Nations League
Nations League: CT del Messico colpito da una lattina
Durante la gara contro l’Honduras l’allenatore della selezione messicana è stato vittima di un episodio increscioso, fortunatamente senza conseguenze gravi.
Il calcio è forse lo sport più bello del mondo. Non sempre però si può dire la stessa cosa di chi lo segue, ovvero alcuni presunti tifosi che sono disposti a tutto pur di farsi notare.
Honduras-Messico: ecco cosa è successo
Durante la sfida tra Honduras e Messico, valida per la CONCAF Nations League, il tecnico della selezione messicana Javier Aguirre è stato colpito da una lattina di birra lanciata dagli spalti. Dopo l’impatto il volto di Aguirre si è coperto di sangue, ma fortunatamente non ha avuto conseguenze gravi.
Il tifoso colpevole di questo gesto sembrerebbe già stato identificato: per lui è molto probabile il DASPO a vita.
In conferenza stampa il CT del Messico ha voluto sdrammatizzare sull’accaduto, in maniera signorile: “E’ il calcio, non è successo nulla.”
Nations League
Belgio, possibile patto di Lukaku col CT Tedesco
Romelu Lukaku potrebbe avere un accordo con Domenico Tedesco, commissario tecnico del Belgio, per il rientro anticipato nel club.
La sconfitta casalinga per 1-0 con l’Italia ha tolto al Belgio ogni possibilità aritmetica di qualificarsi alla fase a eliminazione diretta di Nations League. In vista dell’ultima partita contro Israele in programma domani alle 20:45, non è da escludere che qualche grande nome possa rifiatare o persino lasciare in anticipo il ritiro della Nazionale.
Belgio, possibile rientro anticipato di Lukaku a Napoli
Secondo quanto riportato da LN24, ci sarebbe un patto tra Romelu Lukaku e il commissario tecnico del Belgio Domenico Tedesco per consentire al giocatore di rientrare in anticipo al Napoli, evitando quindi di far parte della trasferta di Budapest, campo neutro dove si giocherà Israele-Belgio.
Lukaku non era neanche tra i convocati nelle prime 4 partite del girone di Nations League, in quanto doveva allenarsi con il Napoli per ritrovare la migliore condizione: essendo arrivato a fine mercato, non aveva svolto la preparazione agli ordini di Antonio Conte. L’ultima sua presenza in Nazionale prima di quella contro l’Italia risaliva allo scorso 1° luglio, negli ottavi dell’Europeo contro la Francia.
A questo punto, sembra che nelle prossime ore l’attaccante possa già fare ritorno a Castel Volturno. Secondo la testata belga, già al momento della convocazione Tedesco avrebbe garantito a Lukaku che gli avrebbe fatto giocare una sola partita.
Nations League
Italia, Donnarumma: “Sto rivedendo lo spirito del gruppo che ha vinto l’Europeo”
Il portiere della Nazionale italiana ha rilasciato alcune dichiarazioni alla vigilia della gara contro la Francia. Leggi con noi le parole di Donnarumma.
Domani sera l’Italia giocherà contro la Francia per il primato del girone. In conferenza stampa, il portiere e capitano della nostra nazionale si è soffermato sul cambiamento di mentalità avuto dopo l’Europeo e sul suo ritorno a San Siro.
Le parole di Donnarumma
La gara di domani.
“Domani sarà una partita speciale con un grande tifo, non vediamo l’ora di affrontare una grande partita a San Siro. Il nostro obiettivo sarà giocare un bel calcio e di soffrire quando ci sarà di soffrire, con l’amore che abbiamo per questa maglia”.
Il cambio di mentalità dopo l’Europeo.
“La differenza la sta facendo il gruppo, oltre a tutto quello che sta facendo l’allenatore, ma anche tutto lo staff. Ha trovato la medicina giusta per metterci a posto, per far sì che l’Italia tornasse a fare l’Italia. Ci voleva una sterzata dopo l’Europeo, il difficile è continuare con le prestazioni, il nostro obiettivo ora è continuare a migliorare, a lavorare e a divertirci. Il gruppo è un gruppo sano, che si diverte, sto rivedendo lo spirito del vecchio Europeo, ci sono tanti ragazzi che hanno voglia di indossare questa maglia”.
Sulla Francia.
“Sarà una Francia arrabbiata, ci sarà sicuramente da preparare bene la partita. Sarà una squadra aggressiva, che avrà voglia di rifarsi. Ci sarà da soffrire, conosco un po’ i loro attaccanti. Lo step che stiamo facendo è quello di lottare, di essere aggressivi su ogni palla. Mbappé? Non ci sarà, non so delle scelte che ci sono nelle altre squadre. Non so cosa sia successo ed è sicuramente un’assenza importante. È uno dei più forti al mondo e se ci fosse stato ci avrebbe dato un gran fastidio. Li conosco tutti bene, Barcola e Kolo Muani che giocano con me, Zaire-Emery anche. Possono tutti darci fastidio”.
