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All Eyes On Me – il focus sul 15° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 15°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Quindicesimo turno: “If Not For You”

All Eyes On Me

DERBY DI LIVERPOOL RINVIATO

Qui il comunicato ufficiale dell’Everton sul rinvio del match.

TOTTENHAM-CHELSEA: DIVERTIMENTO ASSICURATO, GIOIA STROZZATA IN GOLA PER L’ARSENAL

Quinta vittoria consecutiva in tutte le competizioni per il Chelsea che espugna in rimonta il Tottenham Hotspur Stadium ottenendo il sesto successo in otto gare giocate nell’impianto degli Spurs (nessuno ha fatto meglio in questo stadio) che, dal canto loro, non riescono a rompere la maledizione: solo un trionfo contro i Blues negli ultimi 12 scontri diretti.

Eppure il Tottenham (che nelle ultime 22 uscite casalinghe di campionato ha ottenuto solamente un clean sheet) era riuscito a mettere il match in discesa con due gol in appena undici minuti (il Chelsea non si ritrovava sotto di due dopo così poco tempo dal dicembre 1996 contro il Leeds) propiziati da due clamorosi scivoloni di Cucurella e capitalizzati da Solanke (cresciuto nelle giovanili dei Blues) e Kulusevski, rispettivamente a secco dal 3 novembre e dal 19 ottobre.

Maresca, affidatosi al tridente NetoPalmerSancho a supporto di Jackson, viene ripagato dall’inglese ex Borussia Dortmund che al 17′ rimette in pista il Chelsea con un preciso destro all’angolino per il suo secondo centro consecutivo dopo quello nell’infrasettimanale con il Southampton. Dopo il 2-1 si susseguono palle gol da una parte e dall’altra, quantomeno fino al 61′, minuto in cui Bissouma abbatte in area Caicedo (schierato nuovamente come terzino destro nel primo tempo) con il conseguente rigore di Palmer che fissa il 2-2.

Il penalty trasformato sblocca il fuoriclasse in maglia 20 (reo di aver fallito un gol praticamente fatto nella prima frazione) che al 73′ trasforma con una magia delle sue un’azione senza sbocchi nel 2-3 aprendo la strada al terzo acuto nelle ultime quattro di Enzo Fernandez. Undici minuti più tardi ancora Palmer si rende protagonista guadagnandosi e trasformando con il cucchiaio il rigore del 2-4, portandosi a quota 11 in classifica marcatori, battendo il record di Yaya Touré dal dischetto (12 penalty trasformati su 12 calciati in Premier League), e arrivando a toccare quota 50 coinvolgimenti diretti in gol (33 reti e 17 assist, di cui 38 nel 2024, il migliore nella storia del club in un singolo anno) con la maglia del Chelsea in 48 presenze di campionato (solo Haaland con 39, Andy Cole con 43 e Salah con 46 hanno impiegato meno partite per raggiungere questo traguardo).

Nel recupero Son, anche lui assente dal tabellino dal 19 ottobre in campionato, fissa il risultato finale sul 3-4, non riuscendo a evitare al Tottenham la settima sconfitta nel torneo, la terza casalinga, l’undicesima da doppio vantaggio nella storia (quattro più di qualunque altra squadra). Inoltre Postecoglou dovrà nuovamente inventarsi la difesa considerati i nuovi infortuni patiti dagli appena rientrati Romero e Van de Ven. Il Chelsea, invece, vola in solitaria al secondo posto confermandosi il miglior attacco inglese (35 gol fatti) ed europeo (61 reti all’attivo in tutte le competizioni).

Si ferma a quattro la striscia di vittorie consecutive dell’Arsenal che impatta sull’1-1 con il Fulham, rimasto imbattuto contro i Gunners per il terzo match di fila.

I Cottagers passano in vantaggio all’11’ con il primo e unico tiro verso lo specchio della porta avversario nel primo tempo. Il marcatore è Raul Jimenez, senza gol dal 19 ottobre, bravo a prendere il tempo alle spalle a Kiwior sul tracciante di Tete e a battere Raya con un imprendibile destro in diagonale che gli vale il 52esimo centro in Premier League (a -1 dai 53 di Javier Hernandez, il miglior marcatore messicano nella storia del massimo campionato inglese).

I Gunners, ancora orfani di Gabriel e Calafiori, gestiscono prevalentemente il possesso senza, però, impensierire Leno, se non con Rice, spostato sul centro-sinistra per l’occasione con l’inserimento di Jorginho in cabina di regia, che non inquadra di poco la porta. Proprio l’ex West Ham calcia l’angolo da cui scaturisce l’1-1 grazie alla sponda di Havertz per la seconda rete consecutiva di Saliba dopo quella nell’infrasettimanale contro il Manchester United, che certifica ulteriormente lo straordinario feeling dell’Arsenal sia con i corner (23 gol dall’inizio della scorsa stagione sugli sviluppi di questo fondamentale) che sui piazzati in generale (20 le marcature realizzate nel 2024, pareggiato il record del 2009). Nel finale il Var cancella l’1-2 di Saka, in ombra per tutta la gara complice anche l’asfissiante marcatura di Robinson, per posizione irregolare dell’assist-man Martinelli, facendo perdere, così, terreno alla formazione di Arteta che per la sesta trasferta consecutiva concede almeno un gol, non era mai accaduto sotto la gestione del tecnico spagnolo.

Può, invece, sorridere quella di Marco Silva, imbattuta in sei delle ultime sette giornate e pienamente in corsa per un posto in Europa.

IL CITY NON VA OLTRE IL PARI A SELHURST PARK, BRIGHTON: CHE SPRECO!

Il Manchester City è tutt’altro che guarito: il 3-0 al Nottingham nell’infrasettimanale sembrava aver restituito sembianze di normalità all’ambiente che, invece, a Selhurst Park ritrova catapultato nella buia realtà dell’ultimo mese e mezzo.

I Citizens impiegano appena quattro minuti per incassare l’1-0 dal peggior attacco interno del campionato (4 i gol realizzati nelle 7 uscite precedenti dal Crystal Palace) con Munoz, smarcato da Hughes e tenuto in gioco da Walker, che batte Ortega nell’uno contro uno bissando la rete nel recupero contro il Newcastle dello scorso weekend.

