Serie A
Borja Valero: “L’inter è la squadra da battere. Sarò sempre grato a Spalletti e Conte. Sulla Fiorentina…”
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Borja Valero, grande ex del match di oggi tra Fiorentina e Inter, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco cos’ha detto.
Alla vigilia della sfida tra Fiorentina e Inter, Borja Valero, che ha vestito entrambe le maglie durante la sua carriera, ha condiviso il suo punto di vista sul momento delle due squadre e su Lautaro Martinez in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi.
Il centrocampista spagnolo, che ha trascorso 6 stagioni a Firenze e 3 a Milano, ha mantenuto un legame speciale con entrambe le squadre. Durante l’intervista, Borja Valero ha elogiato il percorso di crescita dei viola sotto la guida di Palladino e sull’Inter, invece, il focus non poteva che essere su Lautaro Martinez. A seguire l’intervista completa rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Borja Valero: “Fidatevi, Barella è un campione”
Iniziamo da qui. Dove può arrivare questa Fiorentina?
“È un momento d’oro. La speranza di tutti noi legati a questa maglia e a questi tifosi è che duri il più possibile. L’importante sarà avere equilibrio e tanta testa fino alla fine. Poi sognare non costa nulla…”
Oggi al Franchi arriva l’Inter, come li vede i nerazzurri?
“Sono sicuramente la squadra da battere. Per qualità, esperienza e ampiezza della rosa. A Verona hanno dimostrato quanto sono forti e completi. La stagione non è iniziata nel migliore dei modi, hanno pagato qualche distrazione. Ma sono ancora i favoriti per lo scudetto.”
Lei all’Inter ha avuto Conte come tecnico. Pensa che possa competere con Inzaghi fino alla fine?
“Credo che quella del Napoli sia stata la scelta migliore possibile. Conte è una garanzia assoluta. Per mentalità, approccio e risultati. E averlo da giocatore è un privilegio, ti spinge a dare quel qualcosa in più e ti cambia.”
Dietro le sue parole c’è anche una storia di rivincita personale…
“Dopo un paio di allenamenti mi comunica che non avrei fatto parte del progetto. È stato strano. Però ho deciso di non mollare e di provare a fargli cambiare idea. E devo dire che riuscirci è stata una delle più grandi soddisfazioni della carriera. Però è anche merito suo, perché vedendo il mio impegno e capendo quello che potevo dare, è tornato sui suoi passi senza guardare la
carta d’identità o il nome sulla maglia.”
Nel complesso l’Inter è stata una tappa fondamentale per la sua carriera. Che ricordi ha?
“Sì, è vero, sono stati anni importanti e intensi. Per me lasciare Firenze non è stato facile, ma i nerazzurri hanno creduto molto in me, regalandomi ricordi e momenti speciali. Sono grato a Spalletti e Conte, in modo diverso mi hanno stimolato e allungato la carriera. Sono entrato a far parte di un gruppo fantastico e vincente.”
In quell’Inter con lei c’era Barella. Si può considerare tra i migliori centrocampisti al mondo?
“Eh… Al mondo ce ne sono tanti, tanti forti, non è facile fare una lista. Io poi, in generale, non amo le classifiche. Ma è un giocatore straordinario, è migliorato tantissimo rispetto a quando giocavamo insieme e può ancora crescere. È già un top, ma fidatevi ha tutto per diventare addirittura meglio.”
Lautaro, invece, può vincere il Pallone d’Oro?
“È giusto considerare l’Inter un club che manda ogni anno almeno un paio di giocatori nei primi trenta. Perché è una super squadra. Lauti ci è già finito quest’anno e ha ovviamente le qualità per salire un gradino ogni anno. Ma non lo scopro di certo io. Se già ora ci è arrivato vicino, penso che possa tranquillamente accadere in futuro.”
Si dice sempre di più che nel calcio di oggi c’è assenza di talento e che comandano tattica e fisico. Lei è d’accordo? Rivede un Borja Valero?
“Il gioco si sta evolvendo e sta cambiando. In generale non mi piacciono molto i paragoni. Vedo tanti giocatori bravi, anche in Serie A, a volte penso che ci sia un po’ meno di libertà. Sinceramente, però, non vedo un altro Borja nel calcio moderno. Non mi viene in mente nessuno con le mie caratteristiche.”
In chiusura torniamo da dove eravamo partiti: Fiorentina-Inter. Chi vince?
“Sulla carta direi assolutamente l’Inter. Ma il calcio è imprevedibile, è fatto di episodi e momenti. Sicuramente la squadra di Inzaghi è più abituata a giocare certe partite e a viaggiare in alta quota in classifica, ma guai a sottovalutare la spensieratezza e l’entusiasmo della Fiorentina.”
Serie A
La storia dell’Inter di Fabio Fagnani, un nuovo libro sulle peripezie nerazzurre
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Un libro sulla vicenda dell’Inter serve anche a ricordare la natura di cui è composta, i fatti che ci si è persi e la storia a cui si è scelto di legarsi.
