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Liverpool-Newcastle, le probabili formazioni e dove vederla

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SALAH

Liverpool-Newcastle e’ uno dei match del turno infrasettimanale di Premier League. La partita avrà inizio alle ore 21.15.

La Premier League affronta un turno infrasettimanale molto significativo.

Tra i vari match in programma, spicca anche quello tra la capolista incontrastata Liverpool e il Newcastle.

I Reds comandano la classifica con 64 punti raccolti in 27 giornate, mentre i bianconeri sono quindi, a quota 44, e in corsa per un posto nella prossima Champions League.

Qui Liverpool

Per i Reds e’ un turno favorevole, considerata la possibilità di giocare tra le mura amiche del mitico Anfield Road.

Senza Bradley e Gomez, Slot e’ pronto a puntare su un Salah in super forma che, insieme a Gakpo e Szoboszlai, supporterà le iniziative di Luis Diaz.

Chi partirà in mezzo al campo dal 1′ saranno Gravenverch e McAllister.

Allisson proteggerà i pali, con Alexander-Arnold, Van Dijk, Konate e Tsinikas a comporre la cerniera difensiva.

Qui Newcastle

I Magpies sono in piena lotta per la Champions League, e lo hanno dimostrato piegando il Nottingham Forest nell’ultima giornata.

Affrontare la dominatrice del campionato aiuterà i bianconeri a misurare le possibilità di poter rimanere in corsa fino alla fine.

Non e’ al meglio Sven Botman, per il quale sarà presa una scelta solo all’ultimo in merito a una eventuale convocazione e a un impiego.

A centrocampo è pronto a partire dall’inizio l’ex Milan Tonali.

Probabili formazioni

Liverpool (4-2-3-1): Alisson; Alexander-Arnold, Konate, van Dijk, Tsimikas; Gravenberch, MacAllister; Salah, Szoboszlai, Gakpo; Diaz. Allenatore: Slot.

Newcastle United (4-3-3): Pope; Livramento, Schar, Burn, Hall; Miley, Guimaraes, Tonali; Murphy, Isak, Gordon. Allenatore: Howe.

Dove vederla

La sfida tra Liverpool e Newcastle, in cartello per domani alle ore 21.15, sarà visibile su Sky Sport Uno e Sky Sport 4K.

Premier League

L’ex Monza François Modesto vicino al Nottingham Forest

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Premier League in TV,

François Modesto si avvicina al Nottingham Forest, superando la concorrenza di due squadre di Serie A per l’ex direttore tecnico del Monza.

François Modesto è in procinto di unirsi al Nottingham Forest, grazie al suo ottimo rapporto con il proprietario Evangelos Marinakis. L’ex direttore tecnico del Monza è attualmente al centro dell’attenzione di due club di Serie A, ma sembra che il Nottingham Forest sia in vantaggio nella corsa per assicurarsi i suoi servizi. Modesto, noto per la sua esperienza e competenza nel mondo del calcio, potrebbe apportare un contributo significativo al club inglese.

Interesse dalla Serie A, ma il Nottingham Forest è in pole position

Nonostante l’interesse di due squadre italiane, il Nottingham Forest appare come la destinazione più probabile per Modesto. La sua esperienza nel campionato italiano e la conoscenza del calcio internazionale lo rendono un candidato ideale per il club britannico che sta cercando di rafforzare il proprio staff tecnico. I dettagli dell’accordo sono ancora in fase di negoziazione, ma l’intesa tra Modesto e Marinakis potrebbe essere il fattore decisivo nella scelta finale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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Premier League

Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 31° turno 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 31°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentunesimo turno: “Some Might Say”

Premier League

LIVERPOOL: SCONFITTA INDOLORE

Si ferma a 26 la striscia di risultati utili consecutivi in Premier League del Liverpool che incassa la prima sconfitta esterna del proprio campionato a distanza di quasi sette mesi dall’ultima complessiva (0-1 contro il Nottingham a metà settembre).

