Serie A
Torino, continua la sfortuna: si fa male anche Ricci
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6 mesi fail

Il centrocampista del Torino Ricci è stato costretto ad abbandonare il campo al 64′ minuto del derby contro la Juventus, a causa di una botta alla caviglia.
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Continua il periodo nero in casa Torino: dall’infortunio di Zapata in poi la stagione della squadra granata è stata del tutto in salita, sia per la mancanza di risultati che per la continua perdita di giocatori per infortunio. Prima Ilic e Sosa, poi lo scozzese Adams e adesso Samuele Ricci, il fulcro del centrocampo del Toro, senza contare anche il mistero dell’irrecuperabile Schuurs.
Nel derby contro la Juventus il classe 2001 è stato costretto ad abbandonare il campo in seguito ad uno scontro di gioco piuttosto ruvido con Gatti. Inizialmente ha provato a rimanere in campo e stringere i denti, ma intorno al 64′ minuto ha dovuto assolutamente chiedere il cambio. Oggi verranno effettuati gli esami strumentali per capire l’entità dell’infortunio e saranno anche chiariti i tempi di recupero.
Infortunio Ricci: cosa perdono Torino e Nazionale
Samuele Ricci rimedia questo infortunio alle porte della sosta delle Nazionali: da una parte sorride Paolo Vanoli, poiché il suo giocatore ha del tempo per recuperare al meglio prima della prossima partita di campionato. Dall’altra invece, è amareggiato Luciano Spalletti che probabilmente dovrà fare a meno del suo regista.
Ricci ultimamente si era imposto ed aveva guadagnato un posto da titolatissimo a suon di ottime prestazioni al centro del centrocampo azzurro, dunque, rappresenterebbe un’assenza importante per l’Italia. Al suo posto però, potrebbe esordire Nicolò Rovella che con la Lazio sta facendo una stagione veramente clamorosa.

L’URLO DI PAOLO VANOLI INFURIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Napoli, De Bruyne: affascinato dal progetto, si procede
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17 minuti fail
09/05/2025
Il fuoriclasse belga del Manchester City, in scadenza di contratto, sta seriamente valutando l’idea di chiudere la propria avventura europea proprio al Napoli.
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Un’ipotesi romantica ma concreta, alimentata da legami affettivi profondi. De Bruyne ha scelto la Campania per sposarsi nel 2017, a Sant’Agnello, e la famiglia è da sempre affascinata da Napoli e dintorni.

ANTONIO CONTE SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Kevin De Bruyne e Napoli: suggestione, oltre il semplice interesse.
Il direttore sportivo azzurro Giovanni Manna ha già mosso i primi passi importanti. Nel mese di aprile ha incontrato De Bruyne a Manchester, illustrandogli progetto tecnico e le ambizioni del club. L’accoglienza è stata molto positiva. Come si legge su La Gazzetta dello Sport, KDB si è detto lusingato e interessato, anche per la possibilità di ritrovare l’amico Romelu Lukaku.
Napoli, dal canto suo, ha già messo sul tavolo un’offerta biennale con opzione per un terzo anno. La trattativa resta complessa, soprattutto per l’ingaggio, ma procede spedita. Un segnale forte è arrivato anche dal recente soggiorno partenopeo della moglie Michele Lacroix, in cerca di casa e servizi per i tre figli della coppia.
Il fantasista belga, che compirà 34 anni a fine giugno, vuole ancora misurarsi con il calcio che conta. E Napoli, con la sua passione, il suo progetto e il suo fascino, potrebbe davvero rappresentare l’ultima grande avventura europea di uno dei centrocampisti più forti dell’ultimo decennio.
Serie A
Juventus, Vlahovic: “Il goal è al mia medicina. Juve? Un onore, ma Del Piero non era tra i miei preferiti…”
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42 minuti fail
09/05/2025
Juventus, il centravanti serbo torna a parlare durante un incontro con i giovani tifosi raccontando i propri sogni da bambino fino ad arrivare ai ricordi più belli in bianconero.
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In attesa di tornare in campo dopo l’infortunio, Dusan Vlahovic si è raccontato con sincerità e leggerezza durante un incontro speciale con 20 piccoli tifosi bianconeri tra i 6 e gli 11 anni. Un momento di confronto genuino, in cui l’attaccante della Juventus ha svelato aneddoti, passioni e ricordi legati alla sua carriera.
A seguire, le dichiarazioni di Vlahovic
Juventus, le parole di Vlahovic
“Ho iniziato a giocare a calcio a 8 anni, ma prima avevo provato il basket. Da bambino preferivo il pallone allo studio, ma mia madre insisteva con la scuola e per un po’ ho fatto entrambe le cose”, ha raccontato Vlahovic.
Tra i suoi idoli spicca CR7, mentre ha ammesso che Del Piero non era tra i suoi preferiti, anche se guardava volentieri Messi. “Maradona? Non l’ho mai visto giocare”.
Il difensore più duro da affrontare? “Bremer, senza dubbio”, ha detto con un sorriso, elogiando l’attuale compagno di squadra.

