La Roma vuole il suo stadio (che dovrebbe sorgere in zona Pietralata) ed ha già depositato la sua proposta al Comune capitolino. Manca solo l’ok ai lavori.

Manca davvero poco per far partire i lavori per lo stadio della Roma che, secondo piani presentati, dovrebbe sorgere in zona Pietralata.

La Roma spinge per iniziare quanto prima e sembrerebbe questione di poco tempo per far partire i lavori. A frenare, per ora, gli ultimi controlli sulla viabilità cittadina e l’ok della Sovrintendenza dello Stato che deve certificare che si può scavare nell’area.

I tifosi della Roma ( foto SALVATORE FORNELLI )

La Roma punta su Pietralata per il suo nuovo stadio

Il club giallorosso vuole un suo stadio, nuovo e meglio organizzato che possa diventare un polo attrattivo non solo per accedere ai match ma anche per passare del tempo con la propria famiglia.

La zona scelta è quella di Pietralata ed ora il Comune sta valutando la logistica e l’impatto che questa struttura potrebbe avere sulla viabilità. È questo uno dei due grandi nodi da sciogliere per avere l’ok definitivo e procedere ai lavori.

Il Messaggero parla di un piano depositato il mese scorso del club e consegnato sia all’assessorato del Comune alla Mobilità che alle varie società di trasporti delle ferrovie dello Stato.

Già, perché i tifosi potranno raggiungere il sito sia dalla metro B Quintiliani che dalla Stazione Tiburtina (con treni anche dall’aeroporto di Fiumicino), mentre chi arriverà in auto avrà dei parcheggi nelle aree di scambio lungo le metro.

Il secondo nodo è quello relativo all’agibilità dei lavori previo controllo del sito in modo da evitare che ci possano essere elementi archeologici di rilievo nel sottosuolo. Proprio in questi giorni avverranno i controlli preliminari per stabilire l’agibilità dei lavori.

L’attesa della Roma

Il club giallorosso aspetta che gli scavi riprendano e terminino entro le prossime tre settimane e la Roma spera di poter avere il suo stadio per il centenario del club: 2027/28.

E questo desiderio si potrebbe ancora realizzare considerando che il 21 aprile è la data di possibile consegna del progetto definitivo.

Roberto Mancini invita a riflettere sui tempi di gestione per gli allenatori in Italia, sottolineando la necessità di pazienza e visione.

Roberto Mancini ha recentemente espresso il suo punto di vista sulla gestione degli allenatori in Italia. Secondo Mancini, un manager deve possedere non solo competenze tecniche ma anche la capacità di essere empatico con il club, riuscendo a trasferire il proprio pensiero strategico. “Se le cose non vanno, è giusto che si prenda anche delle colpe” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di dare tempo agli allenatori per incidere davvero.

Pazienza e supporto gli elementi chiave per Mancini

In un contesto come quello italiano, dove spesso gli allenatori sono i primi a pagare in caso di risultati insoddisfacenti, Mancini invita a un cambio di mentalità. “Bisogna dare il tempo per incidere”, ha ribadito, evidenziando come la fretta possa compromettere la crescita e lo sviluppo di un progetto calcistico a lungo termine. La sua riflessione si inserisce in un dibattito più ampio sulla cultura calcistica italiana, spesso impaziente e poco tollerante verso i momenti di difficoltà.

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Fonte: l’account X di Schira

Roberto #Mancini: “Un manager deve avere una visione, essere empatico con il club e riuscire a trasferire il proprio pensiero. Se le cose non vanno è giusto che si prenda anche delle colpe. Ma bisogna dare il tempo per incidere. In Italia se le cose non vanno l’allenatore viene… pic.twitter.com/jnoyMEZFop

— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 27, 2025

Adrian Mutu si apre: “Senza cocaina, avrei potuto vincere il Pallone d’Oro”, dichiara l’ex calciatore in un’intervista senza filtri.

Adrian Mutu, ex attaccante rumeno, ha rilasciato un’intervista al Telegraph in cui ha riflettuto sul suo passato e sulle occasioni perse a causa delle sue scelte. “Senza la cocaina, avrei potuto vincere il Pallone d’Oro” ha affermato Mutu, sottolineando che per più di una stagione è stato tra i migliori giocatori al mondo. La carriera di Mutu è stata segnata da alti e bassi, influenzata da decisioni che, con il senno di poi, avrebbero potuto portarlo a risultati ben diversi.

Mutu sulle conseguenze delle scelte sbagliate

Le dichiarazioni di Mutu mettono in luce quanto le scelte personali possano influenzare la carriera di un atleta. Nonostante il suo talento indiscutibile, le “cattive decisioni” hanno impedito a Mutu di raggiungere il massimo riconoscimento nel mondo del calcio. Questo episodio rappresenta un monito per molti giovani calciatori che si affacciano al mondo professionistico, ricordando loro l’importanza di mantenere scelte di vita sane per non compromettere il loro futuro sportivo.

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Fonte: l’account X di Schira

Adrian #Mutu senza filtri al Telegraph: “Senza la cocaina avrei potuto vincere il Pallone d’Oro. Per più di una stagione sono stato tra i migliori giocatori al mondo, quindi avrei potuto vincerlo facilmente ma le cattive decisioni mi hanno impedito di farlo” pic.twitter.com/AcAIRIVlpX

— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 27, 2025