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Milan, la rifondazione parte con un manager della Ferrari

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Morata, Milan

Il Milan sta attraversando una fase di rifondazione che parte dal settore marketing e branding, con una figura di grande rilievo chiamata a guidare questa riorganizzazione: Francesca Montini.

Milan

IL PROPRIETARIO DEL MILAN GERRY CARDINALE E L’AMMINISTRATORE DELEGATO GIORGIO FURLANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La sua nomina a Chief Brand Officer è stata ufficializzata il 17 marzo 2025 e segna un punto di svolta per il club. Montini, che riporterà direttamente al CEO Giorgio Furlani, avrà la responsabilità delle direzioni marketing, branding, comunicazione, content & digital, con l’obiettivo di rilanciare il brand Milan a livello globale.

Francesca Montini ha una vasta esperienza internazionale, avendo ricoperto incarichi significativi in aziende globali come Ferrari, dove ha lavorato fino al 2023 come Chief Communications Officer, e precedentemente in marchi come Nokia, Nike, Ford, e Jeep.

La sua carriera le ha permesso di sviluppare competenze strategiche nell’ambito della comunicazione d’impresa in vari mercati, inclusi Europa, Medio Oriente e Stati Uniti. La laurea in Comunicazione d’Impresa e il Ferrari Corporate Executive MBA completano il suo profilo altamente qualificato.

La sua nomina arriva in un momento di cambiamenti per il Milan, dopo l’addio a Pierdonato Vercellone, e segna un passo importante nella riorganizzazione del club, specialmente nell’ambito della comunicazione e della gestione del brand.

L’obiettivo è sviluppare una fanbase internazionale più solida e posizionare il Milan come protagonista nell’evoluzione dello sport-entertainment globale.

Questa nomina si inserisce in un contesto di crisi per il club, a causa dei risultati sportivi deludenti e del dissenso espresso dalla tifoseria, ma potrebbe rappresentare il primo passo per il rilancio del brand e la creazione di nuove esperienze per milioni di tifosi rossoneri nel mondo.

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Roulette vs Blackjack: chi vince la sfida del casinò?

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Roulette

Chiunque abbia mai messo piede in un casinò, fisico o virtuale, si sarà trovato di fronte a un bivio esistenziale: meglio la roulette o il blackjack? Due giochi iconici, due filosofie di pensiero opposte. Se poi parliamo di slot online soldi veri, l’indecisione si complica ancora di più. C’è chi ama l’imprevedibilità della pallina che danza sul cilindro e chi preferisce la tensione strategica di un 21 perfetto. Ma cosa spinge un giocatore a scegliere una delle due strade? Scopriamolo insieme, con leggerezza ma senza sconti!

La Roulette: Quando il Caso È Sovrano

Non tutti amano il rischio calcolato. C’è chi preferisce affidarsi completamente alla sorte e lasciarsi trasportare dal destino. La roulette è il gioco perfetto per chi adora l’ignoto e non ha paura di sfidare il caso con una buona dose di ottimismo. Se ami le emozioni pure, senza complicazioni strategiche, allora il fascino del cilindro è ciò che fa per te.

Perché alcuni preferiscono la roulette?

  • L’adrenalina è immediata: lanci la puntata e via, il verdetto arriva in pochi secondi.
  • Nessuna pressione strategica: non devi pensare troppo, basta seguire l’istinto.
  • Il fascino cinematografico: quanti film hanno reso mitica la scena della pallina che rimbalza sul rosso o sul nero?

Non bisogna però lasciarsi ingannare dalle apparenze. La roulette sembra un gioco semplice, ma può essere spietata. Un momento sei in cima al mondo, il momento dopo ti ritrovi a fissare il tavolo chiedendoti dove hai sbagliato. L’unica certezza? La pallina ha sempre l’ultima parola.

Blackjack: La Scienza della Fortuna

Se sei il tipo di persona che ama avere il controllo della situazione, allora il blackjack è il gioco che fa per te. Qui non si tratta solo di sperare nel colpo di fortuna, ma di pensare, pianificare e saper reagire rapidamente alle carte che vengono distribuite. È il regno di chi ama le sfide e non si accontenta di lasciare tutto al caso.

Perché alcuni preferiscono il blackjack?