A Craven Cottage i Reds rischiano grosso in apertura con lo svarione di Konaté che spiana la strada ad Andreas Pereira, poco lucido davanti a Kelleher, ma si portano in vantaggio al 14′ grazie alla bordata dai 25 metri con il destro di Mac Allister che sorprende Leno, portandosi a quota quattro marcature nell’attuale campionato. Il livello d’attenzione degli ospiti non è, però, ai massimi storici, anzi, tant’é che al 23′ Jones, adattato a destra per l’occasione, respinge fortuitamente e male il cross dal versante opposto di Andreas Pereira lasciando campo libero a Sessegnon, al terzo centro stagionale, che chiude perfettamente il mancino sul primo palo regalando l’1-1 al Fulham. La sagra dell’errore posta in essere dai ragazzi di Slot è tutt’altro che terminata: al 32′, infatti, Robertson regala palla a Iwobi al limite dell’area con uno scriteriato passaggio orizzontale, il nigeriano se la sposta sul mancino e fa nuovamente secco Kelleher sfruttando anche la leggera, ma decisiva deviazione del terzino scozzese, mentre al 37′ Van Dijk si fa sorprendentemente uccellare da Rodrigo Muniz sul campanile alzato da Iwobi, permettendo al brasiliano di entrare in area e siglare l’ottavo gol nel torneo con un destro che si infila tra le gambe dell’estremo difensore irlandese. Il Liverpool non prendeva tre gol nel primo tempo dall’ottobre 2020 (7-2 contro l’Aston Villa), e mai ne aveva concessi tanti nella prima frazione dopo essere andato in vantaggio.

Nei primi minuti della ripresa Slot effettua quattro cambi per cercare di dare una scossa ai suoi, specie con l’inserimento di Luis Diaz e Darwin Nunez, ma Salah si rivela in giornata no quando, poco dopo il 60′, spreca con il destro una ghiotta opportunità. Il 3-2 arriva, comunque, al 72′, proprio con l’esterno colombiano che capitalizza l’assist di un altro subentrato, Bradley, punendo Leno con un repentino tiro di punta tagliando il traguardo della doppia cifra realizzativa in questa Premier League.

Nel finale i Reds si imbattono anche in un pizzico di sfortuna con la traversa centrata da Elliott con un bel mancino a giro e la con il lesto riflesso di Leno sul tentativo ravvicinato di Chiesa, che assicura i Cottagers una prestigiosa vittoria equivalente l’ottavo posto in classifica ad appena quattro punti dalla zona Champions, mentre il Liverpool, nonostante il k.o., resta a +11 sull’Arsenal.

L’ARSENAL NON NE APPROFITTA, IL NOTTINGHAM CADE A BIRMINGHAM

Nessun vincitore nel match di apertura del 31° turno andato in scena a Goodison Park tra Everton e Arsenal che confermano il loro feeling con i pareggi (14 per i padroni di casa, 11 per gli ospiti, le due squadre ad averne accumulati di più sin qui).

In seguito a una mezz’ora piuttosto equilibrata in cui entrambe le formazioni sfiorano il vantaggio da piazzato, sono i Gunners, orfani di Gabriel fino al termine della stagione a causa dell’infortunio patito nell’infrasettimanale contro il Fulham, a mettere la freccia con Sterling, preferito a Martinelli, che conduce perfettamente una ripartenza per poi smarcare al tiro Trossard, altrettanto bravo a incrociare il mancino all’ingresso dell’area di rigore, tornando a segnare in campionato dopo quasi tre mesi. Qualche minuto più tardi lo stesso belga ha sul destro l’opportunità per il raddoppio ma trova sulla propria strada un attento Pickford.

Proprio da un rinvio dell’estremo difensore della nazionale inglese, e dopo non aver praticamente mai calciato in porta nel primo tempo, i padroni di casa riescono a tornare sul livello del mare complice uno svarione di Lewis-Skelly che calcola male il rimbalzo prima di stendere in area Harrison, permettendo al 49′ a Ndiaye di presentarsi sul dischetto e di spiazzare Raya, mettendo a referto il suo settimo centro in campionato.

