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Inter, un’ipoteca sul futuro con Esposito

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L’attaccante di proprietà dell’Inter Francesco Pio Esposito sta vivendo un momento d’oro con lo Spezia: 11 gol in campionato sino a questo momento.

L’attaccante di proprietà dell’Inter Francesco Pio Esposito sta vivendo un momento d’oro con lo Spezia: 11 gol in campionato, con la possibilità di rientrare a Milano addirittura per disputare il Mondiale per club.

Inter, Pio Esposito in grande spolvero con lo Spezia in Serie B: 11 gol sino ad ora. Piano dell'Inter per riaverlo per il Mondiale per club

PIO ESPOSITO PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter, momento magico per Esposito, rientro alla base molto presto

Per Francesco Pio Esposito, attaccante dello Spezia ma di proprietà dell’Inter, è un buon momento: già 11 gol segnati in questo stagione sino ad ora. Mandato a La Spezia questa estate per valorizzarlo, ora i dirigenti nerazzurri stanno pensando di farlo rientrare alla base già da giugno per il Mondiale per club, viste le possibili partenze di Arnautovic e Correa.

Ma c’è stato un episodio particolare durante la partita con la Juve Stabia, dove ha sbagliato un calcio di rigore, chiedendo pubblicamente scusa attraverso i canali social del rigore fallito contro i campani. Ma questo episodio non cambia la sostanza dell’attaccante originario proprio di Castellamare di Stabia che sta disputando una buona stagione, in virtù della doppietta messa a segno contro la Carrarese nell’ultimo turno di Serie B.

Per quanto riguarda il futuro, per Esposito non c’è solo la possibilità di un rientro immediato a Milano in vista Mondiale per club, ma anche alcuni club della Premier League sono sulle sue tracce, Manchester United e Leicester in primis.

C’è anche una dichiarazione dello stesso Esposito sul suo futuro: “Mercato? Ho letto, anche i miei amici mi mandano degli articoli. Ma sarebbe da stupidi concentrarsi su altro, con lo Spezia stiamo facendo un campionato difficile. In questo momento non posso deconcentrarmi, voglio portare lo Spezia in Serie A”.

Vedremo come proseguirà la sua stagione con lo Spezia in Serie B, visto la determinazione dell’attaccante campano di riportare i liguri in massima Serie, ma anche perché no di vestire la maglia nerazzurra in una competizione prestigiosa come il Mondiale per club.

 

Serie A

Prandelli: “Questa Juventus ha dei valori importanti e sulla lotta scudetto…”

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Juventus

L’ex tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative al momento che sta vivendo la Juve di Motta.

Le parole di Prandelli

Prandelli

(Foto di Salvatore Fornelli)

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex tecnico della Fiorentina e della nazionale italiana Cesare Prandelli rilasciate a La Gazzetta Dello Sport, relative alla situazione legata alla Juventus i vista del match contro l’Atalanta:

JUVENTUS MINA VAGANTE DELLO SCUDETTO

“Se domenica batte l’Atalanta, diventa qualcosa di più nella corsa al titolo. Ha le carte in regola per inserirsi nella lotta e mettere pressione a chi sta davanti”.

CHI SI GIOCA DI PIÙ

“È più decisiva per i bianconeri: con un successo agganciano l’Atalanta e il terzo posto, riaprendo scenari impensabili fino a poche settimane fa. Hanno solo un risultato possibile: la vittoria. Un pareggio servirebbe a poco e una sconfitta li allontanerebbe di nuovo”.

MOTTA PUÒ PUNTARE ALLO SCUDETTO

“Sì, perché la Juventus ha ritrovato solidità e continuità. Ha superato le polemiche, le eliminazioni e ora è a -6 dalla vetta. Cinque vittorie consecutive non si ottengono per caso. La reazione dopo il ko con l’Empoli dimostra che il gruppo è forte e ha valori importanti”.

CHE JUVENTUS VEDREMO NELLE ULTIME GIORNATE

“Quella vera, quella che ha trovato equilibrio e mentalità. Motta avrà tempo per lavorare e incidere di più. Sta adattando le sue idee ai giocatori, senza snaturarsi, ma valorizzando le caratteristiche della squadra”.

COSA MANCA ALL’ATALANTA

“Forse un po’ di brillantezza dopo un periodo intenso. Ma l’eliminazione dalla Champions potrebbe rivelarsi un vantaggio: Gasperini preparerà la squadra al meglio per il finale di stagione. L’Atalanta deve credere nello scudetto, è un’opportunità unica”.

CONTE E INZAGHI, CHI È FAVORITO

“L’Inter è la più attrezzata, ma ha il calendario più complicato. Il Napoli di Conte, invece, sta crescendo e ha trovato la sua identità. Se dovessi scommettere una cena, punterei su di lui”.

L’ADDIO DI GASPERINI PUÒ INFLUENZARE L’ATALANTA

“Gasperini è un maestro e l’Atalanta è una società solida. Ma la squadra ha un’occasione irripetibile: conta solo il presente”.

MOTTA VA CONFERMATO A PRESCINDERE

“Sì, il progetto è appena iniziato. La Juve è giovane, ha cambiato tanto e Motta ha costruito una squadra solida. Gli infortuni e le polemiche non l’hanno fermata: segno che il lavoro è quello giusto”.

TORNEREBBE AD ALLENARE PER L’ATALANTA

«Sono legato alla Dea, è una famiglia per me. Ma ho preso una decisione e non torno indietro».