  • C’è una componente strategica: chi gioca bene può ridurre il vantaggio del banco.
  • Le decisioni contano: non sei in balia del destino, almeno non del tutto.
  • Il brivido del 21: niente batte l’emozione di una mano perfetta!

Ma attenzione, il blackjack non perdona. Se ti affidi solo all’istinto, finirai per perdere più di quanto immagini. È un gioco che richiede concentrazione, memoria e un pizzico di coraggio. Non è fatto per chi si lascia prendere dall’ansia al primo errore, ma per chi ama studiare e perfezionare la propria tecnica.

Il Giocatore da Roulette vs Il Giocatore da Blackjack

Il mondo del gioco è vario e pieno di personalità differenti. Alcuni si lasciano guidare dal caso, altri preferiscono avere il controllo totale su ogni mossa. La roulette e il blackjack attirano due tipi di giocatori molto diversi tra loro, ognuno con il proprio approccio alla fortuna.

Il giocatore da roulette:

  • Vive nel momento, non programma nulla.
  • È convinto che il rosso non possa uscire quattro volte di fila. (Spoiler: può eccome!)
  • Ama il rischio puro, senza freni e senza tabelle da studiare.

Il giocatore da blackjack:

  • Calcola le probabilità con la precisione di un computer.
  • Non crede nella fortuna, ma nelle strategie.
  • Si segna mentalmente le carte uscite per migliorare le decisioni future.

Eppure, a volte, le cose cambiano. Chi è abituato a calcolare ogni mossa può avere il desiderio di lasciarsi andare, mentre chi gioca d’istinto potrebbe scoprire il piacere di una strategia ben studiata. Il confine tra i due mondi non è mai così netto come sembra!

Quale Gioco È Meglio?

Questa è la domanda che tutti si pongono, ma la risposta non è così semplice. Roulette e blackjack sono due mondi diversi, ognuno con i suoi pregi e difetti. La scelta dipende tutto da te, dalla tua personalità e dal tipo di esperienza che cerchi in un casinò.

Cose da considerare prima di scegliere:

  • Tempo a disposizione: la roulette è veloce, il blackjack richiede più attenzione.
  • Voglia di pensare: il blackjack è per chi ama le strategie, la roulette è per chi preferisce il caso.
  • Tolleranza alla frustrazione: perdere alla roulette è più facile da accettare (“Era destino!”), mentre nel blackjack si ha sempre il dubbio di aver sbagliato qualcosa.

L’importante è sapere a cosa si va incontro. La roulette è perfetta per chi vuole un gioco immediato, senza complicazioni. Il blackjack, invece, è la scelta giusta per chi ama studiare e migliorarsi. Nessuna opzione è migliore dell’altra: è solo una questione di preferenze personali.

E Se Giocassimo a Entrambi?

Chi ha detto che bisogna scegliere per forza? A volte, la soluzione migliore è semplicemente non scegliere. Un po’ di roulette per vivere il brivido del caso, un po’ di blackjack per mettere alla prova le proprie abilità. Dopotutto, cambiare ogni tanto fa bene e rende l’esperienza di gioco ancora più divertente.

Perché alternare tra i due giochi?

  • Evita la noia: cambiare gioco mantiene alta l’attenzione.
  • Permette di sperimentare: potresti scoprire una nuova passione.
  • Bilancia strategia e divertimento: un mix perfetto tra pensiero e azione.

Alla fine, l’importante è divertirsi. Il casinò è un mondo di emozioni e colpi di scena, e il bello è proprio questo. Non importa se scegli la roulette o il blackjack, ciò che conta è giocare con responsabilità e godersi ogni momento.

Conclusione: La Fortuna È di Chi Se La Gode

La sfida tra roulette e blackjack è eterna, ma la verità è che non esiste un vincitore assoluto. Ognuno ha il proprio stile, il proprio modo di vivere il gioco e le proprie preferenze. C’è chi ama lasciarsi trasportare dal caso e chi preferisce avere tutto sotto controllo. E va benissimo così!

Alla fine, ciò che davvero conta è saper trovare il giusto equilibrio tra divertimento e strategia. Che tu sia un amante della pallina che rimbalza o un maestro nel contare le carte, l’unica regola che non devi mai dimenticare è questa: gioca sempre con la testa, senza esagerare. Perché il vero segreto per vincere, alla fine, è godersi il viaggio più che la destinazione!

