Serie A
Juventus, Giannichedda: “Koopmeiners? Ora sta tornando quasi quello dell’Atalanta”
In un’esclusiva a JuventusNews24, l’ex bianconero Giuliano Giannichedda ha parlato della stagione della Juventus e delle sue ambizioni, scudetto incluso.
Giuliano Giannichedda è stato un centrocampista della Juventus negli sfortunati anni dello scandalo Calciopoli. Oggi è l’allenatore dell’Italia LND (Lega Nazionale Dilettanti, ndr) Under 18 e Under 19.
In esclusiva al sito JuventusNews24 ha parlato della Juventus “pareggiona” di questa stagione, inclusa l’ultima partita di camponato contro il Venezia, e di molto altro.
Ecco la sua intervista.
Juventus, l’intervista a Giuliano Giannichedda
Dalla grande vittoria con il City al quarto pareggio di fila in campionato: come si spiegano questi alti e bassi nei risultati?
“È una Juve in trasformazione, come si sapeva quest’anno ci sono stati tanti cambiamenti, dall’allenatore ai giocatori giovani. Qualcuno può fare di più, quando manca continuità e ci sono alti e bassi è dovuto anche alla giovane età dei calciatori. Poi, non avendo tutta la rosa a disposizione, i tanti infortuni, quelli che giocano da sempre possono avere, a livello di atteggiamento, un calo mentale dopo una gara come quella contro il City. In tanti non sono abituati ancora a giocare a certi livelli”.
Come giudica fin qui il lavoro svolto da Thiago Motta?
“Siamo abituati ad avere sempre tanta fretta. Si può fare sempre di meglio, ma c’è un percorso da seguire, con un gioco e giocatori diversi dagli scorsi anni. Normale avere un periodo di adattamento. Poi chi va in campo deve fare sicuramente di più, ma ci può essere qualche difficoltà giocando tante partite ogni tre giorni”.
È giusto fare i confronti con il triennio dell’Allegri-bis già a questo punto della stagione? In tanti mettono in comparazione i due tecnici già ora.
“È una cosa che lascio ai giornalisti. Gli addetti ai lavori, chi è nel mondo del calcio valuta la crescita della squadra al completo, nel suo complesso. Ci possono essere tanti problemi poi, alcuni dovuti ai tanti infortuni. I confronti si fanno sul giornale, se ne parla, ma per me si dovrebbero fare alla fine quando arriveranno i risultati”.
Che idea si è fatto di quanto successo dopo il triplice fischio con Vlahovic?
“A caldo io sono dell’avviso che non bisogna parlare. Ti prendi gli applausi o i fischi a seconda della partita, il tifoso è giusto che giudichi la gara come l’ha vista, senza problemi. A caldo è meglio tenersi le emozioni dentro e se c’è rabbia sfogarla nella gara successiva.
Il ragazzo mi sembra sotto pressione, vorrebbe dare di più ma ci sono momenti in cui le cose vanno bene e altri in cui l’attaccante non fa gol. Sapendo che lui vive per quello, in questo momento è un po’ in difficoltà e ha reagito in quel modo. I tifosi poi devono supportare sempre la squadra”.
Da chi ci si aspetta qualcosa di più è Koopmeiners, che idea si è fatto dei suoi primi mesi alla Juve?
“Koopmeiners non è uno che fa la differenza segnando 10 gol facendo il trequartista classico. Koopmeiners è un giocatore di sostanza, che nella prima pressione va sempre in avanti. Ha cambiato tanto quest’anno, una cosa è giocare con Gasperini e una cosa è giocare per un altro tecnico, giocare nell’Atalanta è una cosa e giocare nella Juve è un’altra.
Anche lui ha avuto problemi, nel momento migliore si è fatto male e ora sta tornando quasi quello dell’Atalanta. Però non è che ad ogni gara uno è forte e a quella dopo no, serve equilibrio, c’è un programma stabilito”.
Quale deve essere ora l’obiettivo della Juventus?
“Provare a migliorare. La Juve non ha mai perso fin qui in campionato, il problema è che ha dei cali di concentrazione. Con il Venezia ha preso dei gol evitabili. non si possono prendere due reti così su due cross, serve migliorare. Serve essere più propositivi in avanti. Ma si migliora con il lavoro, sempre nell’ottica che ci sono obiettivi da raggiungere”.
Come vede invece la lotta per lo Scudetto? La Juve può ancora rientrare in questo discorso?
“È chiaro che ora ci sono tanti punti di distacco dalle prime posizioni. Lì davanti c’è l’Atalanta che se continua così è difficile da riprendere per tutti. Poi c’è l’Inter che per me resta comunque la strafavorita. Diventa difficile, ma chiamandosi Juventus deve provare sempre a lottare”.
