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Real Madrid, Ancelotti: “La sconfitta non deve essere un trauma. Ho avuto problemi con tanti giocatori…”

Real Madrid, Carlo Ancelotti è stato ospite al PoretCast di Giacomo Poretti, dove ha analizzato tanti temi legati all’attualità del mondo del calcio e del suo futuro.
A seguire un estratto della puntata
Real Madrid, le parole di Ancelotti
Che pensi della Sconfitta, in generale?
“La sconfitta non deve essere un trauma ma una opportunità di capire cosa non ha funzionato, è un allarme da tenere in considerazione. La gestione più importante della sconfitta parte dall’autocritica, mentre la tendenza nel mondo del calcio è la ricerca del colpevole. Che poi è facile da trovare… è l’allenatore (ride, ndr)”.
Hai mai avuto delle scenate da parte di qualche giocatore?
“Tanti giocatori… ho avuto problemi con tanti, però alla fine si sono sempre risolti. Non voglio fare i nomi, ma c’era un giocatore che quando io parlavo si metteva l’asciugamano davanti per non ascoltare quello che dicevo, era l’inizio della carriera. Ci sono giocatori che quando li metti in panchina fanno fatica a salutarti la mattina. E lì si confonde la persona e il giocatore: tu sei una persona che gioca a calcio, io sono una persona che allena e l’ho spiegato a tanti calciatori nella mia carriera. Rapporto con la religione? Sono superstizioso e non è buono esserlo. Però non esserlo porta sfiga”
Che aria si respira qui al Real Madrid?
“Il Real Madrid è un club unico come struttura: i proprietari sono i soci, qui il presidente si prende carico delle eventuali perdite, ma il club è gestito a livello sportivo e i proprietari sono i soci. Questo fa sì che la storia, la tradizione e la cultura si tramanda da padre in figlio. E questo Florentino Perez ce l’ha molto chiaro, i valori sono chiari e non esiste un giocatore che potrà essere ‘più’ del club”.
Quando finirai di allenare il Real Madrid, il successore sarà tuo figlio?
“Io non decido, è una cosa chiara. Prima o poi succederà. Davide diventerà un allenatore bravo. Quando andrò in pensione continuerò a seguire il calcio, ma mi piacerebbe andare in giro a visitare il mondo con mia moglie”.
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Milan, Gabbia: “Siamo stati bravi a recuperarla, grazie anche a chi è entrato. Leao è fortissimo, non deve ascoltare le critiche”

Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di DAZN al termine del match vinto 2 a 1 contro il Genoa a Marassi.
Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di DAZN al termine del match vinto 2 a 1 contro il Genoa a Marassi. Il giocatore è contento del successo della propria squadra.
Milan, le parole di Gabbia
Il difensore del Milan Matteo Gabbia ha parlato pochi minuti fa ai microfoni di DAZN al termine del match vinto 2 a 1 contro il Genoa a Marassi. Il giocatore è contento del successo della propria squadra.
“Reazione dopo aver preso il primo schiaffo? Non sono d’accordo. Ultimamente non è stato così, a Venezia e Udine abbiamo segnato prima noi. Siamo stati bravi a recuperarla, grazie anche a chi è entrato. Leao è fortissimo, non deve ascoltare le critiche: è un campione che ci coccoliamo ogni giorno perché ci fa vincere le partite. Le somme le tireremo alla fine, inutile parlare ora di quello che sarà alla fine. Dobbiamo cercare di vincerle tutte”.
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Napoli, Spalletti: “Con De Laurentiis rapporto difficile. Avrei preferito…”

Luciano Spalletti parla del suo periodo a Napoli e svela i retroscena del suo rapporto con De Laurentiis: “Avrei preferito più umanità”.

L’URLO DI LUCIANO SPALLETTI CHE PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, le parole di Spalletti
Durante una recente intervista nel programma “Porta a Porta”, Luciano Spalletti ha aperto il suo cuore riguardo al rapporto con Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Il tecnico ha rivelato che il loro legame è stato caratterizzato da tensioni e incomprensioni, sottolineando la mancanza di umanità da parte del patron partenopeo. “Con De Laurentiis rapporto conflittuale,” ha dichiarato Spalletti, “avrei preferito avesse più umanità nei miei confronti visto l’impegno che avevo messo.”
Queste parole lasciano intendere che le frizioni tra i due non sono state risolte e che, da quando non lavorano più insieme, non c’è stato alcun contatto. “Da quando non lavoriamo più insieme non ci siamo più sentiti”, ha aggiunto l’allenatore, lasciando trasparire un certo rammarico per la situazione.
L’impatto emotivo sulla carriera
Spalletti ha anche condiviso come queste dinamiche abbiano influito sul suo stato d’animo e sulla sua carriera. “Niente mi scivola addosso, tutto rimane e tutto mi consuma”, ha confessato, rivelando quanto le tensioni professionali possano avere un impatto personale profondo. Queste dichiarazioni hanno attirato l’attenzione del mondo calcistico, sollevando interrogativi sul futuro del tecnico e sulle sue prossime mosse.
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Fonte: l’account X di Schira
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Juventus Museum ed Allianz Stadium: incrementano le visite

Il rinnovamento in casa Juventus sta portando a raccogliere i frutti di questo investimento. Le visite allo stadio di casa sono aumentate esponenzialmente.
Sarà merito del rinnovato sorriso in campo, del cambio di rotta di Igor Tudor… ma ciò che è certo è che i tifosi della Juventus si sono riavvicinati al club e hanno più voglia di celebrarlo.
Ad indicare questo riavvicinamento è il numero delle visite al Juventus Museum e all’Allianz Stadium durante i ponti di primavera, che hanno subìto un’impennata.
Proprio il club ha fatto sapere, con grande entusiasmo, che nei giorni compresi tra il 18 aprile ed il 4 maggio – compresi i giorni di Pasqua e i ponti del 25 aprile e del 1° maggio – si è segnato un record di ticket strappati all’ingresso della casa juventina.
Se si va, infatti, sul calendario del portale del club bianconero – e si arriva alla sezioni biglietti – si noterà che i 6 turni giornalieri per accedere al Museo e al Tour dello stadio erano quasi tutti sold out (parliamo di accessi a partire dalle 10:15, 11:45, 13:15, 14:45, 16:15 e 17:30). Costi compresi tra i 24 ed i 30 euro.
Sono stati, infatti, ben 9.909 visitatori quelli che hanno varcato il tempio del calcio bianconero e che hanno voluto vivere appieno l’esperienza di un pomeriggio nei luoghi dei loro beniamini. Di questi visitatori, il 73% ha deciso di andare oltre l’esperienza stadio e vivere l’esperienza in modo completo e quindi visitando il bordo campo, gli spogliatoi e gli angoli più nascosti della struttura.

IGOR TUDOR DA INDICAZIONI AI SUOI RAGAZZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
I numeri del Museo e del Tour della Juventus in linea con quelli delle squadre europee
Proprio questo interessamento fa ben sperare e mostra una tifoseria sempre più desiderosa di vivere il calcio come esperienza anche familiare.
Proprio il messaggio sperato e che mostra sempre più quanto il rinnovamento delle strutture calcistiche sia, ormai, una prerogativa imprescindibile; in linea, d’altronde, con le richieste delle società di ampliare e modernizzare gli stadi per avvicinarci ad un modello già rodato nel resto d’Europa.
Comunque resta il dato, oltremodo sorprendente, che posizione lo Juventus Museum e l’Allianz Stadium come due poli attrattivi tra i più seguiti e visitati del Piemonte.
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