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Roma: tra Allegri e Ancelotti si pensa al Ranieri bis?

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Ancelotti roma

Il direttore sportivo giallorosso è alla ricerca del prossimo allenatore della Roma, ma l’attuale rendimento di Ranieri potrebbe cambiare le carte in tavola?

La Roma torna a vincere, anzi a stravincere, in Serie A. Dopo lo scivolone di Como i giallorossi si rialzano in campionato con un roboante 5-0 ai danni del Parma. Un altra goleada dopo quella inferta lo scorso mercoledì alla Sampdoria in Coppa Italia.

La prova di ieri all’Olimpico della squadra di Ranieri è stata senz’altro una delle più convincenti di questa complicata stagione. Nonostante i parmensi non stessero attraversando sicuramente un momento brillante, la Roma ha sembrato mostrare un gioco fluido, e a tratti quasi spettacolare.

Ai 60.000 tifosi giallorossi infreddoliti la Roma ha dato finalmente l’impressione di aver ritrovato la voglia di divertirsi nel giocare a calcio, ed il pubblico ha percepito questo salutando con un lungo applauso la squadra al termine del match.

Tutto merito della cura Ranieri? Sicuramente il suo ritorno sulla panchina romanista ha avuto un effetto positivo nella testa e nelle gambe dei calciatori. Lo dimostrano i risultati e le prestazioni, se si esclude quella del secondo tempo in terra comasca.

Nella gara contro il Parma il tecnico testaccino ha anche voluto dare un chiaro segnale a tutta la squadra della sua soddisfazione, iniziando e finendo il match con gli stessi undici uomini, che hanno risposto positivamente. Il momento positivo della Roma si vede anche attraverso la gestione dello spogliatoio, dal capitano Lorenzo Pellegrini in poi. Anche in questo si percepisce la saggezza e l’esperienza di Ranieri, che ha scelto di affidarsi a chi poteva dargli più sicurezze sul campo dal punto di vista mentale e caratteriale.

Anche il direttore sportivo Florent Ghisolfi ha voluto elogiare il lavoro di Ranieri nel post gara contro il Parma: “L’allenatore più importante per oggi è mister Ranieri. Sta facendo un lavoro incredibile. Per il futuro faremo la scelta giusta, ma per farlo dobbiamo essere attraenti e dimostrare di avere le idee chiare.”

Allegri, Ancelotti o…Ranieri?

Huijsen

Milan, Italy. 19/03/2023. Italian SerieA Football Championship. Inter VS Juventus 0-1. Massimiliano Allegri, coach Juventus.

Il primo nome sulla lista è sempre quello di Massimiliano Allegri. Il profilo del tecnico toscano potrebbe essere l’ideale per garantire esperienza e gestione dello spogliatoio, ma su di lui la concorrenza è forte, specie quella del Milan e di alcuni club di Premier League. L’ex tecnico bianconero è stato avvistato qualche giorno fa con Ubaldo Righetti, ex calciatore giallorosso dall’1981 al 1987. Un incontro che ha fatto sognare i tifosi romanisti, ma l’allenatore livornese non ha rilasciato dichiarazioni in merito.

Carlo Ancelotti ( foto KEYPRESS )

La suggestione in casa Roma porta il nome di Carlo Ancelotti. Il tecnico emiliano sta attraversando il momento più difficile della sua carriera spagnola con il Real Madrid, ed il suo contratto con il club madrileno scadrà nel 2026. Anche se lo stesso Ancelotti l’anno scorso aveva dichiarato che la panchina dei blancos sarebbe stata l’ultima della sua carriera, è altrettanto vero che la sfida di allenare la sua ex squadra con la quale ha vinto uno scudetto nel 1983 potrebbe essere allettante.