Rinvigoriti dall’1-1 i ragazzi di Moyes sfiorano addirittura il raddoppio qualche minuto più tardi con Doucouré che costringe Raya agli straordinari, stesso trattamento poi riservato dal subentrato Martinelli a Pickford, bravo a non farsi sorprendere. Nel finale l’undici di Arteta, 209 presenze da giocatore con la maglia blu di Liverpool, va vicino al colpo grosso con Merino che, però, stavolta di testa non inquadra la porta. I Gunners guadagnano, comunque, un punto su Nottingham e Liverpool, pur restando lontanissimi dalla vetta, in vista del primo atto dei quarti di Champions League con il Real Madrid in programma martedì, mentre l’Everton raccoglie il sesto segno X nelle ultime otto giornate.

Per la prima volta dal 1981 l’Aston Villa centra la settima vittoria consecutiva in tutte le competizioni superando con fatica il Nottingham a Villa Park.

I Villans mettono la sfida sui binari giusti nel primo quarto d’ora in cui riescono a piazzare un uno-due terrificante: al 13′ è Rogers, all’ottavo gol in campionato, a sbloccare il punteggio addomesticando magistralmente il filtrante alto di Tielemans prima di battere Sels con un secco mancino che si infila sotto le gambe del portiere, mentre al 15′ è Malen, al secondo centro di fila, a spingere in porta il cross teso di Maatsen dalla sinistra. La reazione degli ospiti, ancora orfani di Wood, non si fa attendere e arriva poco dopo il 20′ con Elanga che sfiora il bis del coast to coast sfoggiato contro il Manchester United, andando vicino al bersaglio grosso con un diagonale mancino.

Nella ripresa il Forest riprende da dove aveva lasciato, prima spaventando Martinez con il violento destro dal limite di Neco Williams e poi trafiggendolo al 57′ con Jota Silva, subentrato proprio a Elanga, bravo a raccogliere in area il suggerimento dell’ex Liverpool e a girare con il mancino il pallone nell’angolo lontano. Il Villa prova a scuotersi e mette i brividi a Sels nuovamente con Rogers, ma si ritrova costretto ad appellarsi anche a un po’ di fortuna per scongiurare il 2-2, specie quando Anderson e Williams non inquadrano di poco lo specchio, ma soprattutto nel recupero quando Murillo centra la traversa da distanza siderale.

La formazione di Emery centra, quindi, un successo di capitale importanza che la riavvicina sensibilmente alla zona Europa, proiettandosi al meglio al quarto d’andata di Champions League contro il PSG in programma mercoledì, mentre il Forest incassa l’ottavo k.o. in campionato, il sesto in trasferta, dopo tre successi consecutivi.

BRENTFORD E CHELSEA NON SI FANNO MALE, VINCE LA NOIA NEL DERBY DI MANCHESTER

Terzo pareggio consecutivo al Gtech Community Stadium tra Brenford e Chelsea, il secondo per 0-0, che certifica lo smarrito feeling tra le Bees e il proprio stadio (8 gara interna di fila senza vittoria) e l’ormai acclarata difficoltà realizzativa dei Blues (solo due gol nelle ultime quattro partite di campionato).

Nonostante il risultato finale possa dare l’impressione di una gara noiosa, in realtà questo derby di Londra si rivela frizzante già dai primi istanti con Nkunku che dopo neanche un minuto non riesce a chiudere per un soffio sul secondo palo il cross di Madueke e con Damsgaard che poco più tardi strozza il mancino a tu per tu con Sanchez. Alla distanza esce fuori, ovviamente, anche Mbeumo con due pericolosi tentativi terminati di poco a lato, ma l’occasione più ghiotta della prima frazione capita sui piedi di Sancho che da posizione favorevole in area crossa invece di calciare costringendo Collins al salvataggio in extremis che per poco non si tramuta in autogol.

Nella ripresa Maresca dà finalmente spazio a Jackson e Palmer, entrambi piuttosto appannati nell’ultimo periodo, e proprio il mancino del 20 libera alla conclusione al 60′ un altro mancino, quello di Pedro Neto che da fuori impegna seriamente Flekken, anche se la parata più difficile della contesa deve compierla Sanchez al 78′ quando Mbeumo e Wissa duettano alla grande in contropiede e il camerunense libera un mancino potente sul primo palo quasi a botta sicura su cui l’estremo difensore spagnolo si rivela superlativo. Cosa che non si può dire, invece, per Van den Berg che sul susseguente corner calciato da Lewis-Potter riesce incredibilmente a cestinare la più grande occasione da gol del match mandando il pallone incredibilmente alto da dentro l’area piccola.