GLEISON BREMER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Tra i gol più importanti, ha citato quello nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, “il primo trofeo vinto con la Juventus”, e il suo debutto in Champions League. “Indossare per la prima volta la maglia della Juve è stato un onore e un’emozione indimenticabile”.
Sul suo modo di vivere il calcio, Vlahovic ha spiegato: “Nei momenti difficili la cosa che mi aiuta di più è fare gol. Non sento la pressione prima delle partite, cerco di non caricarmi troppo. E niente gesti scaramantici, solo qualche piccola abitudine, come mettere prima il parastinco destro”.
Grande appassionato di rap, hip hop e trap, il serbo ha raccontato anche qualcosa in più su di sé: “In Italia mi trovo benissimo, è il Paese più bello che abbia mai visto, dopo il mio. Torino è tranquilla e affascinante, anche se non riesco a viverla tanto. Se potessi avere un superpotere? Volare, così tutti ti vedono e puoi andare dove vuoi”.

Inizi di calcoli e ragionamenti in casa Inter per il rush finale, sia per la corsa Scudetto sia per l’obiettivo più grande: la finale di Champions League.
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Con la finale di Champions League fissata per il 31 maggio a Monaco contro il PSG, l’Inter è già proiettata anima e cuore verso l’appuntamento più importante della stagione. Simone Inzaghi e il suo staff stanno pianificando nei minimi dettagli la gestione del gruppo in queste settimane. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra il mantenimento della condizione e il recupero fisico dei giocatori più spremuti.

LAUTARO MARTINEZ E MARCUS THURAM RAMMARICATI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter: la gestione dei titolari
Come riporta La Gazzetta dello Sport, non ci sarà un turnover totale. I titolarissimi continueranno a giocare, anche se con minutaggi differenti. L’errore da evitare, secondo il tecnico nerazzurro, è quello di “staccare la spina” troppo presto per poi doverla riattaccare solo a fine mese. Alcuni elementi cardine, però, avranno bisogno di un percorso specifico, in modo da arrivare alla sfida europea nella miglior condizione. Su tutti, ovviamente, Lautaro Martinez e Marcus Thuram.
Esiste un importante precedente: due anni fa, nella settimana prima della finale di Istanbul, i nerazzurri affrontarono il Torino in un match ininfluente per la classifica. Vennero schierati ugualmente sei futuri titolari poi contro il Manchester City. Una scelta che potrebbe essere replicata anche quest’anno: nell’ultima giornata di campionato contro il Como, Inzaghi dovrebbe mandare in campo molti dei suoi uomini migliori, forse anche più che in passato.
Intanto lo staff tecnico ha approfittato di queste giornate per analizzare lo stato fisico dell’intera rosa. Le decisioni sugli impieghi futuri dipenderanno anche dalle possibili variazioni nel calendario delle ultime due partite di Serie A. Una cosa è certa: ogni mossa sarà calibrata con l’obiettivo Monaco in mente.
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