Serie A
Bologna, Orsonaldo manda un messaggio a Spalletti

Il Bologna vince contro la Lazio e conquista il quarto posto. Decisivo per i felsinei, ancora una volta, un inarrestabile Riccardo Orsolini.
Il Bologna non lascia neanche le briciole alla Lazio di Marco Baroni e si impone con un netto 5-0 contro i capitolini, conquistando un incredibile quarto posto in classifica. Un risultato che testimonia l’enorme lavoro di Vincenzo Italiano e la solidità di un organico che, nonostante le partenze estive di Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee, sta confermando il proprio valore ad altissimi livelli. Tra i protagonisti assoluti di questa straordinaria cavalcata c’è Riccardo Orsolini, che continua a brillare e a trascinare i felsinei.
Orsolini, il simbolo del Bologna
Ancora una volta, Orsolini ha lasciato il segno. L’esterno italiano ha trovato la sua decima rete stagionale, senza dimenticare i 4 assist finora. Cresciuto enormemente sotto la guida di Thiago Motta prima e ora con Italiano, Orsolini non è solo devastante in fase offensiva ma si è evoluto anche sul piano difensivo diventando un giocatore totale.
Nonostante le panchine dei mesi scorsi, ha sempre risposto presente al momento giusto, conquistando definitivamente il cuore dei tifosi e un ruolo centrale nella squadra.
La standing ovation che lo ha accompagnato all’uscita dal campo è la prova dell’affetto e della stima che l’ambiente rossoblù nutre nei suoi confronti.

LUCIANO SPALLETTI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Messaggio a Spalletti
Dopo il gol segnato contro la Lazio, Orsolini si è rivolto direttamente alla telecamera con un gesto simbolico: una sorta di bussata alla porta di Luciano Spalletti. Un chiaro segnale per il ct della Nazionale, che lo ha escluso dalle ultime convocazioni.
Il 3-5-2 adottato dal tecnico azzurro potrebbe non essere il più adatto alle caratteristiche dell’esterno rossoblù, ma il livello raggiunto dall’ala del Bologna fa sorgere un interrogativo: può l’Italia permettersi di ignorare l’esterno più in forma del momento?
Intanto, il classe ’97 resta concentrato esclusivamente sulla sua squadra e sul sogno Champions, che con un Orsonaldo in queste condizioni, potrebbe diventare nuovamente realtà.
Serie A
Immobile: “Scelgo sempre la Lazio in tv. Baroni mi ha impressionato. Il modello da seguire è il Napoli, lo dicevamo spesso con Tare”

L’ex attaccante dei biancocelesti, Ciro Immobile esalta la Lazio in una recente intervista: “Sempre la mia scelta in TV, meriterebbe la Champions”.
La passione di Immobile per la Lazio
Ciro Immobile, capitano della Lazio, ha recentemente espresso il suo amore per il club romano in un’intervista a Repubblica. Immobile ha dichiarato: “La scelgo sempre se devo vedere una squadra in tv, mi diverte”. Queste parole sottolineano il forte legame del giocatore con la squadra e l’apprezzamento per lo stile di gioco che il club riesce a esprimere sul campo.
Le ambizioni Champions e il modello Napoli
Immobile ha anche parlato del nuovo allenatore della Lazio, Baroni, spiegando che “mi ha dato buone sensazioni nelle 2 settimane che ho lavorato con lui. Meriterebbe la Champions”. Il capitano biancoceleste ha confrontato la possibile crescita della Lazio con il modello del Napoli, menzionando che in passato, insieme a Tare, avevano discusso di questa possibilità. Questo dimostra quanto Immobile creda nel potenziale della squadra e nelle sue ambizioni future.
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Fonte: [l’account X di Schira](https://x.com/NicoSchira)
Ciro #Immobile a Repubblica sulla #Lazio: “La scelgo sempre se devo vedere una squadra in tv, mi diverte. #Baroni mi ha dato buone sensazioni nelle 2 settimane che ho lavorato con lui. Meriterebbe la Champions. Il modello dev’essere il #Napoli: con #Tare lo dicevamo sempre…” pic.twitter.com/4yvHtPjZCY
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 18, 2025
Serie A
Roma, il dottor Ripanti su Dybala: “La prognosi di un mese mi sembra molto ottimistica”

Le condizioni di Paulo Dybala preoccupano la Roma e i suoi tifosi. Il recupero in un mese però sembra un’opzione molto ottimistica.
Paulo Dybala torna a far preoccupare la Roma di Claudio Ranieri. Il talento argentino, subentrato nel match contro il Cagliari, ha dovuto abbandonare il campo da gioco dopo solamente 10 minuti di gioco a causa di un problema muscolare.
Nella giornata di ieri sono arrivati gli esiti degli esami strumentali sostenuti dalla Joya hanno evidenziato una lesione del tendine semitendinoso della coscia sinistra. Un brutto infortunio per Dybala che dovrebbe rimanere ai box per circa un mese, puntando il derby contro la Lazio del 13 aprile.

