Le bombe di Vlad
Inter, la storia si fa anche così

La storia si fa anche così. Con quel pizzico di follia e sregolatezza che, da che se ne ha memoria, contraddistinguono l’Inter, dai giocatori ai tifosi.
È quanto accade anche stasera, nella bolgia che a San Siro trascina i Nerazzurri in semifinale, a tredici anni di distanza dall’ultima volta.
È nel momento in cui ti illudi (anche se forse qualcuno, ben consapevole, non l’ha fatto) di avere in mano una vittoria agevole che l’Inter rigira la frittata e si fa pareggiare.
Poi per carità, bisogna dirlo che mai come stavolta l’Inter l’aveva gestita la gara, calando solo nel momento in cui, a causa di alcuni cambi e soprattutto di una festa già praticamente iniziata, ha mollato un po’ la presa.
Ma poco, pochissimo importa in una serata così, dove, nella peggior stagione degli ultimi anni, l’Inter entra di fatto nella storia nerazzurra.
Il prossimo passo è ben noto, piantato nella testa e nel cuore, già pesante, di ogni tifoso. Ma per almeno dodici ore è giusto godersi quanto fatto stasera, perché queste sono davvero notti magiche.
Da domani si potrà pensare a chi ci attende e a tormentarsi per la rivincita di quella sfida di vent’anni fa.
Vanno fatti i complimenti a tutti oggi, da Onana, che su quel campo ha dato tutto, arrivando a terminare la partita totalmente spaesato per una botta, fino alla riserva tanto insultata, Correa, che oggi giustamente si prende la sua rivincita.
Il futuro è roseo? No. I problemi sono spariti? Assolutamente no. Ma non cerchiamo sempre i nuvoloni neri all’orizzonte, godiamoci questa luna chiara, che splende nel cielo e diciamocelo tutti insieme: CE L’ABBIAMO FATTA!
(Foto: Depositphotos)
Le bombe di Vlad
Raspadori: L’uomo dei gol decisivi

Giacomo “Jack” Raspadori si conferma ancora una volta l’uomo dei gol pesanti. Con una punizione perfetta, forte e precisa, ha deciso la partita contro il Lecce che va ben oltre la semplice conquista dei tre punti.
Il suo tiro, infilatosi nell’angolino sul lato del portiere, proprio tra la barriera e il palo, ha avuto il sapore di un colpo da campione, di quelli che incidono una stagione.
Non è la prima volta che l’attaccante azzurro si prende la scena nei momenti cruciali: lo aveva già fatto contro la Juventus nel 2023, con un gol passato alla storia come simbolo dello Scudetto conquistato dal Napoli. Ma se in quell’occasione fu solo la ciliegina su un titolo già avviato, questa volta il suo sigillo ha un valore inestimabile: permette agli azzurri di restare a +3 sull’Inter, ma con una partita in meno da disputare.
Un vantaggio prezioso, maturato nel turno più ostico del calendario, in trasferta contro un Lecce in piena lotta per non retrocedere.
Ora mancano tre partite – contro Genoa, Parma e Cagliari – e il sogno Scudetto diventa sempre più concreto. Ma Antonio Conte invita alla cautela. Il tecnico del Napoli, nel post-partita, ha spento subito ogni entusiasmo e ha lanciato un messaggio chiaro, in diretta televisiva e in conferenza stampa:
“Scudetto capolavoro? Lo dirò solo quando sarà realtà. Ho vinto e perso titoli all’ultima giornata. Chi vince scrive la storia, gli altri la leggono.”
Un monito figlio dell’esperienza, ribadito con forza anche nello spogliatoio:
“Sarebbe bellissimo completare tutto, ma non è fatta. Se perdi, brucia per tanto tempo. Se vinci, te lo porti dietro per sempre.”
Parole che rispecchiano la mentalità di un allenatore abituato a lottare fino all’ultimo secondo, e che sa quanto pericoloso possa essere abbassare la guardia proprio adesso. Con tre gare ancora da affrontare, Conte resta il timoniere ideale per guidare il Napoli nella fase finale di questa corsa al titolo.
Lo Scudetto è lì, a portata di mano. Ma la storia, come ha detto il tecnico, va ancora scritta.
(Foto: Depositphotos)
Le bombe di Vlad
Napoli: Lo scudetto dipende solo da te

