Serie A
Verona, Zanetti: “Il campionato è ancora lungo e abbiamo una posizione più che dignitosa”
Hellas Verona, Paolo Zanetti ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Serie A contro la Roma, in programma domani sera alle 18.00.
L’Hellas Verona sta attraversando un periodo difficile, con tre sconfitte consecutive che hanno portato la squadra al quattordicesimo posto in classifica, a pari merito con Como, Cagliari e Parma, tutti a quota 9 punti. La squadra guidata da mister Zanetti ha urgente bisogno di invertire la rotta e mettere fine a questa striscia negativa, ritrovando punti preziosi per allontanarsi dalle zone pericolose della classifica e risollevare il morale. La partita di domani contro la Roma sarà dunque fondamentale per il Verona, che cercherà di sfruttare ogni occasione per riprendere fiducia e tornare a competere in modo solido.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
A seguire, la conferenza stampa di Zanetti:
Tutti uniti per la Serie A?
“E’ uno slogan giusto ma che ci serve solo per uscire da questo momento, il campionato è lungo e abbiamo una posizione più che dignitosa che è frutto del lavoro che abbiamo fatto. In questo momento sembriamo essere solo consci dei nostri difetti ma serve lottare, aggredire l’avversario, perchè è l’unica cosa che serve fare”.
Juric ha ritrovato Mancini, leader della Roma, il Verona ha un leader?
“Questa squadre è particolare, ha dei leader tecnici, forse non dei leader caratteriale. Poi l’unica cosa che conta è l’Hellas, la squadra, in questo momento leader devono essere tutti. Bisogna imparare a voler bene al Verona ma non a parole bensì con l’atteggiamento in campo. Ultimamente invece si è innescato un meccanismo di errori continui che ci ha fatto abbassare la soglia dell’autostima. Bisogna ritrovare velocemente il concetto di squadra. Di errori ne faremo sempre, bisogna lottare per la sopravvivenza perchè questa è la realtà anche se una partenza ottima ci aveva fatto pensare, anche a me, l’idea di poter stazionare in una posizione di classifica migliore. Se siamo arrivati a questo punto la colpa è esclusivamente nostra ma adesso si vedono gli uomini, nelle difficoltà in cui bisogna saper uscire senza entrare in tunnel di partite consecutive che ammazzano qualsiasi professionista. Dobbiamo essere consci che questo è un progetto a breve termine aldilà delle dichiarazioni ma io sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Hellas e devo lottare quotidianamente per meritarmi questo privilegio. Dobbiamo lottare tutti insieme facendoci anche trascinare dalla magia del “Bentegodi” che è la miglior medicina che ci possa essere. Le parole oggi stanno a zero”.
Da dove siete partiti per trovare le soluzioni ai problemi?
“Quando ci si sente scarsi bisogna anche guardare quello che si è fatto, perchè se fossimo a 0 punti ci sarebbe poco da dire ma se qualcosa siamo riusciti a raccogliere bisogna ripartire da lì. I problemi vanno risolti con un atteggiamento di squadra perchè non ci sono singoli in grado di risolverci i problemi. Non ci sono fuoriclasse ma nemmeno giocatori scarsi. In questo periodo forse non siamo stati abbastanza squadra. Siamo consapevoli che dobbiamo arrivare all’ultima giornata salvi, poi se dovesse arrivare qualcosa di più ben venga. La realtà del Verona è questa, l’anno scorso a questo punto l’Hellas aveva un punto in meno poi si è salvata bene con lo stesso allenatore che oggi è tra i migliori in Italia. I campionati sono lunghi, ci sono diversi momenti, bisogna affrontare i problemi di petto ed essere consapevoli che bisogna lavorare per meritarsi questa maglia perchè quella che abbiamo è una grandissima opportunità che bisogna sfruttare”.
Sono stati giorni di confronto?
