Serie A
Lazio, Pedro: “Futuro? Vedremo con la società. Io voglio restare, ma non per essere un problema”

Il giocatore della Lazio, Pedro, ha parlato in conferenza stampa al termine della vittoria (2-1) della sua squadra contro il Milan.
La Lazio sfata il tabù a San Siro. All’ultimo respiro, un rigore di Pedro (fallo di Maignan su Isaksen) manda all’Inferno il Diavolo. Rossoneri (ancora) sconfitti e contestati, Baroni quarto aspettando la Juventus.
Lazio, le parole di Pedro
Pedro ha parlato in conferenza stampa al termine del match. Di seguito le sue parole.
Rigore
“Un rigore all’ultimo minuto pesa sempre. Sono contento per il gol e per la vittoria”.
Cosa manca alla Lazio?
“Chiudere le partite. Creiamo tante occasioni, giochiamo bene, ma dobbiamo trovare più fiducia davanti alla porta: in tante partite abbiamo creato tanto e poi il risultato positivo non viene. Stiamo lavorando molto bene tutti”.
Super-sub
“Difficile a volte entrare, leggere la partita. Poi quando entro cerco di fare il meglio possibile”.
Fin quando ti vedremo a questo livello?
“Non lo so. Cerco di sfruttare ogni minuto e ogni partita, poi ci sono momenti buoni e momento meno buoni. Non so che possibilità avrò, sono concentrato solo sulla Lazio”.
Futuro
“Dobbiamo parlare, devo vedere cosa vuole la società. Ma io sono molto tranquillo, sono comodo qua e sanno la voglia che ho di restare. Vediamo se troviamo un accordo. Non voglio essere un problema, ma una soluzione”.

L’ESULTANZA DELLA LAZIO A FINE GARA CON ALESSIO ROMAGNOLI, PEDRO E MATTIA ZACCAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Notizie
Roma: vincere a San Siro per la Champions. Ma i precedenti…

Finale di stagione complicato per la Roma di Claudio Ranieri che, di scena a Milano con l’Inter, proverà a restare attaccata al treno Champions.
Cinque giornate alla chiusura del campionato di Serie A. La squadra di Claudio Ranieri chiuderà la stagione contro: Inter, Fiorentina, Atalanta e Milan, prima della chiusura col Torino. Quattro scontri diretti che decideranno il futuro europeo dei giallorossi. Emerge però un problema da tutto questo: nei match contro le prime nove della classifica, la Roma ha vinto solo una volta su dodici.

CLAUDIO RANIERI E LEANDRO PAREDES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma: grana scontri diretti
La classifica che tiene conto degli scontri diretti tra le big, vede la Roma al penultimo posto con 9 punti. I giallorossi sono davanti solo al Milan (8). In testa troviamo il Napoli con 30, poi l’Atalanta (24) e la Fiorentina (23). Segnali non proprio incoraggianti per Ranieri & co, ma anche un’opportunità per invertire questa tendenza nel momento più importante. Da quando l’allenatore romano è tornato sulla panchina giallorossa, la squadra ha cambiato passo: terza in una classifica parziale da metà novembre ad oggi (dietro solo a Inter e Napoli), con 44 punti. E se si escludono le due sconfitte iniziali contro Napoli e Atalanta, la sua Roma sarebbe addirittura davanti a tutte.
Ranieri, però, non vince a San Siro da 17 anni. Contro l’Inter ha ottenuto solo 3 pareggi nelle ultime 9 trasferte al Meazza, e la Roma ha perso 8 degli ultimi 9 scontri diretti contro i nerazzurri. Da difendere però c’è un traguardo importante: i giallorossi sono imbattuti da 17 partite in campionato. E se il mister ex Leicester è riuscito a rimettere in corsa una squadra che sembrava destinata a fare la comparsa, nulla è impossibile. Ora quello che serve è la lucidità con cui far bene nelle partite di cartello.
Riusciranno Ranieri e la Roma, proprio a San Siro, a vincere per continuare la cavalcata verso l’Europa?.
Serie A
Mateo Pellegrino: eroe o erede

