Serie A
Inter, Inzaghi: “Thuram? Dobbiamo ancora decidere. Degli episodi contro l’Inter non si parla, gli errori ci saranno sempre”

Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Inter. L’allenatore ha parlato di diversi temi e dell’avversario in particolare.
I nerazzurri sono chiamati a una sfida molto importante a livello di classifica e il fascino del Derby d’Italia contribuirà a rendere l’atmosfera adatta al big match di Serie A.
Inter, le parole di Inzaghi
Juve-Inter è una classica del calcio italiano. Si prepara da sola?
“Sappiamo tutti cosa rappresenta questa partita per la nostra tifoseria e la nostra società, è una partita importante in un momento delicato del campionato. Sappiamo che dovremo fare, è una squadra rinforzata dal mercato invernale con un ottimo allenatore che stimo molto: dovremo fare un’ottima partita”.
il punto sugli infortunati e sulla formazione?
“Qualche dubbio ce l’ho, dovrò valutare. Rientra Dimarco, che ha smaltito l’influenza, rientra Dumfries dalla squalifica: oggi dovremo valutare Thuram, che sente ancora dolore. Vedremo se oggi si allenerà con noi e le sensazioni che avrà”.
Quanto sarebbe importante recuperarlo?
“Beh, sappiamo tutti quanto sia importante per noi. In questo momento è più no che sì, il ragazzo è generoso e ha dato disponibilità dopo il colpo accusato a Firenze. Vedremo se riuscirà a essere con noi, comunque gli altri attaccanti stanno bene: Arnautovic ieri si è allenato con la squadra, Correa ha fatto una settimana completa dopo tanto tempo, Taremi ha smaltito un problema che si portava dietro da un po’ di tempo”.

L’ESULTANZA URLO DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Quanto sarà importante l’approccio?
“Gli scontri diretti valgono tanto, soprattutto in questo periodo della stagione. Sappiamo che il calendario ci vedrà impegnati in trasferta in questi scontri: dovremo alzare il livello, finora negli scontri diretti non abbiamo portato a casa vittorie importanti. Abbiamo fatto buone gare, a parte Milan e Fiorentina con cui abbiamo perso meritatamente, ma nelle altre comunque non abbiamo portato a casa il risultato”.
Immagina la Juve come la Fiorentina al Franchi?
“La Juventus, come ho detto prima, è una squadra di qualità, che viene da tre vittorie consecutive. Alterna: col PSV sono stati molto aggressivi, in quella prima un po’ meno. Riesce a cambiare anche in partita a livello di pressione”.
Si sta incattivendo la lotta scudetto a livello mediatico?
“Io ho solo detto che mi sono arrabbiato dopo la partita col Milan, perché dopo 4-5 episodi siamo tutti umani e io mi sono solo arrabbiato perché pensavo alla mia Inter. Pensavo che, quando succede qualcosa per l’Inter non se ne parla quasi: ho lanciato questo allarme, la testimonianza l’abbiamo avuta lunedì. Io ne ho parlato dopo il Milan, oggi si parla ancora del calcio d’angolo assegnato: la palla era uscita, ma mi viene in mente un episodio di Leverkusen, con calcio d’angolo contro col calciatore del Leverkusen un metro in fuorigioco.
Perdiamo la partita su quel calcio d’angolo e non si è detto niente, anche se ci ha costretto a giocare l’ultima partita per vincere per le prime otto e ci ha creato un grave danno di classifica, perché magari saremmo arrivati anche secondi, oltre che economico. Il mio è stato un allarme generale: quando succede qualcosa all’Inter se ne parla per giorni, quando succede contro non se ne parla quasi. È stato solo questo il mio pensiero, senza parlare di arbitri, di allenatori o di altro: gli errori ci saranno sempre, li commettiamo tutti. Volevo solo difendere il mio lavoro”.

