Serie A
Serie A, chi sono gli allenatori con la media voto più alta?

Spesso si parla di quali sono i calciatori che hanno un migliore rendimento, ma per quanto riguarda gli allenatori, chi ha la media voto più alta in Serie A?
Gli allenatori vengono spesso giudicati sia per i risultati ottenuti, sia per il tipo di gioco che la propria squadra sta esprimendo. In questa stagione Conte ha preso un Napoli dal 10° posto e sta lottando per lo scudetto, Gasperini sta guidando la sua Atalanta a quello che sarebbe un obiettivo storico e Ranieri è entrato in corsa in una Roma disastrata e ha fatto 24 punti nelle ultime 10 partite. Sono tanti dunque, gli allenatori che stanno facendo bene e altrettanti che stanno facendo meno bene ed in merito, è stata stipulata una classifica che si basa sulla media voto di ciascun tecnico di Serie A.

GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A, la classifica degli allenatori in base alla media voto
1 Antonio Conte (Napoli)= 6,56
2 Gian Piero Gasperini (Atalanta)= 6,56
3 Simone Inzaghi (Inter)= 6,54
4 Claudio Ranieri (Roma, dalla 13° giornata)= 6,42
5 Marco Baroni (Lazio)= 6,38
6 Cesc Fabregas (Como)= 6,33
7 Patrick Vieira (Genoa, dalla 13° giornata)= 6,29
8 Kosta Runjaic (Udinese)= 6,25
9 Raffaele Palladino (Fiorentina)= 6,21
10 Thiago Motta (Juventus)= 6,21
11 Vincenzo Italiano (Bologna)= 6,20
12 Marco Giampaolo (Lecce, dalla 13° giornata)= 6,18
13 Paolo Vanoli (Torino)= 6,12
14 Davide Nicola (Cagliari)= 6,04
15 Eusebio Di Francesco (Venezia)= 6,04
16 Roberto D’Aversa (Empoli)= 6,02
17 Sergio Conceicao (Milan, dalla 19° giornata)= 6,14
18 Cristian Chivu (Parma, dalla 26° giornata)= 6,00
19 Alessandro Nesta (Monza, dalla 1° alla 17° e dalla 25°)= 5,84
20 Paolo Zanetti (Hellas Verona)= 5,73
Serie A
Hellas Verona, brilla la stella di Bernede: Sogliano l’ha già blindato

L’Hellas Verona di Paolo Zanetti si sta avvicinando sempre di più alla salvezza e uno degli uomini del momento è sicuramente Antoine Bernede.
Il centrocampista francese ha rapidamente scalato le gerarchie e l’ultima prestazione di Torino contro i granata di Vanoli ha impressionato tutti. A gennaio Sogliano gli aveva già dato certezze sul futuro.
Hellas Verona, Bernede è da tenere stretto: la formula
Prima il gol al 94′ contro la Fiorentina poi la prestazione maiuscola al Grande Torino, superata solo da Montipò e il calcio di rigore parato a Chè Adams. L’ex Losanna è sbarcato in riva all’Adige proprio nelle ultime ore di mercato, per sopperire alla partenza last minute di Belahyane e finora sia tifosi che allenatore sono soddisfatti.
Finalmente Zanetti ha compreso le potenzialità del ragazzo e gli ha dato l’opportunità di mettersi in mostra nel ruolo che più si addice alle sue qualità: quello di trequartista.
Con l’assenza di Suslov, il classe ’99 è diventato il collante perfetto tra centrocampo e attacco all’interno della formazione scaligera che predilige il 3-4-1-2 o 3-4-2-1 a seconda delle necessità. In questo senso Bernede si è inserito alla perfezione nei meccanismi dell’Hellas Verona, come dimostrato appunto nell’ultimo turno.
Lui stesso a fine partita ha dichiarato: “Ho giocato nel ruolo che preferisco e penso che quella di oggi sia la mia miglior partita con questa maglia“. Il club del suo potenziale aveva già ampiamente dimostrato lungimiranza visto che la formula del suo trasferimento in gialloblu prevede un prestito con obbligo di riscatto (probabilmente legato alla salvezza) e un contratto fino al 2028.
Le voci di mercato intorno a Suslov ancora molto flebili ma, qualora dovessero trovare conferma, il sostituto sarebbe già a disposizione.
Serie A
Napoli, chi sostituirà Di Lorenzo e Anguissa contro l’Empoli?

