Serie A
Juventus-Hellas Verona, curiosità e statistiche
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Statistiche e curiosità su Juventus-Hellas Verona, posticipo della 27a giornata di Serie A, in programma lunedì 3 marzo alle 20:45.
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La Juventus deve dimenticare in fretta l’eliminazione ai quarti di Coppa Italia per mano dell’Empoli. Lunedì all’Allianz Stadium arriva un Hellas Verona galvanizzato dal successo allo scadere sulla Fiorentina nella scorsa giornata. I bianconeri sono quarti in classifica con 49 punti, e cercano la vittoria anche per tenere a debita distanza la Lazio e non perdere troppo terreno dalle prime 3.
Il Verona è uscito per il momento dalla zona retrocessione, sulla quale ha 5 punti di vantaggio. I gialloblù non battono la Vecchia Signora dal 30 ottobre 2021: 2-1 con la doppietta di Giovanni Simeone e il gol di Weston McKennie. La gara d’andata è terminata 3-0 per i bianconeri: a segno Nicolò Savona e due volte Dusan Vlahovic.
Juventus-Hellas Verona: statistiche e curiosità
La Juventus è l’unica squadra di Serie A imbattuta in casa, con 6 vittorie e 7 pareggi. I bianconeri vengono da 4 vittorie consecutive in campionato e 3 nel proprio stadio. Davanti ai propri tifosi, la squadra di Motta non perde in campionato da 20 partite e viene da 10 gare di fila in gol, di cui le ultime 5 sono terminate con un risultato dispari. Sia in casa che in trasferta il Verona ha registrato 4 successi, un pari e 8 sconfitte. Nelle ultime 6 trasferte sono arrivate 3 vittorie, un pareggio e 2 ko.
Le ultime 3 volte in cui i veneti hanno fatto visita ai bianconeri sono sempre usciti sconfitti, senza mai riuscire a trovare la via del gol. Negli ultimi 10 precedenti in casa della Juventus, in un’occasione l’incontro è terminata in parità, nelle restanti nove invece ha vinto la Vecchia Signora. Nella sua storia l’Hellas non ha mai ottenuto i 3 punti a Torino, un vero e proprio tabù.

L’ESULTANZA DI KOLO MUANI E KHEPHREN THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Si sfidano la migliore e la peggiore difesa del campionato. I padroni di casa hanno subito 10 gol in casa e 21 totali, così come il Napoli, le due squadre che guidano questa speciale classifica. Gli ospiti invece hanno subito 54 reti: si pensi che la seconda squadra ad averne incassati di più, il Parma, ne ha comunque 9 in meno. Di questi 54 gol rimediati, 24 sono arrivati in trasferta.
Un’altra statistica che contrappone le due compagini riguarda i cartellini. L’Hellas è la squadra con più ammonizioni (67) ed espulsoni (7). La Juventus invece ha rimediato 43 gialli e soltanto un rosso, quello di Francisco Conceicao contro il Cagliari lo scorso 6 ottobre. Gli scaligeri hanno in Diego Coppola (9 gialli) e Ondrej Duda (8) due dei 5 giocatori più ammoniti del campionato.
Concludiamo con il duello tra i due allenatori. Thiago Motta e Paolo Zanetti si sono affrontati 5 volte, con 3 vittorie a 2 a favore del tecnico bianconero. Quest’ultimo si è trovato contro l’Hellas Verona 7 volte, con un bilancio in perfetta parità di 3 successi, un pareggio e 3 sconfitte. Zanetti ha battuto la Juventus sono in un’occasione, a fronte di un pari e 3 battute d’arresto.

Il Napoli di Conte gioca un gran bel calcio ed il merito è anche di giocatori fondamentali come Frank Anguissa che sta giocando una stagione al top.
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Non aveva mai dato e avuto tanto dal calcio il camerunese André-Frank Anguissa. Con Antonio Conte si trova bene e il Napoli è ormai la sua casa dal 2021, anno nel quale arrivò nel club partenopeo.
Il giocatore gioca bene e segna tanto; davvero mia così tanto nel suo personalissimo record personale: ieri, è arrivato il sesto gol in trentuno partite.
Ma ciò che impressiona maggiormente, oltre ad essersi scoperto goleador anziché mediano, è soprattutto il suo spirito di sacrificio e di presenza in campo. Diventando uno di quelli giocatori fondamentali per il buon calcio espresso dal Napoli in questa stagione.