LA GRINTA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’Inter ha 11 punti di vantaggio, accumulati dallo scontro diretto. Cosa significa questo?
“La classifica l’abbiamo ben visibile tutti, affrontiamo una squadra forte, rinforzata a gennaio e con un ottimo allenatore. Hanno avuto diversi infortuni, che li hanno penalizzati, hanno fatto qualche pareggio di troppo in cui avrebbero meritato di vincere, sarà una partita impegnativa”.
L’Inter a livello mediatico è considerata una squadra che deve vincere per forza, le altre no. Percepisce questa differenza di trattamento?
“Sono valutazioni… Io posso solo dire che abbiamo le nostre ambizioni, i nostri desideri, abbiamo uno scudetto sul petto che cercheremo di difendere con tutte le nostre forze. Sappiamo il percorso fatto finora, in campionato e Champions: noi, Napoli e Atalanta abbiamo qualche punto in più rispetto alle altre. Ma vedo che anche le altre stanno vincendo tante partite consecutive. Sarà tutto aperto fino alla fine”.
Ci può essere il rischio che la squadra entri in campo bloccata, pensando al 4-4 e ai precedenti con Motta?
“Senz’altro la partita di andata, anche se è passato un po’ di tempo, l’abbiamo rivista e analizzata. Abbiamo fatto una prima parte di gara molto buona, una fase offensiva di tutta la squadra molto buona e una fase difensiva in cui dovevamo lavorare meglio, di squadra. Abbiamo commesso errori che non ci hanno permesso di vincere una partita chiaramente in mano nostra fino al 65′”.
Si vede la differenza quando qualcuno salta una partita e poi vola. Avete riposato 4-5 giorni, sarete più brillanti?
“È l’auspicio, manca oggi come giorno e finora non era mai successo di lavorare così. Abbiamo un giorno di differenza sui nostri avversari, siamo due squadre che hanno giocato tantissimo, con Atalanta e Milan abbiamo giocato più di tutte: queste due settimane ci daranno modo di lavorare più e meglio, di curare quei dettagli che fanno la differenza”.

SIMONE INZAGHI FA ENTRARE DAVIDE FRATTESI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ha dubbi anche in difesa?
“Stanno tutti bene. Quindi chiaramente dovrò scegliere fra Acerbi e De Vrij, tra Pavard e Bisseck, tra Bastoni e Carlos che viene da due partite fatte molto bene con la Fiorentina, nell’ultima si è diviso. C’è il rientro di Dimarco, Zalewski ha fatto due ottimi ingressi e si sta inserendo molto bene. Dovrò valutare bene, con attenzione, sperando di poter recuperare Thuram domani. Poi gli altri dovrebbero essere tutti a disposizione”.
Lei in carriera è stato sia titolare che alternativa in attacco. Domani avrà spazio chi ha giocato bene, se non ci sarà Thuram. Come la gestisce a livello mentale?
“Sicuramente cambia. Anche a me piaceva più giocare dall’inizio: subentrare non è semplicissimo in determinate partite. Però ho la fortuna di avere giocatori importanti, la prova lampante è stato l’ingresso di Arnautovic lunedì, poi anche Taremi è entrato bene e sta smaltendo il problema dopo Lecce. Il mio desiderio è cercare di portare tutti i giocatori, compreso Correa, nella miglior condizione possibile”.
Il rendimento di Taremi: forse qualche difficoltà di troppo?
“Secondo me Taremi ha fatto un’ottima prima parte. Poi ha avuto un problemino alla vigilia del campionato, che lo ha rallentato. Lui chiaramente è da sempre abituato a fare il titolare, qui c’è concorrenza con gli altri attaccanti. Era in netta ripresa ed ero molto soddisfatto, poi c’è stato l’ingresso in campo a Lecce, dove nell’azione del gol, del rigore, ha sentito un problema all’adduttore e in questi 20 giorni non ha potuto allenarsi al meglio. Però in questi ultimi 3-4 giorni l’ho visto in ripresa, è un giocatore positivo che mi piace e che nella sua nazionale e nel Porto era sempre titolare, è la prima volta che non lo è. Ma per me quando sta bene sono contento di lui”.

