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Juventus, dove è finita la juventinità? Una dirigenza che…

La Juventus, reduce dalla clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli, deve interrogarsi su quanto prodotto in questa stagione.
La stagione della Juventus appare finora incerta. Iniziata con ottime speranze, nel corso del girone di andata, la squadra di Thiago Motta ha mostrato diverse crepe sia in fase realizzativa che in quella difensiva, oltre a una mancata continuità che sembra uno dei problemi principali della stagione.
Contro l’Empoli, in casa, in una sfida come questa, devi vincere. Non solo perché ti chiami Juve. L’eliminazione in Champions League doveva essere solo uno dei tanti stimoli per portare a casa la qualificazione in semifinale di Coppa Italia.

(Foto di Salvatore Fornelli)
Ora è tempo di riflessioni. Non che alla Continassa mancassero prima, ma l’eliminazione dalla Coppa Italia rappresenta un colpo ben più duro, una ferita che tinge di nero l’umore della Juventus e rende ancora più incerto il futuro. La nebbia che avvolge il domani bianconero è fitta e preoccupante, soprattutto per chi guida il club e le colpe non sono solamente dell’allenatore.
Dove è finita la juventinità? Quella voglia, quella fame di portare a casa vittorie e trofei, come il DNA bianconero ci insegna.
Una squadra senza senatori (via Szczesny, Rabiot e Danilo) non può trasmettere ai nuovi cosa vuol dire vivere la Juve. A maggior ragione se anche la guida tecnica è nuova.
Una dirigenza che era consapevole delle difficoltà legate alla rivoluzione in atto, ma non si aspettava ostacoli così numerosi. Problemi di gestione, certo, ma anche di risultati.
Una dirigenza, che per ora, merita un voto molto basso non solo per il mercato fatto, ma soprattutto per il silenzio. Serve un segnale, che ad oggi non sembra esserci.
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Sabatini: “Inter senza trionfi? Il calcio è dramma ed emerge in attimi”

Walter Sabatini, ex dirigente sportivo di Inter, Roma e Salernitana, si è espresso sui due allenatori finalisti di Champions League, Luis Enrique del PSG e Simone Inzaghi dell’Inter, in un’intervista a Tuttosport.
In un’intervista rilasciata a Tuttosport, l’ex dirigente sportivo Walter Sabatini ha espresso le sue opinioni sui due allenatori finalisti di Champions League, Luis Enrique del PSG e Simone Inzaghi dell’Inter. Sabatini, che ha lavorato con entrambi gli allenatori durante la sua carriera, ha ripercorso i loro percorsi e valutato la loro crescita professionale.
Inter, le considerazioni di Sabatini
Parlando di Luis Enrique, Sabatini ha detto: “Luis Enrique l’ho portato io alla Roma dopo averlo seguito e fatto seguire dall’allenatore del Barcellona B. La sua cultura calcistica è quella che poi ha preso piega in tutta Europa. È un allenatore evoluto, ha 10 anni di vantaggio sugli altri. Oggi la Roma sarebbe felice di riaccoglierlo“.
Per quanto riguarda Simone Inzaghi, l’ex dirigente ha dichiarato: “Simone era già molto bravo ai tempi della Lazio, dove giocava un calcio importante. Poi all’Inter è diventato mostruoso. Si è abituato a ragionare in modo diverso, in nerazzurro la vittoria è una necessità, non un’opzione. La pressione è totale, c’è una tradizione da rispettare“.

L’ESULTANZA RABBIOSA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sabatini ha poi aggiunto: “L’operato di Inzaghi resterebbe comunque importante, dal gioco bello, arioso, piccante e produttivo. Certo, il calcio è tragedia e la tragedia si materializza in pochi secondi, mettendo in discussione tutto quello che hai fatto nella vita. Però il lavoro di Simone resta straordinario“.
Infine, ha concluso parlando di come l’Inter dovrà gestire le ultime giornate di campionato: “Non deve vivere di nessun rammarico. Il senso di colpa, qualora lasciassi qualche partita per strada, durerebbe nel tempo. L’Inter giocherà le ultime gare di A per vincerle. Come finisce la finale di Champions? Non lo dico“.
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Fonte: [Gianluca Di Marzio](http://gianlucadimarzio.com/).
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Real Madrid-Bayer Leverkusen: Xabi Alonso verso un’uscita agevole

Xabi Alonso verso il Real Madrid: accordo con il Bayer Leverkusen per una transizione senza intoppi.
Il Real Madrid e il Bayer Leverkusen hanno raggiunto un’intesa amichevole per permettere a Xabi Alonso di lasciare la squadra tedesca e tornare a Madrid. Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, il rapporto tra i due club è eccellente, facilitando così il passaggio dell’allenatore spagnolo.
Il desiderio di Xabi Alonso di unirsi al Real Madrid era noto da tempo, e il Bayer Leverkusen ha accettato senza resistenze, dimostrando comprensione verso le ambizioni del proprio ex allenatore. La trattativa si è conclusa senza problemi economici, confermando la volontà di entrambe le parti di collaborare in armonia.
Il futuro di Xabi Alonso al Real Madrid
Con il trasferimento ormai alle porte, Xabi Alonso è pronto a iniziare una nuova avventura nella capitale spagnola. Il suo ritorno al Real Madrid rappresenta un passo significativo nella sua carriera da allenatore, dopo un periodo positivo alla guida del Bayer Leverkusen.
L’esperienza accumulata in Bundesliga arricchirà ulteriormente il bagaglio di competenze di Alonso, che è atteso con entusiasmo dai tifosi e dalla dirigenza del club madridista. Questa mossa segna anche un potenziale rinforzo strategico per la squadra, che punta a mantenere il proprio prestigio a livello nazionale e internazionale.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨⚪️ Real Madrid and Bayer Leverkusen share an excellent relationship as Xabi Alonso’s exit will happen easily.
The compensation fee was never gonna be an issue as Leverkusen accepted to let Xabi go to Real Madrid as was his clear desire already one year ago. pic.twitter.com/55m1J7NP3A
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 10, 2025
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Bayer Leverkusen, ufficiale: Xabi Alonso lascia a fine stagione