Capitolo Nazionale: quale futuro attende gli azzurri dopo gli ultimi risultati post Europeo?
“Da quello che si vede sembra che l’Italia si sia rimessa sulla strada giusta. Spalletti è molto bravo e intelligente, ha capito che evidentemente all’Europeo qualcosa non andava. Ha cominciato un nuovo corso su un’altra strada, con calciatori che ora vedo ancora più partecipi. Il CT sta trovando le soluzioni migliori in questo momento”.
Notizie
Alessandro Gabrielloni (Como): da bomber a pizza sul Tg1
Dal calcio alla pizza è davvero un attimo: ieri sera sul TG1, edizione serale, protagonista Gabrielloni con la pizza Gabrigol, ideata lo scorso maggio nella sua regione (le Marche) per celebrare la storica cavalcata fino alla Serie A. Veramente una sorpresa inaspettata ieri sera durante il TG1 delle ore 20. La Pizza Gabrielloni interamente riservata al goleador Made in Marche e bandiera del Como – lanciata a maggio proprio per omaggiarlo nel migliore dei modi – ha conquistato stavolta i riflettori del TG1. Il bomber Alessandro Gabrielloni – “giustiziere” domenica della Roma di Dybala con gol e assist – sta facendo parlar di sé in queste ore. E non poteva non esserci grande entusiasmo, come da previsione, nelle Marche, tra Jesi (sua città natale) e Porto Recanati, dove il locale Zia Emilia del deus ex machina Danilo Capitanelli (di cui l’altro bomber marchigiano Walid Cheddira è cliente abituale) ha voluto celebrare l’eccellenza Made in Marche dedicandogli una gustosa pizza, su nostra idea. Qui è possibile rivedere il TG1 di ieri sera
LA PIZZA GABRIGOL UNO SPETTACOLO: TG1 COME PER LA PIZZA WALID CHEDDIRA (ALTRO BOMBER MADE IN MARCHE)
PARLA LA SORELLA DI ALESSANDRO GABRIELLONI (MARTA)
Intanto la sorella di Alessandro si è espressa così ai nostri microfoni. “Siamo tanto felici in famiglia, questo gol lui lo cercava, lo voleva”, così in esclusiva Marta Gabrielloni. “Mio fratello è stato bravo a saper aspettare il momento giusto, perché comunque sapeva che sarebbe arrivato”. Veramente una grande emozione in casa Gabrielloni.
“E realizzare il gol contro la Roma è stato ancora più bello, perché dall’altra parte c’era un certo Dybala. Ale è per così dire molto appassionato di Paulo, non lo nascondo. E’ stato un gol più ‘affascinante’ soprattutto perché realizzato tra le mura amiche, davanti ai propri tifosi, sotto la curva. E più bello anche perché c’erano i miei genitori allo stadio ed era davvero parecchio tempo che non ‘salivano’… Una giornata veramente molto emozionante. Come se non bastasse, mio padre e mia madre mi hanno chiamato subito dopo il gol con una voce piena di emozione”.
“ALE STRAORDINARIO. E QUEL GESTO PER NICO PAZ…”. L’EMOZIONE DELLA FAMIGLIA GABRIELLONI IN QUESTE ORE AI NOSTRI MICROFONI
Marta Gabrielloni prosegue, elogiando Alessandro Gabrielloni (‘San Gabrielloni‘, come lo chiamavano ai tempi di Taranto): “Indubbiamente questo gol contro la Roma serviva tanto, d’altronde era un momento non proprio semplice per la squadra. Quindi è una rete che incarna ancor più peso specifico e valore. Non voglio parlare tanto del gol realizzato da Ale, bensì del gesto compiuto da mio fratello. Poteva fare la doppietta e invece ha voluto passare la palla al compagno che ha realizzato il due a zero. Io penso che di base ci sia una sola cosa: credo che in quel gesto si riconosca nel migliore dei modi il significato dell’essere capitano di una squadra.
In altre parole il significato di essere tra virgolette un leader dello spogliatoio e l’importanza del gruppo. Come dice anche Ale una gioia è più bella se condivisa. Ripeto, bellissimo il gesto di passare il pallone al compagno Nico Paz per il due a zero, riconoscendo comunque anche quanto Nico sia fondamentale per il team. Che altro dire, sarò di parte ma… penso che questo gesto metta in evidenza ancor di più quanto sia straordinario mio fratello Ale”. E non dimentichiamoci nemmeno della pizza-pazza ‘Gabrigol” (SOTTO) dedicata al bomber del Como. Che incredibile storia la sua! Sotto una recente intervista a Gabrigol del Como in occasione del Premio Renato Cesarini, ‘inventore’ Zona Cesarini (2024).