LA DELUSIONE DI ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Si è sentito tirato in ballo da Conte?
“Io ho risposto prima al suo collega, come detto gli errori ci saranno sempre da parte di tutti, arbitri, allenatori, giocatori. Mi sono arrabbiato per il diverso trattamento che vedo tra Inter e altre squadre: quando vedo qualcosa sento l’Inter trattata diversamente, ed è lì che siamo umani e mi sono arrabbiato per difendere il nostro lavoro. Tutto qua. Io sono molto tranquillo, a volte anche io sbaglio per adrenalina: ad esempio lunedì sono stato ammonito giustamente ma sentivo molto la partita perché venivamo da una partita persa male”:
Oggi Napoli e poi Sanremo?
“Faremo allenamento alle tre, si finirà e poi si partirà per Torino dove arriveremo per cena”.
Come sta Calhanoglu?
“Ha avuto qualche rallentamento che non ha mai avuto in carriera, si è dovuto fermare per cose non importantissime ma che l’hanno rallentato. Ha fatto spezzoni di partite che l’hanno aiutato, ha lavorato molto bene e a breve avremo il Calhanoglu a cui siamo abituati”.
Serie A
Lazio, Baroni è l’allenatore giusto? I motivi per continuare

La Lazio di Baroni si prepara al finale di stagione, non conoscendo ancora quale sarà il proprio destino dal punto di vista del piazzamento. Merita la conferma?
L’allenatore biancoceleste è arrivato nell’incertezza generale e la scelta di Lotito è stata fortemente criticata dalla tifoseria. Per Baroni si è trattato di un grande salto in avanti.
Lazio, giusto continuare con Baroni? Serve stabilità
Le ultime stagioni degli acquilotti, dopo l’addio di Simone Inzaghi hanno subito diversi alti e bassi con tanti cambi in panchina. Dimissioni e battibecchi hanno portato il presidente biancoceleste a riflettere profondamente per prendere la decisione migliore.
Il biennio Sarri ha prodotto ottimi risultati, tra cui il ritorno in Champions League e un 2° posto in Serie A, tuttavia durante l’annata 2023/2024 qualcosa si è spezzato e il tecnico toscano ha lasciato il club, venendo poi rimpiazzato da Igor Tudor anch’esso poi dimessosi prima dell’inizio della nuova stagione.
Dopo un 7° posto burrascoso c’era la necessità di ripartire e la decisione primaria fu quella di selezionare profili non abituati al livello dei top club e la scelta ricadde su Marco Baroni, fresco di salvezza che sapeva di impresa con l’Hellas Verona.

MARCO BARONI DA IL CINQUE A PEDRO RODRIGUEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’ex tecnico del Lecce ha potuto beneficiare di un mercato ricco e su misura, visto anche l’arrivo di Noslin direttamente dalla squadra scaligera. Il quasi capolavoro compiuto in Europa League non è da sottovalutare visto che i biancocelesti sono usciti dalla competizione ai quarti di finale, ai calci di rigore e con una sola sconfitta in tutto il torneo.
In campionato invece l’andamento è stato piuttosto altalenante ma a 3 giornate dalla fine la situazione è ancora apertissima. L’obiettivo di una qualificazione in Europa è raggiunto ma il sogno rimane la Champions, che ad oggi dista soltanto 1 punto (3 squadre a pari merito al 4° posto). Il prossimo impegno sarà in questo senso decisivo, contro la Juventus all’Olimpico, per capire se la Lazio ha le carte in regola per fare il salto di qualità definitivo.
Dalla sua Baroni ha anche l’esplosione di Rovella, regista italiano che sta impressionando tutti per la sua personalità in cabina di regia ma è solo uno dei tanti esempi di quanto di buono fatto dall’allenatore fiorentino.
I numeri parlano chiaro: su 49 partite totali, lo score è stato di 27 vittorie, 11 pareggi e 11 sconfitte con una media di 1,88 punti a partita. Il suo contratto scadrà nel 2026 ma quest’estate sarà decisiva per capire quale direzione prenderà la gestione della Lazio nei prossimi anni.