Lo svantaggio scuote quantomeno l’orgoglio dei campioni in carica che, al netto di grossolani errori individuali e collettivi, reagiscono creando i presupposti per l’1-1 prima con Gundogan che colpisce un palo e poi con Savinho che spreca tutto da posizione favorevole. Al 30′ ci pensa Haaland, a secco da tre partite in campionato, a livellare la sfida prendendo il tempo di testa (non proprio la sua specialità) sia a Guéhi che a Henderson sul cross di Matheus Nunes, raggiungendo Salah in vetta alla classifica cannonieri a quota 13.

Le Eagles (che per sei volte hanno segnato più di un gol al City in una singola partita nell’era Guardiola, solo il Tottenham ha fatto meglio nel periodo con 9) tengono fede alla tradizione chiudendo sul pareggio il primo tempo e tornando in vantaggio al 56′ con il primo centro in carriera in Premier League di Lacroix, bravo a svettare sul corner guadagnato e calciato da Hughes. Il definitivo 2-2 arriva 12 minuti più tardi in seguito a un grande sviluppo verticale vecchia maniera degli Sky Blues che con quattro passaggi smarcano al tiro Lewis (espulso nel finale per una doppia ammonizione piuttosto generosa), al terzo centro in carriera nel massimo torneo inglese, tutti e tre realizzati proprio contro le Eagles.

Il City, orfano di buona parte della difesa e con i soli Doku e Grealish come alternative dalla panchina, resta a secco di vittorie per la quarta trasferta consecutiva (dato che non si registrava dal periodo settembre-dicembre 2015) perdendo ulteriori certezze. Quarto pareggio, invece, nelle ultime sette per la squadra di Glasner (sconfitta solo dal Fulham nel periodo) che vede allontanarsi la zona rossa.

Il Brighton getta alle ortiche due punti facendosi recuperare il doppio vantaggio negli ultimi quattro minuti più recupero da un Leicester rivitalizzato dalla cura Van Nistelrooy.

Il primo tempo è un dominio dei Seagulls che sprecano due colossali opportunità con Mitoma e Joao Pedro e sbloccano la sfida al 37′ con la prodezza balistica, non si sa quanto volontaria, di Lamptey, a secco addirittura dal 1 novembre 2020 nella sfida contro il Tottenham, che disegna con il mancino (il piede debole) una traiettoria arcuata, imprendibile per Hermansen.

Nella ripresa la formazione di Hurzeler prima gestisce e poi incrementa il vantaggio con la sfavillante azione personale di Minteh, al secondo centro in campionato, arrivato in estate per 40 milioni dal Newcastle dopo il prestito al Feyenoord e non ancora al top della forma considerati i diversi stop fisici.

All’86’, però, Jamie Vardy decide di accendersi: prima accorcia le distanze mettendo in porta il suggerimento deviato di Decordova-Reid e poi, al 91′, smarca proprio il giamaicano ex Fulham, su gentile concessione dell’ex Fiorentina Igor, che non ha difficoltà a depositare in porta il 2-2, nonché il primo centro con la maglia delle Foxes. Il capitano dei padroni di casa diventa, così, il più anziano calciatore nella storia della Premier League dopo Giggs a mettere a referto un gol e un assist nella stessa partita (37 anni e 332 giorni).

Il Brighton scivola, dunque, al settimo posto dopo aver raccolto solamente due punti nelle ultime tre partite, mentre il Leicester dà seguito al proprio momento positivo incamerando un altro punto prezioso per la salvezza.

VILLA DI MISURA, IL NOTTINGHAM ESPUGNA OLD TRAFFORD

Per la seconda volta in stagione l’Aston Villa ottiene due vittorie di fila in campionato sfruttando il match interno contro il fanalino di coda Southampton per accorciare la classifica.

Emery esclude dall’undici iniziale Watkins per la prima volta in Premier League dall’agosto 2022 e, al netto di due opportunità concesse nei primi minuti ai Saints con Manning e Archer (già fatale ai Villans lo scorso anno con la maglia dello Sheffield), il campo gli dà ragione perché il match winner è il super sub per eccellenza Jhon Duran, a secco in campionato dal 21 settembre dopo un inizio di stagione scintillante. Il colombiano è bravo a sfruttare l’errore da matita rossa di Harwood-Bellis sul lancio di Diego Carlos (il decimo con annesso gol incassato dal Southampton, tre in più di qualunque altra squadra nei top 5 campionati europei) superando Lumley con un chirurgico tocco mancino per il secondo “opening goal” della propria carriera in Premier League.

Nella ripresa i Villans sprecano due chances con i subentrati Barkley e Philogene, ma non rischiano, di fatto, nulla tenendo il passo del Nottingham e avvicinando sensibilmente la zona Champions, ora distante appena due punti. La formazione di Martin, invece, continua a farsi male da sola, restando ultima e diventando la quarta squadra nella storia della massima serie britannica a collezionare 5 o meno punti nei primi 15 turni.

Il Nottingham non finisce di stupire: dopo aver espugnato Anfield passa anche a Old Trafford (l’ultimo successo al “Theatre Of Dreams” risaliva al 17 dicembre 1994 per 1-2) ottenendo per la prima volta nella storia due successi in entrambi gli impianti nella stessa stagione.

Il Forest fa immediatamente capire a tutti i 70.000 presenti allo stadio che non si tratta di un pomeriggio piacevole: dopo appena due giri di lancetta, infatti, l’ex Fiorentina Milenkovic incorna in porta l’angolo di Anderson siglando il suo primo gol con la maglia dei Tricky Trees, e contemporaneamente infliggendo la settima rete da piazzato in questo campionato allo United, dopo le due incassate dall’Arsenal nell’infrasettimanale (solo Wolverhampton e Southampton hanno fatto peggio).

I Red Devils non restano, comunque, a guardare e si riportano sul livello del mare al 18′ con Hojlund che raccoglie la respinta di Sels sul tentativo ravvicinato di Garnacho smarcato dall’imbucata di Ugarte, rompendo un digiuno che in campionato durava dal 19 ottobre. Solitamente una rete del danese è sinonimo di risultato positivo per i mancuniani, quantomeno nelle ultime 11 volte è stato così, ma esiste sempre un’eccezione.

