Serie A
Roma-Genoa: curiosità e statistiche
Roma-Genoa, match valido per la 21ª giornata di Serie A Enilive, si giocherà allo stadio Olimpico di Roma Venerdì 17 Gennaio alle ore 20:45.
Roma e Genoa sono pronte a darsi battaglia, l’ultimo incrocio nel girone d’andata è terminato in parità, con il Grifone che ha ripreso i giallorossi in pieno recupero con il gol di De Winter. Dalla gara di andata sono cambiate molte cose, in primis i rispettivi allenatori. Vediamo un p0′ di curiosità sulle due squadre.
Curiosità e statistiche di Roma-Genoa
Il Genoa dopo l’esonero di Gilardino e l’arrivo di Vieira sulla panchina ha cambiato marcia. Il Grifone si è allontanato dalla zona retrocessione ed ora si trova ad un punto dai giallorossi, a quota 23 punti. I rossoblù sembrano essere più convincenti in trasferta, dove sono arrivate 4 vittorie (Monza, Parma, Udinese e Empoli), rispetto all’unica vittoria tra le mura amiche (con il Parma per 1-0). Per la Roma invece continua ad essere una stagione tutt’altro che positiva. Dopo ben 3 cambi allenatore (De Rossi, Juric e Ranieri) la storia non è cambiata con i giallorossi che continuano ad essere troppo incostanti nei risultati. Ciò che può tranquillizzare i tifosi è che la squadra allenata da Ranieri, è molto più performante all’Olimpico dove sono arrivate 6 vittorie.
Tutto quello che c’è da sapere sul match
Roma-Genoa è un match storico del calcio italiano, negli ultimi 17 anni la Roma non ha mai perso all’Olimpico con il Grifone tra Serie A e Coppa Italia (15 vittorie e 2 pareggi). Negli ultimi due scontri giocati nella Capitale a trionfare sono stati sempre i giallorossi con il risultato di 1-0 (il 19/05/24 in Serie A e il 12/01/23 in Coppa Italia). Vedremo se i rossublù riusciranno ad interrompere una tendenza negativa che va avanti da ben 17 anni.
Serie A
Cagliari la difesa contro il Lecce c’è: torna Mina, però…
Cagliari: il centrale colombiano indisponibile a Milano ci sarà invece domenica nella sfida contro il Lecce. La squadra però non sarà ancora al completo.
Per lo scontro salvezza di domenica all’Unipol Domus Yerry Mina scenderà in campo.
Assente Luvumbo per infortunio.
I recuperi per il Cagliari
Mina da ieri si è allenato regolarmente nel gruppo.
Anche Pavoletti ha cessato le sedute personalizzate ed è sceso in campo insieme ai compagni.
Situazione Luvumbo
Al contrario l’attaccante angolano si è allenato a parte.
Dunque non ci sono dubbi: salterà il match contro il Lecce.
Fatale lo scontro con De Roon nella partita di martedì scorso in casa contro l’Atalanta, rimediando così un infortunio alla caviglia.
La difesa scelta da Nicola
Pochi cambiamenti dunque rispetto alla formazione scesa in campo col Milan.
Ci sarà Mina al posto di Palomino; riconfermato Felici.
Sulla fascia sinistra dubbio possibili Obert o Augello.
Serie A
Monza-Bologna, è emergenza infortuni per Bocchetti
Monza: si riaccende la speranza salvezza, ma la prossima trasferta al Dall’Ara sarà dura con ben otto indisponibili in squadra. Il ct “Serve continuità”.
Una vittoria importante quella contro la Fiorentina per la squadra di mister Salvatore Bocchetti.
Ma la sfida infermeria si preannuncia ancora più difficile.
Chi può recuperare in casa Monza?
Neanche il tempo di gioire per il 2-1 all’U-Power Stadium contro la Viola, che i biancorossi devono fare i conti con i numerosi indisponibili causa infortunio e non solo.
Il tutto reso più difficile dal fatto che il match sarà uno degli anticipi della 21esima giornata, da giocare a Bologna sabato 18 alle 15.00.
Sicuramente non potranno giocare Dany Mota, Pablo Mari, Luca Caldirola, Samuele Birindelli, Matteo Pessina e Roberto Gagliardini.
Ad aggravare la situazione la squalifica di Pedro Pereira.
Una buona notizia: probabilmente è in recupero Geōrgios Kyriakopoulos.
Il Monza nel dopo-Bologna
I precedenti match sono a favore dei rossoblù: all’andata hanno vinto per 2-1 e negli ottavi di Coppa Italia hanno messo a segno ben 4 gol nella porta difesa da Pizzignacco.
Dopo l’impegno al Dall’Ara dovrà affrontare il Genoa in trasferta e poi l’Hellas Verona in casa.
