Serie A
Altobelli: “Le nuove formule della Champions? fanno schifo”
Alessandro Altobelli ha rilasciato un’intervista dove ha parlato di Lautaro, del campionato e della Champions League: “L’Inter penso vincerà lo Scudetto”.
L’ex attaccante dell’Inter Alessandro Altobelli ha parlato del momento dei Lautaro Martinez, della corsa scudetto e del nuovo formato della Champions League. Un calciatore che ha calcato per 11 anni il terreno di San Siro e segnato la bellezza di 128 gol con la maglia nerazzurra, sa sicuramente dare dei buoni consigli e dire la sua sul periodo no dell’attuale capitano dell’Inter.
Altobelli su Lautaro Martinez
Alessandro Altobelli ha parlato così del momento del bomber argentino: “Quando non fai gol per due partite, poi nella terza comincia già a diventare un problema se non segni. Perché non hai più la fiducia e anche se hai fatto 150 gol ti sembra che non conti più. Di cosa hai bisogno in quei momenti? Di un gol del cavolo, tipo io magari sfruttavo un rimpallo o una respinta corta del portiere per un gol facile. L’attaccante viene giudicato per i gol”.
In seguito, rimanendo sul tema attaccanti, ha affrontato il tema del non ottimo impatto che ha avuto Taremi nel mondo Inter e del poco spazio che sta trovando: “Partiamo dire che lui non è Lautaro, il Portogallo è il Portogallo, ma non lo dico per sminuire: in Italia i gol ti trasformano e gli attaccanti vengono giudicati per quello. Io se vincevo e non facevo gol ero sì contento per la squadra, ma poi non potevo essere contento senza gol miei. Per gli attaccanti non è semplice”.
La corsa scudetto e la nuova Champions League
Successivamente, ha detto la sua sulla tanto contesa corsa scudetto: “Ci sono squadre che si sono rinforzate come Atalanta e Napoli. Personalmente penso che l’Inter abbiano qualcosa in più delle altre, alla fine penso che la spunterà ancora l’Inter”.
Infine, Altobelli ha espresso un parere durissimo sul nuovo formato della Champions: “Non mi piace la nuova formula, è tutto sbagliato. Ridateci gli scontri diretti della vecchia Coppa dei Campioni, noi a volte eravamo usciti anche al primo turno. L’Inter penso vincerà lo Scudetto e mi auguro che cambino le formule della Champions, perché fanno schifo. I cambiamenti li fanno per i soldi, ma i tifosi vogliono vedere le belle partite. Spero che l’Inter comunque possa andare più lontano possibile in Europa“.
Serie A
Roma: ecco perchè Cristante è ancora out
Per la trasferta della Roma contro il Milan Ranieri dovrà fare ancora a meno del centrocampista: l’infortunio alla caviglia è più serio del previsto.
L’ultima apparizione di Bryan Cristante con la Roma è datata 2 dicembre, quasi un mese fa. Nella gara interna contro l’Atalanta il centrocampista giallorosso era stato sostituito per una forte distorsione alla caviglia, e da quel momento in poi l’ex Benfica è stato costretto a districarsi tra infermeria e lavoro a parte.
Cristante non ci sarà nemmeno contro il Milan, nella trasferta di domenica che vale il diciottesimo turno di Serie A. La notizia l’ha data lo stesso Claudio Ranieri quest’oggi in conferenza stampa.
La verità sull’infortunio di Cristante
Come mai Bryan Cristante non ha ancora fatto rientro in gruppo a quasi un mese dal suo infortunio alla caviglia? Secondo il quotidiano La Repubblica lo staff medico giallorosso avrebbe commesso un errore di valutazione. Il dottor Roberto Vannicelli ed il dottor George Ahlbaumer hanno ritenuto che l’infortunio alla caviglia del n.4 romanista potesse risolversi con terapie conservative ed alcuni giorni di riposo.
Il versamento sulla caviglia di Cristante, però, faceva fatica a riassorbirsi, ed il secondo test da parte dei medici ha evidenziato una lesione ai legamenti.
Questo spiegherebbe la prolungata assenza di Cristante. Difficile che il suo recupero possa avvenire il 5 gennaio in occasione del derby con la Lazio: più probabile il rientro per la trasferta di Bologna o per la gara successiva in casa contro il Genoa.
Serie A
Lazio-Atalanta: i convocati di Gasperini
L’allenatore dell’Atalanta ha diramato la lista ufficiale degli uomini che prenderanno parte alla trasferta capitolina di domani contro la Lazio.
Domani sera all’Olimpico l’Atalanta affronterà la Lazio, nella gara che vale la diciottesima giornata di Serie A. Un crocevia fondamentale per entrambe le compagini: i biancocelesti vogliono tenere a distanza la Fiorentina, mentre i nerazzurri sono alla ricerca della dodicesima vittoria consecutiva in campionato.
I convocati dell’Atalanta per la sfida contro la Lazio
Per la trasferta di domani Gian Piero Gasperini, tecnico nerazzurro, ha reso nota la lista ufficiale dei convocati.
Bellanova
Brescianini
Carnesecchi
Cuadrado
De Ketelaere
de Roon
Djimsiti
Éderson
Godfrey
Hien
Kolašinac
Kossounou
Lookman
Palestra
Pašalić
Rossi
Rui Patrício
Samardžić
Scalvini
Sulemana
Toloi
Vlahović
Zaniolo
Zappacosta
Serie A
Rosetti: “VAR a chiamata? Ecco come la penso.”
Il capo della divisione arbitrale dell’UEFA ha parlato della possibile introduzione della chiamata del VAR da parte delle squadre durante una gara.
Dopo sette stagioni dalla sua introduzione in Serie A il VAR continua a far discutere in Italia, ma anche in Europa. L’ausilio tecnologico ha limitato gli errori, ma non li ha annullati del tutto.
Proprio del VAR, durante un’intervista a La Stampa, ha parlato Roberto Rosetti, n.1 della divisione arbitrale UEFA.
“Spegnere il VAR? Un opzione impensabile”
“Dobbiamo immaginare cosa sarebbe il calcio se annullassimo tutto quello che si è fatto durante questi anni. Potrebbe esserci il caos.
“Chiamata del VAR? Ecco il mio pensiero”
“Il calcio è un gioco di fluidità, imprevedibilità e ritmo. Il VAR interviene una volta ogni tre partite. Se agli allenatori delle due squadre si desse la possibilità di intervenire due volte in una partita, siamo sicuri che questa non influirebbe sul ritmo della gara? E se ci fosse un errore evidente ed i challenges a disposizione da parte degli allenatori fossero terminati? Potrebbe generare più equivoci. Da anni stiamo lavorando per rendere le partite più veloci e con meno interruzioni.”
“Stanchi del mobbing verso gli arbitri”
“La riforma secondo cui il capitano è l’unico a poter chiedere spiegazioni è stata approvata. Un progetto semplice ma cruciale per l’immagine del calcio.”
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