Serie A
Juventus, Koopmeiners: “C’erano club della Premier, ma quando ho saputo della Juventus non ho avuto dubbi”
In una lunga intervista rilasciata a Tuttosport, Teun Koopmeiners ha parlato del suo recente infortunio e ha svelato un retroscena sull’arrivo alla Juventus.
Di seguito un estratto dell’intervista rilasciata dal centrocampista olandese a Tuttosport.
Juventus, il retroscena di Koopmeiners
È stato un periodo complicato convivere con la frattura della costola?
“È stato difficile, perché è un infortunio che senti a ogni movimento. Anche solo respirare è stato complicato. Ho dovuto conviverci per circa due-tre settimane e, quando senti dolore ogni volta che respiri, non è semplice. Anche dormire è stato un problema: ho dovuto farlo su una poltrona perché, se mi stendevo sul letto, la pressione aumentava e provavo più dolore. Ora sto meglio. Sento ancora un po’ di fastidio, ma riesco a gestirlo”
Come si sentono le gambe dopo un lungo periodo di inattività?
“Non male. Sto guardando avanti e, per fortuna, tutto sta migliorando con il tempo”.
C’erano voci di interesse dalla Premier League oltre alla Juventus. L’idea di trasferirsi in Inghilterra lo attirava o aveva già deciso per i bianconeri?
“Sì, sapevo dell’interesse di alcuni club inglesi, ma appena ho saputo della Juventus non ho avuto dubbi. Mi piace questo club dal momento in cui sono arrivato in Italia, è il più importante in Italia e nel mondo.
In realtà tifavo e seguivo i bianconeri sin da bambino, quando ero in Olanda. La Juventus dei grandissimi campioni. Zidane era il mio idolo! Essere qui è un sogno che ho sempre inseguito da piccolo. In Inghilterra ci sono belle squadre, ma qui è tutto migliore: conosco il campionato, il vostro Paese che è bellissimo, le squadre da affrontare e il clima in generale”.
Com’è stato vivere quella lunga attesa in agosto prima che l’Atalanta desse l’ok al trasferimento?
“Tutta l’estate è stata pesante, un periodo difficile. È stato un passaggio complicato, ma nel calcio può succedere. Se devo pensare a un momento significativo, ricordo il viaggio in taxi da Bergamo a Torino con la mia fidanzata. La sera prima avevo ricevuto la chiamata che mi confermava che tutto si era risolto. Sono andato a dormire, ma non avevo ancora realizzato. Durante il viaggio mi sono sentito sollevato, come se tutta la pressione fosse sparita”.
Quanto è stato difficile allenarsi da solo?
“È stata una brutta situazione. Mi è dispiaciuto per come è finita, ma preferisco guardare avanti. Il passato è passato”.
Quali differenze ha notato passando dall’Atalanta alla Juventus, che ha cambiato filosofia di gioco in questa stagione?
“Ho molta esperienza nel calcio, conoscevo la storia della Juventus e ci avevo giocato contro, ma essere qui è diverso. Tutto quello che mi avevano raccontato, anche De Ligt, è vero: dai servizi alle strutture, alla gentilezza delle persone. È tutto fantastico. Quando sono arrivato, mi sembrava di vivere un sogno. Ho sempre lavorato per essere qui. Alla mia fidanzata avevo detto tante volte che volevo diventare bianconero, e ora sono qui! Vivendo in Italia, la mia ammirazione per la Juventus è cresciuta ancora di più”.
Quali giocatori tra i nuovi compagni lo hanno colpito di più?
“Ci sono tanti elementi di qualità. Vlahovic è un attaccante totale: sa tirare forte sia di destro che di sinistro, è fisicamente potente. Si vede come si allena, è un professionista al 100%. Anche Kenan è fortissimo. Yildiz ha un talento incredibile, e non ha nemmeno vent’anni: la sua sensibilità palla al piede gli permette di dribblare a piacimento. Danilo, poi, è un vero leader: quando parla in allenamento, si sente subito la sua presenza. E i giovani qui alla Juve sono straordinari, indossare questa maglia alla loro età non è affatto scontato. Sono tutti fortissimi”.
Serie A
Torino, l’agente di Vanoli: “Un grande giovane allenatore, una grande persona”
In un’intervista esclusiva di CalcioNews24, l’agente dell’allenatore del Torino Vanoli ha raccontato l’uomo che oggi siede sulla panchina dei granata.
Giusto un giorno prima del cosiddetto Derby della Mole, vale a dire la partita Juventus-Torino, ai microfoni di CalcioNews24 ha parlato colui che gestisce gli interessi di Paolo Vanoli: il suo agente, Andrea D’Amico.
Il procuratore ha parlato sia dell’uomo che dell’allenatore di calcio che oggi occupa la panchina del Torino. Ecco un estratto della sua intervista.
