Serie A
Roma, e se fosse Fabregas il tecnico del futuro?

A pochi giorni da Roma-Como, Ranieri ha voluto sottolineare il lavoro di Fabregas, alimentando le voci di un interesse giallorosso per il tecnico spagnolo.
La Roma ha completamente cambiato marcia sotto la guida di Claudio Ranieri e ora si prepara ad affrontare il Como, squadra che all’andata rappresentò forse il punto più basso della stagione giallorossa.
Ma i lariani di oggi non sono quelli di qualche mese fa: il mercato di gennaio ha alzato notevolmente il tasso tecnico della squadra lombarda, che ora esprime un calcio più vicino alle idee di Cesc Fabregas e sta raccogliendo risultati di prestigio, come dimostrano le recenti vittorie contro Fiorentina e Napoli.
A pochi giorni dalla sfida contro il Como, proprio Ranieri ha speso parole importanti per il suo collega spagnolo, sottolineando come nei prossimi anni possa diventare uno dei migliori allenatori al mondo.
Un’investitura che potrebbe non essere casuale: la Roma è ancora alla ricerca del suo tecnico per la prossima stagione e Fabregas potrebbe diventare un’opzione molto intrigante, capace di attrarre giovani talenti e di rappresentare il punto di partenza per un progetto a lungo termine.

CESC FABREGAS ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Fabregas solo una suggestione?
Se le parole di Ranieri su Fabregas possono sembrare un semplice attestato di stima, in realtà potrebbero celare qualcosa di più profondo. Il tecnico spagnolo ha tutte le caratteristiche che i Friedkin cercano per la prossima guida tecnica: giovane, ambizioso, con una filosofia di gioco moderna e in grado di attrarre talenti emergenti, come dimostrano gli arrivi in Lombardia di Nico Paz e Assane Diao.
L’ex campione di Arsenal, Barcellona e Chelsea sta dimostrando di avere idee chiare e un’identità tattica definita, che sta permettendo al Como di giocarsela con chiunque. La Roma, alla ricerca di un allenatore con cui avviare un progetto solido e duraturo, potrebbe vederlo come una scommessa dal grande potenziale.
Tuttavia, ci sono alcuni ostacoli non di poco conto che potrebbero complicare il suo arrivo nella capitale.

CESC FABREGAS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Como non molla
Fabregas ha trovato nel Como un ambiente ideale per crescere come allenatore. A differenza di una piazza esigente come Roma, in Lombardia ha grande libertà e lavora senza la pressione costante del risultato. La società lariana gli ha sempre garantito supporto incondizionato, anche nei momenti più difficili, e ha costruito attorno a lui un progetto ambizioso, come dimostrano gli investimenti sul mercato e sullo stadio.
Inoltre, lo spagnolo è legato al club da un contratto fino al 2028, un vincolo che rende difficile immaginare un addio a breve termine. Se la Roma volesse davvero puntare su di lui, dovrebbe prima convincere Fabregas e poi trattare con il Como, che difficilmente si priverà del suo tecnico.

LA GRINTA DI GIAN PIERO GASPERINI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Gasperini resta il favorito
Proprio per questo motivo, il nome più caldo per la panchina giallorossa rimane quello di Gian Piero Gasperini. Il tecnico dell’Atalanta sembra destinato a chiudere il suo lungo ciclo a Bergamo a fine stagione, e la Roma ha già iniziato a sondare il terreno per capire le sue intenzioni.
Gasperini sarebbe un profilo di esperienza e garanzia, capace di lavorare con una rosa giovane e di valorizzare i giocatori a disposizione. Bisogna anche ammettere che è un allenatore dal carattere forte e divisivo, e non tutti i tifosi vedrebbero il suo arrivo con entusiasmo.
E Ranieri? Al momento, il tecnico testaccino ha escluso qualsiasi ipotesi di permanenza sulla panchina giallorossa, ribadendo di essere tornato solo per dare una mano. Ma da qui a giugno, tutto può cambiare.
Intanto, la sfida contro il Como sarà un’occasione per osservare da vicino Fabregas e capire se l’investitura di Ranieri è solo un complimento o un indizio sul futuro della panchina della Roma.
Serie A
Napoli, le ambizioni Scudetto passano dagli infortuni

Il Napoli di Conte ci crede spinto, anche, dalle performances di una squadra in forma che vuole dar fastidio all’Inter e conquistare il campionato.
Antonio Conte già pensa alla prossima gara; depennata quella con il Milan (vinta 2-1) ora si deve guardare avanti e l’obiettivo è mettere distacco con chi insegue e acciuffare l’Inter.
Dopotutto il Napoli sa bene che -3 punti dalla capolista nerazzurra sono raggiungibili ma ci vuole costanza e non bisogna mollare.
Prossima gara per i partenopei sarà in trasferta contro il Bologna (reduce dalla netta vittoria in semifinale di Coppa Italia) e poi 7 squadre di medio bassa classifica.

