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Platini: “La maglia della Juventus è un piacere addosso”

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La leggenda del calcio Michel Platini è stato ospite a Santa Lucia del Mela per i 40 anni del Club Doc, rispondendo a Monica Bertini e Guido Vaciago.

Michel Platini, icona del calcio mondiale e simbolo immortale della Juventus, ha partecipato ai festeggiamenti per i 40 anni del Club Doc Gaetano Scirea di Santa Lucia del Mela. L’evento, che ha riunito appassionati e tifosi bianconeri, ha avuto il suo momento clou nell’intervista esclusiva condotta da Monica Bertini di Sportmediaset e Guido Vaciago, direttore di Tuttosport. A seguire l’intervista completa.

Platini: “Il mio gol più bello? ce ne sono tanti”

SCIREA E PAOLO ROSSI
“Vorrei, prima di tutto, ricordare Gaetano Scirea a cui è dedicato il Club di Santa Lucia e Paolo Rossi. Scirea era qualcosa di diverso, di più grande. E anche Paolo: la persona più gentile e serena che abbia mai conosciuto. Che Juventus che era quella in cui sono arrivato, erano tutti i campioni del mondo. E me lo facevano notare, cavolo se me lo facevano notare… Io ero il francese che non aveva vinto la coppa”

LA SVOLTA
“Fino a quel momento avevo perso tutto quello che si poteva perdere nella carriera di un giocatore. Poi sono arrivato alla Juve, abbiamo perso lo scudetto, la Coppa dei Campioni ad Atene, ma abbiamo vinto la Coppa Italia. Da quel momento ho vinto tutto quello che poteva vincere un giocatore…la vita è così, è fatta di svolte”.

LA FIRMA CON LA JUVE
“Chiuse le pratiche del contratto, brindiamo e Boniperti mi dice vieni, ti passo l’Avvocato. E io dico: avvocato? Come me lo passi, è qui con me, è lui che mi aiutato a firmare il contratto. E lui: ma no, Michel! Cosa dici? Non quell’avvocato, l’Avvocato, con la A maiuscola…”

IL RAPPORTO CON AGNELLI
“Io non capivo e poi mi danno il telefono e dall’altra parte c’è Gianni Agnelli che mi parla in un francese perfetto. Quindi era lui l’Avvocato… ah ho capito. Vabbé è diventato famoso dopo (…) Sì, mi ha voluto bene. Non posso dire che fosse mio amico, non credo che si possa essere amico di una persona di quel tipo e di quel livello, però mi voleva bene. E sapete perché? Perché mi aveva voluto lui e io ero diventato molto forte. Così poteva andare in giro e dire: vedete, Michel l’ho scelto io, non Boniperti, non gli altri, l’ho scelto io che capisco di calcio. Insomma, gli facevo fare bella figura (…) Mi ricordo quando gli ho regalato il primo Pallone d’Oro, ha sgranato gli occhi, non se lo aspettava. E mi fece la famosa domanda: ma è davvero tutto d’oro? E io gli risposi davvero: Avvocato, se era tutto d’oro non glielo regalavo mica (…) Forse mi voleva bene perché rispondevo alle sue battute con altre battute. Non osava farlo nessuno, erano tutti terrorizzati dall’Avvocato. Io no, anche se ne percepivo il carisma”.

LA FOTO ICONICA
“Il gol più bello della mia carriera. Perché, capisci, quando segno il gol che hai sempre sognato di fare e lo fai nella partita più importante, come una finale di Intercontinentale… beh, quello è il gol più bello della tua vita, a prescindere. E quelli che fanno? Me lo annullano? Per cosa? Per un fuorigioco di Brio? Di Brio, capite? Cosa ci faceva lì Brio… (e ride)”.

QUEL FUORIGIOCO CHE NON C’ERA
“Mi sono sentito svuotato, triste, sconsolato. Mi sono detto: se vado dall’arbitro lo meno e mi danno un anno di squalifica, così mi sono accasciato per terra e mi sono messo in quella posizione che Salvatore Giglio ha immortalato. Bella la foto, non la mia preferita, ma bella! Sapete che ho incontrato il guardalinee che ha annullato quel gol? Davvero! Sarà stato una quindicina di anni fa, ero a Singapore e nell’ascensore dell’albergo c’è questo tizio di Singapore che mi guarda e poi, in inglese, mi chiede: mi riconosce? E io: no, mi scusi. E lui: io sono il guardalinee che ha alzato la bandierina per annullare il gol di Tokyo. Capite? Allora l’ho preso per il bavero della giacca e gli ho detto: maledetto! Poi ci siamo fatto una risata. Ovvio, perché alla fine abbiamo vinto, se a Tokyo avessimo perso per quel gol annullato sarei stato meno spiritoso in ascensore”.

