Serie A
Milan, Conceicao: “Theo sarà della partita, il Torino è una squadra piena di talento”

Il tecnico del Milan Sergio Conceicao ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match esterno contro il Torino.
Il tecnico ex Porto e attuale allenatore del Milan Sergio Conceicao ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista del match contro il Torino in programma sabato 22 febbraio alle 18:00.
Milan, le parole di Conceicao
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Milan Sergio Conceicao in conferenza stampa in vista del match contro il Torino.
La partita di domani è decisiva?
“Senza dubbio. L’avversario è difficile, veniva da 7 risultati utili di fila e ha perso col Bologna; storicamente è una partita difficile per il Milan. Ma noi dobbiamo concentrarci: come stamattina, anche domani.
L’atteggiamento deve essere quello: la nostra finale di Champions League è quella di domani. E va guardata ogni partita in questo modo”.
Aspetto psicologico: come stanno le cose?
“Nel calcio c’è il bene e il male. E dopo ogni partita si ricomincia e il lavoro per la prossima partita. L’eliminazione ci è costata tanto e il giorno dopo è stato duro.
Oggi ho visto il gruppo veramente concentrato. Sapevamo di essere più forti del Feyenoord, avevamo preparato bene la partita, poi per episodi e dettagli abbiamo perso. Avevo detto che il calcio è semplice: fare gol e non prenderli. Ma dentro questa semplicità c’è la complessità del calcio affinché diventi semplice; serve tanto a lavoro a vari livelli.
È importante prendere questi dettagli e far evolvere i giocatori in questi dettagli: io comincio a vedere una evoluzione interessante e l’ultima partita mi ha dato questa risposta.
Tempo non c’è, anche per colpa nostra, perché potevamo essere agli ottavi. Ora pensiamo al quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi bene, oggi molto molto bene”.
Theo domani gioca?
“Non mi piace parlare del colore dei suoi capelli: per me neri, bianchi o gialli è uguale, basta che siano professionisti e diano tutto. Theo è un patrimonio del club, ha dato tanta gioia ai tifosi.
Lui sa di aver messo la squadra in difficoltà e ne abbiamo parlato in spogliatoio. Anche io commetto tanti errori. È un giocatore disponibile per giocare domani come gli altri 22”.
Joao Felix: perché non è stato tolto?
“È una opzione mia, sono pagato per scegliere. Dopo le prime due sostituzioni, eravamo pari nel risultato on aggregate. C’era la partita che vedevo. Gimenez ha avuto qualche problema nelle ultime settimane ed era molto molto stanco.
C’era la possibilità di mettere Abraham o di far giocare Joao Felix: io ho optato per la seconda. Col senno di poi siamo tutti grandissimi allenatori: io vinco tutte le partite a fine partita”.
Come sta la squadra?
“Walker non disponibile. Pulisic non ha 90 minuti, Gimenez sta meglio ogni giorno che passa, ma non è ancora al top come vorremmo noi e ci stiamo lavorando, almeno per il modo di giocare che voglio io; serve che sia intenso durante i 90 minuti.
Ho trovato giocatori in difficoltà da questo punto di vista, anche alcuni infortunati. Giocando ogni tre giorni, sempre partite decisive, dato che qua se si pareggia è come se si perde, stando sempre sulla linea rossa, non è facile fare questa gestione”.
Che squadra è il Torino?
“Hanno giocatori molto interessanti, come Ricci per esempio. Nell’approccio che hanno ogni partita vedo sempre una squadra che ha voglia di ottenere un risultato positivo. Quindi bisogna stare al massimo. Dobbiamo prendere in mano noi la partita”.
La sua sfida è trasformare questa negatività in cose positive?
“Io non sono uno che fa la calcolatrice: non mi va di pensare a fine campionato. Vivo le cose ogni giorno con grandissima intensità. Porto il lavoro a casa e la mia famiglia non è contenta, ma è così.
Non faccio sempre le cose bene eh, ma lavoriamo in maniera molto appassionata ogni giorno. Abbiamo preparato ieri l’allenamento di oggi, abbiamo fatto i video: questa è la mia preoccupazione.
Oggi sono 31 anni che mia madre è morta, avevo 18 anni e avevo perso mio padre da due: se queste del calcio sono le difficoltà, non ho paura di niente. E allora vado avanti per la mia strada”.
Chi ha parlato della squadra?
“A me piace quando i giocatori si dicono quello che pensano. Sei un vero amico se dici al compagno quello che pensi, questa verità ci deve essere tra di loro. E crescono anche sotto questo punto. Preferisco una brutta cosa, ma vera, che una bella cosa che nasconde un problema”.
I quattro davanti possono giocare?
“L’equilibrio è ciò che voglio io per la squadra e stiamo crescendo. Non siamo al top, ma stiamo molto meglio. Voglio recupero più alto, più aggressività. Mi piace una squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco, ma con un equilibrio importante”.
Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Sono soddisfatto di alcune cose. Salvezza? Dipende anche dagli altri…”