L’undici di Espirito Santo, infatti, rientra dagli spogliatoi sprizzando caparbietà e brillantezza e in 9 minuti infila per altre due volte la difesa di casa: al 47′ Gibbs-White, a secco dal 24 agosto, esplode un destro piuttosto centrale dai 25 metri su cui Onana è tutt’altro che impeccabile (con questo centro il Forest diventa la prima squadra nella storia a bucare lo United nei primi due minuti di gioco di entrambi i tempi), e al 54′ sfodera un bellissimo cross che si spegne sulla testa del solito Wood che taglia il traguardo della doppia cifra in campionato con la complicità, va detto, di Lisandro Martinez, troppo lento nel leggere la traiettoria del pallone.

I ragazzi di Amorim accorciano le distanze al 61′ con il terzo acuto in questa Premier di capitan Bruno Fernandes (11esimo gol da fuori area: dal suo debutto in questo torneo nel febbraio 2020 solo De Bruyne e Ward-Prowse ne hanno realizzati di più fuori dall’ultimo perimetro di campo), ma non basta per evitare la sesta sconfitta in campionato, la seconda consecutiva e la terza davanti al proprio pubblico. Neanche l’esordio dal 1′ del super acquisto Yoro ha potuto nulla.

Vola, invece, il Forest che centra il suo settimo successo in campionato, il quarto in trasferta che lo porta a -2 dal quarto posto momentaneamente occupato dal Manchester City. Nel prossimo turno lo scontro diretto con l’Aston Villa dirà molto sulle ambizioni europee di entrambe.

BRENTFORD: UN ALTRO POKER CASALINGO, VITTORIA IN RIMONTA PER IL BOURNEMOUTH. FINALMENTE TRE PUNTI PER IL WEST HAM

Davvero incredibile la differenza di rendimento del Brentford tra le gare in casa e quelle in trasferta. Le Bees collezionano la settima vittoria interna nelle otto disputate fin qui, la quinta consecutiva con tre o più gol all’attivo che fanno di loro, inevitabilmente, il miglior attacco casalingo con ben 26 reti siglate.

La sfida con il Newcastle è una girandola di emozioni già dai primi minuti con Mbeumo, nono centro in campionato, chiama e Isak, seconda marcatura consecutiva, risponde in appena tre giri di lancetta, così come Barnes che al 28′ accende involontariamente il radar di Wissa, che raggiunge Mbeumo in classifica marcatori, e al 32′ rimedia con un diagonale destro per il suo quinto acuto stagionale.

La formazione di Frank indirizza la sfida nella ripresa, sfruttando anche le continue amnesie della difesa dei Magpies che si addormenta sul rinvio di Flekken che pesca il solissimo Collins, bravo a concretizzare l’opportunità, e in prossimità del 90′ lascia passare Schade che firma il definitivo 4-2 che permette ai padroni di casa di tornare nella parte sinistra della classifica. Diventano 40, dunque, i gol complessivi siglati al Gtech Community Stadium, 11 in più rispetto a qualunque altro impianto.

Scivola, invece, al dodicesimo posto il Newcastle, senza vittorie da 4 turni con 7 gol incassati nelle ultime due dopo i 14 nelle prime 13 giornate.

Terza vittoria consecutiva per il Bournemouth che balza in ottava posizione grazie al doppio colpo di coda nel finale a Portman Road.

L’Ipswich disputa un grande primo tempo concretizzando i diversi pericoli creati al 21′ con il primo centro in carriera in Premier League di Conor Chaplin che capitalizza l’assist di Burgess, il quale pochi minuti dopo vede annullarsi dal direttore di gara Michael per una carica su Cook sugli sviluppi di calcio d’angolo.

Le Cherries escono alla distanza, conseguentemente al calo di concentrazione e lucidità dei Tractor Boys che vedono vanificarsi un risultato positivo negli ultimi tre minuti più recupero. All’87’ Muric legge male il filtrante alto di Kerkez sul quale piomba Ouattara, il cui tocco smarca Unal che non ha difficoltà a mettere dentro il suo primo gol stagionale. Al 95′ proprio l’esterno offensivo originario del Burkina Faso sigla il definitivo 1-2 a compimento di un’azione costruita da Semenyo e rifinita da Billing.

La squadra di McKenna incassa, dunque, la terza sconfitta di fila, restando l’unica senza vittorie davanti al proprio pubblico.

 

Il West Ham torna finalmente a sorridere in casa dopo oltre un mese (l’ultimo successo al London Stadium risaliva al 27 ottobre) superando di misura l’ormai derelitto Wolverhampton.

Le emozioni si condensano soprattutto nella ripresa in cui gli Hammers la sbloccano al 54′ con Soucek che mette in porta l’angolo calciato da Bowen siglando il 19esimo 1-0 per la squadra londinese (solo Antonio e Noble hanno fatto meglio) e infliggendo la quindicesima rete da piazzato ai Wolves in questo campionato (solo nel 2003-04 con 20 e nel 2011-12 con 18 hanno fatto peggio, retrocedendo al termine della stagione).

La formazione di O’Neil la pareggia al 69′ con Matt Doherty, a secco dal 24 dicembre scorso, su assist dell’altro esterno Ait-Nouri, ma tre minuti dopo è il solito Bowen a togliere le castagne dal fuoco per i padroni di casa estraendo dal cilindro un mancino affilato, imprendibile per Johnstone, che assicura agli Irons tre punti da cui poter ripartire.

Terza sconfitta di fila, invece, per i lupi d’oltremanica che si confermano la peggior difesa del torneo e sembrano non riuscire proprio a uscire dal tunnel.

Top & Flop

TOP

1) Cole Palmer – Uno con il suo talento non può restare fuori da questa Top 3 per troppo tempo. La ripresa contro il Tottenham è l’essenza della sua sconfinata qualità, dei numeri irreali abbiamo già fatto menzione in precedenza.

