Serie A
Gasperini sul futuro: “Se servono cambiamenti, lascio”

Gian Piero Gasperini apre a un possibile cambiamento: “Se c’è da cambiare, cambio”. Le parole del tecnico dell’Atalanta scuotono l’ambiente.
Gasperini e il futuro incerto all’Atalanta
Il tecnico dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ha recentemente lasciato intendere che il suo futuro potrebbe essere in bilico. Durante un’intervista, Gasperini ha dichiarato: “Quando ti accorgi che quello che vuoi fare o ci sono altre idee, le scelte le fanno altri, eventualmente se c’è da cambiare cambio…”. Queste parole hanno suscitato molte discussioni tra i tifosi e gli esperti di calcio, che si interrogano su quali potrebbero essere le prossime mosse del tecnico. L’Atalanta, sotto la guida di Gasperini, è diventata una delle squadre più competitive della Serie A, ma le sue parole lasciano aperta la possibilità di un cambiamento imminente.

Giampiero Gasperini ( foto KEYPRESS )
Le possibili implicazioni per l’Atalanta
Le dichiarazioni di Gasperini non solo hanno messo in allerta i tifosi, ma potrebbero anche avere ripercussioni significative sul calciomercato dell’Atalanta. Se il tecnico dovesse decidere di lasciare il club, il suo successore avrebbe il compito difficile di mantenere gli standard elevati raggiunti negli ultimi anni. Il futuro di Gasperini potrebbe dunque rappresentare un punto di svolta non solo per l’Atalanta, ma anche per il panorama calcistico italiano. Gli appassionati restano in attesa di ulteriori sviluppi che potrebbero chiarire il destino del tecnico.
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Fonte: l’account X di Schira
#Gasperini sul suo futuro: “Quando ti accorgi che quello che vuoi fare o ci sono altre idee, le scelte le fanno altri, eventualmente se c’è da cambiare cambio…”. #calciomercato #Atalanta pic.twitter.com/ZrreE5o3WX
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 16, 2025
Serie A
Roma, il dottor Ripanti su Dybala: “La prognosi di un mese mi sembra molto ottimistica”

Le condizioni di Paulo Dybala preoccupano la Roma e i suoi tifosi. Il recupero in un mese però sembra un’opzione molto ottimistica.
Paulo Dybala torna a far preoccupare la Roma di Claudio Ranieri. Il talento argentino, subentrato nel match contro il Cagliari, ha dovuto abbandonare il campo da gioco dopo solamente 10 minuti di gioco a causa di un problema muscolare.
Nella giornata di ieri sono arrivati gli esiti degli esami strumentali sostenuti dalla Joya hanno evidenziato una lesione del tendine semitendinoso della coscia sinistra. Un brutto infortunio per Dybala che dovrebbe rimanere ai box per circa un mese, puntando il derby contro la Lazio del 13 aprile.

L’URLO DI DOLORE DI PAULO DYBALA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Secondo però il dottor Simone Ripanti, ortopedico dell’ospedale San Giovanni di Roma, intervistato dal Corriere dello Sport, la situazione potrebbe essere meno rosea. Queste le sue parole:
“Sicuramente non dobbiamo aspettarci una guarigione rapida. La lesione tendinea, a parità di grado, è più grave di quella muscolare, perché i tessuti si rigenerano più lentamente.”
Si dovrà operare Dybala?
“Questo non lo so. Immagino che lui chiederà altri pareri medici prima di decidere la strada più opportuna. Vorrà approfondire. Ma in ogni caso, anche se verrà scelta la terapia conservativa, la prognosi di un mese che leggo qua e là mi pare molto ottimistica. Ci vuole pazienza”.
Dybala ha 31 anni. L’età incide sulle tempistiche?
“No. Non c’è differenza nei tessuti tra un atleta di 20 anni e uno di 31. Il problema semmai è lo storico di infortuni. Dybala ne ha avuti parecchi, e questo può rallentare ulteriormente il rientro. Ma poi è chiaro che la prognosi varia caso per caso: non è possibile essere precisi”.
In che cosa consiste la terapia conservativa?
“Intanto la cosa più semplice: il riposo. Poi sessioni di fisioterapia utilizzando macchinari come tecar o ultrasuoni che accelerino la rigenerazione del tendine. Immagino che a un certo punto verrà utilizzata anche la tecnica dei fattori di crescita, che consiste nell’iniezione del proprio sangue centrifugato. Anche quello serve a ridurre i tempi di recupero”.
Serie A
Juventus, Thiago Motta come Sarri?