Pellegrino, erede di Crespo ed eroe di una sera: gol decisivo contro la Juve e sipario alzato su un futuro da possibile protagonista. Ecco i dettagli:
Il destino, spesso beffardo, con Pellegrino sembra invece sorridere. Prima il primo gol, poi la prima doppietta: un climax di eventi particolare, che ha colpito entrambe le squadre torinesi, accomunate non solo dalla città d’origine, ma anche dal medesimo carnefice nelle sfide contro i crociati.
Il giocatore in questione è Mateo Pellegrino, attaccante argentino arrivato in Italia dal Vélez per 2 milioni di euro. Un’operazione che testimonia non solo l’incredibile fiuto del club per i talenti, ma anche una certa lungimiranza: il Vélez ha infatti mantenuto il 50% sulla futura rivendita, diversamente da quanto fatto in passato con Castro. Prima dell’approdo a Parma, Pellegrino aveva già lasciato il segno con 14 reti con il Vélez e, ancor prima, con 15 gol durante la sua esperienza all’Atlético Platense.
Oggi il ragazzo, che indossa la maglia numero 32 del Parma, sembra destinato a farsi notare anche in terra italiana, nel segno anche di papà Mauricio, attuale allenatore del Lanus in Argentina, dopo aver trascorso una carriera tra Barcellona, Valencia e Liverpool ed esser stato assistente di Rafa Benitez in nerazzurro.

Italian football manager and former football player Luigi Di Biagio, left, and former French football player Hernan Crespo attend an event at Chengdu Sport University in Chengdu city, southwest China’s Sichuan province, 14 December 2018.
Pellegrino erede di Crespo, cosa ne pensa il diretto interessato?
Proprio Hernan Crespo ci ha tenuto a spendere due parole su quello che potrebbe essere il suo futuro erede in terra emiliana “La gente di Parma ha conosciuto un altro centravanti argentino che sa buttarla dentro, e questo non può che farmi piacere, visto che a Parma sono molto legato. Mateo lo seguo da diverso tempo, ha un fisico importante, è bravo di testa e in area di rigore ha fame, che è la dote migliore di un attaccante. Non so dove possa arrivare, ma so che non gli si deve mettere pressione e lo si deve lasciar crescere con calma. Il Parma ha trovato un ragazzo che può dare una mano a raggiungere la salvezza“
Serie A
Napoli, accadde oggi: Nainggolan chiude la lotta Scudetto

Oggi, 9 anni fa, il Napoli faceva visita alla Roma. Un incontro importante per la lotta Champions ma anche decisivo per la vittoria dello Scudetto della Juve.
Siamo alla stagione 2015/16, il primo anno di Sarri sulla panchina partenopea. Una stagione che ha visto gli azzurri in vetta alla classifica per diverse giornate fino alla sconfitta contro la Juve a febbraio con sorpasso dei bianconeri.
Dopodichè, la squadra perde qualche punto per strada e si vede costretta a concentrarsi sull’accesso diretto ai gironi di Champions. La Roma intanto, dopo un periodo buio tra novembre e gennaio che ha visto l’esonero di Rudi Garcia riabbraccia Luciano Spalletti dopo 7 anni.
Al suo arrivo i giallorossi si trovavano al quinto posto e fuori dalla Champions: una grande cavalcata li porta al terzo posto che significherebbe preliminari di Champions.
Roma-Napoli, 25 aprile 2016

MAURIZIO SARRI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Gli azzurri sono saldamente al secondo posto ma una vittoria giallorossa riaprirebbe la lotta Champions. Inoltre, una non vittoria degli uomini di Sarri consegnerebbe matematicamente lo Scudetto alla Juve (il quinto di fila).
La partita come da pronostico è molto combattuta: partono bene i giallorossi con qualche occasione per Salah e Florenzi. Gli ospiti cominciano a prendere coraggio però e sfiorano diverse volte il gol con i vari Mertens, Higuain ed Hamsik.
Nel secondo tempo i Partenopei entrano in campo con lo spirito giusto e cercano in tutti i modi di sbloccare la partita. Ma la squadra di Sarri spreca troppo e trova davanti un Szczesny in stato di grazia.
Nonostante l’assedio azzurro, è la Roma a sbloccare la partita con Nainggolan (89′) che dal limite beffa Reina. La partita finisce 1-0, con la Juve Campione d’Italia e i giallorossi che accorciano sui Partenopei portandosi a -2.
Alla fine sarà la squadra di Sarri ad andare direttamente in Champions vincendo le rimanenti tre partite in campionato. Anche la Roma vincerà le sue ultime tre partite ma senza effettuare il sorpasso.
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