2) Morgan Gibbs-White – Non nella sua miglior versione in questo inizio stagione, in controtendenza al rendimento della propria squadra. A Old Trafford si accende, mettendo a referto un gol e un assist che marchiano lo storico successo del Forest.

3) Jamie Vardy – Ancora una volta il Leicester si aggrappa a lui per restare a galla. Gol e assist nel giro di cinque minuti per agguantare il Brighton e assicurare ai suoi un preziosissimo punto.

FLOP

1) Lisandro Martinez – Nel primo gol si perde la marcatura di Milenkovic, nel terzo lascia praticamente entrare il pallone in collaborazione con Onana senza intervenire. Forse la prima, vera prestazione da dimenticare da quando è approdato a Manchester.

2) Kyle Walker – Tiene in gioco Munoz che sigla l’1-0 e perde nettamente il duello aereo con Lacroix sull’angolo che porta al 2-1. Il suo momento negativo è assolutamente comparabile con quello di tutto il resto della squadra.

3) Marc Cucurella – I due clamorosi scivoloni che comportano il doppio svantaggio iniziale del Chelsea rischiano seriamente di compromettere la trasferta al Tottenham Hotspur Stadium. Per sua fortuna oltre agli scarpini, cambia anche registro nella restante parte di match sull’onda lunga della rimonta.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

35 14 11 2 1  29:11 +18
2 Chelsea 31 15 9 4 2  35:17 +18
3

Arsenal

29 15 8 5 2  29:15 +14
4

Manchester City

27 15 8 3 4 27:21 +6
5

Nottingham Forest

25 15 7 4 4 19:18 +1
6

Aston Villa

25 15 7 4 4 23:23 0
7

Brighton

24 15 6 6 3 25:22 +3
8

Bournemouth

24 15 7 3 5 23:20  +3
9 Brentford 23 15 7 2 6 31:28 +3
10 Fulham 23 15 6 5 4 22:20 +2
11 Tottenham 20 15 6 2 7 31:19 +12
12

Newcastle

20 15 5 5 5 19:21 -2
13

Manchester United

19 15 5 4 6 19:18 +1
14

West Ham

18 15 5 3 7 20:28 -8
15

Everton*

14 14 3 5 6 14:21 -7
16

Leicester

14 15 3 5 7 21:30 -9
17

Crystal Palace

13 15 2 7 6 14:20 -6
18

Ipswich Town

9 15 1 6 8 14:27 -13
19

Wolverhampton

9 15 2 3 10 23:38 -15
20

Southampton

5 15 1 2 12 11:31 -20

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 14 dicembre

Arsenal 16:00 Everton

Wolverhampton 16:00 Ipswich

Newcastle 16:00 Leicester

Liverpool 16:00 Fulham

Nottingham Forest 18:30 Aston Villa

Domenica 15 dicembre

Brighton 15:00 Crystal Palace

Manchester City 17:30 Manchester United

Southampton 20:00 Tottenham

Chelsea 20:00 Brentford

Lunedì 16 dicembre

Bournemouth 21:00 West Ham

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 23°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: “Cum On Feel The Noize”

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LIVERPOOL SUL VELLUTO

Tutto troppo semplice per il Liverpool che infila la terza vittoria consecutiva considerando il 2-1 in Champions League al Lille, mantenendo invariati i sei punti di vantaggio sull’inseguitrice Arsenal.

I Reds impiegano appena 11 minuti a sbloccare la squilibrata sfida con l’Ipswich; merito di un risplendente Szoboszlai, al terzo centro nel torneo, che riceve palla sulla trequarti da Konaté per poi spostarsela sul sinistro e battere con un chirurgico mancino rasoterra l’incolpevole Walton. La formazione di Slot, al gran completo, sbriga definitivamente la pratica prima dell’intervallo: al 35′ Salah, in rete anche martedì, arriva a toccare quota 40 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (23 centri e 17 passaggi vincenti) e 100 in Premier League ad Anfield capitalizzando sul secondo palo il cross profondo di Gakpo, mentre al 44′ è lo stesso olandese a trovare la via per il 3-0 ribadendo in porta la corta respinta di Walton sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, diventando il primo olandese ad andare a segno in sei match casalinghi consecutivi da titolare in campionato superando Van Nistelrooy e Van Persie.

L’ex PSV incrementa il proprio score e quello della squadra nella ripresa trasformando in oro lo splendido traversone di Alexander-Arnold, che successivamente sfiorerà il 5-0, con uno stacco di testa nel cuore dell’area. L’unica nota negativa per la capolista arriva nel finale con Greaves, prima gioia in carriera in Premier League, che cancella il nono clean sheet dei Reds mettendo di testa in porta il corner del neo arrivato in prestito dal Brighton Enciso.

Il Liverpool celebra, così, al meglio le 300 presenze di capitan Van Dijk, mentre i Tractor Boys incassano il terzo k.o. di fila restando terzultimi a pari merito con il Wolverhampton.

ARSENAL: CALAFIORI DA TRE, MANITA DEL BOURNEMOUTH

Tre punti sudati, pesanti e meritati per l’Arsenal che passa di misura al Molineux di Wolverhampton al termine di una gara arcigna e complessa in cui accade di tutto.

Il primo colpo della sfida lo battono i padroni di casa con Pablo Sarabia che con il sinistro al volo non inquadra di poco la porta sul traversone di Semedo. La risposta dei padroni di casa, affidatisi per la prima volta dal 1′ dal 1998 a due inglesi di 18 o meno anni, Nwaneri e Lewis-Skelly, arriva puntuale con Havertz, in gol nel 3-0 in Champions League contro la Dinamo Zagabria, che fallisce due ghiotte opportunità su altrettanti suggerimenti di Trossard prima non inquadrando lo specchio e poi centrando in pieno José a pochi metri dalla porta.

La prima sliding door della partita arriva al 43′: questa volta un corner a favore si rivela letale per gli stessi Gunners sui cui sviluppi perdono, infatti, Lewis-Skelly, che riceve dal direttore di gara Oliver un rosso diretto per il durissimo intervento con il piede a martello sulla caviglia di Doherty pronto a ripartire in contropiede. Il terzino classe 2006 diventa, così, all’età di 18 anni e 121 giorni il terzo calciatore più giovane dopo Rooney e Owen a venire espulso, inoltre la sua è la quarta espulsione incassata in questo campionato dalla squadra di Arteta, più di qualunque altro club.