Eppure il rendimento di Claudio Ranieri e l’impatto immediato che ha avuto sulla squadra potrebbe essere un fattore determinante nel spingere Ghisolfi a pensare un prolungamento di contratto. Di certo molto dipenderà dalla volontà dello stesso tecnico ex Leicester e dai risultati che arriveranno in questa stagione. Un piazzamento in Europa tramite il campionato sembra difficilissimo ma non impossibile, ma l’andamento in Coppa Italia ed in Europa League potrebbero convincere la dirigenza romanista (o chi ne fa le veci) a puntare per il futuro ancora su Sir Claudio.

 

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Parma, da uomo mercato ai fischi del Tardini: la caduta di Dennis Man

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Parma-Torino, Man

Il Parma cade in casa contro il Como e trova la seconda sconfitta dall’arrivo di Chivu in panchina. Tra i protagonisti, in negativo, Dennis Man.

Il Parma cade al Tardini contro il Como e perde una grossa chance per ipotecare la salvezza.Il vantaggio sulla zona retrocessione resta comunque rassicurante, ma molto si deciderà nel prossimo turno, quando i crociati affronteranno l’Empoli. È la seconda sconfitta dall’arrivo in panchina di Chivu, ma la prestazione nel complesso è stata incoraggiante. Tante occasioni create e una clamorosa nel recupero, sprecata da Dennis Man.

Parma

Benevento, Italy, April 03, 2021. Dennis Man player of Parma, during the match of the Italian football league Serie A between Benevento vs Parma final result 2-2, match played at the Ciro Vigorito stadium in Benevento. Credit: Vincenzo Izzo/Alamy Live News

Parma, i fischi per Man e un addio ormai scritto

L’esterno rumeno, entrato per cambiare la partita, ha fallito da due passi il gol del pareggio e ha accusato il colpo. Un errore che ha scatenato i fischi di una parte del Tardini, con il rumeno che ha forse toccato ieri il punto più basso del suo percorso in gialloblù. 

Man non segna dal primo dicembre contro la Lazio e da settimane è finito nel mirino dei tifosi, che gli contestano l’atteggiamento, la mancanza di determinazione e l’assenza di spirito battagliero. Il tutto derivato, probabilmente, da un mercato di gennaio in cui il giocatore, corteggiato a lungo dalla Fiorentina, avrebbe voluto cambiare aria.

Da quel momento, infatti, il rendimento dell’esterno è calato non di poco, e il cambio modulo delle ultime settimane non l’ha di certo aiutato. 

Ieri si è vista tutta la sua frustrazione quando, dopo il fischio finale, Man è scoppiato in lacrime. Ha sfogato la rabbia in panchina e poi è andato sotto la curva, dove ha ricevuto l’abbraccio e l’incitamento dei compagni. Un segnale forte da parte del gruppo, in un momento molto complicato per lui. 

A fine stagione l’addio sembra ormai inevitabile. Le big che lo seguivano a gennaio, però, adesso sono molto più lontane. 

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Cagliari, incubo palle inattive: nessuno fa peggio in A

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Cagliari deiola

Il Cagliari cade in casa contro l’Udinese e conferma la sua fragilità difensiva: è la squadra che ha subito più gol su palla inattiva in Serie A.

Dopo il grande successo ottenuto una settimana fa in casa dell’Hellas Verona, che aveva messo un’importante ipoteca sulla salvezza, il Cagliari è caduto nuovamente. Stavolta in terra sarda, contro un’Udinese che non vinceva da due mesi. 

A decidere il match è stato il gol del 2-1 di Kristensen, al primo centro in Italia, che ha deviato di petto un calcio d’angolo battuto da Kamara. In precedenza, Zarraga aveva portato in vantaggio i friulani e Zortea aveva firmato il momentaneo 1-1.

Cagliari

DAVIDE NICOLA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Cagliari, dato shock: 19 gol subiti su palla inattiva

La rete di Kristensen è solo l’ennesimo gol incassato su calcio piazzato da parte dei rossoblù. Con quello di ieri, salgono a 19 i gol subiti in queste situazioni: nessuno ha fatto peggio in campionato. Un dato che conferma una fragilità ormai cronica. 