“Sì, i confronti li abbiamo sempre sia quando vinciamo che quando perdiamo e sono confronti duri, non violenti perchè la violenza non va mai usata ma le cose ce le diciamo sempre da uomini, con grande franchezza. Il mio obiettivo è mettere sempre in campo la squadra più mentalmente e fisicamente pronta ad affrontare l’ostacolo prendendomi sempre le responsabilità di quello che faccio. Chi è più squadra e chi ha più nervi saldi riesce a superare questi momenti per poi arrivare in fondo. In questo trittico di gare la prestazione con il Monza è stata buona, a Bergamo un disastro poi a Lecce c’è stata una reazione in parte, non quella che avrei voluto, abbiamo avuto una reazione di paura, di portarsi dietro la paura sia con la palla che senza, il confronto nostro è andato in questo senso”.
Hai applicato un’idea di gioco un po’ troppo ambiziosa per questo Verona?
“Si l’idea è stata ambiziosa, io sono ambizioso perchè sono in un grande club. Prima o poi bisogna partire per cercare di portare questo club più in alto, in questo senso 13 goal segnati non sono pochi ma ne abbiamo presi 22, poi bisogna anche analizzare come sono stati presi. I nostri migliori giocatori sono quelli offensivi. Tengstedt sta segnando, Kastanos anche, Lazovic ha fatto quattro assist, Sarr è entrato e l’ha messa all’incrocio, Lambourde che è un 2006 anche. Questa non è una squadra che può rintanarsi per poi andare in avanti coi velocisti in ripartenza perchè non è nelle nostre corde. Sarebbe anche più facile ma in questo momento abbiamo dato l’idea di non avere una grande solidità perchè il problema non sono gli attaccanti. Bisogna riuscire ad essere più solidi dietro perchè abbiamo preso tanti goal da situazioni assurde. Poi Dawidowicz e Frese sono due titolari della nostra difesa e gli unici due clean sheet (Napoli e Genoa) gli abbiamo trovati con loro in campo. Se adesso diventiamo ibridi non va bene, bisogna cercare di dare continuità alla squadra, trovando un modulo definito e non adattandosi alle caratteristiche degli avversari come con l’Atalanta che abbiamo preso sei goal. Bisogna ripartire dall’atteggiamento, dall’aggressività, dalla voglia di vincere i duelli”.
Domani?
“Domani io sono convinto che il Verona farà una grande partita. Dobbiamo dare il 100%, forse anche di più, ad una piazza che meriterebbe la Champions League ma noi oggi non siamo da Champions League, forse non siamo neanche da salvezza ma un mese fa lo eravamo, quindi bisogna ripartire da lì”.
Che Roma ti aspetti?
“La Roma è una grandissima squadra a livello tecnico e hanno un grande allenatore. Questo è quello che so, poi loro avranno i loro problemi, noi abbiamo i nostri ma dobbiamo pensare a fare il nostro e fare il massimo ripartendo innanzitutto da noi stessi”.
Box intasati, Faraoni dal 1′?
“Faraoni stanotte ha avuto il vomito quindi non so come si presenterà. Ci mancano giocatori importanti ma se non ragioniamo di squadra poi si batte sempre sul tasto dei singoli. Tutti i giocatori dentro il nostro organico devono mettere il loro mattoncino, se manca Belahyane giocherà Serdar se manca Serdar giocherà Dani Silva ma questo non è importante, bisogna pensare a dare il proprio massimo per la squadra”.
Perilli o Montipò?
“Ho semplicemente dato un turno di riposo ad un portiere, non c’è nulla di strano. Montipò per noi è determinante ma deve essere il vero Montipò. Gli ho dato l’opportunità di recuperare le energie psicofisiche. Ha reagito di rabbia, quello che volevo vedere, si è allenato al 110%, con gli occhi della tigre, e quindi domani va in campo. Una panchina può e deve servire anche a questo. Siccome noi abbiamo un grande portiere ho bisogno di un grande portiere. E’ un leader, fermo restando che abbiamo un ottimo secondo portiere che si allena sempre al massimo e meritava indubbiamente una chance.
A Lecce in campo Coppola e Ghilardi, la coppia dell’Italia Under 21, Magnani?
“Magnani gioca, da lui mi aspetto di più, ha delle particolarità psicologiche, a volte ti fa la grande partita a volte no, a me serve che sia sempre in giornata perchè da un giocatore come lui mi aspetto che sia una garanzia”.
