Serie A
Lecce, con il maestro Giampaolo hai svoltato: la media punti è da Europa
Lecce, il 2-1 sul Monza vale il secondo successo della gestione Marco Giampaolo, che ora ha una media punti sorprendente. La cura del maestro funziona.
A Lecce le cose sono cambiate da un mese a questa parte. L’avvento sulla panchina di Marco Giampaolo ha portato una nuova aria in Salento, una svolta che ha portato molti punti.
Con la vittoria di ieri sul Monza (2-1, reti di Tete Morente e Krstovic), salgono a sette i punti raccolti sotto gestione del tecnico abruzzese in quattro partite.
Tre punti contro i brianzoli e il Venezia, uniti al pareggio contro la Juventus, infatti, hanno risollevato la classifica del Lecce, ora a quota 16 punti, a pari merito con Genoa e Roma.
Ironia della sorte, quella contro i capitolini, a oggi, è la sola sconfitta rimediata sotto la guida dell’allenatore abruzzese.
Se si parla di statistiche, inoltre, le media punti nelle ultime quattro partite è di 1,75. Una marcia sorprendente e che testimonia la svolta che Marco Giampaolo ha portato in Puglia.
Serie A
Fonseca lancia Liberali: il precedente con Yoro e Chevalier
Il classe 2007 Mattia Liberali è solo uno degli ultimi esempi dei prodotti del vivaio lanciati da Fonseca: il portoghese lo aveva già fatto a Lille.
A prescindere da come finirà il suo rapporto con il Milan, Fonseca sta già iniziando a lasciare la sua eredità in casa rossonera. Dopo l’esordio di Camarda, infatti, è arrivato anche quello di Jimenez e di Liberali.
Fonseca did it again: il precedente di Lille
Nel corso del suo biennio nel Nord della Francia, Fonseca ha valorizzato diversi giovani: specialmente quelli prodotti dal sempre florido centro di formazione dei Les Dogues. In particolare il frutto del lavoro del tecnico lusitano viene riassunto in due nomi, ovvero quelli illustri di Leny Yoro e di Lucas Chevalier.
Il primo è il più giovane esordiente nella storia del Lille, avendo esordito in Ligue 1 (il 14 Maggio del 2022) con a 16 anni, 6 mesi e 1 giorno con Gourvennec in panchina: superando il precedente record scritto da Eden Hazard. Sarà però con il portoghese che si stabilirà definitivamente in prima squadra. Infatti, dopo una stagione di apprendistato (2022-2023) diventerà un titolare fisso (a soli 18 anni) nella stagione 2023-2024.
Verrà poi venduto (la scorsa estate) per 62 milioni al Manchester United, generando una plusvalenza monstre e diventando la terza cessione più remunerativa della storia del club. Chevalier invece è divenuto titolare all’inizio della prima stagione (2022-2023) di Fonseca al Lille. In seguito alla cessione di Maignan proprio al Milan, i mastini non lo sostituirono adeguatamente. Affidandosi ad Ivo Grbic (preso in prestito dall’Atletico Madrid) e a Leo Jardim, reduce da un prestito formativo in Portogallo al Boavista.
Durante l’anno post-vittoria della Ligue 1 nel 2020-2021 nessuno dei due convinse appieno, tanto che Fonseca iniziò la stagione successiva (2022-2023) con Chevalier (reduce da un proficuo prestito al Valenciennes) come terzo portiere. Il prodigio transalpino, però, scalò rapidamente le gerarchie, sino a diventare un titolare fisso della prima squadra. Oggi è uno dei migliori portieri d’Europa, la Francia ha già trovato l’erede di Magic Mike e il Lille the next big thing: il prossimo agnello da sacrificale sul sacro altare delle plusvalenze.
Il Milan si augura che ora possa succedere la stessa cosa con i ragazzi del Milan Futuro. Magari non come giovani pepite da immolare per il bene del bilancio, ma come veri e propri punti cardine della squadra che verrà. Un po’ come (esito a parte) fu per Donnarumma. Il miglior regalo fatto da Sinisa Mihajlovic al Milan, nonostante un rapporto burrascoso: culminato con l’addio al termine di una stagione non esaltante.
Serie A
Malesani: “Baroni si vuole mettere sempre in gioco, diventò mio vice per un fraintendimento”
L’ex tecnico Alberto Malesani ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative all’inizio di Marco Baroni
Le parole di Malesani
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex allenatore Alberto Malesani ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative all’inizio della carriera dell’attuale tecnico della Lazio Marco Baroni e sul suo operato in questa stagione alla guida del club biancoceleste:
“Il matrimonio nacque da un fraintendimento: ‘Il presidente Pastorello pensava che Marco, già ex giocatore del Verona, volesse lavorare da team manager o dirigente.
Ma dopo che abbiamo parlato con la società, e mi dava ancora del lei, mi dice ‘a me piacerebbe fare l’allenatore, non il team manager’. Allora siamo riandati dal presidente e abbiamo corretto il tiro. Marco sapeva quello che voleva…”
A quel punto, Baroni inizia la carriera da vice di Malesani:
“Entrai subito in empatia con lui, perché quando hai a che fare con una persona intelligente e sensibile è facile. Poi aveva esperienza da giocatore ad alto livello.
Il feeling calcistico è stato immediato. Poi un’altra caratteristica, ancora più importante: Marco era ed è umile, e l’umiltà è merce rara, oggi tutti si credono fenomeni. Lui vuole mettersi sempre in gioco, approfondire e imparare. È un punto a suo favore”.
Infine, Malesani ha commentato così la Lazio di Baroni:
“Più indizi fanno una prova, Marco è riuscito velocemente a trovare la quadra e penso che sia un’annata buona quella della Lazio. L’ho vista anche contro l’Ajax: sa stare in campo molto bene. Mi piace molto l’equilibrio. La Lazio non ha alti e bassi nella stessa partita”.
Serie A
Juventus, la Digos indaga sulle minacce di morte a Vlahovic
Juventus, l’attaccante serbo è sempre più al centro dell’attenzione. La Digos ha avviato una seria indagine dopo gli episodi di sabato sera.
Alla Juventus, il caso Dusan Vlahovic tiene banco e accende i riflettori su una situazione che intreccia tensioni tra tifoseria, dinamiche di spogliatoio e prospettive contrattuali. L’attaccante serbo, autore del gol del 2-2 su rigore contro il Venezia sabato sera allo Stadium, ha vissuto una serata difficile non tanto per i fischi ricevuti dalla curva bianconera, ma per le gravi minacce di morte rivoltegli da un singolo tifoso.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’accaduto ha spinto la Digos ad avviare un’indagine approfondita, esaminando i filmati dell’impianto per individuare l’autore delle frasi intimidatorie. Una vicenda che ha colpito profondamente il giocatore, spingendolo a lanciare, nella giornata di ieri, un messaggio sui social per stemperare i toni e chiedere unità:
“Capisco il rammarico per gli ultimi risultati e avete tutto il diritto di manifestarlo, vi ho sempre rispettati dando tutto per la maglia e vi ringrazio per il supporto che ci date quotidianamente. Ora è importante continuare a sostenere e ripartire UNITI tutti insieme. Fino alla fine“.
Intanto, la Juventus è attesa domani sera dalla sfida degli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Cagliari, un appuntamento che rappresenterà anche un test significativo anche per valutare il clima tra Vlahovic e la tifoseria.
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