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Inter: tentazioni estere per Thuram, ma il legame è forte

Mentre l’Inter prosegue nella rincorsa al Napoli capolista, arrivano indiscrezioni su un interesse della Premier per Marcus Thuram.
Uno dei protagonisti indiscussi dell’Inter in questa prima parte di stagione è Marcus Thuram. L’attaccante francese ha già messo a segno 7 gol e fornito 5 assist nelle prime 12 giornate di campionato. Numeri che testimoniano l’importanza del centravanti francese nello scacchiere di Simone Inzaghi, nonostante l’astinenza da gol duri ormai da un mese e mezzo. Con il suo fisico, la velocità e l’intelligenza tattica, Thuram è diventato un punto di riferimento imprescindibile per l’attacco nerazzurro.

MARCUS THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, il Liverpool su Thuram
La straordinaria continuità di rendimento del francese non è passata inosservata, attirando l’attenzione dei top club europei. Tra questi, il Liverpool sembra particolarmente interessato al classe 1997. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il club guidato da Arne Slot avrebbe già manifestato il proprio apprezzamento per il giocatore
Nonostante l’attenzione dei Reds, il club milanese ha blindato Thuram con un contratto valido fino al 2028, che include una clausola rescissoria da 85 milioni di euro. Una cifra molto importante, che rende difficile ogni tentativo di portarlo via da Milano.
Inoltre, il legame tra il giocatore e l’ambiente nerazzurro è fortissimo: Thuram si è integrato alla perfezione nella squadra e nella città, mostrando un chiaro attaccamento ai colori interisti. Attualmente, nulla sembra poter mettere in discussione il suo futuro a Milano, dove continua a essere uno dei pilastri del progetto di Simone Inzaghi.
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Roma, Dovbyk: “Adattamento difficile, ma inizio a capire il calcio italiano”

Nella serata del “Via del Mare”, la Roma di Ranieri porta via tre punti pesantissimi alla corsara squadra di Giampaolo: decisivo Dovbyk.
Dovbyk “fa il Dybala” e manda Ranieri a -4 dalla Champions League. Senza la Joya, out fino al termine della stagione, l’ucraino ritrova protagonismo nella serata più importante e attende la Juventus all’Olimpico.
Roma, le parole di Dovbyk
Il centravanti ucraino ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della gara.
Partita
“E’ stata dura, abbiamo avuto tante occasioni e sono 3 punti importanti per noi”.
Momento
“Tutti mi sostengono, oggi era importante segnare e l’ho fatto”.
Poi a DAZN.
Mancata esultanza
“Ero un po’ stanco. Abbiamo esultato tutti assieme ma la cosa importante sono i 3 punti”.
Adattamento alla Serie A
“Devo essere onesto, non è stato facile anche con i cambi di allenatore. Ma abbiamo lavorato tanto e ora stiamo facendo bene”.

CLAUDIO RANIERI CONSOLA ARTEM DOVBYK RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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FIGC su Prandelli DT: “Assetto attuale non si tocca””

La FIGC smentisce le possibilità secondo cui Cesare Prandelli potesse entrare nell’organigramma della Nazionale come Direttore Tecnico.
Momenti concitati in Federazione: nelle ultime ore sono circolate voci che volevano l’ex allenatore della Nazionale Italiana Cesare Prandelli dentro l’assetto dell’Italia nella figura di Direttore Tecnico.

IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole della FIGC
“La Figc non ha in programma di nominare un direttore tecnico. L’assetto attuale con Luciano Spalletti Commisario Tecnico, Maurizio Viscidi Cordinatore delle Nazionali giovanili e Gianluigi Buffon sempre più coinvolto nel Club Italia offre piena garanzia per il presente e per il futuro”.
Il virgolettato, scrive l’agenzia LaPresse è da attribuire a fonti della Federazione Italiana.
La Federcalcio quindi smentisce l’ipotesi filtrata in giornata dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, circa una possibile futura nomina di Cesare Prandelli quale direttore tecnico della Nazionale.
Poi da Via Allegri, come riporta l’agenzia, hanno proseguito dicendo: “Peraltro nel programma di Gravina è previsto un innovativo progetto che unisce le competenze di Settore Tecnico, Settore Giovanile e Scolastico e Club Italia”.
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Italia, oriundi: Jorginho oggi non avrebbe ottenuto la cittadinanza

Italia-oriundi: cambia la situazione per gli oriundi. Alcuni giocatori ad oggi non avrebbero ottenuto la cittadinanza. Ecco i dettagli:
La normativa per l’ottenimento del passaporto italiano cambia. Se in passato molti giocatori, grazie a legami più o meno stretti, sono riusciti a ottenere la cittadinanza italiana e, di conseguenza, a vestire la maglia della Nazionale, oggi non sarà più così facile. D’ora in poi, infatti, sarà strettamente necessario avere almeno un genitore o un nonno di nazionalità italiana per poter ottenere la cittadinanza.
Negli ultimi anni, giocatori come Thiago Motta, Éder e Jorginho hanno indossato la maglia della Nazionale italiana senza particolari ostacoli, nonostante alcuni di loro avessero già rappresentato altre nazionali, come nel caso di Thiago Motta con il Brasile. Tuttavia, con le nuove regole ciò non sarebbe stato più possibile. Poichè a differenza dell’attuale capocannoniere del campionato, Mateo Retegui, che può vantare un nonno nato in Sicilia, questi giocatori non avevano legami familiari diretti con origini italiane, rendendo la loro eleggibilità non conforme alle attuali restrizioni.
Gli oriundi in Italia
Da Camoranesi a Retegui, passando per Éder e Thiago Motta, è interessante immaginare come sarebbero cambiate le carriere di questi giocatori senza il passaporto italiano. Per molti di loro, ottenere la cittadinanza italiana ha rappresentato una svolta cruciale, consentendo non solo di vestire la maglia della Nazionale, ma anche di costruire una carriera fortemente legata al nostro Paese.
Se da un lato la presenza di Fàbregas sulla panchina del Como potrebbe essere facilmente paragonata a quella di Motta, in virtù del fatto che entrambi sono nati all’estero e hanno avuto una carriera di alto livello, vestendo maglie prestigiose come quelle di Barcellona, Liverpool e PSG, ciò potrebbe costituire una conferma del fatto che, anche se Motta non avesse mai indossato la maglia dell’Inter o rappresentato la Nazionale italiana – per di più con il numero 10 sulle spalle – avrebbe comunque avuto buone possibilità di ottenere una panchina in una squadra italiana.
Storia diversa invece per Camoranesi, che ad esempio ha avuto una carriera straordinaria, culminata con la vittoria del Mondiale 2006, ma senza il passaporto italiano non avrebbe potuto scrivere il suo nome nella storia del calcio azzurro. Stesso discorso anche Per Éder, il cui passaporto italiano gli ha spalancato le porte per rappresentare la nazionale italiana e vivere momenti memorabili, come il gol decisivo contro la Svezia a Euro 2016.
Infine, Mateo Retegui, grazie al nonno nato in Sicilia, si trova in una situazione diversa: il suo legame con l’Italia è diretto e gli ha permesso di emergere all’interno della nostra Serie A, proseguendo la tradizione degli “oriundi” che hanno scritto pagine importanti del nostro calcio. Tuttavia, è difficile immaginare che, senza la chiamata di Mancini – che, in piena emergenza attaccanti, decise di convocare “El Chapita” – oggi figurerebbe al primo posto della statistica dei capocannonieri del campionato.
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