Al rientro dagli spogliatoi il tecnico spagnolo lascia in panchina Nwaneri per dare spazio al rientrante Calafiori, così come Saliba, per coprire la porzione di campo lasciata scoperta da Lewis-Skelly, e in apertura di ripresa gli ospiti sfiorano il vantaggio con Rice e ancora Havertz, sui quali José risponde alla grande. Con il passare dei minuti e complice la superiorità numerica i Wolves mettono con sempre più continuità il naso fuori dalla loro metà campo andando a un passo dall’1-0 con i due tentativi ravvicinati di Matheus Cunha che non producono l’effetto sperato. Nel momento migliore della squadra di Vitor Pereira, però, Joao Gomes, già ammonito, commette una clamorosa ingenuità intervenendo in ritardo su Timber a 80 metri dalla propria porta incassando il doppio giallo, ristabilendo la parità numerica.

Questo episodio regala nuova vigoria all’Arsenal che al 74′, quattro minuti più tardi del rosso al numero 8 dei padroni di casa, mette la freccia con il secondo centro in campionato proprio di Calafiori che mette in porta con un pulitissimo mancino di prima intenzione la corta respinta di Semedo sul cross di Martinelli. L’ultimo sussulto dell’incontro lo produce Ait Nouri che impegna Raya con il mancino, non riuscendo, però, a evitare la quarta sconfitta consecutiva in campionato, l’ottava in casa.

Sesto successo esterno, invece, per i Gunners che staccano di tre punti il Nottingham e provano a tenere aperta la lotta al titolo. Ora in calendario l’impegno con il Girona per blindare il terzo posto nella League Phase di Champions League e lo scontro all’Emirates con il Manchester City nel prossimo turno.

Lo scontro diretto tra le due più grandi sorprese della stagione si trasforma in un’autentica mattanza per il Nottingham, terza miglior difesa prima di questa giornata con soli 22 gol incassati, che ne prende addirittura cinque a Bournemouth.

Le Cherries concludono in vantaggio una prima frazione piuttosto equilibrata in cui accade poco grazie all’undicesimo centro in campionato di Kluivert che dopo averne fatti tre al Newcastle nel turno precedente si inventa un grande gol portando palla in solitaria dalla metà campo al limite dell’area di rigore, posizione da cui scaraventa in porta un destro tanto potente quanto angolato che lascia impietrito l’incolpevole Sels.

A inizio ripresa Espirito Santo prova a scombinare le carte inserendo Dominguez al posto di Yates, ma i padroni di casa sfoderano un cinismo senza precedenti chiudendo, di fatto, i giochi già al 61′. A prendersi la scena è Ouattara che ne fa due in sei minuti, prima mettendo di testa in porta il cross di Kluivert e poi capitalizzando il break a centrocampo di Adams che agevola la sua corsa verso l’area avversaria da dove incrocia il mancino trafiggendo nuovamente Sels.

Nel finale la squadra di Iraola esagera e irrobustisce ulteriormente il risultato nuovamente con l’11 burkinabé che sigla la sua prima tripletta in carriera mettendo in porta la corta respinta del portiere avversario sul tiro dalla distanza di Tavernier, e con Semenyo che fissa il definitivo 5-0 siglando il suo settimo gol in campionato aprendo deliziosamente l’interno destro per piazzare la palla sul secondo palo.

Undicesimo risultato utile consecutivo, dunque, per il Bournemouth che continua a volare agganciando il Chelsea al sesto posto e portandosi a -1 dalla zona Champions. Pesante, pesantissimo k.o., invece, per il Forest, sicuramente troppo largo per i valori espressi nel match, dopo aver raccolto ben 22 punti nelle ultime otto gare. I Tricky Trees restano, comunque, in terza posizione.

CITY: RIMONTA DAL SAPORE CHAMPIONS, AGEVOLE SUCCESSO ESTERNO DEL NEWCASTLE

Sesto risultato utile consecutivo per il Manchester City che fa da contraltare all’ennesima, incredibile rimonta subìta in Champions League per mano del PSG.

Il periodo di fuoco dei Citizens con ben sei big match in sequenza si apre in casa contro il Chelsea forte di due punti di vantaggio, ma con una sola vittoria nelle precedenti sei giornate. Guardiola si affida dal 1′ ai nuovi acquisti Khusanov e Marmoush, ma l’impatto con la Premier League del difensore uzbeko prelevato dal Lens per 40 milioni si rivela da incubo: dopo appena due minuti, infatti, nel tentativo di appoggiare la palla di testa a Ederson regala clamorosamente il pallone a Jackson che non ha difficoltà nel servire lo smarcato Madueke per lo 0-1 e il suo settimo centro in campionato. Poco dopo i Blues si presentano nuovamente davanti a Ederson con Palmer che, invece di calciare, serve Jackson prendendolo in controtempo perdendo l’opportunità di battere a rete, mentre la risposta dei padroni di casa è affidata a Foden che colpisce il palo con un violento destro dal limite.

La formazione di Guardiola inizia a spingere seriamente rendendosi seriamente pericolosa con due tentativi di Gvardiol che si perdono di poco larghi, anche se poi il terzo si rivela essere quello giusto: Gundogan smarca Matheus Nunes davanti a Sanchez con uno splendido lancio, il portiere spagnolo si oppone come può, ma sulla respinta arriva proprio il croato per il suo quinto acuto in campionato, più di qualunque altro difensore.

La ripresa inizia sulla falsariga della seconda parte del primo tempo con gli Sky Blues che si rendono pericolosi a più riprese, specie con Marmoush che sfiora un super gol dal limite dell’area. Rete che, comunque, arriva al 68′ con Haaland che raccoglie il lunghissimo rinvio di Ederson eludendo la marcatura di Chalobah e punendo con un delizioso pallonetto mancino l’avventata uscita di Sanchez. Il norvegese sale, così, a quota 18 in classifica marcatori, mentre l’estremo difensore brasiliano mette a referto il quinto assist in carriera raggiungendo Paul Robinson in cima alla classifica dei portieri con più passaggi vincenti in carriera in Premier League.

