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Theo Hernandez, segnali di apertura: chiesto un confronto con la dirigenza
Theo Hernandez, abbiamo finora scritto che la sua volontà è quella di andarsene e in parte siamo ancora convinti sia così, tuttavia non possiamo non registrare alcuni segnali di apertura che dettaglieremo qui di seguito.
Il futuro di Theo Hernandez con la maglia rossonera è ancora tutto da scrivere e soprattutto incerto.
Abbiamo detto e scritto molto in merito, sappiamo che in estate voleva partire e che il Bayern Monaco ancora adesso gli sta facendo una corte serrata in ottica della partenza in estate di Davies in direzione Madrid. Destinazione peraltro molto gradita allo stesso terzino sinistro rossonero.
Stando alle ultime indiscrezioni raccolte, Theo Hernandez ha chiesto un incontro con la dirigenza e il suo agente Manuel Garcia Quilon per capire i dettagli di un eventuale prossimo contratto, ma soprattutto per avere un piano chiaro e preciso del progetto rossonero. La futura nascita della seconda figlia è sicuramente motivo di grande riflessione da parte del giocatore stesso e della compagna Zoe Cristofoli la quale vorrebbe rimanere a Milano.
Sappiamo che Theo è altamente deluso per il trattamento ricevuto in estate quando era stato rassicurato che la squadra sarebbe stata competitiva e pronta per combattere su ogni fronte. L’arrivo di Fonseca ne aveva in parte ridotto le illusioni, la posizione attuale in classifica lo ha letteralmente abbattuto.
Nessuna mediocrità, il francese vuole vincere e non è disposto ad aspettare altro tempo. Più o meno questi saranno i termini dell’incontro. Se la dirigenza, coi fatti, gli dimostrerà di volere crescere nel breve termine, allora ci saranno spiragli per una permanenza, altrimenti sarà addio. I discorsi economici verranno dopo.
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Napoli, richiesta shock del Lecce per Dorgu
Il Napoli guarda ai giovani per rinforzare l’organico a disposizione di Antonio Conte. il primo nome in lista è sempre quello di Dorgu.
Il Napoli, come sottolineato in più occasioni da Antonio Conte, continua il suo processo di costruzione per creare una squadra che possa competere a livello nazionale e internazionale.
Con il cartello dei “lavori in corso” ancora ben visibile, la dirigenza partenopea è già al lavoro per garantire al tecnico salentino nuovi innesti in vista del futuro, con l’obiettivo di rinforzare la rosa e soddisfare le esigenze tattiche di Conte.
Napoli, il Lecce vuole 40 milioni per Dorgu
Tra i profili più seguiti dal Napoli c’è Patrick Dorgu, giovane talento danese del Lecce, considerato uno degli esterni più promettenti e completi del campionato. Il giocatore è da tempo in cima alla lista dei desideri di Conte, che ha dimostrato grande stima per lui anche a margine della sfida tra Napoli e Lecce, quando una breve conversazione tra i due a fine gara ha alimentato le speranze dei tifosi azzurri. Tuttavia, portare il classe 2004 sotto il Vesuvio non sarà un compito semplice.
La valutazione di Dorgu è cresciuta notevolmente negli ultimi mesi, complice l’attenzione dei club di Premier League che hanno monitorato da vicino le sue prestazioni. Se in estate il Lecce chiedeva circa 30 milioni di euro, oggi la cifra sembra essersi avvicinata ai 40 milioni, rendendo l’operazione complessa, soprattutto a gennaio. Il club giallorosso, infatti, difficilmente si priverà del suo gioiello nel mercato invernale, nonostante l’interesse molto concreto degli azzurri.
La volontà del Lecce è chiara: ottenere la plusvalenza più alta della propria storia, segno di una strategia lungimirante che ha già portato a ottimi risultati sotto la gestione di Corvino.
Resta da capire se il Napoli sarà disposto a spingersi oltre per regalare a Conte uno dei talenti più promettenti del panorama europeo. Per ora, l’estate sembra il momento più probabile per un eventuale affondo.
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Juventus, Vlahovic atteso in mattinata al J-Medical
Sono ore di grande ansia in casa Juventus. L’attaccante Dusan Vlahovic si è fermato ieri sera ed è atteso nelle prossime ore al J-Medical
La Juventus trattiene il fiato per Dusan Vlahovic, uscito infortunato ieri sera durante il match tra Serbia e Danimarca, terminato 0-0. L’attaccante, punto fermo dell’attacco bianconero, ha lasciato il campo dopo aver accusato un dolore alla coscia, destando preoccupazione sia per la dinamica dell’uscita sia per la smorfia visibile sul suo volto.