Serie A
Bologna, altro stop per Ndoye: gli esiti degli esami
Non arrivano buone notizie per il Bologna di Vincenzo Italiano. L’esterno svizzero si è fermato a causa di un infortunio nel match con la Fiorentina.
Altro giro, altro stop per Ndoye. Il giocatore del Bologna durante il match contro la Fiorentina, vinto per 1-0, è uscito anzitempo dal campo a causa di un problema alla caviglia.
L’esterno svizzero era da poco tornato a disposizione dopo il duro colpo subito nel match dell’Olimpico contro la Roma nella gara prima dell’ultima sosta dovuta alle nazionali, che lo ha costretto a rimanere ai box per circa due settimane.
Il giocatore questa mattina si è sottoposto agli esami strumentali di rito che hanno evidenziato una distorsione della caviglia sinistra. Sicuramente l’ex Basilea non sarà a disposizione di mister Italiano per la sfida esterna contro il Torino, in programma sabato 21 dicembre alle 15.
Per i tempi di recupero bisognerà aspettare qualche giorno: le sue condizioni verranno rivalutate in settimana.
Bologna, il bollettino medico
“Sono ripresi oggi i lavori dei rossoblù in preparazione alla trasferta di Torino. I ragazzi di Mister Italiano hanno svolto attivazione, esercitazioni tecniche e partitella a metà campo. Allenamento differenziato per Juan Miranda, Michel Aebischer, Oussama El Azzouzi, Riccardo Orsolini. Gli esami cui è stato sottoposto Dan Ndoye hanno evidenziato una distorsione della caviglia sinistra: nel corso della settimana le sue condizioni saranno rivalutate.”
Serie A
Serie A, il golazo di Che Adams è solo l’ultimo: tutti i goal da più lontano degli ultimi 20 anni
La rete da centrocampo di Che Adams che ha regalato i tre punti al Torino è solo l’ultimo di una lunga serie di reti da lontanissimo: i goal segnati in Serie A.
Nell’ultimo turno di Serie A, il Torino ha conquistato i tre punti, che mancavano da diverso tempo, grazie alla rete super di Che Adams con il quale ha piegato l’Empoli al Castellani. Una prodezza da ben 48 metri che entra di diritto nell’albo delle reti segnate da più lontano nelle ultime 20 stagioni di campionato, dal 2005/06.
Il goal vittoria dell’ex attaccante del Southampton è solamente il settimo di questa speciale classifica. Al primo posto a comandare troviamo Facundo Roncaglia, che nel lontano gennaio 2013 in un Fiorentina–Napoli mise a segno una rete da ben 61,48 metri. Secondo posto sempre per un giocatore della Viola con dieci anni di differenza.
Infatti, il 27 febbraio 2023 Cristiano Biraghi mise a segno un goal di 57,91 metri nello 0-3 finale contro l’Hellas Verona. A chiudere il podio troviamo l’interista Dimarco: la scorsa stagione il laterale nerazzurro nel match contro il Frosinone si iscrisse al tabellino marcatori con un bolide dai 54,89 metri.
Presenti nella classifica anche la rete di Koopmeiners in Atalanta–Monza (5-2 finale) e quella di Josip Ilicic, datata 25 gennaio 2020, nel pesante 0-7 inflitto dai bergamaschi al Torino. Inoltre, c’è anche il golazo di Miralem Pjanic in un derby tra Roma e Lazio del lontano 2012.
Serie A, i goal segnati da più lontano
- 61,48 m – Facundo Roncaglia (Fiorentina-Napoli 1-1, 20 gennaio 2013)
- 57,91 m – Cristiano Biraghi (Hellas Verona-Fiorentina 0-3, 27 febbraio 2023)
- 54,89 m – Federico Dimarco (Inter-Frosinone 2-0, 12 novembre 2023)
- 51,64 m – Dejan Stankovic (Genoa-Inter 0-5, 17 ottobre 2009)
- 50,21 m – Teun Koopmeiners (Atalanta-Monza 5-2, 4 giugno 2023)
- 49,01 m – Josip Ilicic (Torino-Atalanta 0-7, 25 gennaio 2020)
- 48,80 m – Che Adams (Empoli-Torino 0-1, 13 dicembre 2024)
- 48,76 m – Pasquale Foggia (Catania-Reggina 1-4, 18 marzo 2007)
- 47,99 m – Miralem Pjanic (Lazio-Roma 3-2, 11 novembre 2012)
- 47,89 m – Francesco Cassata (Chievo-Sassuolo 1-1, 4 aprile 2018)
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