Torino, l’intervista ad Andrea D’Amico, agente di Paolo Vanoli
Buongiorno Andrea. Ormai di Vanoli conosciamo tutto come allenatore, ma cosa ci puoi dire di Paolo? Chi è l’uomo dietro il tecnico?
“È un grande amico, una grande persona. Lo seguo da quando era calciatore, sono molto amico anche della sua famiglia, di sua moglie e dei suoi figli. Lui oltre che essere un grande giovane allenatore è una grande persona”.
(…)
Ci ricordi l’emozione di quando ha firmato per il Torino? Com’era Vanoli?”
“Intanto era molto contento di aver preso il Venezia e aver raggiunto i playoff il primo anno e la promozione il secondo. Poi era molto motivato di iniziare un passo in avanti per la sua carriera, sapendo però che ogni allenatore non si deve mai sedere sugli allori, ma vivere uno step alla volta perché poi quello che conta nel calcio sono i risultati”.
Per Vanoli arriva un appuntamento difficilissimo ora: sabato c’è Juve Torino…Come credi stia vivendo l’attesa?
«Il derby è una partita molto importante. Come si dice in questi casi i ragazzi devono buttare il cuore oltre l’ostacolo. Sarà difficile nello stadio della Juventus ma sai…le partite sono imprevedibili a volte. Come le puoi perdere per degli errori, a volte le puoi anche vincere. E questa è anche la bellezza del calcio. Il Toro ci arriva concentrato e determinato, vediamo quale sarà il risultato.
Visto anche il Milan l’altra sera…sembravano loro il Real Madrid al Bernabeu“.
Serie A
Cagliari, Nicola: “Dobbiamo migliorare le capacità nel concretizzare, con il Milan ci vorrà umiltà”
L’allenatore del Cagliari Davide Nicola ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Milan
Il tecnico ex Crotone e Salernitana e attuale tecnico del Cagliari Davide Nicola ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa, in vista del match contro il Milan in programma domani alle 18:00.
Cagliari, le parole di Nicola
Di seguitole dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Cagliari Davide Nicola in conferenza stampa:
Un’analisi della partita di Roma.
“E’ stata la partita che mi aspettavo, una squadra forte. Volevamo dire la nostra e proporre il nostro modo di giocare. I ragazzi hanno fatto bene, ma ci sono stati degli errori di lettura.
Ci saranno sempre, siamo stati ordinati, ma dobbiamo continuare a migliorarci sulla qualità e sulla capacità di concretizzare”.
CI sono indisponibili? Quanto Milan ci sarà di quello visto a Madrid?
“Li porterò tutti con me, tranne i due squalificati. Il Milan? Parliamo di una squadra in una posizione che non rispecchia il suo valore. Ha dei giocatori altamente qualitativi. Contro il Real ha giocato una partita immensa. Noi siamo il Cagliari e sappiamo di incontrare una grande squadra. Dobbiamo mantenere umiltà”.
Quanto peseranno le assenze degli squalificati e come valuta Luvumbo?
“Sta migliorando. Ha una posizione specifica in campo, e le sue caratteristiche sono funzionali a ciò. Dobbiamo aiutarlo a non vivere solo dei suoi spunti, ma del gioco di squadra.
A Roma ha fatto bene, è stato molto più attento all’orientamento del corpo. Quando ha abbassato la sua frenesia ha trovato il goal. Sono contento di lui.
Gli squalificati? Avranno indubbiamente il loro peso perchè sono giocatori importanti. Ma abbiamo alternative valide, non possiamo permetterci di contare su un numero limitato di giocatori”.
Fonseca ha detto di temere di più la gara di Cagliari. Come valuta queste parole?
“Ha espresso un opinione. Lo stimo per la classe che ha nel rapportarsi con l’ambiente. Ha una filosofia ben precisa. Sarà una sua impressione. Per noi il Milan sarà un avversario tostissimo, e a volte non bassa dare il 100% per averla vinta.
Dovremo dare qualcosa in più. Sono partite bellissime da giocare, affronti giocatori straordinari. Scuffet? Il portiere è un ruolo particolare, è cambiato nel corso del tempo, e non puoi cambiarlo come vuoi. Gli atleti si stancano e non possono sempre essere al top della forma. Non possiamo additare ad un singolo gli errori”.
Cosa lascia questa intensa settimana?
“Le polemiche di Roma nascono e muoiono lì. Siamo abituati ad analizzare i nostri errori. Esprimiamo la nostra educata opinione e punto. Guardiamo alla prossima gara. Riva? Siamo andati a presenziare ad una serata straordinaria, per i suoi 80 anni, a contribuire a questo bellissimo evento.
E’ bello idoleggiare i tuoi miti, ti aiutano a capire dove sei e cosa devi fare per il futuro. Si è visto lo spirito di quanto Riva è riuscito a dare nella sua vita”.
L’attacco è in difficoltà. Come si lavora al riguardo?