André-Frank Anguissa rammaricato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Napoli deve fare i conti con alcuni infortuni
Per Conte e la sua squadra c’è, quindi, lo scoglio Bologna di Italiano: forse la squadra peggiore da affrontare in questo momento della stagione.
Dopo la gara con i rossoneri, il tecnico dei partenopei ha sottolineato che “Se abbiamo tutti a disposizione possiamo dare fastidio davvero fino alla fine”.
Gli infortuni, infatti, continuano a pesare “Quando sono mancate le forze ad Anguissa e Neres – ma anche quando è uscito Lobotka – è diventata una gara difficile. Mi auguro di recuperare tutti. Così daremo fastidio altrimenti qualcosina per strada la possiamo lasciare”.
Ora si punta a rimettere in campo gli infortunati come, per esempio: McTominay (out nell’ultima partita per influenza), Spinazzola (fuori per affaticamento) e infine Lobotka che doveva smaltire dei crampi.
Per Conte non è stato affatto facile gestire un’infermeria così piena e si è visto costretto anche a cambi di modulo in corsa ma, nonostante questo, la squadra ha tenuto la testa alto ed ha dimostrato di voler vincere il campionato.
Certo è che la concorrenza con i nerazzurri si sta facendo molto intensa ma, dall’altra parte, il club milanese ha anche la partecipazione alla Champions League che potrebbe affaticarla e renderla meno incisiva in campionato.
Per il Napoli, quindi, è ancora tutto aperto.
Serie A
Lazio, un Tavares in più fa tutta la differenza del mondo

La Lazio ha certamente bisogno di Tavares perché il giocatore si è rivelato, più volte, decisivo. L’unico problema è il rendimento claudicante.
Il coach Marco Baroni sa molto bene quanto un giocatore come Nuno Tavares sia importante per la sua Lazio.
Il giocatore portoghese – classe 2000 – è un pilastro del gioco del club biancocelesti ma, purtroppo, quest’anno è stato contrassegnato da una certa discontinuità fisica.
Se, il giocatore è stato estremamente produttivo a partire dal primo match della Lazio con il Milan, non si può dire che la situazione sia filata liscia: nelle ultime settimane il rendimento del portoghese è calato.

NUNO TAVARES PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I numeri della Lazio con e senza il portoghese
Tavares ha giocato più match possibili fino al momento dello stop per infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per due partite.
L’essere schierato come titolare fisso in Europa League non ha aiutato la ripresa fisica ed ha, probabilmente, portato alla resa fisica in Serie A: dopo l’infortunio con la Real Sociedad, Tavares si è infortunato ed è stato costretto al fermo sia contro la Fiorentina che contro il Cagliari.
Rientrato a marzo è riuscito, però, a poter partecipare alle sfide contro lo Viktoria Plzen ma ha dovuto saltare gli incontri con Udinese, Bologna e Torino.
Si tratta di un giocatore estremamente dotato e prezioso per il gioco proposto da Baroni e questo è evidente. Se Nuno Tavares è in campo, la Lazio è potenzialmente un club da Champions League e questo è, ormai, un dato di fatto.
La statistica parla chiaro: con il portoghese in campo la Lazio – negli ultimi sei match disputati – ha collezionato tre vittorie e tre pareggi. Quindi prestazioni positive.
Senza Tavares, di contro, la Lazio sembra essere un’altra squadra: una sola vittoria in ben cinque partite (cinque gol segnati e ben dieci gol subiti).
L’ex dell’Arsenal sembra essere molto più di una pedina utile per il gioco ma, a questo punto, anche una sorta di calamita emotiva positiva per il rendimento generale della squadra in campo.
La buona notizia è che il giocatore si è allenato regolarmente in gruppo e dovrebbe essere pronto ma – a questo punto – occorrerà capire se il tecnico deciderà di fargli giocare più partite possibili o se dovrà scegliere tra Atalanta e Roma e il doppio scontro con il Bodo/Glimt.
Serie A
Genoa, pressing per il rinnovo di Colonnese

Lorenzo Colonnese, MVP del Torneo di Viareggio e capitano del Genoa, potrebbe lasciare il club a zero a giugno senza un contratto da professionista.
Lorenzo Colonnese, giovane promessa del Genoa e MVP del prestigioso Torneo di Viareggio, si trova al centro dell’attenzione di alcune squadre della Serie A. Il difensore centrale, classe 2007, non ha ancora siglato un contratto da professionista con il Grifone, il che lo rende un’opzione appetibile per molti club che potrebbero accaparrarselo a parametro zero già da giugno.
Il Genoa vuole blindare il futuro
Nonostante l’interesse crescente attorno a Colonnese, il Genoa sta lavorando per blindare il suo giovane capitano. La società rossoblù è consapevole del potenziale del giocatore e sta cercando di offrire un contratto che possa convincerlo a rimanere e crescere ulteriormente sotto la loro ala. Una mossa strategica, considerato il talento del giovane, che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro del club.
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Fonte: l’account X di Schira
L’MVP del Torneo di Viareggio nonché capitano del #Genoa vincitore della CoppaCarnevale Lorenzo #Colonnese non ha ancora un contratto da professionista e può andare via a zero a giugno. Ci pensano alcune big di Serie A, anche se il Grifone punta a blindare il centrale classe 2007
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 1, 2025
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