L’ultimo brivido della sfida lo genera Palmer che nel recupero non inquadra di poco la porta dal limite dell’area facendo salire a quota 8 la striscia di gare esterne senza successi per il Chelsea (con appena 3 gol all’attivo) che mantiene comunque le distanze sul Manchester City, ma dovrà seriamente guardarsi anche dagli attacchi di Newcastle e Aston Villa, contando anche l’imminente doppio confronto nei quarti di Conference League con il Legia Varsavia. Con questo punto, invece, il Brentford è aritmeticamente salvo.

Termina senza gol e con pochi acuti, come nel dicembre 2020, l’ultimo derby di Manchester di Kevin De Bruyne, il quale qualche giorno fa ha ufficializzato l’addio al Manchester City al termine della stagione.

Prevale la noia e, forse, anche un pizzico di paura tra due squadre visibilmente convalescenti e con tante assenze al seguito, Mainoo, Martinez, De Ligt, Diallo (eroe della gara d’andata) da una parte, Haaland, Rodri, Akanji, Stones, Aké dall’altra, solo per citarne alcune. I primi due squilli del match sono di marca Sky Blue e arrivano entrambe intorno al 20′, prima con Foden, il cui sinistro si perde di poco fuori, e poi con proprio con De Bruyne, il cui mancino centrale, invece, viene inghiottito da Onana, mentre la risposta dei Red Devils è tutta in un mancato colpo di testa di Garnacho in area e nel destro altrettanto centrale dal limite dell’area di Bruno Fernandes. L’ultimo sussulto di una prima frazione soporifera è di Gundogan che ci prova in diagonale da fuori, ma, come per il resto dei suoi compagni, i “glory days” sembrano lontanissimi, e non crea pericoli a Onana.

Chi, invece, riesce seriamente a impensierire l’ex portiere dell’Inter è Marmoush, ancora in fase di rodaggio da prima punta, che a metà ripresa scalda i guantoni dell’estremo difensore avversario con un bel destro da calcio di punizione, per poi ripetersi poco oltre il 70′ con un potente collo destro dal limite, sulla corta respinta da angolo della difesa di casa, costringendo Onana al riflesso semi-involontario ma tremendamente difficile ed efficace considerato il sole in faccia. Il finale è tutto del Manchester United che va sensibilmente vicino al successo con il destro da fuori di Ugarte, uscito davvero di pochi centimetri, e la girata di prima in area di Zirkzee sul cross arretrato di Dorgu sulla quale Ederson interviene prontamente.

Per la quarta stracittadina consecutiva (considerando le finali di FA Cup, vinta dallo United, e del Community Shield, vinto ai rigori dal City) la squadra di Guardiola non riesce, dunque, a imporsi restando in bilico tra la posizione Champions ed Europa League, mentre quella di Amorim, ormai senza obiettivi in campionato, si proietta con un po’ di fiducia in più al quarto d’andata di Europa League contro il Lione.

TRIS DEL NEWCASTLE, IL PALACE RIPRENDE LA PROPRIA SCALATA

Prosegue il momento magico del Newcastle che nel monday night ne fa tre in un tempo al Leicester scavalcando il City e agganciando il Chelsea al quarto posto in un solo colpo.

I Magpies impiegano appena due minuti per sbloccare la sfida con Jacob Murphy, a secco da un mese e mezzo, che spinge in porta il cross teso di Livramento, per poi ripetersi all’11’ sugli sviluppi di un tiro da centrocampo da parte di Schar infrantosi sulla traversa, ribadendo in porta la respinta del montante portandosi a quota sette in classifica marcatori. Le Foxes abbozzano una reazione con il solito tentativo a giro di El Khannouss, ma incassano il tris al 34′ con l’ex di turno Barnes, nato e cresciuto calcisticamente nel Leicester, che supera Hermansen con il più facile dei tap-in in seguito alla respinta del portiere di casa sulla conclusione di Joelinton.