A Napoli si respira di nuovo aria di grande entusiasmo. La vittoria contro il Torino, arrivata grazie alla doppietta di Scott McTominay, ha rilanciato con forza le ambizioni Scudetto degli azzurri.
Il successo per 2-0, arrivato a quattro giornate dal termine del campionato, ha permesso al Napoli di staccare l’Inter in vetta alla classifica, riaccendendo la speranza di tornare sul tetto d’Italia due anni dopo l’ultima volta.
La serata del “Maradona” ha avuto un eroe chiaro: McTominay. Il centrocampista scozzese ha aperto le marcature nel primo tempo, risolvendo con un anticipo fulmineo una mischia nata da una palla vagante di Anguissa.
Il Torino ha provato a reagire con una chance importante per Adams, ma la squadra di Antonio Conteha saputo gestire il momento difficile con intelligenza, mantenendo il possesso palla e rallentando il ritmo.
Poco prima dell’intervallo è ancora McTominay a far esplodere lo stadio: su perfetto cross di Politano, il numero sette firma la sua doppietta personale, portando a undici il bottino di gol stagionali. Un rendimento straordinario per un giocatore che, all’inizio dell’anno, nessuno avrebbe immaginato potesse essere il trascinatore della corsa tricolore.
Ora il sogno Scudetto non è più un semplice miraggio: con solo 360 minuti da giocare, il Napoli ha il destino nelle proprie mani.
La città ci crede, la squadra è compatta e determinata. Il finale di stagione promette emozioni forti, con il Napoli che può essere ormai considerato il candidato numero uno alla vittoria del titolo.
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Le bombe di Vlad
Napoli: Lo sliding doors di McTominay

Scott McTominay come volto simbolo della rincorsa Scudetto.
Con una doppietta decisiva, il centrocampista scozzese ha firmato il 2-0 contro il Torino che ha permesso al Napoli di scavalcare nuovamente l’Inter e tornare in testa alla Serie A. Un’altra prova di forza di un giocatore che, al suo primo anno in Italia, sta già lasciando un’impronta indelebile: 12 gol complessivi, 11 dei quali in campionato, numeri da attaccante più che da mediano.
E pensare che l’approdo di McTominay al Napoli è figlio di una sliding door estiva che avrebbe potuto cambiare il corso della stagione.
Era la seconda metà di agosto quando il club partenopeo era vicino all’acquisto di Marco Brescianini dal Frosinone.
L’affare sembrava fatto, poi i rallentamenti nelle visite mediche e l’inserimento dell’Atalanta – che ha chiuso l’operazione in poche ore – hanno costretto la società a rivedere i propri piani.
Il “ripiego”, se così si può chiamare, si è rivelato un autentico colpo da maestro. Per “consolarsi”, il Napoli ha investito tre volte tanto per portare in azzurro Scott McTominay dal Manchester United.
Una scelta forte, voluta anche per dare un segnale chiaro ad Antonio Conte, appena insediato sulla panchina azzurra.
Oggi, quei milioni in più appaiono come il miglior investimento possibile. McTominay è diventato non solo uno dei pilastri del Napoli, ma anche un leader carismatico capace di incidere nei momenti decisivi.
Chi è Scott McTominay?
Cresciuto nelle giovanili del Manchester United, il ragazzo ha fatto il suo debutto in prima squadra nel 2017 sotto la guida di José Mourinho. Da allora, si è affermato come un giocatore versatile, capace di ricoprire più ruoli a centrocampo grazie alla sua forza fisica, abilità difensive e capacità di inserimento in fase offensiva.
Nel corso della sua carriera, ha collezionato numerose presenze sia in Premier League che in competizioni europee, diventando un elemento chiave della squadra. McTominay nasce in Inghilterra, ma grazie alle parentele dei nonni ha scelto di giocare per la Nazionale scozzese, diventandone presto uno dei punti fermi.
Se il Napoli dovesse riuscire a riportare il tricolore all’ombra del Vesuvio, il volto da copertina sarebbe senza dubbio il suo: quello di Scott McTominay, l’uomo che ha trasformato un imprevisto estivo in un capolavoro da Scudetto.
(Foto: Depositphotos)
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