”.
Serie A
Fiorentina, si lavora per il rinnovo di Dodô
La Fiorentina sta pensando di prolungare il contratto del terzino brasiliano Dodô, attualmente in scadenza a giugno del 2027.
Nonostante l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia per mano dell’Empoli e la sconfitta nell’ultima di campionato contro il Bologna, fin qui il bilancio in casa Fiorentina è estremamente positivo: quarto posto in campionato e terzo nel maxi-girone di Conference League.
Fiorentina, società al lavoro per rinnovare il contratto a Dodô
Dodô, terzino brasiliano di 26 anni, è una delle note positive della squadra di Raffaele Palladino. A suon di ottime prestazioni, si è preso fin da subito con prepotenza il posto da titolare sulla corsia di destra: non a caso è stato schierato dall’inizio in tutte e 15 le partite disputate in campionato.
Secondo Tuttomercatoweb, la Fiorentina starebbe pensando di rinnovare il contratto del suo numero 2, che scade nel 2027. Da entrambe le parti ci sarebbe la volontà di andare avanti insieme e si sta trattando sui dettagli, le cifre e la scadenza.
La fumata bianca potrebbe arrivare dopo il mercato di gennaio e dovrebbe prevedere un aumento di stipendio (attualmente di 1.5 milioni netti a stagione) e la nuova scadenza fissata tra il 2029 e il 2030.
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