Nella ripresa la formazione di Howe si limita a gestire l’ampio vantaggio, ottenendo l’undicesima vittoria nelle ultime 15 giornate (33 punti all’attivo, solamente il Liverpool con 38 ne ha ottenuti di più nel periodo). Quella di Van Nistelrooy, invece, diventa la prima nella storia a incassare otto sconfitte interne consecutive senza segnare alcun gol, scivolando addirittura a -15 dalla salvezza.

Dopo aver centrato la semifinale di FA Cup e aver ripreso per i capelli la sfida contro il Southampton il Crystal Palace mette a referto un’altra vittoria pesante che gli permette concretamente di poter pensare in grande.

A punire il Brighton dopo tre minuti nella gara di Selhurst Park è Mateta, rientrato a pieno regime dopo il durissimo scontro con il portiere del Millwall Roberts in FA Cup lo scorso 1 marzo, che fa 13 in campionato raccogliendo l’assist di Eze, tramutandolo poi in gol con un tanto violento quanto preciso collo mancino che si infila sotto la traversa. Lo stesso Eze si costruisce una ghiotta opportunità per il raddoppio qualche minuto più tardi, ma la sua conclusione si perde larga di nulla, lasciando ancora in vita gli ospiti, bravi a tornare sul livello del mare al 31′ con il lampo di Welbeck, ottavo acuto nel torneo, freddo nel finalizzare in estirada il cross tagliato di Minteh.

Nella ripresa il Palace approccia nuovamente meglio trovando il nuovo vantaggio al 55′ grazie al solito, encomiabile lavoro di Eze che si accentra dalla sinistra aprendo sul versante opposto per Munoz che, sfruttando anche una leggera deviazione di Estupinan, batte Verbruggen con un bel diagonale destro da fuori, salendo a quota 4 in classifica marcatori. Nel finale la sfida si arroventa ulteriormente con ben tre cartellini rossi, tutti correttamente estratti dal direttore di gara Taylor per doppio giallo, ai danni di Nketiah, dieci minuti dopo il suo ingresso in campo, Guéhi, in evidente ritardo su Gruda, e Van Hecke, reo di aver steso Kamada lanciato in porta. Come se non bastasse nell’ultimo dei dodici minuti di recupero assegnati Henderson deve spendere una bella parata per negare il 2-2 ad Ayari, assicurando ai suoi tre punti che permettono di avvicinare in classifica proprio il Brighton, al secondo k.o. consecutivo.

WEST HAM E BOURNEMOUTH MUOVONO LA CLASSIFICA, SOUTHAMPTON RETROCESSO. SALVEZZA BLINDATA PER IL WOLVERHAMPTON

Si allunga a sei la striscia di gare senza vittoria del Bournemouth che al London Stadium impatta su un pareggio poco utile sia per sé che per il West Ham.

Le Cherries approcciano meglio alla sfida creando i presupposti per il vantaggio già nei primi minuti con la girata aerea di Evanilson sul cross di Ouattara larga di pochissimo e il bel riflesso di Aréola poco prima della mezz’ora sull’involontario tocco verso la propria porta da parte di Kilman. Il vantaggio ospite matura, comunque, al 38′ in seguito a una grave incertezza di Aréola che non trattiene il tutt’altro che irresistibile tiro di Semenyo poi ribadito in porta da Evanilson che segna il meritato 0-1 sul tabellone luminoso dell’impianto Hammers.

Nella ripresa Potter corre ai ripari inserendo Emerson Palmieri, Fullkrug e Soler raccogliendo i frutti al 61′ quando il centravanti tedesco incorna in porta l’angolo di Ward-Prowse, firmando il suo terzo gol in campionato al netto di una stagione contrassegnata da infortuni e sfortuna. La stessa che capitan Bowen cercava da cinque gare interne senza successo, trovandola, però, al 68′ esibendosi in uno straordinario stacco aereo sul traversone di Kudus che vale il 2-1 e l’ottava gioia personale nel torneo. La formazione di Iraola, frastornata dalla rimonta e dal periodo negativo, rischia di sbandare, ma viene riportata sul livello del mare al 79′ ancora da Evanilson, al nono centro in Premier League, il sesto nelle ultime sei complessive, che sfrutta al meglio l’errata lettura in uscita di Aréola sulla sponda aerea di Huijsen appoggiando il pallone in porta con il destro.

