Serie A
Como-Juventus, formazioni ufficiali

Al Sinigaglia si apre la 24esima giornata di Serie A. Como-Juventus è una sfida decisamente interessante per come arrivano entrambe dopo il mercato.
I bianconeri devono bissare il successo contro l’Empoli per continuare la rincorsa al quarto posto, soprattutto dopo il successo della Fiorentina contro l’Inter nel recupero. A Thiago Motta servirà una squadra pronta e determinata a portare a casa i 3 punti in un campo difficile.
Dall’altra parte Fabregas vuole scrollarsi di dosso i complimenti per il bel gioco e iniziare a strappare punti pesanti contro le big. Il mercato ha rivoluzionato la rosa e ora c’è da amalgamare le nuove qualità a quelle già presenti per rimanere agganciati al treno salvezza.
Como-Juventus, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match:
COMO Butez; Smolcic, Goldaniga, Dossena, Alex Valle; Perrone, Da Cunha; Strefezza, Nico Paz, Assane Diao; Cutrone
JUVENTUS Di Gregorio; Weah, Gatti, Veiga, Savona; Locatelli, Koopmeiners, McKennie; Yildiz, Kolo Muani, Nico González.
Serie A
Milan, Rivera duro: “Gli americani capiscono poco di calcio”

Il grande ex Gianni Rivera lancia un appello al Milan: “Serve rinnovarsi e ridisegnare la società, per ritrovare l’identità storica”.
Una critica alla gestione attuale del Milan
Gianni Rivera, storica bandiera del Milan, ha espresso forti critiche nei confronti della gestione attuale del club rossonero. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex calciatore ha sottolineato la necessità di ridisegnare la società per ritrovare l’identità storica che ha reso celebre il Milan nel mondo del calcio. Rivera ha messo in dubbio la capacità degli attuali proprietari americani di comprendere appieno la cultura calcistica italiana, evidenziando la scarsa presenza di italiani nel club. Secondo l’ex numero dieci, il Milan deve ritrovare le sue radici per tornare a essere competitivo.
Il caso del giovane Camarda
Rivera ha anche commentato il caso del giovane talento Camarda, sottolineando che lui stesso non avrebbe debuttato a 15 anni per poi finire in panchina. Questa osservazione mette in luce la necessità di investire nei giovani talenti e di dare loro spazio per crescere all’interno della prima squadra. Rivera sembra quindi suggerire un ritorno a una filosofia più incentrata sullo sviluppo dei giovani, piuttosto che affidarsi esclusivamente a giocatori stranieri e a strategie di mercato a breve termine.
Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.
Fonte: l’account X di Schira
Gianni #Rivera al CorSera: “Il #Milan per prima cosa deve ridisegnare la società. L’#ACMilan senza la sua storia non è il Milan, ma cosa volete che ne sappiano di calcio gli americani? Ci son pochi italiani nel Milan. #Camarda? Io non ho debuttato a 15 anni per stare in panchina” pic.twitter.com/HhaWBOmFoe
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 19, 2025
Serie A
Lazio, adesso Baroni rischia: decisivo il finale di stagione

Il futuro di Marco Baroni sulla panchina della Lazio è a rischio. A Lotito non sono piaciute alcune scelte del tecnico ex Hellas Verona.
Dopo la pesante sconfitta per 5-0 contro il Bologna, il futuro di Marco Baroni alla Lazio non appare più così certo. Il tecnico biancoceleste, pur avendo portato la squadra ai quarti di Europa League e rimanendo in corsa per un posto nella prossima Champions League, dovrà dimostrare il proprio valore nelle ultime settimane della stagione.
Se fino a dicembre il presidente Lotito sembrava intenzionato a proporgli un rinnovo oltre la scadenza del 2026, ora questa possibilità è stata congelata in attesa di vedere i risultati e la gestione del gruppo.

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, le criticità che hanno cambiato gli equilibri
Se nei primi mesi della stagione Baroni sembrava essersi guadagnato la fiducia dell’ambiente, da Natale in poi sono emerse diverse criticità. La gestione dell’organico ha suscitato perplessità, con infortuni, squalifiche e scelte tecniche discutibili. Il mancato impiego dei nuovi acquisti, su tutti Belahyane, e il passaggio a una rigidità tattica con il 4-2-3-1 hanno creato tensioni a Formello.
Anche alcune sostituzioni nelle ultime partite hanno sollevato malumori in una dirigenza solitamente poco incline a interferire con le scelte tecniche. Il destino di Baroni sarà quindi legato ai risultati delle ultime nove partite di campionato e all’andamento in Europa League, fattori determinanti per capire se la Lazio e il tecnico toscano continueranno insieme o se sarà il momento di voltare pagina.