Le parole di Spalletti dello scorso anno.
“Mi ha dato una grande mano, non solo io, ma tanti giovani che ci sono qui adesso hanno grande talento, ora posso dargli una mano anche io. Oltre il talento penso che il lavoro sia importante per rimanere a livelli alti nel tempo. All’Europeo quando finiva la partita tornavo in hotel e pensavo che eravamo una squadra che faceva fatica a palleggiare. Ora si vede la compattezza del gruppo, fanno fatica a farci gol, abbiamo la cattiveria giusta per non subire”.
Il ritorno a San Siro.
“Tornare a San Siro è sempre speciale, è stata la mia casa per tanti anni, ci sono tifosi stupendi, ti fanno sentire il loro calore, quando entri a San Siro hai un’energia totalmente differente. Come dirò alla squadra se ci sarà questa atmosfera è anche merito nostro, dobbiamo essere orgogliosi, dobbiamo andare lì e farli emozionare”.
Cosa si aspetta dai tifosi?
“Mi aspetto una bella reazione, quando si indossa la maglia della nazionale siamo tutti italiani, mi aspetto una grande atmosfera per tutta la squadra, sono convinto che sarà una serata speciale”.
Nations League
Italia, Spalletti: “Da quando sono qui abbiamo sbagliato solo una partita”
Alla vigilia del match Italia-Francia, Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa. Leggi con noi le parole del ct della Nazionale.
Dopo il fallimento all’Europeo, l’Italia si giocherà il primo posto nel girone di Nations League contro la Francia. In conferenza stampa, Spalletti ha parlato del match e di alcuni possibili risvolti tattici.
Le parole di Spalletti
Il gioco azzurro.
“Dobbiamo essere una squadra che fa vedere tante qualità senza chiacchierare molto e andando a giocare belle partite. Per giocare bene la partita bisogna avere molti calciatori che sanno interpretare, poi ormai funziona in questa maniera qui, bisogna saper intuire questi spazi che si vengono a creare. Gli spazi si modificano, bisogna giocare in spazi più stretti, serve avere più qualità. Quando vedo giocare il Real Madrid, il Manchester City, mi sembra che la loro dote migliore sia il fare bene ripetutamente le cose normali. Deve essere una normalità ripetuta bene all’infinita. Vedo anche la grande giocata del campione, ma alle grandi squadre vedo la cadenza delle cose fatte con normalità”.
Un bilancio di queste prime venti partite?
“Non so qual è il mio bilancio, penso che si sia sbagliata una partita, quella con la Svizzera. Quella è la cosa a cui faccio riferimento, mi reputo responsabile di una sconfitta, per cui abbiamo cercato di fare cose differenti. Si tratta di una partita, le altre bene o male sono state partite come tante. Non dimentichiamoci mai degli avversari che abbiamo davanti. Abbiamo affrontato squadre fortissime”.
Cosa è cambiato?
“Avere il piacere di gioire, veder vincere il proprio compagno. In questo momento la cosa più importante è far sentire che stiamo apprezzando il loro attaccamento alla maglia, il loro spirito e il loro impegno. È una cosa che dobbiamo riconoscere, sono qualità enormi, poi il risultato spesso ne è una conseguenza”.
Italia-Francia è una partita diversa.
“Siamo un popolo di pionieri. In tutte le parti dove andiamo troviamo questo abbraccio degli italiani che tengono alle sorti della maglia della nazionale, ci deve rendere ancora più responsabili e forti. Alla Francia gli verrà facile tentare di vincere la partita, noi non dobbiamo fare riflessioni. Sono sicuro che andremo a fare la partita che dobbiamo fare, proprio per dedicarla a tutte quelle persone che ci vogliono bene”.
Le condizioni dei giocatori.
“Penso sempre allo stesso modo, a volte anche nel nostro campionato ci sono tante partite, però l’affaticamento è spesso mentale. Ormai hanno dei muscoli questi ragazzi che sono delle macchine. Quando c’è una squadra che ha molti infortunati è sempre la squadra che ha difficoltà, che ha la pressione e la ruggine dei mancati risultati. La conclusione è che sono convinto che vedremo una palla che viaggia e che va forte”.
Su Kean.
“È possibile che possa essere della partita. E’ uno bravo a tenere palla addosso, a fare la boa che poi aspetta il calciatore a sostegno”.
Il dopo Svizzera.
“Quella sconfitta non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al mondiale. Per certi versi fa bene anche portartela un po’ dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l’angolo”.
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