Serie A
Milan, il padre di Terracciano: “Si sa adattare. Cessione? Non sappiamo nulla”
Il padre del difensore del Milan Filippo Terracciano parla della duttilità di suo figlio e non sa nulla di un’eventuale cessione a gennaio.
Nell’ultima partita di campionato contro l’Hellas Verona, vinta 1-0 col gol di Reijnders, il tecnico del Milan Paulo Fonseca ha schierato Filippo Terracciano da titolare nel ruolo inedito di mediano, accanto a Youssouf Fofana. Il 21enne, ex della gara, ha risposto con un’ottima prestazione.
Milan, il momento di Filippo Terracciano raccontato dal padre
Antonio Terracciano, papà del giocatore del Milan, ha parlato a MilanNews.it del momento di suo figlio in rossonero e della partita speciale del Bentegodi: “Credo che in Filippo abbiano visto qualcosa di diverso. Perché ha questa qualità di mettere a disposizione tutte le doti che ha, tutto il suo sapere calcistico a disposizione del tecnico. E giocatori così sono sempre apprezzati dall’allenatore, perché dove c’è bisogno lui si adatta, cercando di fare il massimo senza obiettare. Se c’è da giocare a sinistra, gioca a sinistra. A Verona ha fatto anche il centrale difensivo“.
Sui primi sei mesi difficili
“Passare dal Verona al Milan fu un salto importante che ci colse di sorpresa. C’è ancora bisogno di tempo perché il mondo Milan è completamente diverso dalla realtà di Verona. Alcuni magari a 20 anni sono già maturi per certi contesti, Filippo si è trovato in un mondo che doveva conoscere. E ha avuto da subito grande umiltà, lavorando senza dire nulla e accettando tutte le decisioni, anche le critiche. E nella testa tanta voglia di migliorarsi“.
Su un’eventuale cessione a gennaio
“A oggi da parte della società non ci è arrivato nulla. So che ci sono delle richieste ma a Filippo non è stato detto nulla. Lui dice sempre che se la società lo vuole, rimane. E a oggi non ci è stata comunicata nessuna decisione circa prestiti o cessioni. Resta? Nel calcio da un giorno all’altro cambia tutto, possono capitare situazioni, dinamiche che non conosciamo. Ma come detto non ci è arrivata nessuna comunicazione in merito“.
Serie A
Cagliari, Orsi: “Salvezza difficile, contro l’Inter il giusto coraggio”
L’ex portiere Fernando Orsi sostiene che se il Cagliari continuerà di questo passo faticherà a salvarsi. Contro l’Inter servirà la giusta dose di coraggio.
Reduce da 4 sconfitte di fila tra campionato e Coppa Italia, il Cagliari si prepara a ospitare l’Inter nella 18a giornata di Serie A, l’ultima del 2024. I campioni d’Italia vengono invece da 4 vittorie consecutive in campionato. Nella scorsa stagione la squadra di Simone Inzaghi si impose per 2-0 all’Unipol Domus, mentre al ritorno a San Siro finì 2-2.
Cagliari-Inter: cosa si aspetta Fernando Orsi
Proprio sul match si è soffermato Fernando Orsi, ex portiere di Roma e Lazio: “Se i sardi vanno avanti di questo passo sarà dura salvarsi, anche perché le partite a disposizione per recuperare punti saranno sempre di meno. Lo scontro con l’Inter non sembra esattamente l’occasione giusta per rilanciarsi… Ma i giocatori dovranno ugualmente cercare a tutti i costi un risultato positivo” ha dichiarato a Tuttocagliari.net.
I sardi affronteranno i nerazzurri con coraggio o con timidezza?
“Va bene il coraggio, ma bisogna vedere di che tipo. Se l’idea è quella di approcciare la sfida come ha fatto la Lazio all’Olimpico, allora forse conviene essere un po’ meno coraggiosi… Serviranno sia coraggio che la giusta dose di paura. Il Cagliari col Milan sembrava spacciato, invece ha pareggiato con merito. Col Napoli nonostante i 4 gol subiti ha costruito almeno 5-6 palle gol nitide. L’Inter è tra le corazzate d’Europa, ma per i sardi è arrivato il momento di raccattare punti giocando non solo di fioretto, ma anche di spada“.