Il Bayer Leverkusen ha comunicato ufficialmente l’addio di Xabi Alonso. L’allenatore spagnolo lascerà il club al termine di questa stagione.
Era nell’aria da parecchio tempo, si aspettava solo l’ufficialità e alla fine è arrivata: dalla prossima stagione Xabi Alonso non sarà più l’allenatore del Bayer Leverkusen. Il tecnico ha deciso, di comune accordo con la società, di interrompere il contratto che lo legava al club fino al 2026. Testa alle ultime 2 partite di campionato con Borussia Dortmund e Mainz, dopodiché lo spagnolo si preparerà ad una nuova avventura, con il Real Madrid in pole position.
Xabi Alonso e il Bayer Leverkusen si separano ufficialmente
Arrivato a ottobre 2022 al posto dell’esonerato Gerardo Seoane, Xabi Alonso prende una squadra in zona retrocessione e la porta fino al sesto posto in campionato, mentre in Europa League si arrende in semifinale alla Roma. L’annata seguente è magica: il Bayer stravince il campionato da imbattuto, trionfa anche in DFB Pokal e arriva fino alla finale di Europa League, dove perde con l’Atalanta.
Nella stagione corrente il Leverkusen non porta a casa nessun trofeo, con il grande rimpianto dell’eliminazione in semifinale di Coppa di Germania contro l’Arminia Beielefeld (squadra di seconda divisione). Ma nel complesso i tifosi non potranno che ringraziare il tecnico ed essergli riconoscenti in eterno: quanto dimostrato l’anno scorso non si potrà mai dimenticare e resterà nella storia del calcio tedesco.
Ora per Xabi Alonso e il Bayer Leverkusen è tempo di separarsi. E’ stato lo stesso club a rendere nota la notizia con un comunicato: “I campioni di Germania del 2024, vincitori della Coppa e della Supercoppa, hanno assecondato la volontà dello spagnolo di recedere dal contratto, originariamente valido fino all’estate del 2026, subito dopo la fine di questa stagione. A tempo debito il Bayer 04 annuncerà il suo successore come capo allenatore“.
“«Insieme a Xabi Alonso abbiamo scritto una storia di successo mai vista prima nel calcio tedesco, semplicemente vincendo il campionato senza perdere una sola partita», afferma Werner Wenning, presidente del comitato degli azionisti del Bayer 04. «Come allenatore, è sempre stato un ambasciatore eccezionale, sia per il nostro club che per l’intera Bundesliga. Siamo molto grati a Xabi Alonso per questo»“.
“Fernando Carro, CEO del Bayer 04, sottolinea la reputazione sportiva che il club si è guadagnato a livello nazionale e internazionale nelle ultime due stagioni e mezzo: «I successi ottenuti sotto la guida di Xabi Alonso hanno garantito al Bayer 04 un riconoscimento duraturo nel mondo del calcio. Portare il trofeo del campionato a Leverkusen da imbattuto, così come la vittoria della Coppa di Germania, raggiungere la finale di Europa League e vincere la Supercoppa: ne siamo molto orgogliosi»“.
“Il direttore sportivo Simon Rolfes descrive l’era Alonso come «una pietra miliare nello sviluppo del Bayer 04 Leverkusen. Insieme a Xabi, abbiamo creato una squadra che ha impressionato l’intero mondo del calcio per la sua qualità sportiva e la sua mentalità. Siamo orgogliosi dei grandi progressi del club e della sua posizione attuale e auguriamo a Xabi tutto il meglio per i suoi impegni futuri. Sono sicuro che i nostri cammini si incroceranno più spesso»“.
“La partenza da Leverkusen segna la fine del favoloso primo capitolo della carriera di allenatore professionista di Alonso: «Ho un enorme debito di gratitudine nei confronti del Bayer 04 Leverkusen, dei miei giocatori e dello staff, di tutti i dipendenti del club e, non ultimi, dei fantastici tifosi. Il nostro successo è stato il risultato di uno straordinario lavoro di squadra», ha sottolineato l’ex centrocampista. «Questo club, che ha riposto in me una fiducia straordinaria, meritava davvero di vincere il campionato tedesco per la prima volta. I miei ringraziamenti e il mio affetto vanno a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo trionfo, compresa la vittoria della Coppa a Berlino», ha dichiarato Alonso. «Il Bayer 04 è pronto per il futuro. Il percorso positivo continuerà e lo seguirò con interesse»“.
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