Sugli sviluppi di un altro rinvio di Ederson arriva anche il definitivo 3-1: De Bruyne lo spizza in direzione Haaland che difende la sfera spalle alla porta per poi riciclarla per il puntuale inserimento di Foden che si invola verso la porta battendo Sanchez segnando il suo sesto gol nelle ultime quattro partite. Tre punti meritati per il Manchester City che scavalca proprio i Blues al quarto posto e si proiettano al meglio all’ultima e decisiva giornata di Champions League contro il Club Brugge, mentre la formazione di Maresca compie un tangibile passo indietro anche sotto l’aspetto della consapevolezza incassando la terza sconfitta nelle ultime sette giornate.

Torna a vincere il Newcastle dopo lo stop interno contro il Bournemouth dello scorso turno, riprendendo la propria marcia verso il quarto posto passando senza troppe difficoltà sul campo del Southampton.

I Saints si portano a sorpresa in vantaggio al 10′ con l’incornata di Bednarek, secondo gol consecutivo, lasciato liberissimo di svettare sul cross di Bree, ma sostanzialmente la loro produzione offensiva termina lì. I Magpies, praticamente al completo, reagiscono alla grande allo svantaggio costringendo gli avversari perennemente nella loro metà campo, raggiungendo il pareggio con il solito Isak che mette il timbro per la sesta trasferta consecutiva in tutte le competizioni guadagnandosi e trasformando un calcio di rigore in seguito all’intervento in ritardo di Aribo al 26′.

Quattro minuti più tardi è ancora l’ex Real Sociedad a prendersi le luci della ribalta addomesticando meravigliosamente con il mancino l’imbucata di Murphy e battendo Ramsdale con l’interno destro sul secondo palo raggiungendo i 17 centri in campionato, 48 totali in Premier League diventando insieme a Ljungberg il miglior marcatore svedese nella storia della Premier League. I Magpies arrotondano il risultato al 51′ con il primo gol dopo un anno e mezzo in campionato di Sandro Tonali, bravo a sfruttare l’assist di Gordon a sua volta messo in moto dalla sponda di Isak.

La formazione di Howe si mantiene, dunque, a pari punti con il Manchester City ottenendo il settimo successo nelle ultime otto. Sesta sconfitta interna consecutiva per la prima volta nella propria storia per il Southampton sempre più ultimo.

VILLA-WEST HAM: UN PUNTO CHE NON ACCONTENTA NESSUNO, COLPO DI CODA DELL’EVERTON

Secondo pareggio consecutivo in campionato per l’Aston Villa che riscatta solo parzialmente il k.o. di misura in Champions League contro il Monaco.

I Villans, ancora orfani di Pau Torres e con Mings uscito al 38′ per infortunio, approcciano meglio alla sfida contro il West Ham trovando subito il vantaggio con il primo acuto in campionato di Jacob Ramsey che incrocia perfettamente il mancino dopo aver dialogato a velocità supersonica con Watkins che raggiunge quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in Premier League con l’Aston Villa, il secondo nella storia del club dopo Agbonlahor, in 169 presenze, il più rapido a raggiungere tale obiettivo dopo De Bruyne nel luglio 2020 con 155 apparizioni all’attivo.

La squadra di Emery domina la prima frazione sfiorando a più riprese il raddoppio, specie con Tielemans e Rogers che intorno alla mezz’ora lo troverebbe anche, ma il Var cancella tutto per una posizione irregolare di partenza di Watkins, assist-man anche in questo caso, sull’imbucata di Bailey. Lo stesso attaccante inglese va vicino alla gloria personale in altre due occasioni, accarezzando soltanto, però, i pali difesi da Areola.

I padroni di casa abbassano notevolmente il ritmo nella ripresa prestando il fianco agli Hammers, usciti totalmente rigenerati dagli spogliatoi. Paquetà spreca una doppia opportunità in area di rigore, mentre Carlos Soler vede negarsi il pareggio, in seguito a un clamoroso errore di Martinez in uscita, dal salvataggio sulla linea di Konsa. Il meritato 1-1 arriva al 70′ con l’incornata sul cross profondo di Edson Alvarez di Emerson Palmieri, secondo centro in campionato, imprendibile per il portiere avversario. Nell’ultimo minuto di recupero gli ospiti vanno addirittura a un passo dal colpaccio complice un nuovo errore di Martinez che non blocca il tiro centrale di Irving permettendo a Soucek di servire Paquetà per l’1-2, anche in questo caso annullato per il fuorigioco del centrocampista ceco sulla conclusione di quello scozzese.

Il punto a testa che ne consegue non soddisfa nessuno con i Villans, impegnati in settimana con il Celtic per assaltare la qualificazione diretta agli ottavi di Champions, che restano all’ottavo posto e gli Irons, a cui comunque il cambio modulo di Potter ha portato qualche beneficio, al quattordicesimo.

Seconda vittoria consecutiva per l’Everton, rigenerato dalla cura Moyes, che espugna l’American Express Stadium conquistando tre punti vitali in ottica salvezza.

Hurzeler esclude dall’undici iniziale Rutter e Minteh, mentre Moyes si affida ai suoi uomini migliori per contrastare la ragnatela di passaggi della formazione di casa che, però, nel primo tempo produce poco o nulla concedendo ai Toffees le occasioni migliori. Beto, entrato al 13′ al posto dell’infortunato Calvert-Lewin, va vicino al vantaggio intorno alla mezz’ora, mentre poco dopo il 40′ provoca il tocco di mano di Veltman in area dopo il quale il direttore di gara Robinson concede il rigore dopo revisione al Var, trasformato con freddezza da Ndiaye, al quinto centro in campionato, il secondo consecutivo, il quarto in un mese.