André-Frank Anguissa rammaricato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Napoli ha tra le mani un tesoro a centrocampo che si sente anche un po’ attaccante
Decisivo persino ieri, in una partita un po’ blanda per i napoletani che è terminato con il pareggio contro la rivale Bologna (in quel della zona Champions League).
Proviene dal calcio inglese, il camerunese che dal Fulham (che aveva speso ben 30 milioni tre anni prima dall’ Olympique Marsiglia) finisce al Villareal e poi al Napoli.
ma è proprio qui in Italia che il giocatore trova davvero continuità e scopre doti calcistiche sconosciute.
A questo punto ci si chiede per quanto ancora durerà questo idillio tra il club e il giocatore. Ad oggi non è dato saperlo ma è certo che il centrocampista non è in scadenza di contratto e che il Napoli gli ha rinnovato il contratto, preventivamente, fino a giugno 2027.
Questo perché il calciatore potrebbe trovarsi di fronte, fra poco, ad un ingaggio che non aveva mai visto prima e si starebbe, per questo motivo, guardando intorno.
Anguissa è ben consapevole del lavoro che ha fatto su se stesso e sulle sue doti tecniche che sono migliorate e si sono ampliate esponenzialmente rendendolo super competitivo sul mercato internazionale.
Ma questo è chiaro anche al Napoli che non può rischiare di lasciarsi scappare un tesoro di tale valore. Per ora non resta che vederlo in azione.

Nella giornata di ieri si è giocato il match che ha chiuso la 31^ giornata e ha messo di fronte Bologna e Napoli dove i dodicesimi uomini sono stati più che decisivi.
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Bologna-Napoli, la rivalsa del 12 uomo

SIMONE SCUFFET PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nel match di ieri si è giocato il match che ha chiuso la 31^ giornata di Serie A che ha messo di fronte Bologna e Napoli terminata sul punteggio di 1-1.
Un dato che risalata l’occhio nel match dell’Dall Ara è stata la rivalsa dei secondi portieri da una parte e dall’ altra che hanno risposto presenti con ottimi interventi sul finale di gara.
Per quanto riguarda il Bologna il secondo portiere classe 1999 Federico Ravaglia, subentrato a Skorupski dopo che l’estremo difensore polacco è uscito in occasione del primo goal dopo il contrasto con Anguissa, ha registrato diverse parate importanti come quella sul finale sulla punizione di Raspadori che fissato il punteggio in parità.
Mentre per quanto riguarda il club partenopeo il secondo portiere Simone Scuffet, arrivato nel mercato invernale nell0 scambio ce ha portato Caprile al Cagliari, ha fatto un grande prestazione sin dal primo minuto sostituendo l’indisponibile Meret con diversi interventi prodigiosi come quello sul colpo di testa di Holm.
La situazione rimane da monitorare, ma la sensazione è che entrambi i club possono contare su ogni elemento della rosa da qui a fine stagione per i rispettivi obiettivi stagionali.

La Juventus è stata chiara con il nuovo allenatore: Tudor deve dimostrare di meritare la panchina bianconera. Altrimenti ci saranno dei saluti.
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Igor Tudor è un uomo che ama certamente le sfide più difficili, uno di quelli che non si tira certamente indietro rispetto alle avversità e poi il calcio (nella logica della palla tonda) è piena di sorprese e, anche di grandi conferme.
Prendendo in esame le storie degli allenatori ciò che appare è una serie di realtà molto diverse tra di loro: allenatori esonerati dopo poco tempo ma anche traghettatori rimasti a lungo come allenatori.
Tra questo secondo gruppo, per esempio, appare la vicenda Simone Inzaghi e Lazio e quindi anche per Tudor potrebbero aprirsi le porte per una collaborazione duratura ma anche terminare subito dopo il Mondiale per Club.
Il contratto parla chiaro e vede il nuovo allenatore vestire i colori bianconeri per terminare il Campionato di Serie A ( conquistando un posto in Champions League per il prossimo anno) e magari vincere il Mondiale per Club.

ESULTANZA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La Juventus vuole vedere i risultati altrimenti sarebbe fuori
Il contratto dell’allenatore croato, infatti, lo lega alla Vecchia Signora solo per quattro mesi e senza garanzie sul futuro che deve essere conquistato a suon di vittorie.
Il club bianconero avrebbe siglato un accordo che prevederebbe un piccola penale se – entro il 30 luglio – vorrà liquidare il tecnico nonostante abbia centrato la qualificazione in Champions League. Già perché le sorti dell’allenatore sono saldamente legate a questo traguardo che per la Juventus appare fondamentale.
Diciamo che proprio se Igor Tudor dovesse centrare l’obbiettivo Champions allora ci sarebbe un naturale rinnovo fino al 2026.
Tudor appare molto sereno in questa sfida davvero impegnativa e questo rende il traguardo potenzialmente più vicino. Soprattutto perché il club non dimentica il fallimento della rivoluzione dell’esonerato Thiago Motta.
La Juventus ha, in conseguenza dell’arrivo del tecnico croato, ripreso a giocare con maggiore convinzione e questo farebbe pensare che il peggio sia passato ma occorrerà aspettare fino alla fine per vedere se sarà dentro oppure fuori!
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