La situazione di Thiago Motta alla Juventus sembra ormai segnata: il suo futuro sulla panchina bianconera è in bilico, e il dibattito non è più se lascerà, ma quando.
Dopo la pesante sconfitte contro la Fiorentina, si era ipotizzato un esonero immediato, ma le dichiarazioni di Cristiano Giuntoli hanno momentaneamente congelato questa possibilità.
Come può Thiago Motta ‘salvare’ la stagione?
L’unica strada percorribile per Motta è ricucire il rapporto con lo spogliatoio, soprattutto con i giocatori più importanti. Deve dimostrare flessibilità tattica e gestionale, abbandonando – almeno in parte – le idee che lo hanno accompagnato fino a questo punto.
Un esempio da seguire potrebbe essere Maurizio Sarri, che, pur restio ai compromessi, ha saputo adattarsi per raggiungere l’obiettivo dello scudetto nel 2019-2020, anche in un ambiente che non lo ha mai completamente accettato.
Thiago Motta e Sarri: i punti in comune alla Juventus
Le similitudini tra le due esperienze sono evidenti:
- Rapporto difficile con la squadra → Come Sarri, anche Motta sembra avere problemi nel farsi seguire dallo spogliatoio.
- Empatia mancata → Entrambi hanno faticato a trovare sintonia con i giocatori, fondamentale per tenere unito il gruppo.
- Necessità di adattamento → Sarri ha capito che era meglio limitare i danni e garantire il risultato minimo.
Tuttavia, le differenze sono altrettanto chiare:
- Sarri aveva a disposizione un gruppo esperto e vincente (Buffon, Chiellini, Ronaldo, Dybala), capace di reggersi anche in autogestione.
- Thiago Motta ha una rosa meno strutturata e con obiettivi molto più modesti (un quarto posto, anziché lo scudetto).

(Foto di Salvatore Fornelli)
L’unica via: ascoltare la squadra
Con nove partite ancora da giocare, non è detto che Motta resterà fino alla fine. Ma per raggiungere almeno l’obiettivo Champions League, l’unica strategia possibile è collaborare con i giocatori, individuare insieme il piano più efficace e mettere da parte l’ostinazione tattica.
Andando avanti per la sua strada, ha già collezionato troppe sconfitte. Adesso, deve dimostrare di poter cambiare, per non affondare con la Juventus.
Serie A
Lazio, Nuno Tavares è un caso: salta le visite e vola in Portogallo

La Lazio cade a Bologna e perde ancora Nuno Tavares. Il terzino portoghese è partito per gli impegni con la Nazionale ma non si allena in gruppo.
In questo periodo c’è preoccupazione in casa Lazio. Dopo la brutta sconfitta in casa del Bologna, i biancocelesti si trovano ora a dovere affrontare anche una nuova emergenza infortuni, con Castellanos e Nuno Tavares ancora ai box. Se per il centravanti argentino la prognosi già nota (si parla di 2/3 settimane di stop), per il terzino questo stop si sta trasformando quasi in un caso.

NUNO TAVARES RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lazio, solo palestra per Nuno Tavares in Nazionale
Il portoghese, infatti, ha saltato la partita con il Bologna per un riacutizzarsi del problema agli adduttori, ma non ha voluto sottoporsi agli esami di rito per valutare l’entità de problema. Nonostante il fastidio, però, il classe 2000 ha risposto alla chiamata della Nazionale lusitana, e questo gesto ha sollevato non poche polemiche tra i tifosi.
Inoltre, stando a quanto trapelato dal Portogallo, il terzino biancoceleste non si sta allenando con il resto del gruppo e sta svolgendo solo lavoro in palestra per provare a smaltire l’infortunio. Non è da escludere che nelle prossime ore possa effettuare nuovi esami per capire se potrà essere davvero utile alla Nazionale o se dovrà tornare a Roma per curarsi con lo staff medico biancoceleste.
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