Serie A
Roma, si volta pagina: no al ritorno di De Rossi
De Rossi non tornerà alla Roma. I Friedkin hanno deciso che, anche in caso di esonero di Jurić, la bandiera giallorossa non tornerà sulla panchina capitolina.
La Roma continua a navigare in acque torbide nonostante la presenza di Ivan Jurić sulla panchina giallorossa. Dall’arrivo del tecnico croato, la squadra ha faticato a mostrare segni evidenti di crescita, mantenendo un rendimento altalenante che non ha convinto né i tifosi né la dirigenza.
Lo scarso entusiasmo del pubblico è stato evidente anche durante la vittoria sofferta contro il Torino nel turno infrasettimanale, quando i fischi hanno subissato i giocatori al termine del match.
La posizione di Jurić non sembra, per ora, in immediato pericolo, ma la sua permanenza appare legata a un filo molto sottile. I Friedkin si aspettano di vedere miglioramenti concreti, un salto di qualità che possa allineare le ambizioni della squadra con i risultati sul campo.
Roma, Jurić ancora in bilico ma De Rossi non è un’opzione
In caso di esonero di Jurić, tuttavia, non ci sarà un ritorno in panchina per Daniele De Rossi. L’ex bandiera e simbolo della squadra l’anno scorso è stato accolto con entusiasmo dai tifosi, che vedevano in lui non solo un allenatore, ma un trascinatore capace di riportare l’identità e la passione alla squadra.
Tuttavia, dopo la sua breve esperienza come tecnico, i Friedkin hanno invertito la rotta, ritenendolo non adatto per guidare la Roma in una fase così delicata.
La scelta di non richiamare De Rossi anche in caso di esonero di Jurić, riflette la volontà della società di puntare su profili più esperti e con maggiore esperienza alla guida di squadre di alto livello.
Nonostante il carisma e il legame indissolubile con la Roma, l’ex centrocampista non rientra nei piani della dirigenza, almeno per il futuro prossimo.
La ricerca di stabilità e risultati rimane la priorità della Roma, che non può permettersi ulteriori passi falsi in una stagione già complicata.
Serie A
Napoli, Sorrentino: “Kvaratskhelia assomiglia a Maradona. Juve? la vera antagonista”
Paolo Sorrentino, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Il suo ultimo film, “Parthenope” è un vero e proprio successo: solo ieri ha raggiunto i 3,5 milioni di incassi.
Il regista Sorrentino, a La Gazzetta dello Sport, ha parlato della sua passione verso il Napoli, di quello che gli piace del mister Conte e soprattutto il paragone tra Kvaratskhelia e Diego Armando Maradona.
Le parole di Paolo Sorrentino
Su Conte
“La ragione è proprio questa. Mi sembra un uomo molto serio: non fa proclami, non va in scena. Nel calcio e nella politica, si va troppo in scena e si diventa poco credibili. Lui non ci va. Se dice una cosa è perché la pensa davvero, non perché deve provocare, alludere o far ridere. Questa serietà, in un mondo dove molti giocano a chi la spara più grossa, diventa determinante. Non è recitante, non finge. E questo suo modo di essere viene apprezzato e rispettato. È anti-cinematografico e per noi è una risorsa: non a caso siamo primi in classifica”.
Maradona cosa direbbe di Kvaratskhelia?
“Ne parlerebbe bene, gli assomiglia. Vagamente…”.
Lukaku spaventa le difese ma poi ha bisogno di un padre sportivo come Conte perdare il meglio
“Sono dei ragazzi, con tutte le loro fragilità. Sembrano uomini in tv, ma restano ragazzi. E l’allenatore è l’unico che lo percepisce e sa come aiutarli”.
L’Inter è la vera antagonista?
“Io temo sempre e solo la Juve: è sempre la più pericolosa, anche quando è a metà classifica. Non si sa come, ma poi riesce a risalire”.
Serie A
Franchi, gli ispettori della UEFA in Italia a ottobre
Il progetto di ristrutturazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze rappresenta un’opportunità cruciale sia per il capoluogo toscano che per l’Italia intera, in vista della possibilità di ospitare alcune partite degli Europei di calcio del 2032.
Tuttavia, il percorso si dimostra complesso e ricco di sfide. La scadenza del 31 ottobre 2026 rappresenta un momento chiave: entro quella data, la UEFA concluderà le ispezioni degli stadi italiani candidati, e sarà necessario dimostrare che i lavori al Franchi sono ben avviati.
Sfide Tecniche e Risorse Necessarie
Recenti indagini hanno rivelato una difficoltà inaspettata nella zona sotto la curva Fiesole, dove è stata trovata una quantità di roccia maggiore del previsto. Questo imprevisto richiede l’impiego di macchinari speciali per lo scavo, il che rischia di rallentare il progetto e aumentare i costi. Nonostante questi ostacoli, il Comune di Firenze si sta impegnando a garantire che lo stadio raggiunga una capienza di circa 35.000 posti entro il 2026, con l’obiettivo di rendere l’impianto parzialmente operativo per gli ispettori UEFA, un risultato significativo per ottenere i fondi necessari al completamento dell’opera.
Requisiti della UEFA e Altri Interventi nelle Città Italiane
L’Italia e la Turchia saranno co-ospitanti di EURO 2032, e la FIGC ha proposto dieci città, che saranno ridotte a cinque per ciascun Paese. Tra le città italiane, solo Torino (Allianz Stadium), Roma (Olimpico) e Milano (San Siro) sono attualmente idonei, sebbene solo l’Allianz Stadium non necessiti di interventi sostanziali. Le altre città candidate, tra cui Firenze, dovranno rispondere ai requisiti UEFA per stadi con una capienza minima di 40.000 posti e garantire adeguati standard di sicurezza e accessibilità.
Mobilità e Futuro del Franchi
In vista del 2032, Firenze prevede miglioramenti infrastrutturali significativi, come la linea tranviaria Libertà-Rovezzano, che attraverserà il Campo di Marte, migliorando l’accesso allo stadio. Tuttavia, l’avanzamento dei lavori di ristrutturazione è la priorità più urgente. Entro il 2029, l’obiettivo è completare il rinnovamento dello stadio per presentare una struttura moderna, sicura e accogliente per i tifosi e che rappresenti anche un tributo all’architettura storica di Pier Luigi Nervi.
Nonostante i progressi, restano diverse incertezze, tra cui la copertura dei settori dello stadio e la raccolta delle risorse necessarie per il completamento dei cantieri.
Serie A
Roma, Dovbyk vede il Verona: le sue condizioni
Ivan Juric, in vista della sfida contro l’Hellas Verona, potrebbe riavere a disposizione Artem Dovbyk. L’attaccante della Roma era indisponibile per febbre.
Un grattacapo in meno per Ivan Juric per la delicata e speciale sfida del tecnico della Roma contro l’Hellas Verona. Infatti, Artem Dovbyk sarà a disposizione per la sfida del Bentegodi.
L’attaccante ucraino aveva saltato la gara interna contro il Torino di giovedì scorso a causa di un attacco febbrile, costringendo l’allenatore ex granata a dover schierare Paulo Dybala prima punta. Quest’oggi invece Dovbyk si è allenato regolarmente a Trigoria con il gruppo prima della partenza per il Veneto.
Un’ottima notizia per Ivan Juric, che in conferenza stampa aveva lasciato qualche dubbio sulla presenza dell’ex Girona. In stagione l’ucraino ha collezionato 12 presenze condite da 5 reti ed un assist.
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