Un punto che, alla fine della fiera, non serve a nessuna delle due: gli Irons restano al sedicesimo posto, mentre il Bournemouth scivola al decimo rischiando di dire addio ai sogni europei.

Torna a vincere in campionato dopo un mese e mezzo il Tottenham che, stranamente, non regala sorprese nell’apparentemente e poi concretamente impegno in discesa contro il Southampton.

A fare esultare il proprio stadio ci pensa Brennan Johnson dopo 13 minuti spedendo in porta con un mancino di prima potente e preciso il cross basso, arretrato di Spence, interrompendo un digiuno che durava dalla doppietta di Ipswich dello scorso 22 febbraio (1-4 il risultato finale, l’ultima vittoria in Premier League dei londinesi). Doppietta che diventa realtà anche in questo caso per il gallese che sale a quota 11 in classifica marcatori battendo Ramsdale con un dolcissimo tocco di prima di esterno destro in seguito al tocco di testa di Maddison, al sesto assist in campionato.

I Saints trovano la reazione d’orgoglio al 90′ accorciando le distanze con la rete di Mateus Fernandes, bravo nel capitalizzare il cross ampio di Sulemana, ma incassano a tempo scaduto il 3-1 in seguito al fallo in area di Welington su Brennan Johnson e al conseguente rigore trasformato da Tel, al primo acuto in carriera in Premier League.

Nonostante i tre punti gli Spurs restano al quattordicesimo posto, pur proiettandosi al meglio al quarto d’andata di Europa League con l’Eintracht, mentre il Southampton diventa la prima squadra nella storia della Premier League a retrocedere con sette gare d’anticipo, con conseguenti dimissioni di Juric.

 

Il Wolverhampton blinda la salvezza centrando la terza vittoria consecutiva in campionato nello scontro diretto con l’Ipswich, volando a +12.

I Tractor Boys mettono la freccia al 16′ con la zampata sulla sponda aerea di O’Shea da parte del solito Delap, dodicesimo centro nel torneo, bravo a prendere il tempo a José proteso in uscita, ma i Wolves la ribaltano con caparbietà nella ripresa: Sarabia fissa l’1-1 al 72′ con una pregevole volée mancina dal limite dell’area, rompendo un digiuno realizzativo che si protraeva da novembre, e all’84’ è Strand Larsen sigla il definitivo 1-2 di rapina andando a segno per la terza gara di fila, confermando la propria centralità nel contesto arancio-nero.

Vitor Pereira ottiene, seppur ancora senza certezza aritmetica, quello per cui era subentrato a O’Neil lo scorso dicembre: la salvezza. McKenna, invece, con ogni probabilità non riuscirà nel miracolo.

Top & Flop

TOP

1) Brennan Johnson – Due reti per provare a rilanciare il Tottenham, certificando la sua miglior stagione realizzativa in Premier League. Il gol d’esterno è un assaggio delle sue qualità.

2) Evanlison – Con la sua doppietta riesce ad assicurare i suoi solamente un punto, ma fornisce a Iraola le risposte bramate. Undici centri stagionali in 28 presenze: niente male per il sostituto di Solanke.

3) Jacob Murphy – Altri due gol pesanti nell’annata della rinascita personale e del club. Continua a ripagare oltre ogni più rosea aspettativa la fiducia accordatagli da Howe.

FLOP

1) Jan Paul Van Hecke – Lascia i suoi in dieci nel finale non permettendo loro di sfruttare fino in fondo la doppia superiorità numerica. L’intervento in ritardo su Kamada è tra l’ingenuo e il goffo.

2) Alphonse Aréola – Prima non trattiene il tiro centrale di Semenyo permettendo a Evanilson di segnare, poi calcola malissimo i tempi dell’uscita sulla sponda aerea di Huijsen in occasione del 2-2. Decisamente in giornata no.