Davanti?
“Sarr con l’Atalanta ha fatto molto bene, a Lecce ha avuto un problema fisico. Domani valuteremo come sta in ogni caso ne abbiamo altri. Un altro da cui mi aspetto tanto è Tengstedt che fino ad ora ha fatto molto bene e deve fare un passo ulteriore”.
Serie A
Bologna, Italiano: “Il gol una liberazione, io e la squadra stiamo iniziando a conoscerci. Su Ferguson…”
L’allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano, ha parlato (prima a DAZN e poi in conferenza stampa) a margine della vittoria con il Lecce.
Il Bologna vince ancora. Seconda vittoria consecutiva (1-0 in casa con il Lecce) e secondo clean sheet, il terzo stagionale. A margine della partita, il tecnico rossoblù Vincenzo Italiano ha commentato la vittoria dei suoi.
Bologna, le parole di Italiano
Di seguito le parole di Italiano a DAZN.
Gol liberatorio
“Nell’esultanza al gol c‘era la liberazione di una vittoria che non trovavamo in casa e che volevamo. Sapevamo che potevamo ottenerla anche all’ultimo minuto e sono contento. Pensavamo a una partita del genere e l’abbiamo preparata con questa gestione. Allle volte si può anche lasciar sfogare un allenatore. Sono felice, tutti volevamo questa vittoria e la dedichiamo al pubblico che ci è stato accanto fino all’ultimo minuto“.
Esterni
“La squadra ha tanti aspetti da mettere a posto. Quando trovi squadre che si chiudono, dobbiamo avere più pazienza. Siamo una delle squadre che sbaglia di più nella metà campo avversaria, questo ti espone a rischi e non ti consente di sbloccarle prima. Abbiamo la qualità per fare meglio e lì batteremo“.
Urbanski
“Lui ha qualità. Oggi, negli ultimi metri, ha avuto una palla e uno come lui deve chiudere la partita. Può fare il doppio mediano, la mezzala e il trequarti. E’ bravo a capire i momenti della partita, la sua intelligenza è fuori dal comune. Deve lavorare, ha grandi margini“.
Italiano ha poi parlato anche in conferenza stampa.
Atteggiamento
“La continuità lo ritrovo anche nella maturità che la squadra sta avendo in allenamento e nel preparare una partita così difficile. Avevamo visto insieme alla squadra le ultime quattro uscite del Lecce, consapevoli che sono una squadra che si chiude per poi ripartire. Ci eravamo detti che potevamo vincere questa partita anche all’ultimo e così è andata. Abbiamo dato continuità alla trasferta di Cagliari. Questa maturità dei ragazzi mi piace e mi rende felice. Ho fatto i complimenti a tutti perché vincere in Serie A non è facile e arrivare a farlo per come la avevamo preparata è un bel segnale che mi da la squadra“.
Bologna “formato Italiano”
“Il nostro principio è che , na volta persa palla, dobbiamo sporcarla, per allontanare i pericoli. Sulla fase realizzativa dobbiamo affinare ancora un po’ alcuni aspetti. Inoltre dobbiamo migliorare sugli errori nella metà campo avversaria, ma la squadra oggi mi è piaciuta tanto per la pazienza e la calma messa in campo“.
Poche reti
“Oggi vinciamo la partita nella stessa modalità di formazione del Parma: Urbanski, Fabbian, Orsolini. Oggi Orso è stato bravo. Ci abbiamo provato anche con le due punte, ma quella frazione non mi è piaciuta“.
“Fatemi vivere le partite come ho sempre fatto… Io quando intervengo lo faccio per qualche situazione pericolosa o per qualche atteggiamento che possa stimolare i ragazzi. La squadra mi conosce: i ragazzi sanno che io vivo le partite in quel modo, perché mi piace comunicare e incitare in campo. Da questo punto di vista non c’è nessun problema. La squadra sta iniziando a conoscermi e viceversa. Abbiamo preparato la partita in una seduta video e un allenamento: c’è maturità“.