Il mister dell’Hellas Verona Paolo Zanetti ha parlato ai microfoni di Dazn della partita persa per 1-0 in casa dell’Inter.
A seguire l’intervista completa.
Hellas Verona, le parole di Zanetti
Analisi della partita
“Sono soddisfatto di alcune delle cose, del modo di difendere e dello spirito che si è visto, nel primo tempo ci siamo abbassati troppo portandoci l’episodio in casa e ne è uscito il rigore. La partita si è messo sul binario sbagliato, se partivamo come nel secondo tempo potevamo metterli in difficoltà”.
Quanto è mancato Tengstedt?
“Dal punto di vista qualitativo è il nostro miglior giocatore e non lo abbiamo praticamente mai avuto nel girone di ritorno, mentre nel girone d’andata ce ne ha fatte vincere parecchie. Le assenze di giocatori cardine pesano, siamo riusciti a coprirle mettendoci in questa posizione nella quale siamo padroni del nostro destino. Ora dobbiamo essere bravi a mettere da parte questa partita, perché abbiamo altri match point a disposizione”.
Quanti punti mancano per la salvezza?
“Penso che sia pericoloso fare tabelle, la quota è dipesa dagli altri che inseguono. Le partite sono sempre meno, dobbiamo fare più punti possibili. Non abbiamo la forza di pensare agli altri, è l’errore che abbiamo fatto la scorsa settimana. Dobbiamo avere l’umiltà di arrivare alla salvezza, che è il nostro scudetto. Ci siamo vicini e dobbiamo andare a prendercela a tutti i costi”.

PAOLO ZANETTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Inter, Farris: “Il Barcellona è molto forte. Lautaro? Più No che Sì”

Il vice di Inzaghi Massimiliano Farris ha commentato in conferenza stampa la vittoria dell’Inter per 1-0 contro l’Hellas Verona grazie al rigore trasformato da Asllani.
A seguire la conferenza stampa completa
Inter, le parole di Farris
Dovendo sintetizzare una cosa imparata a Barcellona e da usare martedì?
“Che sono forti… Ma lo sapevamo: la partita era quella preparata. Poi possiamo discutere se in alcuni momenti ci potevamo rialzare, se si poteva limitare un po’ di più Lamine Yamal. Lui ha fatto una partita straordinaria, ma forse si poteva provare a togliergli qualche metro. È anche vero che è un giocatore abile nel togliere i raddoppi, comunque c’è grande orgoglio: il sogno è regalare un’altra soddisfazione alla nostra gente”.
Come stanno Lautaro e Pavard?
“Sono entrambi a rischio al momento. Purtroppo, anche se non c’è lesione, al momento Lautaro non si è allenato. Oggi sarebbe più no che sì, ma essendo una partita importante si tenterà l’impossibile. Pavard ha dato disponibilità a provarci, sono cose che decideremo a ridosso del riscaldamento della partita”.

LAUTARO MARTINEZ DOLORANTE A TERRA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come sta la squadra?
“In questa fase della stagione il dispendio di energie è altissimo. Il morale è importante, aver dimostrato di competere con queste squadre, e non è successo solo con il Barcellona, è un’iniezione positiva. Stasera serviva un’iniezione di fiducia per chi ha giocato meno e ha fatto una partita seria, dimostrando che darebbe una mano martedì”.
Conte ha detto che chi vince scrive la storia e gli altri la leggono…
“Le dichiarazioni degli altri allenatori non le commento, non sta a me. A oggi non dipende più da noi, il nostro compito è di provare a vincere tutte le partite, per non avere nessun tipo di rammarico se il Napoli dovesse mollare qualcosa”.
Vi fa arrabbiare quando qualcuno dice che sarebbe una stagione di basso profilo anche vincendo la Champions?
“Io non so se qualcuno l’abbia detto, ma sorriderei. Basta aprire l’elenco delle squadre che vincono la Champions… Non credo l’abbiano detto, il nostro desiderio è solo di poter dire di aver fatto una grande stagione, col sogno di poter vincere un titolo. Ora sembra assurdo, ma abbiamo più possibilità in Champions. Speriamo di tenere aperto il sogno”.
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