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Roma, Friedkin al fianco di Ranieri per il saluto ufficiale

La Capitale si prepara ad accogliere Dan Friedkin per il saluto ufficiale a Claudio Ranieri. Il tecnico della Roma è pronto a dare l’addio ufficiale al calcio.
L’arrivo di Friedkin a Roma è atteso entro la fine della settimana prossima, in occasione dell’ultima gara Roma-Milan che vedrà il congedo ufficiale di Claudio Ranieri.

Rome, Italy 20.01.2024: Dan e Ryan Friedkin sitting in the stands watching the Italian Serie A TIM 2023-2024 football match AS Roma vs Hellas Verona at Olympic Stadium in Rome.
Roma, il saluto di Friedkin a Ranieri
L’arrivo del presidente è in programma entro la fine della settimana prossima. In occasione del match Roma-Milan, Friedkin si prepara a dare l’ultimo saluto al tecnico della Roma, Claudio Ranieri, prima del congedo ufficiale. Tuttavia, la presenza di Friedkin a Roma assume altri contorni tecnici e operativi: l’agenda segna l’annuncio del nuovo allenatore, il secondo appuntamento riguarda l’iter per il nuovo impianto a Pietralata che sembra attraversare diverse complicanze burocratiche. Al momento, la scelta di atterrare in Italia direttamente dalla Svizzera, sembra essere profondamente sentita agli occhi di Friedkin nei confronti della squadra.
Serie A
Napoli, Ferrara sicuro: “Conte resterà ma De Laurentiis deve ascoltare le sue richieste. Sta vincendo lo Scudetto senza Osimhen e Kvaratskhelia”

Ciro Ferrara conferma: Antonio Conte rimarrà alla guida del Napoli, ma De Laurentiis dovrà ascoltare le sue esigenze per il futuro.
Conte e il suo impatto a Napoli
Antonio Conte si appresta a continuare la sua avventura con il Napoli, nonostante le sfide affrontate durante la stagione corrente. Secondo quanto riportato da Ciro Ferrara in un’intervista al Mattino, Conte ha dimostrato un’abilità straordinaria nel condurre la squadra, riuscendo a vincere lo Scudetto senza due figure chiave come Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia. Ferrara ha sottolineato come il lavoro di Conte sia stato “super” e ha espresso il suo stupore nel vedere il Napoli al primo posto, considerando che a inizio stagione, durante la partita di Verona, non si sarebbe mai aspettato un tale successo.

ANTONIO CONTE SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
De Laurentiis e le richieste dell’allenatore
Nonostante il successo, il proseguimento del rapporto tra Conte e il Napoli dipenderà dalla capacità di Aurelio De Laurentiis di recepire le richieste dell’allenatore. È chiaro che Conte ha delle aspettative e delle necessità per garantire che il Napoli rimanga competitivo ai massimi livelli. La palla ora passa al presidente azzurro, che dovrà dimostrare di saper supportare adeguatamente il suo allenatore per mantenere alto il livello della squadra.
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Fonte: l’account X di Schira
Ciro #Ferrara al Mattino: “#Conte rimarrà al #Napoli, ma #DeLaurentiis deve recepire le sue richieste. Antonio sta vincendo lo Scudetto senza #Osimhen e #Kvaratskhelia. Lavoro super. Ero a Verona alla prima di campionato e mai mi sarei aspettato di veder il Napoli primo a maggio” pic.twitter.com/gsHxNHH3Fu
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 7, 2025
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