Finale sotto la curva
“L’esultanza finale è perché anche io percepivo il fatto di non raggiungere questa vittoria. Sette mesi senza vincere in casa iniziavano a essere pesanti. Per i tifosi, per la squadra, per la società… Il mio sfogo è stato per questo e l’ho fatto con un pubblico che anche oggi ci ha sostenuto fino alla fine. La palla di Orso è entrata per la spinta di tutti. Allo stadio c’è un clima che mi piace tantissimo. Miranda sta crescendo. Già nel primo tempo poteva alzarsi di più: lo ha fatto sul finale di partita e alzandosi di dieci metri siamo riusciti a fare gol“.
Nuovo percorso?
“A questo ci aggiungo anche che non subiamo gol da due partite consecutive. Su Ferguson sono contento, perché percepivo già da quando sono arrivato che cosa significa per il nostro spogliatoio. Oggi abbiamo approfittato di lui per far respirare Freuler. Recuperiamo un grande giocatore, una personalità forte dentro lo spogliatoio. In questo momento non ha più di 20 minuti nelle gambe, quindi abbiamo preferito farlo stazionare in una zona in cui poteva toccare tanti palloni: come poi ha fatto“.
Futuro
“Con grande sincerità, penso che abbiamo superato la fase della conoscenza. C’era solo necessità di aggiungere la ciliegina a questo periodo. Oggi stiamo crescendo in condizione, in intesa, in maturità. Io sto capendo meglio tanti ragazzi, vedo crescita e impegno. C’è anche da dire che con, con la vittoria di oggi, abbiamo ottenuto otto risultati utili consecutivi, ma mancavano le vittorie: che finalmente sono arrivate“.
Serie A
Inter, Cassano “Dovrebbe giocare Frattesi e non Barella…”
Antonio Cassano, ex attaccante italiano, ha espresso la sua opinione sui nerazzurri. Ha esposto la sua idea di gioco, diversa da quella di mister Inzaghi.
Cassano ha parlato dell‘Inter ai microfoni di Viva el Fùtbol, concentrandosi in particolare sul centrocampo e sulle scelte di Simone Inzaghi.
Le parole di Cassano
Sulla partita dell’Inter
“Parto dal presupposto che fino al momento dell’espulsione del ragazzo dell’Empoli che non ricordo come si chiama (Saba Goglichidze), l’Inter non mi era piaciuta, era nel panico. Poi ha stappato il match e da lì non c’è stata partita. Io impazzisco per gente come Gavi, Frenkie de Jong, per questo dico che deve giocare Frattesi e non Nicolò Barella, in Nazionale come nell’Inter, perché è il campo che dice queste cose”.
Non possono giocare insieme?
“Poi però devi togliere Mkhitaryan, senza dimenticare l’altro fenomeno che è Piotr Zielinski, che quando starà bene vedrete…”.
Qual è la visione di Inzaghi?
“Nella sua idea c’è sempre il centrocampo con Hakan Calhanoglu, Barella ed Henrikh Mkhitaryan, e per non mettere in competizione Barella con Frattesi, che l’anno scorso ha fatto meglio e quest’anno sta facendo meglio, lui dice a Frattesi che sarà il 12esimo perché non rompe e sta dritto. Ma è una mancanza di rispetto nei confronti del ragazzo: il campo parla e dice che Frattesi dovrebbe giocare più di Barella. Perché Barella non è più quello di tre anni fa però gioca sempre mentre Frattesi non viene mai preso in considerazione nelle partite che contano?”.
Serie A
Bologna-Lecce: guardalinee sostituito alla ripresa
Il curioso episodio è accaduto durante la gara tra Bologna e Lecce: un componente della terna arbitrale è stato costretto ad abbandonare l’incontro.
Il tema dei continui rimane sempre caldo e di attualità, ma è un argomento che a volte può riguardare anche la classe arbitrale.
Cosa è successo durante Bologna-Lecce
Al termine del primo tempo della sfida tra Bologna e Lecce, valida per l’undicesimo turno di Serie A, è successo un fatto curioso. Il guardalinee Luigi Rossi ha accusato un problema di natura muscolare, ed è stato sostituito dal quarto ufficiale della gara Simone Galipò.
Anche lo staff arbitrale comincia ad accusare la fatica dei tanti impegni settimanali?
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