Si sente spesso ripetere che i gol su palla inattiva rappresentino circa il 30% delle reti realizzate da una squadra nell’arco di una stagione. Per il Cagliari, però, questo dato si ribalta in negativo: sui 51 gol subiti finora, quasi il 40% è arrivato da calcio piazzato. 

Una percentuale allarmante che mette in luce una chiara fragilità strutturale nella fase difensiva della squadra di Nicola, che troppo spesso sbaglia in marcatura e nella gestione delle seconde palle. 

È un aspetto su cui si dovrà lavorare con attenzione nella prossima stagione, perché quando si lotta per la salvezza ogni gol può fare la differenza.

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Roma, qual è il nome giusto per la panchina del futuro?

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La Roma sogna la Champions in questo finale di campionato, ma intanto la dirigenza guarda al futuro. Il primo passo sarà scegliere il successore di Ranieri.

Il campionato volge ormai al termine, con sole quattro partite ancora da giocare. In casa Roma, se Ranieri e i suoi ragazzi sono completamente concentrati sulla corsa Champions League, con la Juventus avanti di appena due punti, la società continua a lavorare in vista del futuro e, soprattutto, sulla scelta del prossimo allenatore. 

Ranieri ha già annunciato il suo ritiro a fine stagione, questa volta in maniera definitiva, e i giallorossi dovranno quindi ripartire da una nuova guida. 

Sono tanti i nomi accostati alla Roma nelle ultime settimane, ma quale potrebbe essere davvero quello giusto? Partendo dall’idea della società di voler costruire un progetto almeno triennale, com’era in programma di fare anche con Mourinho e De Rossi, i primi nomi che vengono in mente sono quelli degli allenatori più giovani ed emergenti, come Farioli o Cesc Fabregas.

Roma

VINCENZO MONTELLA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tra Farioli e Fabregas spunta Montella

Farioli, però, sembra orientato a restare in Olanda: è vicinissimo alla vittoria del campionato con l’Ajax e la qualificazione alla prossima Champions è ormai sicura. Fabregas, invece, è finito nel mirino di diversi top club, tra cui Milan e Bayer Leverkusen, ma sembra propenso a continuare al Como, dove può crescere con tranquillità e dove gode della fiducia incondizionata della società. 

Un’altra opzione intrigante è quella di Montella, soprattutto per il suo legame con l’ambiente giallorosso, ma le sue ultime esperienze non troppo fortunate in Serie A lasciano più di qualche perplessità. E la Roma, adesso, non può permettersi di sbagliare ancora.

Roma

Head Coach of AC Milan Stefano Pioli during italian soccer Serie A season 2019/20 of AC Milan – Photo credit Fabrizio Carabelli /LM

Roma, tornano in ballo le certezze: Pioli, Sarri e Gasperini

Ecco che allora tornano a prendere quota profili più esperti e vincenti, come Gasperini, Sarri e Pioli. Fino a poche settimane fa l’allenatore dell’Atalanta sembrava il candidato numero uno, ma la pista si è un po’ raffreddata, e non è escluso che il tecnico possa restare a Bergamo fino al termine del contratto nel 2026. 

Pioli e Sarri, invece, dividono un po’ la piazza per via del passato sulla panchina della Lazio, ma il loro valore tecnico non è in discussione. 

Pioli, in particolare, sembra uno dei nomi in pole: ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani ma anche di saper gestire i campioni, come ha ampiamente dimostrato al Milan, con cui ha vinto lo scudetto nel 2022 e ha raggiunto la semifinale di Champions l’anno successivo. Ora è all’Al-Nassr, ma il suo addio a fine stagione, se non addirittura prima, appare quasi scontato, e lui ha voglia di tornare ad allenare in Italia. 

Sarri, invece, ha mostrato un grande calcio sia al Napoli che alla Lazio, e ha vinto con Juventus e Chelsea. Il suo nome, però, è da tempo in orbita Milan, quindi ad oggi sembra più facile vederlo in rossonero. 

In ogni caso, la Roma è al lavoro: il nome giusto va scelto con attenzione.

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