Serie A
Napoli, Manna: “L’Inter è costruita per vincere. Su Conte…”

Il direttore sportivo del Napoli ha parlato del momento del club partenopeo alla vigilia della sfida scudetto di domani sera contro i nerazzurri di Inzaghi.
Oggi pomeriggio al Maradona Napoli ed Inter si sfideranno nel big match che vale la ventisettesima giornata di Serie A. Una gara che potrebbe essere un crocevia fondamentale nella lotta scudetto di questa stagione.
Proprio di questa gara, in un’intervista ai canali DAZN, ha parlato Giovanni Manna, ds del club partenopeo.
“Dopo il Como bisogna reagire”
“La sconfitta ci ha dato modo di pensare, ma non dobbiamo farci abbattere dalle negatività. Dobbiamo essere concentrati su noi stessi, abbiamo già reagito a momenti così.”
“L’Inter? Una squadra costruita per vincere”
“Non dobbiamo assolutamente paragonarci a loro, poiché l’Inter è stata costruita nel corso del tempo per competere su più competizioni. Dobbiamo continuare a lavorare senza farci attrarre dall’euforia. Domani sarà un match molto importante, ma anche l’Atalanta è ancora in corsa per lo scudetto. Stiamo facendo un percorso incredibile, e non vediamo l’ora di goderci questa partita.”

ANTONIO CONTE PERPLESSO GUARDA IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Conte? La sua carriera parla per lui”
“Con un allenatore del suo calibro è normale che le aspettative siano più alte. Lui è una persona passionale e piena di valori. Ha una grande capacità comunicativa che sortisce degli effetti non solo sui calciatori, ma in chiunque si trovi attorno a lui. Buongiorno? Uno dei migliori difensori italiani ed ha scelto di legarsi al nostro progetto: forse il suo è l’affare a cui sono più legato.”
Serie A
Lazio, Baroni si gioca tutto in questo rush finale: sul piano il rinnovo fino al 2027

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, Baroni sarebbe pronto a giocarsi il suo futuro nella Lazio in questo rush finale di campionato
Lazio-Baroni, la situazione

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La Lazio di Marco Baroni è pronta a giocarsi le sue carte da qui fino a fine stagione per ambire ad una posizione europea e dovrà giocarsi al meglio le sue carte negli ultimi match contro Juventus, Inter e Lecce
Secondo quanto riportato da Il Corriere Dello Sport il rush finale di campionato sarà fondamentale anche per capire quale sarà il futuro anche del tecnico ex Lecce per cui al momento la scadenza di contratto è prevista nel 2026.
Al momento il proseguimento dell’avventura dell’allenatore ex Lecce è in bilico e solo al termine di questa stagione si potrà capire se ci sarà il rinnovo tra le parti.
In caso di fumata bianca si tratterebbe di un rinnovo di contratto fino al 2027 con un compenso economico di un milione più 100 mila euro di bonus che non dovrebbe salire durante la seconda stagione.
La situazione rimane da monitorare, ma la sensazione è che i biancocelesti dovranno fare il meglio possibile nelle ultime partite stagionali rimaste si per rilanciare le proprie ambizioni a livello europeo sia per il futuro del tecnico ex Hellas Verona.
Serie A
Empoli, tre scontri diretti per evitare la Serie B

L’Empoli di Roberto D’Aversa è attualmente penultimo in classifica e rischia di andare in Serie B: mancano 3 scontri diretti che sono di vitale importanza.
I toscani sembrano non voler più uscire da un periodo nero che va avanti ormai dallo scorso 8 Dicembre, giorno dell’ultima vittoria in trasferta al Bentegodi contro l’Hellas Verona. Da li in poi solamente 6 punti nelle successive 20 partite, una media da ultimissimo posto. Il calendario però, mette di fronte alla squadra di D’Aversa ancora un’ultima possibilità di salvarsi, costituita da 3 scontri diretti nelle ultime 3 gare di questa Serie A, di cui 2 da giocare tra le mura amiche.

