Le bombe di Vlad
La Roma porta Aouar in Serie A

Alla fine Houssem Aouar ha scelto la Roma: dalla grande Champions League da sogno (nel 2020) alla voglia di lavorare con Mourinho, il classe 1998 si appresta a vivere una nuova e suggestiva avventura. Reduce da una stagione condizionata dagli infortuni, il francese naturalizzato algerino è il gran colpo giallorosso dell’estate, per migliorare la rosa e per restare in linea con il settlement agreement con la UEFA. Arrivato a parametro zero, il giocatore ha firmato un contratto di cinque anni. Duttilità, qualità e tecnica: alla scoperta di Houssem Aouar, la nuova scommessa della Roma di José Mourinho.
Chi è Houssem Aouar?
Houssem Aouar nasce il 30 giugno del 1998 a Lione, in Francia, da genitori algerini. La sua carriera è indissolubilmente legata alla squadra della sua città, l’Olympique Lione, nelle cui giovanili entra a far parte nel 2009. Firma il suo primo contratto professionistico nel 2016, esordendo l’anno dopo, nel febbraio del 2017, in prima squadra, subentrando dalla panchina nel corso della vittoria contro l’AZ Alkmaar in Europa League. Contro gli olandesi arriva anche la prima rete della sua carriera, nel match di ritorno avvenuto una settimana dopo. Esordisce in Ligue 1 il 16 aprile dello stesso anno, in un match contro il Bastia poi vinto a tavolino per gli scontri tra le due tifoserie. Il 23 settembre gioca la prima partita da titolare con la maglia dei francesi. È l’inizio di una lunga esperienza, che lo porta addirittura a giocare una semifinale di Champions League contro il Bayern Monaco nell’edizione 2020, dopo aver eliminato il Manchester City. Nella stessa competizione, Aouar figurerà nella squadra dell’anno.
Aouar alla Roma: decisivo José Mourinho
Per aggiudicarsi Aouar, la Roma ha dovuto fronteggiare una folta concorrenza. Con l’obiettivo di aggiudicarsi uno dei pezzi pregiati del mercato dei parametri zero, insieme ai Giallorossi si sono dati battaglia anche Bayer Leverkusen ed Eintracht Francoforte dalla Germania, mentre in Italia sono da segnalare anche gli interessi di Milan e Juventus.
A risultare decisivo nell’affare, però, è stato il tecnico della Roma, José Mourinho, con il quale Aouar era entusiasta di poter lavorare. È stato proprio grazie al Portoghese che alla fine il franco-algerino ha scelto la capitale, con l’obiettivo di crescere ulteriormente come calciatore.
Numeri e caratteristiche
Houssem Aouar è un giocatore di grande qualità, tecniche e non solo, che lo renderanno molto utile per la Roma dello “Special One”. In carriera ha giocato in diverse posizioni del campo, dalla mezzala al mediano, al trequartista, sempre sfoderando prestazioni continue e di alto livello.
In totale con la maglia del Lione ha totalizzato 231 presenze, 41 gol e 36 assist. Eccelle anche a livello di leadership, essendo divenuto ben presto capitano del club francese, nonostante la giovane età. Non ha grandi caratteristiche fisiche ma piuttosto una grande tecnica, lucidità nella conduzione palla ed un’eccellente visione di gioco.
Anche in fase di non possesso può dare una gran mano: a livello statistico è autore di 3,98 intercetti a partita. Meno bene invece nell’uno contro uno in fase di difesa. Altro punto debole è l’elevazione: con i suoi 175 cm perde molto spesso i duelli di testa, ma affiancato ad un centrocampista più alto tale caratteristica sarà facilmente rimediabile. Incide poco mediamente anche in fase realizzativa: per lui una media di appena 0,9 tiri a partita nel corso dell’ultima stagione, con solo 0,3 da fuori dall’area di rigore.
Dove giocherà Aouar alla Roma?
Le sue caratteristiche tecniche rendono Aouar in grado di giocare in vari reparti del centrocampo e non solo della Roma. Come detto poc’anzi è un giocatore duttile che può giocare a tre come mezzala ma anche a due, e all’occorrenza potrebbe giocare anche più avanti, alle spalle della punta. Considerati i vari problemi fisici della rosa di Mourinho nella scorsa stagione, avere un giocatore di tale versatilità può fare solo comodo. Probabile possa già guadagnare posto nelle gerarchie, scalzando un centrocampista più fisico come Cristante, al fianco di Matic.
(Foto: Depositphotos)
Le bombe di Vlad
Raspadori: L’uomo dei gol decisivi