Problemi per il tecnico del Napoli Antonio Conte nella prossima giornata contro l’Empoli: le squalifiche di Di Lorenzo e Anguissa riducono le alternative.
Distanza invariata in vetta dopo il 31° turno di campionato. Il Napoli, fermato sull’1-1 ieri sera dal Bologna, dopo il gol del vantaggio di Zambo Anguissa ha assaporato l’idea di portarsi a -1 dall’Inter, svanita dopo un secondo tempo negativo dei partenopei e dallo splendido gol di Dan Ndoye. Inoltre, il pari al Dall’Ara, ha lasciato in eredità ad Antonio Conte più di qualche problema di formazione per la prossima giornata contro l’Empoli. Nel corso della gara contro i rossoblù sono arrivate le ammonizioni per i diffidati Di Lorenzo e Anguissa. Entrambi dovranno quindi saltare la gara contro i toscani, in programma lunedì 14 aprile allo stadio Maradona.
Altra grana è il problema accusato nel finale di gara da Scott McTominay. Il centrocampista scozzese ha lasciato il campo per una contusione al fianco. Lo staff medico degli azzurri però è ottimista che il calciatore possa assorbire la botta in settimana, ed essere pienamente a disposizione nella gara contro l’Empoli.

ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, le possibili scelte di Conte contro l’Empoli
Nell’ undici iniziale del Napoli nella gara contro l’Empoli, Conte sarà costretto a qualche cambio di formazione. Billy Gilmour è l’indiziato numero uno per sostituire lo squalificato Zambo Anguissa. L’ex Brighton ha dimostrato nelle scorse gare di poter interpretare il ruolo di mezzala molto bene, e pur con caratteristiche differenti, di non far rimpiangere il camerunense. Maggiori dubbi per chi dovrà giocare al posto del capitano azzurro Di Lorenzo. Leonardo Spinazzola è ancora alle prese con il problema al quadricipite che l’ha costretto a saltare le ultime partite.
Antonio Conte spera di riavere l’esterno ex Roma per il monday night contro l’Empoli. Così non fosse, le alternative del tecnico azzurro sono rappresentate da Pasquale Mazzocchi, o il ritorno alla difesa a 3, con Politano impiegato da esterno a tutta fascia. In questo caso, ci sarebbe ovviamente da valutare il rientro a pieno regime di Alessandro Buongiorno, rimasto in panchina col Bologna. Il difensore è stato preservato per dei problemi fisici, che con un’ulteriore settimana di lavoro d0vrebbe smaltire. In porta tornerà sicuramente Meret, anche lui fuori contro i rossoblù perché colpito dall’influenza.
Serie A
Napoli, tanti cali nella ripresa: qual’è il problema?

Il pareggio di ieri sembra evidenziare i tanti limiti del Napoli. Nonostante il -3 dalla vetta, gli azzurri sembrano soffrire di diversi cali mentali.
E’ senza dubbio un periodo molto duro per la banda Conte. Sono solo 2 le vittorie collezionate nelle ultime 9 partite, con una sola sconfitta ma cambia poco. La domanda che molti si chiedono è: cosa c’è dietro il calo degli azzurri? Si tratta di un crollo mentale? O dei risultati del disastroso mercato di gennaio?
Napoli, adesso per lo Scudetto è difficile
E’ vero, Conte in teoria è ancora in piena lotta per lo Scudetto, visto soprattutto il calendario finale sulla carta abbordabile. Inoltre, l’Inter ha in mezzo Champions e Coppa Italia, e deve anche affrontare Bologna, Roma e Lazio.
Il problema è che gli azzurri sembrano essere calati nelle ultime settimane. Molti pensano che la cessione di Kvaratskhelia senza un degno sostituto ha contribuito parecchio. Dal pareggio contro la Roma, con gol in extremis di Angeliño, Lukaku e compagni sembrano aver perso le loro certezze.
La cosa preoccupante sono i secondi tempi giocati dove la squadra sembra impaurita, timida, impacciata. Esempi che possono venire in mente sono la trasferta di Como che ha visto gli uomini di Fabregas dominare il secondo tempo dopo un primo tempo equilibrato.
Un altro esempio è la trasferta di Venezia, dove sono stati i veneti ad andare più volte vicino al vantaggio nella ripresa.
Ma anche le vittorie interne contro Fiorentina e Milan hanno fatto vedere i cali di concentrazione degli azzurri. Il secondo tempo con i rossoneri in particolare, ha fatto suonare diversi campanellini d’allarme nonostante la vittoria.
Il pareggio di ieri a Bologna ha confermato i cali nei secondi tempi degli 11 di Conte. Dopo un buon primo tempo, il secondo tempo è stato dominato da Ndoye e compagni. E pensare che la palla gol decisiva è capitata ai napoletani in extremis. Insomma, nonostante un pessimo secondo tempo senza tiri, si poteva parlare di una vittoria pesantissima per la lotta Scudetto.
Mancano 7 partite alla fine: se gli azzurri vogliono il quarto tricolore dovranno giocare concentrati per tutti i 90 minuti senza pensare all’Inter.
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