3) Andrew Robertson – Il principale esponente negativo della scarsa attenzione difensiva del Liverpool. Il 2-1 del Fulham ce l’ha tutto sulla coscienza.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

73 31 22 7 2 72:30 +42
2 Arsenal 62 31 17 11 3 56:26 +30
3

Nottingham Forest

57 31 17 6 8 51:37 +14
4 Chelsea 53 31 15 8 8 54:37 +17
5

Newcastle*

53 30 16 5 9 52:39 +13
6

Manchester City

52 31 15 7 9 57:40 +17
7

Aston Villa

51 31 14 9 8 46:46  0
8 Fulham 48 31 13 9 9 47:42  +5
9 Brighton 47 31 12 11 8 49:47 +2
10 Bournemouth 45 31 12 9 10 51:40 +11
11 Crystal Palace* 43 30 11 10 9 39:35 +4
12

Brentford

42 31 12 6 13 51:47 +4
13

Manchester United

38 31 10 8 13 37:41 -4
14 Tottenham 37 31 11 4 16 58:45 +13
15

Everton

35 31 7 14 10 33:38 -5
16

West Ham

35 31 9 8 14 35:52 -17
17

Wolverhampton

32 31 9 5 17 43:59 -16
18

Ipswich Town

20 31 4 8 19 31:65 -34
19

Leicester

17 31 4 5 22 25:70 -45
20

Southampton

10 31 2 4 25 23:74 -51

*Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 12 aprile

Manchester City 13:30 Crystal Palace

Southampton 16:00 Aston Villa

Nottingham Forest 16:00 Everton

Brighton 16:00 Everton

Arsenal 18:30 Brentford

Domenica 13 aprile

Chelsea 15:00 Ipswich

Wolverhampton 15:00 Tottenham

Liverpool 15:00 West Ham

Newcastle 17:30 Manchester United

Lunedì 14 aprile

Bournemouth 21:00 Fulham

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Premier League

Premier League, è la lotta salvezza peggiore di sempre?

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West Ham

Mancano 7 giornate alla fine di questa Premier League, ma la lotta salvezza sembra essere già finita. Una delle squadre è già retrocessa matematicamente.

La lotta per non retrocedere in Inghilterra ha dell’assurdo. Se negli altri campionati europei è tutto ancora aperto (ad esempio in Serie A), in Premier ci sono ben 12 punti di distacco tra quartultima e terzultima.

La vittoria del Wolverhampton (quartultimo) contro l’Ipswich (terzultimo) di questo sabato ha praticamente segnato la fine definitiva della lotta salvezza.

E intanto il Southampton ha già salutato la Premier, con la sconfitta per 3 a 1 in casa del Tottenham.

Premier League: disastro Southampton e Leicester, suicidio Ipswich

Premier League

Nonostante l’Ipswich abbia sperato diverse volte di raggiungere la salvezza, visto il -6 dal Wolverhampton, la sconfitta di sabato ha segnato la pietra tombale sulla stagione dei Tractor Boys.

Nonostante qualche bel risultato (come le vittorie contro Tottenham, Bournemouth e Chelsea) i punti persi per strada sono troppi. Un esempio che può venire in mente è la sconfitta in casa a febbraio contro il disastroso Southampton di Juric.

A proposito del Southampton, la stagione dei Saints si può considerare drammatica sotto ogni punto di vista. 2 sole vittorie, 25 sconfitte e 74 gol subiti.

A nulla è servito l’arrivo in panchina di Juric (da poco esonerato dalla Roma) che ha preso il posto dell’esonerato Martin. Dopo la matematica retrocessione l’allenatore croato si è dimesso, venendo etichettato dal giornale inglese The Sun come “il peggior allenatore nella storia della Premier“.

Nemmeno al Leicester ha aiutato il cambio in panchina (Van Nisterlooy per Cooper). Le Foxes hanno collezionato solo 17 punti in tutto il campionato e aspettano solo la matematica retrocessione.

Dunque, come l’anno scorso, a retrocedere sembra che saranno le tre neopromosse dalla Championship.

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