L’URLO DI ALBERTO GILARDINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Gilardino nome caldo per la panchina
In caso di separazione da Baroni, il primo nome sulla lista della dirigenza biancoceleste sembra essere quello di Alberto Gilardino. L’ex tecnico del Genoa rappresenterebbe una scommessa interessante per la Lazio, dopo un’esperienza in rossoblù terminata con un esonero nella prima parte di questa stagione, ma che lo aveva visto protagonista della promozione in Serie A e di una salvezza tranquilla. Il suo profilo piace per la capacità di lavorare con i giovani e per il suo approccio tattico, ritenuto moderno e adatto al progetto biancoceleste.
Serie A
Fiorentina, Fagioli: “Ho pianto quando ho lasciato la Juve”

Nicolò Fagioli ha detto “addio” alla Juventus, si è preso in poco tempo la Fiorentina. Una scelta sentita dal giocatore, che ora ha acquisito più serenità.
Nicolò Fagioli ha detto “addio” alla Juventus, si è preso in poco tempo la Fiorentina. Una scelta sentita dal giocatore nata da un malcontento, infatti dichiara di essersi “riappropriato della sua vita”.
Il centrocampista è stato tra i migliori in campo nelle recente disfatta bianconera e si è concesso al Corriere della Sera un’intervista, probabilmente per fare chiarezza in merito all’abbandono della squadra.

NICOLO FAGIOLI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nicolò Fagioli, l’intervista
Il centrocampista, da poco entrato nella Fiorentina dopo un periodo di ansia e malcontento, dichiara il suo status ad un’intervista al Corriere, su quanto sia stata “liberatoria” l’uscita dalla squadra.
ADDIO JUVE – “Alla Fiorentina mi sono riappropriato della mia vita… Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta. Ho pianto senza accorgermene, quel giorno mi sono reso conto che si chiudeva una lunga fase della vita, lasciavo i posti, i compagni, il tragitto di tutti i giorni. È stato traumatico. La Fiorentina mi ha accolto con tanto affetto e la novità ha finito per prevalere sul resto.”
COME KEAN – “La partenza da Torino mi ha permesso di esaurire la fase del ragazzino. Che mi stava molto stretta. La stessa cosa l’ha provata Moise. Alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato.”
RAPPORTO CON MOTTA E ALLEGRI – “Alla Juve devi vincere vincere vincere, non puoi sbagliare. Se sbagli vai fuori. E se sei il giovane diventi il primo cambio e nessuno dice niente. Solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Dopo Genoa e Lipsia, Motta non mi ha più considerato. Firenze mi ha restituito il piacere e la leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò.”
ALLA VIOLA – “C’era il Marsiglia, c’erano diversi club. Ho scelto chi mi ha voluto di più, sono state fondamentali le chiacchierate con Pradè, con Goretti e Palladino. Kean mi ha detto ‘vieni qui che si sta bene’. Il Viola Park è davvero fantastico.”
SCOMMESSE – Fagioli si è messo ormai alle spalle la sua battaglia contro la dipendenza dalle scommesse, che lo ha portato a una squalifica di sette mesi e oggi ne parla con maturità, ricordando i momenti duri che ha passato. “È iniziato tutto come un gioco. La noia mi ha rovinato la vita. Il centro della mia vita erano le scommesse, non più il calcio. Mi sentivo soffocato ma non bisogna aver paura di chiedere aiuto.”
IDOLO E MODO DI GIOCARE – “Modric mi piace, è il mio idolo, lo osservo sempre con attenzione. I suoi movimenti con e senza palla, le giocate di esterno, su quelle lavoro sul serio. Ho anche avuto la fortuna di incontrarlo agli Europei. Spero di poter tornare in Nazionale il più velocemente possibile, non posso non considerarlo un obiettivo. Dove gioco? Dipende da cosa mi chiede l’allenatore, se devo stare più alto o più basso. Con Palladino gioco a tre e mi trovo bene. E le tre partite in una settimana non mi pesano. La stanchezza? A vent’anni è impossibile, a trenta forse. È anche vero che il giocatore esperto sa come dosare le energie. Se giochi in una squadra come la Juve, l’Inter, il Milan e il Napoli è naturale avere tanti impegni, lo sai in partenza.”
-
Notizie2 giorni fa
Milan, Furlani vola da Maldini? Viaggio galeotto a Dubai
-
Notizie7 giorni fa
Milan, Paratici in pole position: il nome per la panchina l’ha già proposto | I dettagli
-
Serie A7 giorni fa
Milan, Paratici mette la freccia: Furlani lo aspetta a Casa Milan
-
Calciomercato18 ore fa
Milan, Paratici-Allegri a cena per un futuro a tinte rossonere: la situazione
-
Notizie6 giorni fa
Esclusiva Calcio Style, contatti Cardinale-Aramco: si entra nel vivo
-
Fantacalciostyle5 giorni fa
Fantacalcio, 29^Serie A: probabili formazioni e consigli
-
Calciomercato4 giorni fa
Milan e Allegri: un ritorno possibile? Il tecnico parla con Galliani
-
Serie A3 giorni fa
Milan, il gesto di fair play di Walker fa discutere