Al Monza servono disperatamente questi punti per allontanarsi il più possibile dalla zona retrocessione.
Un mister coi piedi per terra
La vittoria contro la Fiorentina ha acceso entusiasmi e alimentato ottimismo, ma Bocchetti vuole mantenere i nervi saldi e la concentrazione alta.
“Lo spirito deve essere quello contro la Fiorentina e consapevoli delle nostre possibilità” ha dichiarato in conferenza stampa.
“Alla ripresa degli allenamenti gliel’ho detto: ‘Abbiamo vinto, bravi, ma ora mettetevi sotto a lavorare perché siamo ancora ultimi’. La vittoria di lunedì, oltre a portare 3 punti, deve essere una fonte di grande energia perché la strada che porta alla salvezza è lunghissima. ”
E conclude “Bisogna dare continuità ai risultati per fare il salto di qualità.”
Obiettivo: collezionare cravatte
“Cosa mi ha detto Adriano Galliani dopo la mia prima vittoria? Mi ha regalato una cravatta come sua abitudine.”
Il Monza deve fare punti per trasformare la speranza della salvezza in qualcosa di più certo.
Serie A
Milan, Pato: “Qui ho tanti ricordi. Leao? Lo sosterrò sempre”
Alexandre Pato, ex attaccante del Milan, ha parlato dei suoi ricordi in rossonero e non nasconde la stima nei confronti di Rafael Leao.
Arrivato al Milan nel 2008 a neanche 19 anni, ha deliziato tutto il pubblico rossonero e non solo a suon di giocate, gol, accelerazioni e tanto altro. Sembrava un predestinato, tanto che si parlava di futuro pallone d’oro, ma purtroppo i numerosi infortuni ne hanno condizionato la carriera fin da giovane. Alexandre Pato è uno dei più grandi what if nella storia del calcio, ma nei suoi anni d’oro ha comunque contribuito in modo determinante alla conquista dello scudetto del 2011.
I ricordi, le differenze col suo Milan e le qualità di Leao: Pato si racconta
Pato è stato ospite di una puntata del podcast BSMT, in cui ha parlato di molti temi tra passato, presente e futuro.
Le emozioni e i ricordi in rossonero
“Quando sono tornato mi ricordavo tutti i posti in cui sono passato. Con la macchina correvo: con il Puma Emerson ci sfidavamo a chi arrivava prima a Milanello. Poi Galliani chiamò il mio agente e mi chiese di smettere di correre. Mi ricordavo di tutto: le vie e le strade di Milanello“.
“Poi ho incontrato la signora che lavorava quando c’ero io, che metteva tutto a posto. Il cuoco, le persone che lavorano lì. Io ho detto a loro: “Vorrei piangere, ma non posso perché c’è la camera che mi guarda” e mi prendono in giro. Però è stato bellissimo. Ero giovane, sono cresciuto lì, quindi tutto quello che vivo a Milano mi fa venire il brivido“.
L’incontro coi giocatori del Milan attuale
“Alcuni li conoscevo solo tramite Instagram. Poi ci siamo visti. Conoscevo Morata da tanto tempo, da quando io sono andato in Cina, anche lui doveva venire, e quindi in quel caso abbiamo parlato. Sono tutti nuovi, ma conoscevo Loftus-Cheek perché ho giocato con lui al Chelsea. Poi gli altri sono tutti nuovi“.
Che differenze ha notato
“C’è qualcosa di diverso, dentro lo spogliatoio soprattutto, qualcosa in più. Poi nel parcheggio. Però per me è sempre uguale. Ci sono meno brasiliani: ho trovato solo Emerson Royal. Quando c’ero io eravamo in 8, oggi c’è solo un brasiliano. Il calcio sta cambiando molto“.
Su Leao
“È un personaggio. Io quando sono arrivato all’età loro ero piccolissimo, loro sono tutti alti. Ho sempre avuto stima di Leao, tifo per lui. Ha tutte le possibilità di portare il Milan in alto, quindi sarò sempre lì a sostenerlo e speriamo che faccia ancora tanti gol per il Milan e lo faccia vincere“.
Il ritorno a San Siro
“Mi hanno fatto entrare nel campo, ti viene voglia di piangere. I tifosi che ti invocano, ti chiedono una foto… Poi avere i miei genitori di fianco, sono rimasti un mese con me poi sono andati via. Sono tornati con me dopo 12 anni a San Siro. Quindi sai, per loro è stato bellissimo. A parte il freddo, è stato bellissimo“.
C’è voglia di tornare a giocare?
“Ho chiesto a Kakà cosa ha fatto quando ha smesso di giocare. Lui mi ha detto che era a posto così. Io a volte non voglio essere quello che vuole tornare per forza al Milan, però ho una voglia di mettere la maglia, scendere in campo e giocare… Ma mi devo rimettere in forma“.
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