Serie A
Torino, Vanoli “Ilic è un giocatore con qualità importanti ma deve imparare a mettere la squadra davanti”
La vittoria di Empoli ha rappresentato un caso. Il Torino è tornato a perdere, stavolta contro il Bologna. Dopo il match Vanoli ha espresso parole forti su Ilic
Nelle ultime partite nessuno ha fatto peggio del toro in Serie A, con 5 goal segnati in 10 partite giocate, è attualmente uno dei peggior attacchi all’interno dei top campionati europei. Nel match che ha aperto il sabato di Serie A giocato dal Torino contro il Bologna (partita persa poi 2-0), il Toro ha mostrato ancora una volta di essere nettamente inferiore rispetto al suo avversario, sia sul piano tattico che su quello prestazionale.
Malgrado la sconfitta, i granata erano riusciti a mantenere l’equilibrio almeno fino alla metà del secondo tempo, quando le scelte di Vanoli hanno scaturito una vera e propria mazzata, ed hanno fatto deragliare le speranze di vittoria. L’allenatore varesino ha fatto entrare in ordine Adams, Vlasic, Ilic e Njie (oltre che Mergim Vojvoda) senza però riuscire a dare la scossa necessaria ad indirizzare la partita nella direzione giusta.
Le parole di Vanoli
Le parole di Vanoli rilasciate in conferenza sottolineano il disappunto nei confronti del serbo, che nonostante il rientro dall’infortunio tendono a ricalcare una probabile bocciatura in arrivo per l’ex Hellas Verona. Di seguito le parole del tecnico:
“Ilic è un giocatore con qualità importanti ma nel calcio le qualità sono fine a se stesse, deve imparare a mettere la squadra davanti” a “Ho schierato Karamoh e Gineitis per un motivo, la voglia che mettono. Tutti stanno dando il massimo: non guardo 12 persone, ma chi merita gioca”.
La dimostrazione di quanto dichiarato dall’allenatore si ritrova nei 30 minuti contro il Bologna, durante i quali Ilic è sembrato spesso svogliato e in totale assenza di concentrazione.
Fattori che anche per un giocatore che si posiziona al secondo posto come acquisto più oneroso del suo club, possono costare la panchina e una inevitabile discesa nella gerarchie.
Serie A
Milan, la parabola di Okafor: da amuleto a esubero I Lo svizzero è pronto a salutare
Milan, Noah Okafor potrebbe salutare i rossonerii addirittura a gennaio. Lo svizzero, importate pedina con Pioli, sta deludendo con Fonseca ed è candidato a una cessione. Insieme a lui, anche Samuel Chukwueze.
Nonostante l’avvio avesse lasciato buone sensazioni (il gol al Torino alla prima giornata), Noah Okafor è finito, ben presto, dietro nelle gerarchie del Milan.
Gli infortuni e i tanti equivoci tattici di quest’anno certo non hanno aiutato, ma lo svizzero non ha comunque soddisfatto i dirigenti rossoneri, pronti a cederlo già a gennaio insieme a Samuel Chukwueze.
Un epilogo che in pochi si sarebbero aspettati, soprattutto dopo i 6 gol messi a segno nella scorsa stagione. La maggiore parte, è bene ricordarlo, da subentrato. Un gregario prezioso, chiamato all’occorrenza a svolgere i compiti di Rafael Leao per non abbassare la qualità della fascia mancina.
Pochi mesi dopo, il mondo di Okafor si è letteralmente rovesciato. Le partite saltate per infortunio e alcune prestazioni sottotono sembrano aver declassato l’ex Salisburgo.
Massara e Furlani proveranno a recuperare l’investimento fatto nella scorsa estate. Per monetizzare una cessione che, a questo punto, sarebbe congeniale a entrambe le parti.
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