Platini

GOL PIÙ BELLO?
“Il mio gol più bello non lo saprei scegliere. Direi il primo con il Pescara, perché c’erano tante aspettative intorno a me e con quel gol ero riuscito a confermare che non erano mal riposte, quelle aspettative. Ma ce ne sono molti altri che mi ricordo. Quello all’Ascoli, con il sombrero di tacco al difensore e il pallonetto al portiere… sì bello quello. Merito di Bettega – altra pausa teatrale, poi la battuta fulminante – se non mi avesse dato la palla così male e così indietro non avrei inventato quel colpo di tacco!” (…) Ma anche quello contro la Lazio all’Olimpico, un bel duetto con Boniek”.

IL PESO DELLA MAGLIA DELLA JUVE E ZIBÌ 
“Bello di notte? Mah…non sono d’accordo era bello sempre. Quando c’era lui ho vinto sempre la classifica cannonieri, quando se n’è andato non l’ho vinta più. Forse c’è un nesso, no? Era un grande. E sapete una cosa? Ha ragione, anzi ragionissima quando dice che se ad Atene avessimo vinto la Coppa dei Campioni nella sfortunata serata contro l’Amburgo, avremmo vinto quattro coppe di fila. Che Juve quella Juve, piedi buoni in ogni ruolo. E sapete una cosa: quando mi dicono che la maglia della Juventus pesa, io dico: no, non scherzate, la maglia della Juventus è un piacere addosso. E posso dirlo per esperienza diretta”.

LA PARTITA CON L’ASTON VILLA
“Giocavamo contro l’Aston Villa campione d’Europa e abbiamo vinto 2-1 dando una lezione agli inglesi. In quella partita gli italiani giocarono come i francesi, più spensierati e offensivi, e il francese giocò come un italiano, con l’idea che si doveva vincere. Nacque un modo che superava il bonipertismo calcistico del cross dal fondo per il centravanti, tipo Causio per Bettega. Era una Juve che sfruttava tutto il suo potenziale, era la rivoluzione che ci fece vincere tutto”

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Bayer Leverkusen, ufficiale: Xabi Alonso lascia a fine stagione

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Bayer Leverkusen, Xabi Alonso

Il Bayer Leverkusen ha comunicato ufficialmente l’addio di Xabi Alonso. L’allenatore spagnolo lascerà il club al termine di questa stagione.

Era nell’aria da parecchio tempo, si aspettava solo l’ufficialità e alla fine è arrivata: dalla prossima stagione Xabi Alonso non sarà più l’allenatore del Bayer Leverkusen. Il tecnico ha deciso, di comune accordo con la società, di interrompere il contratto che lo legava al club fino al 2026. Testa alle ultime 2 partite di campionato con Borussia DortmundMainz, dopodiché lo spagnolo si preparerà ad una nuova avventura, con il Real Madrid in pole position.

Xabi Alonso e il Bayer Leverkusen si separano ufficialmente

Arrivato a ottobre 2022 al posto dell’esonerato Gerardo Seoane, Xabi Alonso prende una squadra in zona retrocessione e la porta fino al sesto posto in campionato, mentre in Europa League si arrende in semifinale alla Roma. L’annata seguente è magica: il Bayer stravince il campionato da imbattuto, trionfa anche in DFB Pokal e arriva fino alla finale di Europa League, dove perde con l’Atalanta.

Nella stagione corrente il Leverkusen non porta a casa nessun trofeo, con il grande rimpianto dell’eliminazione in semifinale di Coppa di Germania contro l’Arminia Beielefeld (squadra di seconda divisione). Ma nel complesso i tifosi non potranno che ringraziare il tecnico ed essergli riconoscenti in eterno: quanto dimostrato l’anno scorso non si potrà mai dimenticare e resterà nella storia del calcio tedesco.

Bayer Leverkusen

Ora per Xabi Alonso e il Bayer Leverkusen è tempo di separarsi. E’ stato lo stesso club a rendere nota la notizia con un comunicato: “I campioni di Germania del 2024, vincitori della Coppa e della Supercoppa, hanno assecondato la volontà dello spagnolo di recedere dal contratto, originariamente valido fino all’estate del 2026, subito dopo la fine di questa stagione. A tempo debito il Bayer 04 annuncerà il suo successore come capo allenatore“.

«Insieme a Xabi Alonso abbiamo scritto una storia di successo mai vista prima nel calcio tedesco, semplicemente vincendo il campionato senza perdere una sola partita», afferma Werner Wenning, presidente del comitato degli azionisti del Bayer 04. «Come allenatore, è sempre stato un ambasciatore eccezionale, sia per il nostro club che per l’intera Bundesliga. Siamo molto grati a Xabi Alonso per questo»“.