CHI SCEGLIEREBBE TRA YILDIZ E LOOKMAN

Vlahovic. L’ho allenato a Firenze e lo considero fortissimo”.

COME LO VEDE IN QUESTO MOMENTO

“Io lo farei giocare sempre con Kolo Muani. Ma ogni esperienza forma il carattere e Dusan sta dimostrando il giusto spirito”.

VLAHOVIC O OSIMHEN

“Entrambi sono attaccanti top, ma la vera domanda è un’altra: che tipo di centravanti vorrà Motta?”.

CHI DECIDE JUVE-ATALANTA

“Per la Dea dico Lookman, è l’attaccante più imprevedibile. Per la Juventus punto su Nico Gonzalez: non si è ancora visto il vero Gonzalez a Torino, ma potrebbe essere la serata giusta per sbloccarsi”

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Serie A

Hellas Verona, senza Tengstedt e Serdar è dura: il bilancio

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serdar hellas verona

L’Hellas Verona di Paolo Zanetti prepara la sfida in programma domenica alle 12:30 al Bentegodi contro il Bologna. A breve torneranno due pedine fondamentali.

La sconfitta quasi “indolore” dell’Allianz Stadium non è stata quella del rientro in campo di Casper Tengstedt che però per la prima volta è tornato tra i convocati dopo l’infortunio. Discorso diverso invece per Suat Serdar che ne avrà ancora per qualche settimana.

Hellas Verona, si sente la mancanza di due pilastri?

Da quando il danese si è infortunato al ginocchio durante la sfida col Venezia, la compagine scaligera ha faticato a trovare la via del gol tanto, che considerando il centro di Tchatchoua al Penzo, sono arrivate solo 3 reti fino ad oggi. Un problema offensivo che la squadra sembrava aver superato nei mesi precedenti. Anche dal punto di vista della classifica la sua assenza si è fatta sentire: senza di lui infatti sono arrivati 6 punti su 15 disponibili (con l’attenuante degli scontri con Milan, Atalanta Juventus nel mezzo).

Tuttavia il solo Sarr non ha saputo rimpiazzare al meglio l’ex Benfica che però contro il Bologna farà quasi certamente il suo rientro in campo dal 1′. Il miglior marcatore dell’Hellas Verona fino a questo momento (6 gol) dovrà rapidamente riprendere le redini dell’attacco e contribuire a raggiungere la salvezza. Dal punto di vista tattico i cambiamenti sono tanti visto che le sue qualità palla a terra e aeree possono seriamente mettere in difficoltà le difese avversarie.

Casper Tengstedt hellas verona

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Discorso leggermente diverso per Serdar che non si vede in campo dal 1 febbraio, giorno dell’ultima vittoria in trasferta a Monza proprio grazie alla discesa del 25 che ha poi propiziato l’autorete di Lekovic. La sua qualità palla al piede e prestanza fisica mancano come il pane al centrocampo scaligero, che però ha potuto scoprire Bernede (autore del gol vittoria contro la Fiorentina) mentre Niasse non sta rendendo al massimo delle sue potenzialità.

Il ritorno del centrocampista tedesco è stato fissato dall’allenatore in seconda Bertolini per dopo la sosta nazionali, dunque Hellas Verona-Parma dovrebbe essere la gara designata. Zanetti non vede l’ora di riavere al più presto entrambi per mettere in campo tutta la qualità necessaria a raggiungere un risultato quasi insperato fino a qualche mese fa.

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Serie A

Il Milan fa sold out ma non in campo

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Milan

Il Milan convince e supera, letteralmente, i record passati; peccato che, in questo caso specifico, si parli di merchandising e non di prestazioni in campo. 

La regina di questa trattativa vincente è la quarta maglia del club rossonero, che sembra aver riscosso un incredibile successo al punto da arrivare a essere sold out in pochissimo tempo.

A premiare la maglietta nata dalla visione del Milan, Puma e Off White è, soprattutto, il mercato estero: in particolare c’è stato un picco incredibile nel Sud America.

Proprio la quarta maglia è stata indossata dagli undici titolari nella giornata che ha visto i rossoneri incontrare in campo la Lazio. In conseguenza di questa partita, la maglia è esplosa nelle vendite online.

Milan

ESULTANZA MILAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il Milan resta incredibile nell’immaginario collettivo

A dirlo è la Gazzetta.it che parla, addirittura, di un exploit delle vendite del 70% (cifre da record) soprattutto – e questo è l’elemento più interessante – tra una fascia di età compresa tra i 20 e i 29 anni. In particolare, tra questi under 30 vi è il 75% di stranieri. Il successo della nuova maglia è stato totale, al punto da superare il merchandising della maglia celebrativa dei 125 anni.

In Sud America il picco si è registrato in Messico, sicuramente favorito dall’acquisto del centravanti Santiago Gimenez, che ha aiutato la sponda rossonera di Milano anche in termini di brand.

Con Puma e Off White, il Milan ha lanciato un concept non solo estetico ma anche un messaggio: celebrare il potere del cambiamento e trasformare i sogni in realtà.

La quarta maglia del Milan è portatrice di quel messaggio contenuto in Dreamland (ovvero quell’insieme di simboli e valori legati al numero 63). Proprio il numero 63, per il Milan, rappresenterebbe la celebrazione della prima Coppa del Campioni che il club rossonero ha vinto, appunto, nel 1963. Oltre a questo potente evento evocativo per il club c’è, va detto, anche il legame con le parole di Martin Luther King “I have a dream”, pronunciate nello stesso anno.

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