Secondo quanto riportato dal giornalista Gianluca Di Marzio su X, Vlahovic rientrerà oggi a Torino per sottoporsi agli esami strumentali al J-Medical. Gli accertamenti, che potrebbero slittare a domani in base all’orario di arrivo del giocatore e alle condizioni del muscolo, saranno fondamentali per stabilire l’entità dell’infortunio e i tempi di recupero.
Tuttosport riferisce che il clima in casa Juve è tutt’altro che sereno e le sensazioni non sono positive. Tali sensazioni sono state confermate anche dalle dichiarazioni dello stesso giocatore nel post-partita, dove ha ammesso di aver avvertito un dolore significativo.
#Juventus, atteso in mattinata il rientro alla Continassa di #Vlahovic. Effettuerà dei controlli per scoprire l’entità dell’infortunio procurato con la #Serbia 👉https://t.co/kSexteAAhB pic.twitter.com/2VDtSP31GY
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) November 19, 2024
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Buffon: “Calciopoli? Chi c’era sa che sul campo li abbiamo vinti noi”
Gigi Buffon si racconta. L’ex portiere bianconero ha aperto il proprio cuore in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera.
In occasione dell’uscita della sua autobiografia edita da Mondadori, Gigi Buffon, oggi capo delegazione della Nazionale Italiana, ha concesso una lunga e intensa intervista al Corriere della Sera, dialogando con Aldo Cazzullo. Una conversazione a cuore aperto, in cui l’ex portiere ha ripercorso i momenti più significativi e difficili della sua vita, dentro e fuori dal campo.
Buffon ha affrontato temi noti e meno noti, parlando non solo della sua immensa carriera calcistica, ma anche delle sfide personali che ha dovuto affrontare. Tra queste, ha raccontato della lotta contro la depressione, una malattia che lo ha colpito nel pieno della sua carriera, e non è mancato un passaggio sulle controversie che hanno segnato il suo percorso, come il tema delle scommesse. A seguire un breve estratto delle dichiarazioni di Buffon.
Le parole di Buffon
FINALI CHAMPIONS PERSE
“Parlo delle mie tre finali. Il Barcellona del 2015 e il Real Madrid del 2017 erano le squadre più forti degli ultimi vent’anni. E nel 2003 avevamo comunque di fronte il Milan di Shevchenko”.
LA DEPRESSIONE
“Era la fine del 2003, il campionato era cominciato bene, poi cominciammo a perdere colpi e stimoli. Eravamo reduci da due scudetti di fila: dopo l’up, il down. Mi si spalancò davanti il vuoto. Cominciai a dormire male. Mi coricavo e mi prendeva l’ansia, pensando che non avrei chiuso occhio. Episodio in campo? Un attacco di panico.
Sentivo una pressione al petto, non riuscivo a respirare, pensai che non avrei mai voluto essere lì e non avrei mai potuto giocare la partita. Rifiutai i farmaci. Ne avrei avuto bisogno, ma temevo di diventarne dipendente. Dalla psicoterapeuta andai solo tre o quattro volte, ma mi diede un consiglio prezioso: coltivare altri interessi, non focalizzarmi del tutto sul calcio”.
SULLE SCOMMESSE
“Non ho mai fatto nulla di illegale. Infatti non sono mai stato indagato, non ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Perché non ho mai scommesso sulla Juve o sulla Nazionale o sul calcio. Ho sempre e solo scommesso sul basket americano e sul tennis. Ora al massimo vado due o tre volte l’anno al casinò. Ma non ne sento il bisogno. Ogni tanto però la cosa torna fuori. “Al tempo di Calciopoli, quando nel mirino c’era la Juve.
Ero a Coverciano, solita stanza 209, ritiro premondiale. Venne da me il nostro dirigente accompagnatore, con cui avevo un rapporto speciale, Gigi Riva: “Se hai fatto qualche cazzata, dimmelo”. Risposi, con una punta di sadismo:“Gigi, mi conosci. Quindi conosci già la risposta”. Qualche giorno dopo venne a dirmi: “Ho preso la mie informazioni. Avevi ragione tu”.
SU CALCIOPOLI
“Chi c’era sa che sul campo li abbiamo vinti noi. In un ambiente dove i puri che potevano scagliare la prima pietra erano pochissimi”.
DA CONTE A ALLEGRI
“Abituati a Conte, che ci faceva cazziatoni terribili, Allegri ci parve un angelo. Alla vigilia di una partita, sulla lavagna degli schemi scrisse solo: 3. “Siete tre volte più forti degli avversari. Ora andate in campo e vincete”.
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