Fernando Carro, CEO del Bayer 04, sottolinea la reputazione sportiva che il club si è guadagnato a livello nazionale e internazionale nelle ultime due stagioni e mezzo: «I successi ottenuti sotto la guida di Xabi Alonso hanno garantito al Bayer 04 un riconoscimento duraturo nel mondo del calcio. Portare il trofeo del campionato a Leverkusen da imbattuto, così come la vittoria della Coppa di Germania, raggiungere la finale di Europa League e vincere la Supercoppa: ne siamo molto orgogliosi»“.

Il direttore sportivo Simon Rolfes descrive l’era Alonso come «una pietra miliare nello sviluppo del Bayer 04 Leverkusen. Insieme a Xabi, abbiamo creato una squadra che ha impressionato l’intero mondo del calcio per la sua qualità sportiva e la sua mentalità. Siamo orgogliosi dei grandi progressi del club e della sua posizione attuale e auguriamo a Xabi tutto il meglio per i suoi impegni futuri. Sono sicuro che i nostri cammini si incroceranno più spesso»“.

La partenza da Leverkusen segna la fine del favoloso primo capitolo della carriera di allenatore professionista di Alonso: «Ho un enorme debito di gratitudine nei confronti del Bayer 04 Leverkusen, dei miei giocatori e dello staff, di tutti i dipendenti del club e, non ultimi, dei fantastici tifosi. Il nostro successo è stato il risultato di uno straordinario lavoro di squadra», ha sottolineato l’ex centrocampista. «Questo club, che ha riposto in me una fiducia straordinaria, meritava davvero di vincere il campionato tedesco per la prima volta. I miei ringraziamenti e il mio affetto vanno a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo trionfo, compresa la vittoria della Coppa a Berlino», ha dichiarato Alonso. «Il Bayer 04 è pronto per il futuro. Il percorso positivo continuerà e lo seguirò con interesse»“.

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Milan, Ravezzani avvicina Allegri:” Mi hanno detto che…”

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Milan, le parole di Fabio Ravezzani vanno tutte nella stessa direzione. Non è infatti la prima volta che il direttore di TeleLombardia si esprime in questi termini. Leggiamo insieme le sue dichiarazioni rilasciate a TMW Radio.

Non ha alcun dubbio Fabio Ravezzani su chi verrà sulla panchina del Milan la prossima stagione. Ospite di TMW Radio, il direttore di TeleLombardia è stato interpellato in merito al futuro di Massimiliano Allegri e qui di seguito andremo a leggere la sua risposta.

Milan

C’è stata una confidenza di un noto personaggio, ex presidente di Serie A, che ha parlato con Allegri e ha detto che andrà al Milan. Il Milan però ci ha abituato a cose… Rimango dell’opinione che è la migliore soluzione per i rossoneri”.

Noi di Calcio Style da tempo sosteniamo che il più papabile rimanga sempre Maurizio Sarri, ma come giustamente detto da Ravezzani, il Milan ci ha abituato a cose…

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Real Madrid, Habemus Allenatorem: annuncio in arrivo

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Bayer Leverkusen

Real Madrid, il 25 maggio l’addio al Bernabeu per Carletto, poi via alla nuova era. Accordo raggiunto con l’ex centrocampista, oggi protagonista in Bundesliga con il Leverkusen.

La fumata bianca sembra essere arrivata: Xabi Alonso sarà il prossimo allenatore del Real Madrid. Il suo insediamento, però, avverrà solo tra qualche settimana, al termine della stagione. Il 25 maggio, infatti, il club saluterà ufficialmente Carlo Ancelotti, chiudendo una delle pagine più vincenti della propria storia. Con ben 15 trofei in due cicli, nessuno come lui aveva vinto così tanto sulla panchina dei blancos.

Real Madrid, inizia una nuova era

Secondo quanto riportato da Marca, la decisione è stata presa dopo l’eliminazione contro Arsenal in Champions League. Entrambe le parti – Ancelotti e la dirigenza – hanno scelto di rimandare gli annunci per concentrarsi sulla corsa alla Liga e per garantire al tecnico italiano un addio degno del suo nome, con una festa al Bernabeu.

Xabi Alonso, ex colonna del centrocampo madridista e oggi trionfatore in Germania, firmerà un contratto triennale con il Real. Alla guida del Bayer Leverkusen ha conquistato Bundesliga e Coppa di Germania, dimostrando di essere pronto per il grande salto. Ancelotti, invece, proseguirà la sua carriera alla guida del Brasile e l’accordo con la federazione verdeoro sarà valido fino al Mondiale del 2026.

Real Madrid

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