Giacomo “Jack” Raspadori si conferma ancora una volta l’uomo dei gol pesanti. Con una punizione perfetta, forte e precisa, ha deciso la partita contro il Lecce che va ben oltre la semplice conquista dei tre punti.
Il suo tiro, infilatosi nell’angolino sul lato del portiere, proprio tra la barriera e il palo, ha avuto il sapore di un colpo da campione, di quelli che incidono una stagione.
Non è la prima volta che l’attaccante azzurro si prende la scena nei momenti cruciali: lo aveva già fatto contro la Juventus nel 2023, con un gol passato alla storia come simbolo dello Scudetto conquistato dal Napoli. Ma se in quell’occasione fu solo la ciliegina su un titolo già avviato, questa volta il suo sigillo ha un valore inestimabile: permette agli azzurri di restare a +3 sull’Inter, ma con una partita in meno da disputare.
Un vantaggio prezioso, maturato nel turno più ostico del calendario, in trasferta contro un Lecce in piena lotta per non retrocedere.
Ora mancano tre partite – contro Genoa, Parma e Cagliari – e il sogno Scudetto diventa sempre più concreto. Ma Antonio Conte invita alla cautela. Il tecnico del Napoli, nel post-partita, ha spento subito ogni entusiasmo e ha lanciato un messaggio chiaro, in diretta televisiva e in conferenza stampa:
“Scudetto capolavoro? Lo dirò solo quando sarà realtà. Ho vinto e perso titoli all’ultima giornata. Chi vince scrive la storia, gli altri la leggono.”
Un monito figlio dell’esperienza, ribadito con forza anche nello spogliatoio:
“Sarebbe bellissimo completare tutto, ma non è fatta. Se perdi, brucia per tanto tempo. Se vinci, te lo porti dietro per sempre.”
Parole che rispecchiano la mentalità di un allenatore abituato a lottare fino all’ultimo secondo, e che sa quanto pericoloso possa essere abbassare la guardia proprio adesso. Con tre gare ancora da affrontare, Conte resta il timoniere ideale per guidare il Napoli nella fase finale di questa corsa al titolo.
Lo Scudetto è lì, a portata di mano. Ma la storia, come ha detto il tecnico, va ancora scritta.
(Foto: Depositphotos)
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Napoli: Lo scudetto dipende solo da te

A Napoli si respira di nuovo aria di grande entusiasmo. La vittoria contro il Torino, arrivata grazie alla doppietta di Scott McTominay, ha rilanciato con forza le ambizioni Scudetto degli azzurri.
Il successo per 2-0, arrivato a quattro giornate dal termine del campionato, ha permesso al Napoli di staccare l’Inter in vetta alla classifica, riaccendendo la speranza di tornare sul tetto d’Italia due anni dopo l’ultima volta.
La serata del “Maradona” ha avuto un eroe chiaro: McTominay. Il centrocampista scozzese ha aperto le marcature nel primo tempo, risolvendo con un anticipo fulmineo una mischia nata da una palla vagante di Anguissa.
Il Torino ha provato a reagire con una chance importante per Adams, ma la squadra di Antonio Conteha saputo gestire il momento difficile con intelligenza, mantenendo il possesso palla e rallentando il ritmo.
Poco prima dell’intervallo è ancora McTominay a far esplodere lo stadio: su perfetto cross di Politano, il numero sette firma la sua doppietta personale, portando a undici il bottino di gol stagionali. Un rendimento straordinario per un giocatore che, all’inizio dell’anno, nessuno avrebbe immaginato potesse essere il trascinatore della corsa tricolore.
Ora il sogno Scudetto non è più un semplice miraggio: con solo 360 minuti da giocare, il Napoli ha il destino nelle proprie mani.
La città ci crede, la squadra è compatta e determinata. Il finale di stagione promette emozioni forti, con il Napoli che può essere ormai considerato il candidato numero uno alla vittoria del titolo.
(Foto: Depositphotos)
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Napoli: Lo sliding doors di McTominay

Scott McTominay come volto simbolo della rincorsa Scudetto.
Con una doppietta decisiva, il centrocampista scozzese ha firmato il 2-0 contro il Torino che ha permesso al Napoli di scavalcare nuovamente l’Inter e tornare in testa alla Serie A. Un’altra prova di forza di un giocatore che, al suo primo anno in Italia, sta già lasciando un’impronta indelebile: 12 gol complessivi, 11 dei quali in campionato, numeri da attaccante più che da mediano.
E pensare che l’approdo di McTominay al Napoli è figlio di una sliding door estiva che avrebbe potuto cambiare il corso della stagione.
Era la seconda metà di agosto quando il club partenopeo era vicino all’acquisto di Marco Brescianini dal Frosinone.
L’affare sembrava fatto, poi i rallentamenti nelle visite mediche e l’inserimento dell’Atalanta – che ha chiuso l’operazione in poche ore – hanno costretto la società a rivedere i propri piani.
Il “ripiego”, se così si può chiamare, si è rivelato un autentico colpo da maestro. Per “consolarsi”, il Napoli ha investito tre volte tanto per portare in azzurro Scott McTominay dal Manchester United.
Una scelta forte, voluta anche per dare un segnale chiaro ad Antonio Conte, appena insediato sulla panchina azzurra.
Oggi, quei milioni in più appaiono come il miglior investimento possibile. McTominay è diventato non solo uno dei pilastri del Napoli, ma anche un leader carismatico capace di incidere nei momenti decisivi.
Chi è Scott McTominay?
Cresciuto nelle giovanili del Manchester United, il ragazzo ha fatto il suo debutto in prima squadra nel 2017 sotto la guida di José Mourinho. Da allora, si è affermato come un giocatore versatile, capace di ricoprire più ruoli a centrocampo grazie alla sua forza fisica, abilità difensive e capacità di inserimento in fase offensiva.
Nel corso della sua carriera, ha collezionato numerose presenze sia in Premier League che in competizioni europee, diventando un elemento chiave della squadra. McTominay nasce in Inghilterra, ma grazie alle parentele dei nonni ha scelto di giocare per la Nazionale scozzese, diventandone presto uno dei punti fermi.
Se il Napoli dovesse riuscire a riportare il tricolore all’ombra del Vesuvio, il volto da copertina sarebbe senza dubbio il suo: quello di Scott McTominay, l’uomo che ha trasformato un imprevisto estivo in un capolavoro da Scudetto.
(Foto: Depositphotos)
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