“Non lavoro sulla testa dei giocatori. Lavoro sulla qualità del gioco, sulle scelte, sul passaggio. Bisogna perseverare, senza alibi. I ragazzi lavorano tanto e solo con la voglia di migliorarti non pensi al resto”.
A che punto è l’identità della squadra?
“Stiamo rispettando le intenzioni dell’inizio campionato. E’ chiaro che gli automatismi hanno bisogno di tempo. Abbiamo un’identità precisa, che varia a seconda dell’avversario. Ora parte il secondo obiettivo: quello di migliorare gli automatismi, la qualità, i tempi di gioco, e, soprattutto, non tornare indietro”.
In generale com’è il morale della squadra?
“Cerchiamo di valutare ogni sconfitta. Una squadra come noi sa di perdere un certo numero di partite ogni anno. Raggiunto il primo step, dobbiamo cercare di poter fare gioco e punti dappertutto. Dobbiamo capire il momento in cui dare equilibrio alla gara e portarla dalla nostra parte.
Sono sicuro che troveremo continuità. La cosa da non fare è non tornare indietro e mantenere equilibrio, anche quando cresce l’entusiasmo. Ricordiamo che dovremo fare più punti possibile, mantenere umiltà, ma anche ambizione di migliorarsi”.
Piccoli sembra troppo isolato, ma anche frenetico nelle scelte: come sta lavorando?
“Già detto prima: è un 2002. Sta giocando tantissimo, crediamo in lui. Sono d’accordo sulla frenesia. Lui ha un istinto legato al tiro: se non lo fa sta male. Deve capire quando è bene farlo, a volte è meglio fare un’altra scelta. Non sono d’accordo sul fatto che sia isolato. Abbiamo giocatori che sono stati presi per questo ruolo”.
Serie A
Juventus, Motta: “Il derby partita speciale. Domani non ci sarà Douglas Luiz”
Thiago Motta, allenatore della Juventus, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby della Mole, in programma sabato 9 novembre alle 20:45.
Il tecnico della Juventus, Thiago Motta, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby della Mole contro il Torino di Vanoli. Il match dell’Allianz Stadium, valido per la dodicesima giornata, è previsto per domani, sabato 9 novembre, alle ore 20:45.
I bianconeri arriva dal pareggio esterno in Champions League contro il Lille, mentre in campionato dalla vittoria, sempre in trasferta, contro l’Udinese.
Juventus, le parole di Thiago Motta
Che partita sarà?
“Sensazioni buone, perchè vedo la squadra bene con il solito atteggiamento giusto. C’è un’atmosfera speciale con i nostri tifosi e vogliamo dare il massimo per fare una grande partita”.
Sul derby?
“L’importanza del derby perchè sappiamo che la città lo vive in maniera intensa. Sono partite belle da giocare e dobbiamo fare il nostro massimo per portare la partita dalla nostra parte”.
Come state fisicamente?
“Fisicamente molto bene. Abbiamo avuto 3 giorni di recupero. Questo è importante e vedo molto bene la squadra. Ho fiducia in tutti. Domani entreremo al 200% in partita”.
Su Bonucci?
“Abbiamo parlato del suo futuro da allenatore. Lo conosco da molto tempo, perchè abbiamo giocato insieme. Per noi è un privilegio la sua visita. In difesa stiamo lavorando bene, ma possiamo ancora crederci”.
Ha avuto modo di conoscere la città?
“Onestamente vivo poco la città. Però mi sento un privilegiato, perchè durante tutta la mia carriera hot vuto la fortuna di vivere in città bellissima. Oggi sono un privilegiato di essere in una grande squadra e vivere in una grande città. Sono stato fortunato”.
Le caratteristiche per avere la fascia da capitano della Juve?
“Tutto. Deve avere tutto. Il capitano deve trasmettere quello che siamo in questo momento”.
Come sta Douglas Luiz?
“Douglas è venuto per una mia richiesta a Lille. Ieri non si è sentito al 100% e ho deciso di non volerlo rischiare. Nico non sarà disponibile. Invece ci vorrà più tempo per Milik e Bremer. Da valutare anche Adzic”.
Domani sarà importante il tiro da fuori?
“Penso sia importante per tutte le squadre. I tiri da fuori sono un’arma importantissima soprattutto quando le squadre si difendono nella propria area di rigore. Noi dobbiamo sfruttarla nel momento giusto”.
Quanto è soddisfatto della crescita della squadra?
“Molto soddisfatto anche se noi tutti possiamo dare qualcosa in più. Io per primo. Lo stanno facendo sia allenamento che in partita. Bisogna crescere anche fuori dal campo, perchè noi dobbiamo fare qualcosa in più per non far sentire l’assenza di Bremer. Dobbiamo continuare così”.
Chi ha più probabilità di giocare tra Perin, Vlahovic e Fagioli?
“Possono giocare come partire dalla panchina”.
Si vede a lungo termine sulla panchina della Juve?
“Voglio restare per molti anni. Non penso a queste cose però”.
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