Serie A
Juventus, la Supercoppa e l’obbligo di provarci: le armi per sollevare il trofeo
Juventus, i bianconeri si preparano a un crocevia stagionale che darà molte risposte. Thiago Motta sfida Inter, Milan e Atalanta per conquistare il primo trofeo della sua stagione.
Dopo poco più di sette mesi dal suo insediamento, Thiago Motta ha la possibilità di regalare alla Juventus il primo trofeo della sua gestione.
Da detentori della Coppa Italia, infatti, i bianconeri sbarcano a Riyadh con undici pareggi alle spalle.
Un “record” che, di fatto, ha fatto mancare alla Signora molti punti quasi al giro di boa della stagione.
Pur essendo imbattuti, i torinesi sono in crisi di identità, e con una amalgama che fatica a trovare la sua conformazione.
Le competizioni a eliminazione diretta, però, sono una storia a se, e la Juventus conta proprio su questo fattore per ambire a strappare il trofeo alle dirette sfidanti.
In particolare all’Inter, che non può nascondersi e vuole fare sua la terza coppa tricolore per importanza.
Nelle (lo sperano dal lato bianconero) due sfide arabe, la Juventus spera di combattere, con le tante individualità, le rivali.
Uno, in particolare, sarà l’osservato speciale: Francisco Conceicao. Riavvolgendo il nastro allo scorso ottobre, infatti, il portoghese e’ stato una vera e propria spina nel fianco nella difesa dell’Inter nel 4-4 di San Siro.
Una delle ultime uscite in cui il terzetto arretrato nerazzurro ha sofferto. Un’arma lusitana che risulterebbe preziosa anche in caso di sfida finale all’Atalanta, partendo dal presupposto di una vittoria sul Milan in semifinale.
Non bisogna dimenticare anche chi e’ in cerca d’autore. Dusan Vlahovic, in Medio Oriente, con addosso il profumo del dentro o fuori, vuole tornare a essere decisivo.
Rossonero sarà il primo scoglio di Thiago Motta, che prima deve pensare a conquistarla la finale. In 180′ la Juventus ha l’opportunità di sterzare e imboccare una strada più tranquilla, magari diretta dolcemente verso i primi quattro posti in classifica.
Serie A
Roma, Capello: “Ranieri? L’Ancelotti romano”
Ospite a Radio Anch’io Sport, l’ex allenatore della Roma Fabio Capello ha commentato la figura e l’operato dell’attuale tecnico in panchina della Roma.
All’indomani del Derby di Roma Fabio Capello, allenatore dei giallorossi dal 1999 al 2004, esalta la figura di Claudio Ranieri, la figura ideale per restituire un po’ di serenità e benessere alla Roma e ai suoi tifosi.
Un tecnico di 73 anni che è tutt’altro che finito. Così Capello: “Ranieri è una persona anziana che sta dando dei consigli a tutti quanti, viene ascoltato e recepito dai giocatori perché tocca le corde giuste. Ranieri è l’uomo adatto per riportare serenità alla squadra, ai giocatori e ai tifosi. Sta dimostrando di capire molto di calcio, i risultati sono una logica conseguenza.
Non è l’età da criticare. Tante volte, in questi casi, si dice che un allenatore è bollito. Era bollito Ancelotti che ora al Real sta vincendo tutto, era bollito Ranieri che sta facendo bene a Roma. L’esperienza è una qualità importante”.
Capello torna a riferirsi al tecnico giallorosso anche quando gli si chiede se consiglierebbe ad Ancelotti di un’esperienza alla Roma come tecnico.
La sua risposta è inequivocabile: “La Roma ha già il suo Ancelotti romano, è Ranieri. E poi ho qualche dubbio che Claudio andrà a fare il dirigente. Se farà bene, magari gli verrà proposto di prolungare ancora di un anno il contratto e probabilmente accetterà, con un ruolo da manager da campionato inglese, tra campo e scrivania. Alex Ferguson, con l’aiuto dello staff, alla fine andava in campo una volta alla settimana. Ranieri può fare lo stesso”.
Non solo Roma: le parole di Fabio Capello a Radio Anch’io
A Radio Anch’io Sport Capello ha commentato anche le recenti performance delle altre squadre di alta gamma.
Del derby di Supercoppa ha detto: “L’Inter contro l’Atalanta mi ha impressionato. Da milanista, dire che l’Inter mi entusiasma mi fa preoccupare. Gioca con una velocità, una determinazione, una qualità che non avevo mai visto all’Inter.
Anche Inzaghi ha esaltato la prestazione dell’altra sera. L’Inter è una squadra che ti mette in difficoltà per la corsa e la forza che mette in ogni contrasto. Aver dominato così l’Atalanta è una grande dimostrazione di forza e condizione.
Il Milan, invece, ha sofferto nel primo tempo con la Juve, poi Conceicao ha capito i problemi che aveva e con delle scelte azzeccate ha dato nuovo vigore alla squadra. Anche nelle dichiarazioni post-partita, mi è piaciuto Conceicao: ha capito cosa deve fare e quali corde toccare per una squadra apparsa un po’ anarchica in molte situazioni che abbiamo criticato nelle settimane precedenti. Ha bisogno di riportare quella umiltà e quell’ordine che forse mancava. Il Milan, comunque, mi sembra inferiore a questa Inter“.
Sulla competizione per lo Scudetto: “Il Napoli può pensare solo al campionato, può curare pregi e difetti durante la settimana. Quando c’è un giocatore stanco, c’è la possibilità di farlo allenare di meno. Conte ha grande esperienza, riesce a tenere tutti sulla corda.