CONTENUTO
L’unica squadra italiana a non aver mai intrapreso la disonorevole discesa verso la Serie B. L’unica squadra italiana ad aver messo le mani sul leggendario Triplete. La seconda squadra italiana per titoli nazionali conquistati. Insomma, che l’Inter sia una grande società è fuori discussione. Ma fermarci ai successi sportivi sarebbe quasi riduttivo. I nerazzurri, infatti, sono anche sinonimo di cambiamento: sociale, politico, filosofico. Il Football Club Internazionale Milano, divenuto anche Associazione Sportiva Ambrosiana per volere del duce, nasce grazie alla lungimiranza di alcuni soci dissidenti del Milan che, il 9 marzo 1908, riuscirono a creare un’alternativa credibile e da subito vincente all’odiato cugino rossonero. Questo libro ripercorre la saga nerazzurra a partire dalla sua genesi: dai tempi di Arpad Weisz, l’allenatore ebreo, alla gloriosa epopea del “Mago” Helenio Herrera, dalla dinastia Moratti all’impresa di José Mourinho, arrivando fino agli anni bui della gestione Thohir e alla rinascita sotto la luce della seconda stella. «Amala, Pazza Inter, amala» recita il più iconico inno dei milanesi. Mai parole furono più azzeccate.
AUTORE
FABIO FAGNANI è giornalista e docente di Italiano e Storia alla scuola Galdus, appassionato di calcio e motorsport. È conduttore di TalkGP su YouTube, contributor per «Rolling Stone», «Wired», «Dueruote», «Gazzetta dello Sport», Moto.it, Fanpage.it, nonché la voce della MotoGP su Radio Sportiva. Ha pubblicato 58. Una favola su Marco Simoncelli e la raccolta di racconti Ogni tanto guardo il cielo. Per Diarkos: Le leggende del motociclismo (2020), Roberto Baggio. Il divin codino (2021), Steve Jobs (2021) e Valentino Rossi. Il dio del motociclismo (2022)
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DENZEL DUMFRIES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Bologna, aggiornamenti dall’infermeria: Ferguson rientra, Holm out
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Bologna, continua l’emergenza in infermeria e l’ultimo coinvolto è stato Emil Holm. Ecco le sue condizioni.
Buone e cattive notizie per il Bologna in vista della sfida contro il Parma. Il centrocampista Lewis Ferguson è tornato ad allenarsi regolarmente con il gruppo, un segnale positivo per Vincenzo Italiano.
Di contro, Emil Holm dovrà restare fermo per circa tre settimane a causa di una lesione di primo grado ai flessori mediali della coscia sinistra, come confermato dal club felsineo. Differenziato per Jens Odgaard, mentre Estanis Pedrola prosegue con le terapie. La squadra ha svolto lavoro tattico e una partitella nel corso dell’ultima seduta di allenamento.
Bologna, il comunicato su Holm
A seguire il comunicato del Bologna:
“Continua la preparazione della squadra alla sfida contro il Parma di sabato: oggi i rossoblù hanno svolto lavoro tattico e partitella, con Lewis Ferguson che è rientrato in gruppo e si è allenato regolarmente con i compagni. Differenziato per Jens Odgaard, terapie per Estanis Pedrola.
In seguito a un risentimento accusato nei giorni scorsi, Emil Holm è stato sottoposto ad esami che hanno evidenziato una lesione di primo grado ai flessori mediali della coscia sinistra, con tempi di recupero di 3 settimane”.
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Serie A
Serie A, le designazioni arbitrali della 26° giornata
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L’AIA ha diramato le designazioni arbitrali della 26° giornata di Serie A. Como-Napoli a Manganiello, Inter-Genoa affidata a Piccinini.
L’Associazione Italiana Arbitri ha reso note le designazioni arbitrali della 26° giornata di Serie A, in programma dall’anticipo di venerdì 21 febbraio con Lecce–Udinese al posticipo di lunedì 24 tra Roma e Monza.
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L’ARBITRO FABIO MARESCA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, le designazioni arbitrali della 26° giornata
Lecce – Udinese Venerdì 21/02 h. 20.45
Bonacina
Imperiale– Moro
IV: Doveri
VAR: Guida
AVAR: Serra
Parma – Bologna Sabato 22/02 h. 15.00
Abisso
Baccini – Rossi C.
IV: Feliciani
VAR: Marini
AVAR: Pezzuto
Venezia – Lazio Sabato 22/02 h. 15.00
Marchetti
Di Iorio – Di Gioia
IV: Cosso
VAR: Meraviglia
AVAR: Massa
Torino – Milan Sabato 22/02 h. 18.00
Sozza
Tolfo – Cipressa
IV: Crezzini
VAR: Paterna
AVAR: Fabbri
Inter – Genoa Sabato 22/02 h. 20.45
Piccinini
Cecconi – Vecchi
IV: Arena
VAR: Serra
AVAR: Chiffi
Como – Napoli Domenica 23/02 h. 12.30
Manganiello
Passeri – Bercigli
IV: Tremolada
VAR: Pezzuto
AVAR: Massa
Hellas Verona – Fiorentina Domenica 23/02 h. 15.00
Di Bello
Meli – Trinchieri
IV: Perri
VAR: Ghersini
AVAR: Mazzoleni
Empoli – Atalanta Domenica 23/02 h. 18.00
Mariani
Carbone – Peretti
IV: Ferrieri Caputi
VAR: Fabbri
AVAR: Meraviglia
Cagliari – Juventus Domenica 23/02 h. 20.45
Colombo
Preti – Perrotti
IV: Perenzoni
VAR: Chiffi
AVAR: Marini
Roma – Monza Lunedì 24/02 h. 20.45
Maresca
Bindoni – Tegoni
IV: Galipò
VAR: Mazzoleni
AVAR: Ghersini
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