L’URLO DI DOLORE DI PAULO DYBALA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Secondo però il dottor Simone Ripanti, ortopedico dell’ospedale San Giovanni di Roma, intervistato dal Corriere dello Sport, la situazione potrebbe essere meno rosea. Queste le sue parole:
“Sicuramente non dobbiamo aspettarci una guarigione rapida. La lesione tendinea, a parità di grado, è più grave di quella muscolare, perché i tessuti si rigenerano più lentamente.”
Si dovrà operare Dybala?
“Questo non lo so. Immagino che lui chiederà altri pareri medici prima di decidere la strada più opportuna. Vorrà approfondire. Ma in ogni caso, anche se verrà scelta la terapia conservativa, la prognosi di un mese che leggo qua e là mi pare molto ottimistica. Ci vuole pazienza”.
Dybala ha 31 anni. L’età incide sulle tempistiche?
“No. Non c’è differenza nei tessuti tra un atleta di 20 anni e uno di 31. Il problema semmai è lo storico di infortuni. Dybala ne ha avuti parecchi, e questo può rallentare ulteriormente il rientro. Ma poi è chiaro che la prognosi varia caso per caso: non è possibile essere precisi”.
In che cosa consiste la terapia conservativa?
“Intanto la cosa più semplice: il riposo. Poi sessioni di fisioterapia utilizzando macchinari come tecar o ultrasuoni che accelerino la rigenerazione del tendine. Immagino che a un certo punto verrà utilizzata anche la tecnica dei fattori di crescita, che consiste nell’iniezione del proprio sangue centrifugato. Anche quello serve a ridurre i tempi di recupero”.
Serie A
Juventus, Thiago Motta come Sarri?

La situazione di Thiago Motta alla Juventus sembra ormai segnata: il suo futuro sulla panchina bianconera è in bilico, e il dibattito non è più se lascerà, ma quando.
Dopo la pesante sconfitte contro la Fiorentina, si era ipotizzato un esonero immediato, ma le dichiarazioni di Cristiano Giuntoli hanno momentaneamente congelato questa possibilità.
Come può Thiago Motta ‘salvare’ la stagione?
L’unica strada percorribile per Motta è ricucire il rapporto con lo spogliatoio, soprattutto con i giocatori più importanti. Deve dimostrare flessibilità tattica e gestionale, abbandonando – almeno in parte – le idee che lo hanno accompagnato fino a questo punto.
Un esempio da seguire potrebbe essere Maurizio Sarri, che, pur restio ai compromessi, ha saputo adattarsi per raggiungere l’obiettivo dello scudetto nel 2019-2020, anche in un ambiente che non lo ha mai completamente accettato.
Thiago Motta e Sarri: i punti in comune alla Juventus
Le similitudini tra le due esperienze sono evidenti:
- Rapporto difficile con la squadra → Come Sarri, anche Motta sembra avere problemi nel farsi seguire dallo spogliatoio.
- Empatia mancata → Entrambi hanno faticato a trovare sintonia con i giocatori, fondamentale per tenere unito il gruppo.
- Necessità di adattamento → Sarri ha capito che era meglio limitare i danni e garantire il risultato minimo.
Tuttavia, le differenze sono altrettanto chiare:
- Sarri aveva a disposizione un gruppo esperto e vincente (Buffon, Chiellini, Ronaldo, Dybala), capace di reggersi anche in autogestione.
- Thiago Motta ha una rosa meno strutturata e con obiettivi molto più modesti (un quarto posto, anziché lo scudetto).

(Foto di Salvatore Fornelli)
L’unica via: ascoltare la squadra
Con nove partite ancora da giocare, non è detto che Motta resterà fino alla fine. Ma per raggiungere almeno l’obiettivo Champions League, l’unica strategia possibile è collaborare con i giocatori, individuare insieme il piano più efficace e mettere da parte l’ostinazione tattica.
Andando avanti per la sua strada, ha già collezionato troppe sconfitte. Adesso, deve dimostrare di poter cambiare, per non affondare con la Juventus.
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