Nella lotta scudetto c’è l’Atalanta. Con la formazione che ha messo in campo in Supercoppa, Gasperini mi ha dato l’impressione di essere molto ambizioso per il campionato. L’Inter ha molta qualità, anche se cambia i giocatori, il livello di qualità rimane sempre alto. Inzaghi può permettersi queste rotazioni, qualche volta forse esagera ma i risultati gli danno ragione e quindi ha ragione lui. Gare da recuperare? Bisogna vedere come i giocatori reagiranno alla stanchezza, saranno molto importanti anche le scelte degli allenatori”.
Sulle difficoltà della Juventus e sull’obiettivo Zirkzee: “Zirkzee è il giocatore che cuce tutto il gioco che vorrebbe fare Thiago Motta. Vlahovic non ha un grande tecnica, è più un uomo d’area di rigore. Se non lo porti in area di rigore, per lui diventa difficile giocare. Quando Motta lo toglie, è perché ritiene che Vlahovic non faccia parte del sistema di gioco che vuole lui, è una scelta sia tattica che tecnica”.
In particolare, sul rapporto tra Motta e la Juve: “Hanno dato credito a tutte le idee dell’allenatore e per ora i risultati non sono quelli che si aspettavano. Motta viene giustamente criticato, anche se nel primo tempo contro il Milan a Riad è stata la migliore Juve di questo periodo“.
Tra le altre cose, Capello ha parlato anche di un suo possibile futuro in panchina: “Mi diverte quello che sto facendo adesso. Anche qualche anno fa con Pizzul, commentando la Nazionale, abbiamo vissuto bei momenti, dentro e fuori dal campo.
Adesso, siccome sono bollito con l’età che ho, non sono da campo. (scherza, ndr). Da dirigente? Magari qualche consiglio penso di essere in grado di darlo. Molte proprietà ora sono straniere e non ti danno tempo, ti segano subito. Ti chiamano e poi ti licenziano subito, senza spiegazioni. Questo metodo americano non mi convince”.
Serie A
Empoli, concluso il girone di andata: D’Aversa si gode il talento di Esposito
Si è concluso il girone di andata anche per l’Empoli di Roberto D’Aversa, il quale è sicuramente soddisfatto della sua squadra. Brilla il talento di Esposito.
Ad inizio stagione c’era chi pronosticava l’Empoli tra le squadre con maggiori possibilità di retrocedere e chi mente. Ai blocchi di partenza i toscani sembravano quasi non essere attrezzati per fare un campionato di un buon livello viste le tante cessioni in estate, ma con il grande lavoro di D’Aversa sono esplosi giovani talenti che stanno rendendo al meglio delle loro capacità.
Dopo un inizio di campionato incredibile, adesso l’andamento della squadra si è un pochino frenato, ma la salvezza sembra essere al momento un problema lontano.
I diamanti dell’Empoli
La rosa dei toscani è ricca di talento e Roberto D’Aversa è molto bravo nel farlo esprimere al meglio. Partendo dalle retrovie, oltre ad un solido Ismajli, si stanno affermando il classe 2002 Viti ed il georgiano 2004 Goglichidze. In mezzo al campo la sorpresa più grande è Anjorin, prodotto del vivaio del Chelsea classe 2001 che ha tutti i presupposti per diventare un grande giocatore ed in una piazza come Empoli ha tempo e modo di migliorare ed imparare.
Anche se sembra ormai essere sull’uscio della porta, non si può non considerare Jacopo Fazzini come uno dei punti di forza di questa prima parte di stagione: piccoletto e brevilineo, dotato di una grande tecnica di base, che sembra essere ormai destinato a vestire un’altra maglietta bianco e azzurra.
Infine, probabilmente il più talentoso e sicuramente il più determinante è Sebastiano Esposito: 7 gol e 1 assist in 15 partite di Serie A. Il giocatore scuola Inter ha trovato finalmente una realtà ed un allenatore che lo mette nelle condizioni di far sbocciare il suo talento e sta sfruttando al meglio la sua occasione di diventare grande.
Serie A
Vieri: “Giusto venire in Arabia per mostrare i progressi della Serie A”
Bobo Vieri da Riyadh ha rilasciato alcune dichiarazioni sul nostro campionato e sulla scelta della Supercoppa Italiana. Leggi con noi le sue parole.
Christian Vieri, ospite al SFS Football Summit, ha parlato del momento storico della nostra Serie A. Secondo l’ex attaccante della Nazionale, gli ultimi risultati sportivi stanno evidenziando una crescita del nostro campionato.
Le parole di Vieri
La crescita della Serie A.
“Penso che sia importante per il calcio italiano essere qui, quello arabo è un grande mercato. Penso che il calcio italiano stia tornando. Negli ultimi anni siamo andati così così ma di recente i club stanno lavorando molto bene. Negli ultimi 3-4 anni le società italiane hanno fatto molto bene: penso ai risultati europei di Inter, Roma, Fiorentina, Atalanta che ha vinto l’Europa League”.
La scelta su Riyadh.
“Io credo che stiamo tornando ai livelli del passato. E’ importante venire qui in Arabia per far vedere i progressi che stiamo facendo. Di recente ho parlato con Di Biagio, che allena l’Under-23 saudita, e mi ha detto che ci sono almeno 6-7 giocatori di grande talento. Penso che sempre più calciatori, in futuro, verranno a giocare in Italia e in Europa in generale”.
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