Nella ripresa gli ospiti si rintanano nella loro metà campo, concedendo 12 tiri totali ai Seagulls di solo uno, però, diretto verso la porta di Pickford, sostanzialmente inoperoso per gran parte dei 90 minuti. I blu di Liverpool celebrano, così, al meglio le 700 panchine in Premier League di Moyes il terzo ad averne collezionate di più dopo Ferguson e Wenger, tornando a vincere in trasferta dopo tre mesi, mentre i Seagulls tornano a perdere dopo sei giornate complicando la loro rincorsa all’Europa.

UNITED DI MISURA, BRENTFORD, ANCORA TRE PUNTI IN TRASFERTA. TOTTENHAM A PICCO

Torna a sorridere il Manchester United che passa a Craven Cottage con l’unico tiro in porta prodotto dando continuità al 2-1 inferto ai Rangers in Europa League.

Amorim si affida nuovamente a Maguire in difesa e al tridente Diallo, Garnacho, Hojlund in avanti, a cui comunque nella prima frazione arrivano pochissimi palloni giocabili, come testimoniato dal solo tiro prodotto in 45 minuti (peggior dato dello United dal 2021-22). Sono, infatti, i Cottagers ad andare sensibilmente vicini all’1-0: Iwobi ci prova per due volte, Jimenez e Smith Rowe una a testa ma peccano di precisione. Nella ripresa le due squadre perdono un elemento a testa per infortunio, Wilson sostituito da Adama Traoré e Ugarte rilevato da Collyer, ma il leitmotiv non sembra cambiare più di tanto.

Proprio lo spagnolo ex Barcellona cestina una grande opportunità in ripartenza non inquadrando la porta da posizione favorevole, mentre gli ospiti battono il primo colpo verso la porta avversaria al 57′ con la punizione di poco a lato di Bruno Fernandes. La sfida si sblocca in via definitiva al 78′ sugli sviluppi di un cross basso di Garnacho respinto da Berge e raccolto da Lisandro Martinez che non ci pensa due volte e calcia di mancino da fuori trovando il suo secondo gol in campionato, complice anche la decisiva deviazione di Lukic.

Nel finale i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio con la spizzata Andersen sul corner di Andreas Pereira respinta sulla linea di porta da Collyer, che garantisce ai Red Devils la seconda vittoria esterna da settembre, e conseguentemente il primo k.o. interno del Fulham dal 23 novembre.

Colpaccio del Brentford a Selhurst Park nel derby con il Crystal Palace, costretto alla resa dopo tre vittorie consecutive in tutte le competizioni e ben sei risultati utili di fila.

Tra le due squadre londinesi accade tutto nella ripresa dopo un primo tempo piuttosto soporifero: le Bees perdono per infortunio capitan Norgaard rilevato da Jensen al 54′, e poco dopo il 60′ guadagnano un prezioso penalty per l’intervento in ritardo di Lacroix ai danni di Collins, poi trasformato (in due tempi visto il palo colpito nel primo tentativo, cancellato dal Var per la precoce entrata in area di rigore dello stesso Lacroix) da Mbeumo che fa 9 su 9 in carriera dal dischetto confermandosi nella top 5 di coloro con il 100% di realizzazione dagli undici metri. Il raddoppio ospite arriva all’80’ grazie alla splendida incornata di Schade sul cross di Damsgaard che firma l’ottavo assist in campionato (record per un calciatore del Brentford, l’unico danese ad averne messi a referto di più in una singola stagione è Eriksen).

Le Eagles accorciano all’85’ con il primo tocco in carriera in Premier League del classe 2005 Esse, prelevato qualche giorno fa per 15 milioni dal Millwall, su assistenza di Munoz, non riuscendo però a rovinare la festa agli ospiti che infilano la seconda vittoria esterna consecutiva, più di quante ne avevano raccolte nelle precedenti 17.

 

Quarta sconfitta consecutiva in campionato per il Tottenham che, dopo aver vinto per 2-3 con l’Hoffenheim in Europa League, cade per la prima volta dal 1912 contro una squadra proveniente da sette k.o. di fila come il Leicester.

Gli Spurs, sempre con i soliti problemi legati agli infortuni ma con i rientri di Bentancur e Davies, comandano le operazioni nel primo tempo con Pedro Porro e Son fermati rispettivamente da Stolarczyk e traversa, sbloccando il punteggio al 33′ con il secondo centro consecutivo di Richarlison, bravo a capitalizzare il cross teso del terzino destro spagnolo. Al rientro degli spogliatoi gli Spurs staccano totalmente la spina incassando per la prima volta dal 1997 due gol nei primi cinque minuti della ripresa: al 46′ Vardy sigla l’1-1 capitalizzando l’assist di Decordova-Reid e la tutt’altro che perfetta uscita di Kinsky e al 50′ El Khannous mira e indirizza perfettamente il suo interno destro nell’angolino alla sinistra del portiere avversario ribaltando il match con il suo secondo gol in campionato.

Nel finale Pedro Porro colpisce un altro legno su calcio di punizione, non riuscendo a sventare la sesta sconfitta nelle ultime sette gare, il peggior rendimento degli Spurs dal 2008, mentre le Foxes escono dalla relegation zone con il secondo successo della gestione Van Nistelrooy.

Top & Flop

TOP

Calafiori

1) Dango Ouattara – Prima tripletta in carriera, peraltro contro una delle squadre più in forma del campionato. In una squadra in cui tutto sembra funzionare a meraviglia quelli che giovano maggiormente sono sicuramente gli attaccanti.

2) Alexander Isak – Altro giro, altra doppietta. Dopo un turno di riposo il bomber svedese torna a fare ciò che gli riesce meglio: gonfiare le reti avversarie. Terzo in classifica marcatori dietro Salah e Haaland, prosegue nel suo cammino senza senso.

3) Riccardo Calafiori – Inserito nella Top 3 principalmente per l’enorme peso specifico della sua rete a Wolverhampton che, oltre a regalare nuova linfa all’Arsenal, tiene ancora semi-aperta la lotta al titolo. Il suo rientro in pianta stabile sarà sicuramente fondamentale.

Extra: Cody Gakpo: Due gol e un assist in una gara tutta in discesa per i Reds. Il suo rendimento casalingo è degno dei migliori attaccanti, così come quello complessivo del Liverpool in stagione.