SEBASTIANO ESPOSITO E JACOPO FAZZINI IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Empoli, 3 finali per provare a salvarsi
La prossima sfida sarà contro il Parma di Chivu, squadra che attualmente ha 32 punti e non ha quasi più l’esigenza e l’ossessione di doverne conquistare altri. Dall’altre parte invece, l’Empoli ha finito i bonus e deve scendere in campo con la bava alla bocca e la voglia di tornare a vincere.
Nella giornata successiva i toscani saranno ospitati da un Monza già retrocesso, dove è obbligatorio uscire dal campo con il bottino pieno, viste le ormai poche ambizioni della squadra brianzola. Infine, l’ultima sfida interna sarà proprio contro l’Hellas Verona di Zanetti, ultima squadra contro cui i toscani hanno ottenuto i 3 punti.
Dunque la formazione di D’Aversa, nonostante una seconda metà di campionato di bassissimo livello, ha ancora una chance per salvarsi, ma non deve sbagliare nessuna di queste 3 partite, cruciali per non scendere in Serie B.
Serie A
Pinto: “Mi mancano i tifosi della Roma. Svilar il mio golden boy”

L’ex direttore sportivo della Roma, Tiago Pinto, ha parlato del suo passato in giallorosso. Dal rapporto con i tifosi al suo golden boy.
Tiago Pinto ha ricominciato. Dopo la burrascosa avventura alla Roma, il dirigente sta per concludere la sua prima stagione in Premier League come direttore sportivo del Bournemouth. All’interno del documentario Don’t call it Cindarella, a cura di Gianlucadimarzio.com, il dirigente portoghese ha rilasciato una breve riflessione sul suo passato alla Roma.
Pinto si è soffermato in particolare su ciò che più gli manca della sua esperienza romana e soprattutto del suo golden boy, Mile Svilar, diventato un punto di riferimento molto importante nella Roma di Claudio Ranieri.

MILE SVILAR SALVA IL RISULTATO PARANDO UN TIRO DI MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, le parole di Pinto
Il suo passato alla Roma:
“Nell’avventura a Roma sono cresciuto molto come direttore sportivo. Mi ha fatto molto piacere lavorare in Italia con grandi DS come Paolo Maldini, Massara, Ausilio, Pantaleo Corvino, che è un mio amico e mi ha tanto aiutato. Nei tre anni in cui sono stato lì non sono mai stato uno che parlava molto dei tifosi ma quello che mi manca veramente sono loro. Penso sia impossibile vivere in un altro stadio ciò che ho trovato in quello stadio”.
I tifosi della Roma:
“La passione che i tifosi hanno per la squadra è una roba da brividi. Io scherzo un po’ con i miei amici del Benfica, loro sostengono che i tifosi del Benfica siano i migliori al mondo, io rispondo che lo pensano solo perché non sono mai stati a Roma. Sono stato molto fortunato perché in quei tre anni per strada tutti i giorni i tifosi mi hanno sempre trattato benissimo”.
Svilar:
“Mile è un ragazzo molto speciale. Tutti gli allenatori dei portieri con cui lui ha lavorato mi hanno sempre detto che lui era il migliore mai avuto. Tutti i giocatori che hanno giocato con Mile e tutti gli allenatori che lo hanno allenato mi hanno ripetuto lo stesso. Gli mancava il click. Perché chi lo vedeva in allenamento si rendeva subito conto che quel ragazzo non era normale. Quando vedo le parate che fa, mi emoziono. A Benfica lo chiamavo il mio Golden boy”.
L’acquisto del cuore?
“È difficile perché ancora oggi mantengo i contatti con tutti i giocatori che ho preso. Lo faccio sia se hanno fatto bene sia se hanno fatto male. Quando un giocatore che ho preso non fa bene mi sento in colpa e penso sempre che si poteva fare qualcosa in più. Se un giocatore non va bene è anche colpa mia. Svilar, Ndicka, Aouar, Paredes. E non posso dimenticare il più grande di tutti, Dybala, che non posso non dire che sia speciale. Lo guardi in allenamento, tocca il pallone e pensi: Bingo. Tutte le altre cose sono chiacchiere. Per me è difficile sceglierne uno ma se dovessi farlo, oltre Mile con cui ho un rapporto diverso, direi Paulo”.
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