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Milan, dieci giorni per il nuovo DS: tutte le novità

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Milan

Il Milan si trova in una fase cruciale per decidere il futuro della sua direzione sportiva.

Dopo una serie di risultati positivi che hanno mantenuto il club in corsa per la qualificazione alla Champions League, l’amministratore delegato Giorgio Furlani è pronto a compiere il primo passo ufficiale nella pianificazione della squadra futura.

La sua recente visita a Dubai, pur ufficialmente per impegni commerciali, ha dato il via a una serie di riflessioni importanti per il futuro rossonero.

I Candidati al Ruolo di Direttore Sportivo

Milan

ZLATAN IBRAHIMOVIC SORRIDENTE ( FOTO KEYPRESS )

Furlani è la figura centrale nella scelta del nuovo direttore sportivo, nonostante Zlatan Ibrahimovic, il Senior Advisor, avesse avviato alcuni contatti con dirigenti per sondare il terreno.

 

I prossimi dieci giorni si preannunciano cruciali per ridurre il numero di candidati e per arrivare a una decisione finale.

  1. Tony D’Amico:
    • Attuale ruolo: Direttore sportivo dell’Atalanta.
    • Caratteristiche: D’Amico ha portato l’Atalanta a un livello di sostenibilità economica grazie al player trading. Ha esperienza nella valorizzazione dei talenti, creando squadre competitive senza dover fare grandi acquisti. È molto apprezzato per la capacità di costruire squadre solide e redditizie.
  2. Fabio Paratici:
    • Ex ruolo: Direttore sportivo della Juventus.
    • Caratteristiche: Paratici è noto per il suo lavoro sotto pressione e ha una vasta esperienza nella gestione di club di alto livello, come la Juventus. Ha portato alla squadra molti talenti, ma il suo ritorno al top è ostacolato da un processo legato al caso Plusvalenze che potrebbe influire sulla sua posizione a Milano.
  3. Igli Tare:
    • Ex ruolo: Direttore sportivo della Lazio.
    • Caratteristiche: Tare è un nome molto vicino a Ibrahimovic, ed è stato spesso candidato per il ruolo di DS al Milan. È un decisionista e ha una lunga carriera alla Lazio dove ha trattato con un presidente forte come Claudio Lotito.La sua esperienza nella gestione delle trattative lo rende una figura interessante per il Milan, anche se, al momento, è libero da contratti.

Lontano dai candidati esteri

Le ipotesi su un possibile direttore sportivo proveniente dall’estero sembrano ora sfumare.

Thiago Scuro del Monaco ha ribadito la sua intenzione di restare nel Principato, mentre Marcus Krosche dell’Eintracht Francoforte è tentato dal Liverpool e non vuole lasciare la Germania.

Milan, il tempo stringe

I prossimi dieci giorni saranno cruciali per fare chiarezza sulla situazione, con il Milan che punta a ridurre il numero di candidati per il ruolo di direttore sportivo e prendere una decisione in tempo utile per preparare la squadra per la stagione successiva.

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Milan, Gimenez e il mal di gol: ma è lui il problema?

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Milan, era stato un po’ accolto come il salvatore della patria, quell’attaccante da venti gol che da troppo tempo mancava. Tuttavia gli inizi non sono stati promettenti, ma è davvero tutta colpa sua?

Per Santiago Gimenez non è di certo un momento memorabile. La sua venuta al Milan aveva rappresentato per lui l’occasione con la O maiuscola, tuttavia la partenza non è stata incoraggiante come si sperava e ci si augurava.

Ovviamente c’è da metterci in mezzo un periodo di naturale adattamento. L’Eredivisie non è la Serie A e sarebbe ingeneroso non concedergli il giusto tempo. Cinque gare senza gol sono tante, ma le colpe non sono tutte attribuibili a lui quanto a una generale mancanza di gioco e di coralità.

Al Bebote non arrivano palle giocabili, si vede in maniera evidente praticamente in ogni gara e soprattutto non vengono sfruttate le sue naturali qualità di uomo d’area costringendolo a spaziare per tutto il campo. Un compito nuovo, da assimilare e soprattutto imparare.

Riteniamo che le colpe quindi non possano e non debbano essere tutte imputate a lui. Il tempo probabilmente sistemerà le cose, ma dalla prossima stagione servirà che il giocatore venga adattato al suo ruolo, altrimenti le difficoltà proseguiranno.

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