FLOP

1) Joao Gomes – Rimediare il doppio giallo per un fallo all’altezza dell’area di rigore avversaria nel momento migliore della tua squadra, forte dell’uomo in più, è deprecabile. Una buona parte di responsabilità della sconfitta dei Wolves passa dalla sua espulsione.

2) Myles Lewis-Skelly – Fortunatamente per lui il suo rosso diretto rimediato nel primo tempo non ha conseguenze sul risultato finale. La prima, vera nota stonata della sua stagione d’esordio.

3) Abdukodir Khusanov – Un errore che conduce al gol avversario, un giallo e ben sette passaggi sbagliati in costruzione, forse esordio peggiore non ci poteva essere. Esce dal campo al 54′ e per sua fortuna il City riesce a ribaltare il risultato. Guardiola avrà molto da lavorare.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool*

53 22 16 5 1  54:21 +33
2 Arsenal 47 23 13 8 2  44:21 +23
3

Nottingham Forest

44 23 13 5 5  33:27 +6
4

Manchester City

41 23 12 5 6 47:30 +17
5

Newcastle

41 23 12 5 6 41:27 +14
6

Chelsea

40 23 11 7 5 45:30 +15
7

Bournemouth

40 23 11 7 5 41:26  +15
8 Aston Villa 37 23 10 7 6 34:35  -1
9 Brighton 34 23 8 10 5 35:31 +4
10 Fulham 33 23 8 9 6 34:31 +3
11 Brentford 31 23 9 4 10 42:40 +2
12

Manchester United

29 23 8 5 10 28:32 -4
13

Crystal Palace

27 23 6 9 8 26:30 -4
14 West Ham 27 23 7 6 10 28:44 -16
15

Tottenham

24 23 7 3 13 46:37 +9
16

Everton*

23 22 5 8 9 19:28 -9
17

Leicester

17 23 4 5 14 25:49 -24
18

Wolverhampton

16 23 4 4 15 32:52 -20
19

Ipswich Town

16 23 3 7 13 21:47 -26
20

Southampton

6 23 1 3 19 16:53 -37

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 1 febbraio

Nottingham Forest 13:30 Brighton

Newcastle 16:00 Fulham

Everton 16:00 Leicester

Ipswich 16:00 Southampton

Bournemouth 16:00 Liverpool

Wolverhampton 18:30 Aston Villa

Domenica 2 febbraio

Manchester United 15:00 Crystal Palace

Brentford 15:00 Tottenham

Arsenal 17:30 Manchester City

Lunedì 3 febbraio

Chelsea 21:00 West Ham

 

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Premier League

Tottenham, Son: “Siamo delusi, manca la concentrazione”

Pubblicato

il

Tottenham, Son

Heung Min Son, esterno offensivo del Tottenham, ha rilasciato un’intervista dopo la partita di campionato persa in casa contro il Leicester.

Continua la crisi del Tottenham, che incassa il quarto ko di fila in Premier League, la sesta nelle ultime 7 gare. In vantaggio con Richarlison poco dopo la mezz’ora, gli Spurs hanno subito la rimonta del Leicester firmata VardyKhannouss nei primi 5 minuti del secondo tempo, e non sono riusciti a strappare neanche un punto.

Vittoria fondamentale per le Foxes, che venivano da 7 sconfitte consecutive in campionato e salgono al quartultimo posto della classifica, scavalcando sia il Wolverhampton che l’Ipswich Town. I londinesi invece devono guardarsi alle spalle, perché il vantaggio sulla zona retrocessione è di soli 8 punti.

Tottenham

Tottenham-Leicester 1-2: la delusione di Son nel postpartita

Al termine dell’incontro, il capitano degli Spurs Heung Min Son ha parlato ai microfoni di BBC Match of the Day.

La delusione per la sconfitta subita in rimonta
Cosa posso dire? Fa molto male, soprattutto quando stai vincendo all’intervallo e concedi due gol in un breve periodo di tempo. C’è delusione, è un pomeriggio molto frustrante. Non possiamo semplicemente dire che è stata stanchezza, perché eravamo usciti nel secondo tempo. Forse c’è stata un po’ di imprecisione: non sono errori individuali, ma generalmente tutto si sta combinando insieme“.

Da cosa dipendono i blackout del Tottenham
È solo una mancanza di concentrazione e un po’ di disorganizzazione, e in Premier League ogni squadra può punirci. Non siamo stati abbastanza bravi e a volte abbiamo preso decisioni sbagliate nel momento finale. È molto deludente non prendere tre punti e concedere gol come questi“.

Le critiche
Cerchiamo di bloccare ogni rumore esterno dalla squadra e dal gruppo. Vogliamo solo prendere il maggior numero di punti possibile. Ci sono ancora molte partite da giocare, vogliamo recuperare i giocatori e i giocatori esperti, e questo sarà molto utile. Dobbiamo concentrarci su ogni partita e su ogni sessione di allenamento“.

 

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Premier League

Manchester United, Bruno Fernandes butta benzina sul fuoco

Pubblicato

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Manchester United, Bruno Fernandes

Bruno Fernandes risponde alle parole di Ruben Amorim, sottolineando la difficile situazione del Manchester United e l’importanza del coraggio.

La dichiarazione di Bruno Fernandes

In una recente intervista, Bruno Fernandes ha risposto alle affermazioni di Ruben Amorim, che aveva definito il Manchester United come “la peggior squadra” a causa delle loro attuali posizioni in classifica.

Fernandes ha spiegato che Amorim si riferiva al fatto che la squadra si trova probabilmente nella peggior posizione di sempre del club. Il centrocampista portoghese ha aggiunto che per giocare nel Manchester United è fondamentale avere il coraggio necessario per affrontare le sfide.

Il contesto della situazione

La situazione del Manchester United è oggetto di discussione da tempo, con il club che fatica a ritrovare la sua gloria passata. I tifosi e gli esperti di calcio sono in attesa di vedere come la squadra risponderà a queste critiche e se riuscirà a risalire la classifica.

Fernandes, con la sua leadership e determinazione, resta un punto di riferimento per la squadra, cercando di motivare i compagni e portare il club verso tempi migliori.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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